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PROBLEMI:
-dispnea
-tosse produttiva
-affaticamento
-SpO2 89%
-FR 28 atti/min
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE:
-DEFICIT DEGLI SCAMBI GASSOSI correlato a BPCOR che si manifesta con dispnea, SpO2 89%, tosse produttiva, affaticamento e FR 28 atti/min
-RISCHIO DI INSUFFICENZA RESPIRATORIA correlata a BPCOR
-RISCHIO DI POLMONITE correlato a patologia
PIANIFICAZIONE:
Deficit degli scambi gassosi
OBIETTIVO:
Il pz presenterà un adeguato scambio gassoso con SpO2 92-94%, FR 18-20 atti/min entro 30 min-1h 70
Monitorizzare il pz tramite monitor, il Il pz con BPCOR è un pz che ha perso il suo normale equilibrio di compenso, perciò è un pz instabile ed è importante monitorizzarlo per avere un rapido riscontro di eventuali peggioramenti/complicanze. Per es. il pz con BPCO nel tempo sviluppa
problemi cardiaci perché il polmone di questo pz è rigido, quindi il cuore fa più fatica a pompare sangue e può svilupparsi così un scompenso cardiaco dx. È importante valutare lo stato di coscienza in quanto un accumulo eccessivo di CO2 può portare il pz ad uno stato di sopore fino a coma.
Somministrare terapia su p.m.: aerosol
L'aerosol terapia è uno dei primi trattamenti da fare in quanto il pz con BPCO ha un accumulo di CO2 dato dalla perdita di elasticità delle vie respiratorie che porta a difficoltà durante l'espirazione. L'aerosol terapia serve proprio per buttare fuori CO2. Viene utilizzato broncodilatatore per dilatare i bronchi che sono stretti/rigidi/gonfi. È importante fare l'aerosol in aria compressa perché in questi pz O2 ad alte dosi va ad alterare/deprimere il centro del respiro. L'O2
Infatti viene somministrato a basse dosi per aiutare il pz che si trova in stato di ipossemia associata a PaO2<80 mmHg. Inoltre è importante ricordare che l'ipossemia è lo stimolo allarespirazione nel pz con BPCO perciò bisogna fare attenzione alla risposta respiratoria.
Eseguire ega su p.m. L'ega è un esame molto importante in questi pz in quanto è in grado di valutare parametri importanti che ci dicono il grado di scompenso come: Ph, PaO2, PaCO2, HCO3, BE, SaO3. Il pz con BPCO sarà in acidosi (Ph<7.35). È importante rivalutare questa condizione dopo circa 30 min in quanto il Ph deve tornare nei valori di riferimento (7.35-7.45). Se non migliora significa che il pz sta peggiorando e sarà necessario intervenire con altri meccanismi per migliorare la compliance polmonare tramite l'utilizzo della ventilazione meccanica (invasiva o non invasiva).
Valutare l'efficacia della terapia tramite Se il pz non risponde
alla terapia di rivalutazione dell'EGA, osservazione del paziente avremo un paziente cianotico, sudato, (colorito cutaneo e mucose, se affaticato, EGA ancora in acidosi, sudato, PV, diuresi, stato di coscienza, utilizzo dei muscoli accessori. Se il paziente utilizzo dei muscoli accessori) non migliora significa che non ha una buona frequenza respiratoria perché la pompa polmonare è compromessa. Avendo bisogno di O2 si valuterà insieme al medico la necessità di una ventilazione meccanica. Posizionare il paziente in posizione semiseduta favorisce uno scambio gassoso ottimale andando a migliorare l'espansione polmonare. In più il riposo a letto favorisce una minor richiesta di O2. Se necessario aiutare il medico all'intubazione del paziente. RISULTATO: Il paziente presenta un miglioramento degli scambi gassosi con SpO2 93% e FR 20 atti/min. CASO CLINICO 2: Paziente ex fumatore che soffre di BPCO da 10 anni viene ricoverato in medicina d'urgenza per insufficienza respiratoria. Presentacianosi labiale, SpO2 79%, FC 98 bpm, FR 28 atti/min, PA 190/80 mmHg. Viene messo CVP per terapia infusionale, Fatto ega che evidenzia acidosi respiratoria con Ph 7.3 e CO2 24.7. Presenta abbondanti secrezioni con muco denso e vischioso.
PROBLEMI:
- cianosi
- SpO2 79%
- FC 98 bpm
- PA 190/80 mmHg
- FR 28 atti/min
- ega in acidosi e CO2 24.7 (=problema polmonare!)
- CVP
- secrezioni
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE:
- DEFICIT DEGLI SCAMBI GASSOSI correlato a patologia che si manifesta con SpO2 79%, FR 28 atti/min, cianosi, acidosi, CO2 24.7, secrezioni e muco denso e vischioso
- DEFICIT EMODINAMICO correlato a patologia che si manifesta con PA 190/80 mmHg e FC 98 bpm
- RISCHIO DI POLMONITE correlato a patologia e presenza di secrezioni con muco denso e vischioso
- RISCHIO DI INFEZIONE DEL SITO correlato a presenza di CVP (in questo caso nella pianificazione del deficit degli scambi gassosi è bene mettere CPAP perché insuff. resp. E perché SpO2 molto bassa)
CASO CLINICO 3: La signora Maria di 84 anni
è ricoverata in medicina interna dal giorno 27 gennaio per dispnea e febbre. La badante riferisce febbre da due giorni e dal mattino del 27 si è accorta che la signora respirava con affanno. Dopo RX torace in PS è stata diagnosticato focolaio broncopneumonico e possibile polmonite da probabile ab ingestis per questo ricoverata. La signora ha esiti di ictus (2 anni) con plegia all’emisoma dx, a domicilio viene mobilizzata in poltrona con il sollevatore e posizionata ogni 4h. Comunica con difficoltà. E’ assistita dalla badante. E’ attivo un servizio a domicilio per supportare la signora nelle ADL.
PROBLEMI:
- dispnea
- febbre
- respiro affannoso
- probabile polmonite da ab-ingestis 73
- plegia emisoma dx
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE:
- ALTERAZIONE DELLA FUNZIONALITA’ RESPIRATORIA correlata a patologia che si manifesta con dispnea e respiro affannoso
- ALTERAZIONE DELLA FUNZIONALITA’ DI TERMOREGOLAZIONE correlata a bpco e possibile polmonite che si manifesta
dellaeventualmente effettuare compromissione degli scambi gassosi.broncoaspirazione Per tale ragione devono essereeliminate. L'aspirazione profonda vieneeffettuata nel caso in cui la tosse nonfosse efficace
Stimolare il pz ad assumere liquidi In modo da rendere fluide le secrezionipossibilmente caldi e più facili da espellere
Osservare il colorito cutaneo e dellemucoseEseguire ega su p.m.
Somministrare terapia su p.m.: O2 a L'O2 previene il danno immediato dibasse dosi, aerosol con ipossemia e successivamente ipossia,broncodilatatori e cortisonici somministrato bassi flussi in quanto pzcon BPCO è maggiormente sensibileall'O2. I broncodilatatori sono i farmacianticolinergici per via inalatoria chegarantiscono una dilatazione delle vieaeree e garantiscono il passaggio diquantità maggiori di volumi d'aria sia inentrata che in uscita. I cortisoniciinibiscono le istamine e altri mediatoririducendo l'infiammazione e la dispnea.Entrambi vengono
somministrati in aria compressa. Mantenere il pz a letto ed assisterlo in riposo permette il risparmio di energie per quelle attività che potrebbero necessarie per la respirazione e accentuare la dispnea. Rivalutare ega, PV, colorito di mucose e cute e stato neurologico. 76POLMONITE: La polmonite è un processo infiammatorio che inter