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LA STRUTTURA E LE FUNZIONI DELLA COMUNICAZIONE

Shannon​ e Weaver​ (1949):

- una fonte traduce un p​ ensiero in un codice che lo rende messaggio

- il messaggio viene veicolato da un canale

- il ricevente retrotraduce il codice in pensiero (decodifica)

- rumore fisico (interfer​ enze) o rumore psicologico (stati mentali)

Due sistemi di comunicazione​ : sistema verbale e sistema non verbale

1)​ Sistema verbale

Il linguaggio è un codice simbolico:

- Accomuna tutt​ e le società umane

- Le differenzia da quelle non umane

- È un codice go​ vernato da regole (grammatica, sintassi, semantica)

2) Comunicazione non verbale

a) Segnali paralinguistici

b) Espressioni del volto

c) Comportamento spaziale

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

​ ​

a) Segnali paralinguistici → accompagnano la nostra comunicazione

- Tono, intensità​ , sottolineature = informazioni su sesso, età

- Vocalizzi, colpi​ di tosse, riso, pianto = informazioni su stati d’animo e regolano i turni di parola.

b) Espressioni del volto​ → i muscoli che si attivano durante le emozioni umane sono uguali in tutte le persone

- 6 emozioni​ fondamentali (​ Ekman​ ,1982) = rabbia, paura, disgusto, sorpresa, felicità, tristezza.

Queste espressioni sono universalmente riconoscibili e indipendenti dalla cultura. Esistono regole culturali per il controllo delle

​ ​

espressioni: regole di esibizione/ostentazione​ . Esempio: regole che sanciscono la durata del contatto visivo

.

c) Comportamento spaziale

- posizione del corpo, contatto​ fisico, gesti

- comunicazione più primitiva​ e precede l’apprendimento del linguaggio

Il contatto fisico è influenzato da:

Fattori culturali​ (​ Hall​ , 1964)

Culture di contatto = stile di comunicazione tattile e olfattive

Culture non di contatto = stile di comunicazione visiva

Differenze di status​ = è più probabile che persone di status superiore sfiorino quelle di status inferiore

Differenze di genere = è più probabile che un uomo sfiori una donna del contrario

​ ​ ​

Importante elemento nel comportamento spaziale: distanza tra gli interlocutori → regola il grado di intimità tra le persone

Secondo Hall (1966) ci sono​ 4 zone di distanza progressiva​ a seconda del livello di intimità​ :

​ ​

- zona intima​ : occupata tra persone​ in relazione molto stretta

​ ​

- zona personale​ : distanza tra​ due interlocutori

​ ​

- zona sociale​ : occupata da un​ gruppo di persone che comunicano

​ ​

- zona pubblica​ : separa un interlocutore​ dal suo pubblico

Anche la distanza interpersonale varia in funzione di: fattori culturali, età, genere. ​

Gesti​ : simboli che si esprimono nello spazio discorsivo comune agli interlocutori. Argyle​ (1975) distingue tra:

- gesti illust​ ratori

- segni convenzionali e linguaggio dei segni

- movimenti che esprimono stati emotivi e atteggiamenti interpersonali

- movimenti che esprimono la personalità e lo stile personale

- movimenti usa​ ti come rituali e nelle cerimonie

A che cosa serve il comportamento non verbale​ ?

- Funzione c​ hiarificatrice: riduce l’ambiguità del linguaggio

- Fornisce informazioni sugli stati d’animo e sugli atteggiamenti degli interlocutori

- Definisce il tipo di relazione che intercorre fra i parlanti: grado di intimità

- Regola l’avvicendarsi dei turni di parola

- Permette agl​ i individui di presentare se stessi (perché hanno gesti che sono unici) Comunicazione cooperativa

Conversazione come azione cooperativa nella quale gli attori sociali riconoscono almeno uno​ scopo comune o insieme di scopi

comuni. La comunicazione è coordinata da regole​ implicitamente riconosciute dai partecipanti che le usano per interpretare

l’interazione e il contenuto della comunicazione.

Secondo Grice​ (1975) le regole si concretizzano in 4 massime:

- massima di quantità​ = dare l’informazione​ necessaria e sufficiente: né più e né meno

- massima di qualità​ = presunzione​ di verità: si presuppone che la probabilità che gli altri dicano cose vere (o che le ritengano

tali) sia superiore della probabili​ t

à che dicano il falso

- massima di relazione​ = l’informazione​ deve essere pertinente

​ ​

- massima di modo = essere brevi, ordinati​ nell’esposizione e non prolissi (sia nell'orale che nello scritto)

LA PROSPETTIVA DI GHIGLIONE

Ghiglione​ , 2000 = Approccio psico-socio-pragmatico​ della comunicazione.

Modello della comunicazione si basa su due principi fondamentali:

1. interazione comunicativa come una situazione in cui gli interlocutori stabiliscono un contratto fondato su regole

2. il contratto si stabilisce sulla base di una posta in gioco: non esiste una comunicazione senza scopi

Le regole del contratto​ sono schematizzate in:

​ ​

- principio di pertinenza​ : è il riconoscimento delle competenze​ necessarie per lo svolgimento dello scambio comunicativo

​ ​

- principio di coerenza​ : gli attori sociali riconoscono​ di funzionare secondo regole simili

​ ​

- principio di reciprocità​ : gli interlocutori si riconoscono​ a vicenda il diritto di entrare in comunicazione

​ ​ ​

- principio di influenza​ : lo scambio comunicativo è portatore di poste in gioco e costruzione della realtà

La comunicazione implica: conoscenza di sé, conoscenza dell’altro e un mondo sociale co-costruito.

Competenza comunicativa: acquisizione del linguaggio, competenza performativa: norme sul comportamento verbale e non

verbale, norme che governano interazione.

​ ​

Dunque la comunicazione presuppone la presenza di una certa competenza comunicativa perché è un’attività sociale

congiunta e coordinata; e:

- implica sia l’acquisizione​ del linguaggio sia le competenze necessarie per usarlo = norme che regolano le espressioni verbali e

non verbali; regole che governano l’interazione

- implica la gestione​ del controllo

- implica l’uso di​ risorse

- implica il mantenimento​ dell’equilibrio fra i vari sistemi coinvolti Il linguaggio e i processi psicosociali

Il modello delle categorie linguistiche​ (​ Semin​ 2000) = concezione del linguaggio come​ strumento di regolazione delle

interazioni con gli altri. Esso crea e trasmette una rappresentazione della realtà coerente con le motivazioni degli interlocutori

​ ​

Perciò il linguaggio è un mediatore tra cognizione e realtà e oltre al contenuto, il linguaggio ha proprietà strutturali in grado di

influenzare gli altri.

Gli autori rilevano 4 categorie linguistiche

​ ​

1. Verbi descrittivi di azione​ (DAV): Anna bacia Francesco.

CARATTERISTICHE CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

fa riferimento a un singolo evento fanno riferimento ad una attività specifica

fa riferimento a un contesto specifico hanno inizio e fine precisi

è essenziale alla comprensione della frase non hanno connotazioni positive o negative

descrive oggettivamente un comportamento osservabile

​ ​ ​

2. Verbi interpretativi di azione (IAV): Anna seduce Francesco.

CARATTERISTICHE CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

i riferiscono alla interpretazione di un evento osservabile fanno riferimento a categorie generali di comportamento

fanno riferimento a comportamenti intenzionali e hanno connotazione positiva o negativa

volontari

​ ​

3. Verbi di stato (SV): ad Anna piace Francesco

CARATTERISTICHE CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

Si riferiscono a stati psicologici non osservabili sono Si riferiscono a stati mentali ed emotivi

interpretazione del comportamento Non hanno un inizio e una fine

Si riferiscono a comportamenti con effetti non Hanno connotazione positiva o negativa

controllabili

4. Aggettivi​ (ADJ):​ Anna è affettuosa.

CARATTERISTICHE CRITERI DI CLASSIFICAZIONE

si riferiscono a disposizioni astratte e permanenti del danno descrizioni valutative e durature delle

soggetto caratteristiche della personalità

non fanno riferimento a situazioni o contesti non sono legati a una situazione specifica

maggiore generalizzabilità

L’uso di queste categorie linguistiche danno luogo a inferenze diverse.

I​ termini astratti​ hanno maggiore stabilità e generalizzazione nel tempo, più informazioni sul soggetto della frase e meno sulla

situazione, sono più difficilmente verificabili, maggiore possibilità di ripetersi.

CAUSALITÀ IMPLICITA E ATTRIBUZIONI CAUSALI

Semin e Fielder hanno analizzato la causalità implicita nei verbi e i differenti stili di attribuzione dell’attore e dell’osservatore.

Di fronte a una frase del tipo (sogg-verbo-oggetto) in cui il compito richiesto è quelli di indicare la fonte causale dell’azione

espressa nel verbo (-IAV- Anna seduce Francesco, perché Anna è… mentre...

) si presentano 2 possibilità:

- se la frase​ è formulata con un IAV, la fonte causale è indicata nel soggetto. Inoltre queste frasi fanno maggiormente riferimento

alla situazione del contesto.

- se la frase​ è formulata con un SV, la fonte causale è indicata nell’oggetto. Inoltre queste frasi fanno maggiormente riferimento

al soggetto di cui si parla.

IAV= prospettiva dell'osservatore: riferimento a comportamenti osservabili

SV= prospettiva dell'attore: riferimento a stati mentali non osservabili → attribuzioni situazionali

​ ​ ​ ​ ​

Semin​ , Rubin e Fielder hanno rivolto l’attenzione al modo in cui le proprietà del linguaggio usate nella formulazione delle

domande interpersonali influenza le risposte​ . Linguaggio = mezzo che consente di presentare strategicamente un’idea o un

aspetto della realtà. Rispondere anche a una semplice domanda implica sempre qualche cambiamento nello stato cognitivo e

provoca conseguenze sul comportamento. → La formulazione delle domande influenza le risposte perchè struttura la

situazione rappresentata sugli scopi, motivi e intenzioni della fonte. La variazione influenza sia il soggetto su cui si focalizza la

risposta​ sia il livello di astrazione mantenuto nella risposta.

RELAZIONI INTERPERSONALI

Nelle​ relazioni interpersonali​ : il grado di astrazione del linguaggio interpersonale è usato per dare rappresentazioni

differenziate di sé e degli altri.

- Persone c​ on alto bisogno di chiusura cognitiva: ricevere infor

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A.A. 2016-2017
46 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bargii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Graziani Annarita.