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I tre fattori da considerare sono: il costo del prodotto definisce il prezzo minimo; i prezzi dei concorrenti e
dei prodotti sostitutivi rappresentano un punto di riferimento; la valutazione da parte dei clienti delle
caratteristiche di unicità del prodotto determina il prezzo massimo.
1) Metodo basato sul valore percepito (prospettiva dei consumatori): è il consumatore a decidere se il
prezzo per il prodotto è corretto e le decisioni relative ai prezzi devono partire dalla considerazione
del valore per il cliente. In questo metodo, la definizione del prezzo avviene in base al valore
percepito dall’acquirente invece che ai costi del rivenditore. Il fattore chiave consiste nel fornire un
valore unico differenziale e distintivo rispetto alla concorrenza e nel dimostrarlo al potenziale
cliente.
a) Metodo basato sul valore equo: offerta della giusta combinazione di qualità e livello del servizio
per un prezzo equo. In molti casi questo cambiamento ha portato all’introduzione di versioni
meno costose di prodotti di marca affermati.
b) Metodo basato sul valore aggiunto: arricchire e differenziare l’offerta dell’impresa con servizi a
valore aggiunto, praticando prezzi più elevati.
2) Metodo del costo totale (prospettiva dell’impresa): la determinazione dei prezzi sulla base dei costi
avviene sulla base dei costi di produzione, distribuzione e vendita del prodotto più un discreto tasso
di rendimento per gli sforzi e rischi dell’impresa. Nel metodo del costo totale si ha un’aggiunta di
un ricavo prefissato (mark-up) al costo del prodotto.
3) Metodo del profitto obiettivo (prospettiva dell’impresa): attraverso un’analisi del punto di pareggio
si determina il volume delle vendite in numero di unità e in valore monetario necessari per
raggiungere la redditività in presenza di un determinato prezzo e struttura dei costi. Si trova il
break-even point che mostra una previsione del costo e del ricavo totali per vari volumi di vendita.
4) Metodo dei costi differenziali (prospettiva contingente): implica la determinazione dei costi
differenziali – determinazione del prezzo a livelli estremamente contenuti, pari in linea di principio
ai soli costi variabili unitari connessi alla produzione di unità incrementali.
Stadio 6: scelta del prezzo finale
Lo scopo dei sistemi di determinazione del prezzo è quello di definire la fascia entro cui l’impresa può
scegliere il prezzo finale. Tale scelta, in genere, si concretizza in un intervallo entro il quale la scelta finale
dipenderà dai diversi livelli di profittabilità.
Le strategie di prezzo dei nuovi prodotti
Le strategie di prezzo in genere cambiano a mano a mano che il prodotto passa da uno stadio del ciclo di
vita al successivo. La fase di introduzione è particolarmente impegnativa, e le imprese possono scegliere tra
due strategie generali: strategia della scrematura e strategia di penetrazione del mercato.
1) Strategia di scrematura del mercato: definizione di un prezzo iniziale elevato per un nuovo
prodotto allo scopo di ottenere i massimi ricavi dai segmenti di mercato disposti a spendere di più
per acquistarlo. L’impresa sceglie di avere un minor numero di clienti ma un maggior ricavo per
ciascuna vendita. Per fare ciò la qualità e l’immagine del produttore devono poter sostenere un
prezzo elevato; inoltre, i costi generati da un minor volume di produzione non devono essere tanto
elevati da annullare il vantaggio derivante dalla differenza di prezzo.
2) Strategia di penetrazione del mercato: definizione di un prezzo iniziale basso per un nuovo
prodotto allo scopo di attirare un elevato numero di acquirenti e conquistare un’ampia quota del
mercato. Il mercato deve essere molto sensibile al prezzo; i costi di produzione e distribuzione
devono diminuire all’aumentare del volume di vendita. Il prezzo basso deve contribuire a tenere
lontani i concorrenti.
Strategie di prezzo e combinazione di prodotti
Sono cinque le situazioni per la definizione del prezzo nel caso di una combinazione di prodotti:
1) I prezzi della linea di prodotto: determinazione delle fasce di prezzo di vari prodotti all’interno della
stessa linea in base alle differenze di costo, alle valutazioni del cliente sulle caratteristiche del
prodotto e ai prezzi dei concorrenti.
2) I prezzi degli elementi opzionali: determinazione del prezzo di prodotti opzionali o accessori che
accompagnano il prodotto principale.
3) I prezzi dei prodotti ausiliari o complementari: determinazione del prezzo dei prodotti che devono
essere utilizzati con il prodotto principale, come le lamette per i rasoi e i giochi per le console per
videogiochi. Le imprese devono fare attenzione perché il giusto equilibrio tra il prezzo del prodotto
principale e quelli dei prodotti ausiliare può essere problematico. Nel caso di servizi è comune la
strategia della tariffa a due scaglioni: tariffa base + parte variabile.
4) I prezzi dei sottoprodotti: determinazione del prezzo dei sottoprodotti allo scopo di rendere più
competitivo il prezzo del prodotto principale.
5) I prezzi di un pacchetto di prodotti: abbinamento di più prodotti e offerta dell’intero pacchetto
(bundle) a un prezzo ridotto.
La modifica dei prezzi
Sono sette le strategie di modifica del prezzo: sconti e abbuoni, discriminazione dei prezzi, prezzi psicologici,
prezzi promozionali, prezzi geografici, prezzi dinamici, prezzi a livello internazionale.
1) Sconti e abbuoni: lo sconto è la riduzione diretta del prezzo per gli acquisti effettuati in un
determinato arco di tempo; esempi sono lo sconto di cassa, sconto quantità, sconto funzionale,
sconto stagionale. L’abbuono è l’incentivo promozionale corrisposto dal produttore ai dettaglianti
che, in base a un accordo, si impegnano a sostenere in un determinato modo i suoi articoli; esempi
sono abbuoni di permuta e abbuoni promozionali.
2) La discriminazione dei prezzi: vendita di un prodotto o un servizio a due o più prezzi differenti, la
cui diversità non è dovuta a una differenza dei costi.
- Discriminazione dei prezzi basata sulla clientela: per diverse categorie di consumatori;
- Discriminazione basata sulla versione di prodotto;
- Discriminazione basata sull’ubicazione;
- Discriminazione basata sul tempo.
Affinché la discriminazione sia efficace il mercato deve prestarsi alla segmentazione e ciascun
segmento deve presentare diversi livelli di domanda.
3) Il ruolo del prezzo nella psicologia del consumatore: il prezzo psicologico è il prezzo determinato
secondo una strategia che prende in considerazione non solo i fattori economici correlati al prezzo
ma anche quelli psicologici. Il prezzo viene impiegato per comunicare qualcosa in merito al
prodotto. Le decisioni d’acquisto si basano sul modo in cui i consumatori percepiscono i prezzi e
sulla loro idea del prezzo corrente di mercato. Il modo in cui i consumatori valutano il prezzo è
influenzato da almeno tre elementi: prezzi di riferimento, inferenze sul rapporto prezzo-qualità e i
significati dei numeri che compongono i prezzi – soprattutto le cifre finali.
- Prezzi di riferimento: prezzi che gli acquirenti hanno in mente e ai quali si riferiscono quando
prendono in considerazione dei prodotti;
- Inferenze sul rapporto qualità prezzo: molti consumatori utilizzano il prezzo di un prodotto
come indicatore della qualità. Alcune marche sfruttano l’esclusività e la scarsa disponibilità del
prodotto per indicare unicità e giustificare un prezzo più elevato;
- Le cifre finali del prezzo: price ending in .99 – il 9 finale.
4) I prezzi promozionali: prezzo inferiore al prezzo di listino, talvolta persino sottocosto, determinato
da una strategia finalizzata all’incremento delle vendite nel breve periodo. Il venditore può offrire
semplici sconti sul prezzo abituale, eventi speciali, offerte a tempo, rimborsi, etc.
5) I prezzi geografici: determinazione del prezzo in base all’appartenenza dei clienti a una
determinata area geografica. È problematico il sistema di pagamento, e una soluzione può essere il
countertrade – assume varie forme:
- Baratto
- Accordi di compensazione
- Riacquisto delle produzioni
- Contro-acquisto o acquisto in contropartita.
6) I prezzi dinamici e su Internet: adeguamento continuo dei prezzi per rispondere alle caratteristiche
e ai bisogni dei singoli clienti e delle diverse situazioni. Il prezzo dinamico è particolarmente
presente online.
7) I prezzi internazionali: le imprese che commercializzano i propri prodotti a livello internazionale
devono stabilire quali prezzi applicare nei vari paesi in cui operano. Il prezzo da praticare in un
determinato paese dipende da una serie di fattori, tra cui le condizioni economiche e la situazione
economica e competitiva del mercato locale, la legislazione e le normative locali e le caratteristiche
dei sistemi di vendita all’ingrosso e al dettaglio. Anche le percezioni e le preferenze dei clienti
cambiano.
Le variazioni dei prezzi
Perché si riducono i prezzi: può essere dovuto a un eccesso di capacità produttiva, oppure a una caduta
della domanda a fronte di una forte concorrenza sui prezzi, oppure per aumentare i volumi di vendite o
quota di mercato.
Perché si aumentano i prezzi: uno dei fattori principali per l’aumento dei prezzi è l’inflazione dei costi.
L’aumento dei costi comprime i margini di profitto e porta le imprese a riversare tale incremento sul prezzo
finale al cliente. Altro fattore può essere l’eccesso di domanda.
Capitolo 11: Canali di marketing
La realizzazione di un prodotto o servizio richiede la creazione di rapporti con i fornitori e i rivenditori
all’interno della catena di fornitura dell’impresa; tale catena consiste di partner verticali, verso l’alto e verso
il basso. In realtà un’espressione più indicata sarebbe catena della domanda – propone una visione di
percezione-risposta del mercato.
La rete valore-servizio è la rete composta dall’impresa, fornitori, distributori e clienti finali che
“collaborano” tra loro per migliorare le prestazioni dell’intero sistema in termini di offerta di valore per il
cliente.
La maggior parte dei produttori raggiunge il mercato tramite intermediari e cerca di creare un canale di
marketing (canale distributivo) – insieme di organizzazioni interdipendenti, che contribuiscono alla
realizzazione di un prodotto o servizio destinato all’impiego o al consumo da parte di clienti singoli o
industriali. Il ricorso agli intermediari genera una maggiore efficienza nel rendere disponibili i beni ai
mercati obiettivo. Per i loro contatti, l’esperienza, la specializzazione e l’assortimento di cui dispongono, gli
intermediari riescono a offrire all’impresa un risultato miglior