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Come già detto ogni misura in fisica deve essere accompagnata dalla sua unità di misura, anche se
nel caso dell’unità di misura si distinguono tre casi:
Le grandezze che hanno stessa unità di misura sono definite omogenee;
Le grandezze prive di unità di misura sono dette adimensionali e derivano dal rapporto fra due
grandezze omogenee; Es: 10g/5g = 2
Le grandezze non omogenee sono grandezze che presentano due unità di misura differenti
Errori di Misura
Per effettuare una misura ho bisogno di uno strumento, che non ci consegna il valore esatto della
misura, perché può essere soggetto a tre tipi di imperfezione, che sono:
la sensibilità, cioè la misura più piccola misurabile da quello strumento;
l’errore casuale( o accidentale): è un errore dovuto a piccole variazioni imprevedibili dello
strumento o a variazioni nel valutare la misura da parte dell’osservatore. Questo tipo di errore fa
variare di poco la misura ottenuta;
l’errore sistematico: è un errore difficile da individuare perché è sempre uguale a sé stesso,
dipende da un difetto dello strumento o da un difetto di capacità della valutazione
dell’osservatore. Questo tipo di errore avviene sempre in un solo senso, quindi o è per difetto o è
per eccesso.
Gli errori si possono distinguere anche in errore relativo, errore assoluto ed errore percentuale.
L’errore assoluto è dato dalla differenza fra il valore massimo della misura e il valore minimo fratto
2
∆a = a – a /2
max min
L’errore relativo è dato dal rapporto tra l’errore assoluto e la misura
Ꜫ = ∆a / a
Quindi si afferma che la misura della grandezza è data da a ± ∆a
L’errore percentuale è un metodo per esprimere delle variazioni rispetto ad una situazione nota
n% = n/100 = 10^-2*n = 0,01*n
Es: 1% = 1/100 = 0,01 3% di 150 = 3*150/100 = 0,03*150 = 3*1,5 = 4,5
20% di 0,003 = 0,20*0,003 = 2*10^-1 * 3*10^-3 = 6*10^-4
200% di 1000 = 2*1000 = 2000
Le cifre significative sono quelle cifre che ci forniscono effettivamente un’informazione, quindi
sono le cifre diverse da zero
Es: 0,000098 → possiede due cifre significative 98,00000 → possiede 7 cifre significative
Quindi lo zero conta come cifra significativa solo se è preceduto da cifre diverse da zero.
Semidispersione: È data dalla differenza fra il valore massimo della misura e il valore minimo della
misura fratto 2 ( dalla metà della differenza fra un valore massimo e uno minimo), si indica con ∆v
∆v = V – V /2 Se il valore ottenuto è maggiore della sensibilità si prende come errore della
max min
misura
Es: V = 302 cm V = 298 cm ∆v = 302 -298/2 = 2 V = (300 ± 2) cm ∆Ꜫ = 2/300 = 0,006 = 0,6%
max min
Propagazione degli errori
Considerate due misure x e y espresse in questo modo: X = Xm ± δx Y= Ym ± δy , di cui si vuole
calcolare la somma Z
Quindi per calcolare il valore massimo di Z si scrive:
Z = (Xm + δx) + ( Ym + δy) => (Xm + Ym) + (δx + δy)
Per il valore minimo di Z si scrive:
Z = (Xm - δx) + ( Ym - δy) => (Xm + Ym) - (δx + δy)
Quindi si ottiene Z = X+ y = Zm + δ => Zm = Xm + Ym δz = δx + δy
ES: X = (120 ± 2) cm Xmax = 122 cm Xmin = 118 cm
Y = (118 ± 1 ) cm Ymax = 119 cm Ymin = 117 cm
Z = (120 + 118) ± (2+1) Zmax = (238 + 3) cm = 241 cm Zmin = (238- 3) cm = 235 cm
Quindi nel caso di somma e differenza di grandezze gli errori assoluti si sommano fra loro
Propagazione degli errori: Prodotti e quozienti
Per calcolare una grandezza z data dal prodotto di x e y (Z= X*Y), posto che X= Xm ± δx =
= Xm*(1 ± δx/│Xm│) e Y = Ym ± δy = Ym*(1 ± δy/│Ym│)
Zmax = ( Xm + δx) ( Ym + δy) = Xm*(1 ± δx/│Xm│) * Ym*(1 ± δy/│Ym│) =
=Xm*Ym *(1 ± δx/│Xm│)*(1 ± δy/│Ym│)
(1 ± δx/│Xm│)*(1 ± δy/│Ym│) = 1 + δx/│Xm│ + δy/│Ym│ + δx/│Xm│* δy/│Ym│=
≈ 1 + ( δx/│Xm│ + δy/│Ym│)
Quindi si ha che : Z = Xm*Ym [ 1+ ( δx/│Xm│ + δy/│Ym│)] = Zm * ( 1 + δz/│Zm│)
Anche nei prodotti e nei quozienti gli errori relativi si sommano fra loro
Proporzionalità diretta ed inversa( I° Grado)
La proporzionalità diretta si rappresenta su un piano cartesiano, con una retta poiché al
raddoppiare di x raddoppia y
Figura 3 Grafico Proporzionalità Diretta
Quindi Y = K*X Y/X = K ( costante)
Nel caso della proporzionalità inversa, sempre rappresentata sul piano cartesiano, si ha
un’iperbole, dove al raddoppiare di x, y si dimezza
Figura 4 Grafico Proporzionalità Inversa
Quindi Y = K/X Y*X = K (costante)
Proporzionalità Quadratica ( II° Grado)
Nel caso di proporzionalità diretta abbiamo una parabola, o meglio il ramo positivo della parabola,
dove al raddoppiare di x, y quadruplica
Figura 5 Proporzionalità quadratica diretta
Quindi Y = K*X^2 Y/X^2 = K (costante)
Nel caso di proporzionalità quadratica inversa, il grafico è un’iperbole, dove al raddoppio di x, il
valore di y si riduce di un quarto.
Figura 6 Grafico proporzionalità quadratica inversa
Quindi Y = K/X^2 Y*X^2 = K (costante)
I principali sistemi di riferimento sono due: la retta e il piano cartesiano
La retta ci permette di determinare la posizione di un punto P sulla retta, cioè ci permette di
determinare l’ascissa del punto, che è la distanza del punto dall’origine.
Figura 7 Retta di riferimento
Il piano cartesiano ci permette di determinare le coordinate di un punto, che sono dette
coordinate ortogonali, che sono definite coordinate polari
Figura 8 Piano Cartesiano
Le grandezze fisiche si dividono in vettoriali e scalari; le grandezze scalari sono identificate tramite
un numero, un errore e un’unità di misura ES: P.A. (132 ± 4) mmHG
Invece le grandezze vettoriali sono identificate da un vettore, che possiede modulo, direzione e
verso.
Figura 9 Vettore