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Anatomia clinica

1- Alterazioni della normale morfologia corporea:

ci si riferisce alla posizione neutra o convenzionale

  • corpo in stazione eretta
  • piedi leggermente divaricati
  • arti superiori accostati al tronco
  • mani in supinazione
  • spalle e bacino tra loro paralleli

Paramorfismi = deformità generalmente transitorie

  • correggibili volontariamente
  • non riguardano alterazioni di strutture scheletriche o legamentose

Invece l'anatomia clinica studia i dismorfismi =

modificazioni della normale morfologia e possono essere

  • Acquisite
    • riguardano strutture osteo-fibrose
  • Malformazioni
    • esistenti da alterazioni congenite

I dismorfismi sono correggibili solo mediante trattamento ortopedico

  • protocollo motorio importante
  • strutture di contenzione
  • intervento chirurgico

Atteggiamento OBBLIGATO e COATTO

Quando il segmento corporeo in esame, a causa di fattori patologici (dolore, rigidità, ecc.) è costretto a mantenere una determinata posizione.

es. (torcicollo, contratture muscolari nelle fratture, ecc.)

Approfondimento/Spiegazioni:

  • Tendini = insieme di fibre che permettono ai muscoli di fissare le proprie estremità all'osso o alla pelle
  • fibre di collagene di tipo I

Legamento = robusta formazione di tessuto connettivo denso di tipo fibroso che tiene unite tra loro 2 o più strutture anatomiche e che delimita cavità.

2. Deformità congenite della colonna vertebrale

  • Apertura
  • Schisi vertebrale

Malformazione che consiste nella mancata fusione su linea mediana o dei 2 nuclei di ossificazione del corpo vertebr. schisi anteriore o dell'arco neurale schisi posteriore o spina bifida

nello sviluppo embrionale

Quella posteriore, più frequente in sede lombare e sacrale, può accompagnarsi a erniazione delle meningi (meningocele) oppure delle meningi, del midollo e delle radici (mielomeningocele).

Questi casi impongono trattamento chirurgico percludere il canale vertebrale.

Molto frequente è invece la spina bifida occulta, spesso asintomatica, senza anomalie mieloradicolari.

4. Scogliosi

Derivazione permanente, laterale e rotatoria. Alla quale conseguono alterazioni funzionali ed estetiche.

Occorre tener conto di:

  • genesi della malattia
  • età di prima osservazione (può essere congenita, vedi emispodia)
  • sede della curva
  • entità della deviazione

cerv lomb; torac sacroc

lordosi = convessità anteriore cifosi = convessità posteriore

soggetto scoliotico presenta una curvatura primitiva per cui il soggetto si inclina. Successivamente c'è una "curvatura secondaria" o "di compenso" per cui il soggetto si raddrizza.

Secerne poi si accentuano c'è atteggiamento su rotazione.

Si fa valutazione clinica sul paziente scoliotico in cui si valuta l'abbiosità nelle coste e dalla estrema curva mentre il paziente ruota il franco.

E, poi c'è il metodo di Cobb in cui si misura la deviazione angolare; si fa radiografia e si misura tramite le tangenti delle vertebre esterne alla curva, e, quindi, l'angolo di Cobb tra le tangenti.

  • <20° - scoliosi lieve
  • 20-40° - scoliosi
  • 40° - scoliosi grave

Nell'ernia il nucleo polposo viene spinto fuori, più frequentemente in direzione postero-laterale

ERNIA CONTENUTA

= se nucleo esce in direzione posteriore ma viene contenuto dal legamento longitudinale posteriore (senza protrudere nel canale vertebrale)

ERNIA PROTRUSA

= se l'ernia rompe il legamento longitudinale posteriore e protrude nel canale vertebrale

ERNIA ESPULSA O MIGRATA

= ernia si porta a un livello diverso da quello da cui è partita. Perde i rapporti col nucleo di origine e va incontro a necrosi.

Test per sintomatologia:

"segno dello scatto"

Poco dopo la nascita il pediatra fa questo test che consiste in 2 manovre inverse:

  • Se testa femore è fuori la rimette dentro avvertendo lo scatto
  • Se testa femore è dentro, prima la tira fuori e poi la rimette a posto

[Se è fuori o esce facilmente si provvede con altri accertamenti]

Altri test che ci mettono allerta:

  • Asimmetria delle pieghe cutanee delle cosce
  • Atteggiamento di extrarotazione dell'arto

La cuffia dei rotatori = insieme di strutture che fanno ruotare un osso

Articolazione scapolo-omerale (poco solida e molto mobile = enartrosi)

  • superficie convessa su testa omero
  • superficie concava sulla scapola

Cingolo scapolare = scapola + clavicola

  • scapola = osso piatto
  • convesso sopra e cavo sotto
  • faccia superiore convessa
  • tacca spina continua nell’acromion
  • che separa faccia dorsale in fossa sopraspinata (muscolo sopra)
  • e una fossa sottospinata (muscolo infra)

clavicola = osso piatto (compatto fuori spugnoso dentro)

  • ha estremità acromiale e estremità sternale

omero → scapola → clavicola → sterno

  • articolazione acromio-clavicola

omero = testa omero

Un altro dismorfismo è il PIEDE PIATTO VALGO che consiste nella deviazione del piede in valgo e appiattimento della volta longitudinale interna del piede.

C'è da PODOMETRIA per la misurazione della posizione del piede e ne viene fuori il PODOGRAMMA.

Ci sono delle varianti:

  • piede in varo
  • piede talo = piede molto benato lateralmente
  • PIEDE EQUINO = come il cavallo che cammina sulla dita
  • piede Abdotto = allontanamento dal piano sagittale mediano
  • piede addotto = il contrario
  • piede pronato
  • piede supinato
  • piede cavo
  • piede piatto

La deformità del piede presente alla nascita più frequente è il PIEDE TORTO CONGENITO, caratterizzata da un atteggiamento vizioso del piede per alterazione dei rapporti reciproci tra le ossa con conseguenti alterazioni di capsule, legamenti, muscolo-tendinee.

Ci sono casi di FAMILIARITÀ.

La rarità più frequente è il piede equino-cavo-varo.

Addotto-supinato: predilige senso mediano molto pieno e bilaterale.

C'è torsione su asse longitudinale e appoggio infine su parte esterna.

bambino realistico

  • non corretto
  • motabosfugio
  • del codice
  • grande testa
  • bozze frontali prominenti
  • collo piccolo
  • torace piccolo
  • spalle incurvate
  • pancia grande dovuto alla meta non corretto
  • gambe corte di fatto in varismo

Il fratture ossee

= frattura = interruzione della continuità di un osso

  • di origine traumatica → sollec. esterna supera i limiti della normale resistenza ossea
  • patologica → diminuita resistenza dell'osso per cause patologiche
  • chirurgica → fatta a scopo terapeutico per correggere per esempio deformità scheletriche

O può avvenire per sollecitazioni iterative (ripetute)

Fratture da durata.

  • L'osso può fratturarsi in corrispondenza nel punto di applicazione dell'agente traumatizzante (fratture per trauma diretto) oppure a distanza da esso (fratture per trauma indiretto).
  • Queste ultime si distinguono in:
    • fr. per flessione
    • fr. per torsione
    • fr. per compressione
    • fr. per strappamento = musc. si contrarre, il tendine resiste, stacca l'osso

= Entità, sede della frattura, livello, ecc... sono dei criteri di orientamento nella valutazione di una lesione dello scheletro. Perciò sono state fatto diverse classificazioni;

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
102 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Imthemountain di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Falcieri Elisabetta.