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Cellule endocrine epiteliali isolate:
ghiandola interstiziale del testicolo: è formata dalle cellule di Leydig
(connettivali) organizzate a piccoli gruppi disposti nell’interstizio tra i
tubuli seminiferi. Le cellule di Leydig del testicolo adulto hanno
generalmente forma poliedrica e talvolta fusata o allungata. Sono unite
in gruppi più o meno grandi, ma sempre in stretto contatto con capillari
sanguigni. La membrana cellulare presenta numerosi microvilli. Il
nucleo, spesso eccentrico, appare sferico o ovale e presenta uno o più
nucleoli. Il citoplasma appare acidofilo e granulare e, osservato al
microscopio elettronico, presenta un REL costituito da tubuli irregolari
spesso ramificati; alla periferia della cellula il REL è costituito da
cisterne che talvolta si dispongono in forma concentrica intorno a
gocciole lipidiche. Le membrane del REL contengono gli enzimi
necessari per la sintesi degli androgeni. Sparsi nel citoplasma si
trovano scarsi profili di RER, spesso connessi al REL. Numerosi
mitocondri sono visibili nel citoplasma (presentano creste tubulari). Il
complesso di Golgi appare esteso. Nel citoplasma sono presenti,
inoltre, numerosi ribosomi liberi, granuli di glicogeno, gocciole lipidiche
e granuli di pigmento (lipofuscina), abbondanti soprattutto nelle cellule
di soggetti anziani. Numerosi sono i lisosomi e i perossisomi.
Nelle cellule interstiziali dell’uomo si notano delle formazioni particolari,
i cristalli di Reinke, di cui però non si conosce il significato funzionale.
Le cellule di Leidig producono gli ormoni androgeni, di tipo steroideo,
tra cui il più importante è il testosterone, indispensabile per lo
svolgimento dell’ultima parte della spermatogenesi: tale ormone agisce
sulle cellule del Sertoli, che, sotto l’influenza dell’FSH, secernono una
proteina detta ABP (proteina legante gli androgeni, androgen binding
protein), che lega gli androgeni e in tale forma (ABP-testosterone) li
trasporta nel tubulo seminifero, sostenendo così la spermatogenesi;
teca del follicolo ooforo: il follicolo contiene cellule che producono
estrogeni; successivamente da questo si forma un’altra struttura
endocrina, il corpo luteo, che produce progesterone.
Ghiandole endocrine cordonali:
ipofisi: detta anche ghiandola pituaria, è una piccola ghiandola situata
all’interno del cranio (nella fossetta ipofisaria della sella turcica dell’osso
sfenoide). Essa produce molti ormoni che stimolano varie funzioni e altri
che influenzano l’attività di altre ghiandole endocrine. La sua funzione è
a sua volta regolata dai fattori o ormoni di liberazione e di inibizione
secreti dall’ipotalamo che vanno ad agire sull’adenoipofisi.
L’ipofisi è una ghiandola suddivisa in due compartimenti: adenoipofisi,
ghiandola endocrina a cordoni e nidi cellulari, derivanti dall’ectoderma
dello stomodeo (tasca di Ratke), e neuroipofisi, formazione
neurosecretoria derivante dal neuroectoderma encefalico.
L’adenoipofisi consta di:
pars distalis o lobo anteriore: formata da cellule di diverso tipo che
• producono ormoni prevalentemente tropici, cioè in gradi di regolare
la funzione di altri territori ghiandolari endocrini;
pars intermedia : nell’uomo è una formazione molto ridotta, che
• consiste in genere in poche cavità cistiche rivestite da epitelio
prismatico, contenenti una matrice colloidale. Vi si trovano peraltro
gruppi di cellule simili alle corticotrope;
pars tuberalis : estensione craniale del lobo anteriore lungo il
• peduncolo ipofisario; è composta da pochi strati di cellule,
prevalentemente cromofobe.
I vari tipi cellulari sono stati calssificati in cellule cromofile e cellule
cromofobe a seconda che assumano o meno i comuni coloranti
istologici. Le prime vengono distinte in acidofile e basofile a
seconda delle affinità tintoriali dei loro granuli; le seconde sono prive
o quasi di granuli.
Le cellule acidofile sono accomunate dall’avere un secreto proteico
(PAS -), mentre le cellule basofile sono accomunate dall’avere un
secreto glicoproteico (PAS +).
Mediante colorazioni istologiche specifiche sono stati individuati tipi
diversi nell’ambito delle cellule acidofile, di quelle basofile e di quelle
cromofobe, indicati come cellule alfa ed epsilon, beta e delta,
gamma ed eta, secondo la nomenclatura di Romeis. Questa
classificazione è ora superata in quanto i singoli citotipi responsabili
della sintesi e della secrezione dei diversi ormoni ipofisari possono
essere ben caratterizzati sulla base dell'aspetto ultrastrutturale e
dell'esame immunocitochimico che, essendo estremamente
specifico, ha attualmente sostituito le classiche colorazioni
istologiche in tutti gli studi di tipi zzazione delle cellule
adenoipofisarie. I diversi tipi cellulari vengono quindi denominati in
base agli ormoni prodotti.
Le cellule acidofile costituiscono oltre il 40% delle cellule dell’ipofisi
e contengono granuli acidofili piuttosto voluminosi e PAS negativi.
Sono rappresentate dalle cellule somatotrope e dalle cellule
mammotrope:
- cellule somatotrope (STH cell o cellule alfa): costituiscono una delle
popolazioni cellulari più rappresentate. Sono cellule di forma
tondeggiante sferiche o ovali, con nucleo sferico, RER ben svilippato
e complesso di Golgi esteso, associato a granuli di secrezioni
immaturi. I granuli maturi contengono l’ormone della crescita o
somatotropo (STH o GH);
- cellule mammotrope: producono l’ormone luteotropo o
mammotropo o prolattina (LTH o MT).
Le cellule basofile BETA sono prevalentemente le cellulle
tireotrope, che producono l’ormone tireotropo (TSH).
Le cellule basofile DELTA sono le cellule gonadotrope che
producono l’ormone follicolostimolante (FSH) e luteinizzante (LH).
Le cellule cromofobe dell’ipofisi sono quelle che non si colorano
selettivamente né con i coloranti basici né con quelli acidi. La
maggior parte di queste cellule presenta dimensioni ridotte (piccole
cromofobe), assenza di granuli ed è negativa alle reazioni
immunicitochimiche per i vari ormoni. Si ritiene che rappresentino un
pool di cellule non differenziate.
La neuroipofisi rappresenta il territorio di deposito e screzione di
ormoni sintetizzati da neuroni ipotalamici.
Gli ormoni neuroipofisari, ossitocina e vasopressina (ADH, ormone
antidiuretico) sono sintetizzati dai neuroni dei nuclei magnicellulari
ipotalamici (nucleo sovraottico e paraventricolare). Dai corpi cellulari
migrano entro granuli di secrezione (neurosecrezione) lungo gli
assoni che percorrono il peduncolo ipofisario e raggiungono il lobo
posteriore dell’ipofisi dove vengono liberati nei pressi dei capillari.
Accumuli di materiale neurosecretorio sono osservabili anche al m.o.
come corpi di Herring. Nei granuli di secrezione, ossitocina e ADH
sono legati a proteine vettrici, le neurofisine.
L’ossitocina stimola le contrazioni della muscolatura uterina al
momento del parto, mentre l’ADH, oltre ad un’azione vasocostrittrice,
ha effetto antidiuretico in quanto stimola il riasssorbimento di acqua
a livello dei dotti collettori del rene. La sua mancata produzione è
causa del diabete insipido.
La neuroipofisi contiene fibre nervose e tessuto stromale. Lo stroma
è costituito da una trama connettivale lassa, ricca di capillari
sanguigni fenestrati. Gli assoni sono fibre amieliniche che terminano
in prossimità dei capillari. L’assoplasma (citoplasma dell’assone)
contiene microtubuli, microfilamenti, mitocondri e vescicole di
secrezione. Gli assoni sono cicrondati dai prolungamenti
citoplasmatici dei pituiciti, elementi gliali simili agli astrociti;
paratiroidi: sono piccole ghiandole, poste sulla parte inferiore e
superiore dei due lobi della tiroide, in posizione posteriore rispetto alla
tiroide stessa. Le paratiroidi sono organizzate in nidi e cordoni cellulari,
separati da connettivo lasso contenente un discreto numero di adipociti.
La componente stromale e adiposa aumenta dopo la pubertà, così che
la struttura cordonale risulta dissociata in grappoli e nidi cellulari. Le
paratiroidi sono costituite da due tipi cellulari diversi:
cellule principali: sintetizzano il paratormone e hanno una struttura
• diversa a seconda del loro stato funzionale. Nella forma inattiva
contengono scarsi profili di RER e del complesso di Golgi e sono
caratterizzate dall’abbondanza di glicogeno e lipofuscine
citoplasmatiche. Nella forma attiva invece presentano estesi profili di
RER e del complesso di Golgi e numerose vescicole di secrezione.
L’attività delle cellule principali è regolata dai livelli extracellulari dello
ione calcio. In relazione a questo fattore la cellula principale può
andare incontro a un ciclo di attività che comporta la sintesi e
l’esocitosi di paratormone e poi rientrare in fase di riposo.
L’ormone agisce sulle cellule bersaglio (tessuto osseo e parenchima
renale) che esprimono recettori di membrana. L’azione dell’ormone
produce, a livello osseo, un incremento del riassorbimento da parte
degli osteoclasti e, di conseguenza, un elevazione della calcemia. A
livello renale il paratormone induce la produzione dell’1,2,5-
diidrossicolecalciferolo, metabolita attivo della vitamina D, che facilita
l’assorbimento di calcio a livello intestinale;
cellule ossifile: compaiono nelle paratiroidi dopo la pubertà. Sono
• caratterizzate da un piccolo nucleo ricco di eterocromatina e da un
esteso citoplasma fortemente acidofilo, che appare quasi
interamente occupato da mitocondri. Il citosol è0 carico di glicogeno.
Il ruolo funzionale delle cellule ossifile non è noto;
ghiandole surrenali: sono costituite da due ghiandole endocrine che
hanno origine e funzioni diverse: la corticale o parte corticale e la
midollare o parte midollare:
corticale: è organizzata in tre zone concentriche costituite,
• dall’interno all’esterno, da cordoni cellulari organizzati diversamente:
- zona glomerulare: la più esterna, è composta da cellule
organizzate in corti cordoni ripiegati ad ansa o a gomitolo, rivestiti da
membrana basale. Corrisponde a ca. Il 15% della parte corticale. Le
cellule di questa zona sono piccole, poliedriche, presentano
membrane fortemente interdigitate e unite da giunzioni del tipo
macula adhaerens. Il citoplasma è ricco di poliribosomi liberi e di
profili del REL. I mitocondri presentano creste di aspetto lamellare.
La zona glomerulare è implicata nella produzione degli ormoni
mineralcorticoidi (aldosterone) che controllano il metabolismo
idrosalino;
- zona fascicolata: corrisponde a circa l’80% della corticale, è
costituita