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OLOCICLO:Monoico
Si svolge tutto sulla stessa specie di pianta ospite
Omotopo: sulla stessa parte di pianta (es. Aphis pomi compie il suo ciclo sulla chioma del melo)
La femmina anfigonica si è accoppiata con il maschio durante l'inverno e ha deposito l'uovo durevole. Durante la primavera dalle uova nascono solo femmine, sono le femmine fondatrici, queste sono attere e si riproducono per partenogenesi telitoca, sono vivipare quindi partoriscono. Le loro figlie sono attere ma andando avanti con la stagione le femmine partenogenetiche possono anche sviluppare le ali. Quelle alate possono diffondere l'infestazione ad altre piante ed essendo OLOCICLO MONOICO, vanno su altre piante di melo. Durante l'autunno e l'inverno, le femmine alate partoriscono ma partoriscono una femmina anfigonica, che è attera e si accoppia con il maschio. In questo caso sono possibili i paracicli (guarda sotto)
Eterotopo (su parti di pianta diverse) (es. Viteus vitifoliae)
compie l'olociclo su parte aerea e radici di vite americana)
Eteroico: (Myzus persicae: su pesco e piante erbacee (es. patata - trasmette virosi))
Si svolge su due o più specie di piante ospiti
Monoico: solo su un ospite primario e uno secondario
Dioico: solo su un ospite primario e più di uno secondario (Dysaphis plantaginea su melo (è l'afide più dannoso - attacca anche frutti) e Plantago lanceolata (e altre Plantago))
Lo svernamento (come uovo 'durevole' deriva da femmina che si accoppia con il maschio) avviene sull'ospite primario (quello su cui la specie sverna come uovo durevole), solitamente arboreo o arbustivo. La femmina che esce dall'uovo durevole è detta FONDATRICE, è quella che va a creare tutta la colonia. Le fondatrici sono vivipare (partoriscono) e partenogenetiche. Le femmine producono femmine inizialmente attere poi proseguendo nella primavera le femmine diventano alate.
fondatrici si riproducono per partenogenesi telitoca.(fino a qui il ciclo è uguale all' OLOCICLO MONOICO) Le femmine che nascono in primaveraalate e si spostano sull'ospite secondario. In primavera l'afide si sposta progressivamentesull'ospite secondario (OS), erbaceo o arboreo (es. Myzus persicae: OP pesco; OspiteSecondario= svariate piante erbacee.) Se l'ospite secondario è uno solo come specie di piantasi parla di ciclo dioico (es. Dysaphis plantaginea: OP 388 melo; OS Plantago lanceolata)Sull'ospite secondario gli afidi continuano solamente a riprodursi e a formare generazioni siaalate sia attere. Quelle alate si possono come non spostarsi dall'ospite nella quale sono, se sispostano vanno sempre su un ospite secondario (CICLO ETEROICO= 2 O + CASE). Gli afidi inautunno tornano nell'ospite primario volando, possono essere maschi o femmine peròalati. Sull'ospite primario gli anfigonici si riaccoppiano e viene
rideposto l'uovo durevole. Eriinizia il ciclo.PARACICLI O ANOLOCICLO:
Paracicli si possono verificare, sull' Ospite Primario o sull'Ospite Secondario, in contemporanea all'olociclo, con la generazione anfigonica che compare saltuariamente (o anche tutti gli anni).
I paracicli hanno conseguenze sull'olociclo: non è detto che la generazione anfigonica compaia tutti gli anni, ma c'è prevalenza dei cicli partenogenetici. = PARACICLO (Viteus vitifoliae (Fillossera) su radici di vite americana e europea)
Ci sono anche dei casi dove la generazione anfigonica scompaia del tutto e le specie continuino a riprodursi attraverso la partenogenesi, sia le femmine anfigoniche sia invece i maschi scompaiono, rimangono solo le femmine partenogenetiche = ANOLOCICLO (Cinara cupressi (Afide dei Cipressi))
Riepilogo danni/sintomi da attacco di afidi
decolorazione e/o alterazioni cromatiche degli organi verdi conseguenze di puntura, inniezione di saliva e
suzione
disseccamento di organi attaccati
malformazioni, arricciamenti, rigonfiamenti e galle conseguenze della puntura e
suzione
Imbrattamento con melata e fumaggini (la melata attira le formiche, che
proteggono gli afidi: simbiosi mutualistica)
Lotta contro gli afidi: linee generali
non eccedere nelle concimazioni azotate
collocare siepi ai bordi dell'appezzamento per creare un habitat idoneo agli
insetti utili (soprattutto ditteri sirfidi e coccinellidi)
Monitoraggio (campionamento visuale su organi potenziamente attaccati e
(specie in serra) con trappole cromotropiche gialle (occorre intervenire
precocemente)
Lotta biologica aumentativa con entomofagi
Rincoti Omotteri – Superfamiglia Coccoidei – Famiglia Pseudococcidi - Sezione
Sternorrinchi
Planococcus sp. Pseudococcus sp . ('Cotonelli')
A questi generi appartengono diverse specie di cocciniglie, dannose a molte colture, tra cui
agrumi, vite e varie piante ornamentali (anche in serra). All'aperto,
svernano, solitamentecome neanide di II età e possono compiere 2-5 generazioni all'anno (anche di più in colturaprotetta). I danni sono da punture di nutrizione, producono melata e provocano danni daasfissia del vegetale provocata dalla cera di cui sono rivestiti. Efficace la lotta biologicaaumentativa con il coleottero coccinellide Cryptolaemus montrouzieri, che va distribuito il piùpossibile vicino a focolai di infestazione
Rincoti Omotteri – Superfamiglia Coccoidei – Famiglia Diaspididi - SezioneSternorrinchi
Quadraspidiotus perniciousus (= Comstockaspis perniciosa) (Coccinigliadi San Josè)
Lista A2 di EPPO
Dimensioni: follicoli femminili e maschili lunghi mm 2 (quello maschile più allungato). Coloredei follicoli (= strutture protettive che ricoprono il corpo dei diaspididi, costituiti da seta, esuvieed escrementi) di colore grigio-nerastro. I segni particolari: femmina adulta attera e apoda. Èvivipara. Il maschio è alato.
sono visibili come macchie scure o necrosi. Inoltre, la presenza dell'insetto può causare deformazioni e caduta prematura dei frutti. La pianta infestata può subire danni anche a livello delle foglie, che possono presentare macchie e deformazioni. La presenza dell'insetto può compromettere la resa e la qualità dei frutti coltivati.Le punture di questa cocciniglia sono manifestate con la creazione di colore rosso attorno alla puntura. Si verifica un indebolimento della pianta a causa dell'azione tossica della saliva. Sulle foglie si possono osservare punteggiature necrotiche e nei casi più gravi si può verificare la caduta delle foglie. La zona circostante la puntura si colora di rosso, sia su parti legnose (visibile asportando la corteccia) che sui frutti, causando un forte deprezzamento dei frutti.
Per la difesa da questa cocciniglia è in vigore un decreto di lotta obbligatoria, da lungo tempo (D.M. 20.12.40). In autunno o a fine inverno (fase di rottura delle gemme) si consiglia di effettuare un trattamento con olio minerale, eventualmente attivato con zolfo. È anche possibile intervenire tempestivamente alla nascita delle neanidi (metà maggio) utilizzando ad esempio olio minerale estivo (BIO).
Pseudalacaspis pentagona (Targioni Tozzetti) (Cocciniglia bianca del Gelso e del Pesco)
Dimensioni: i follicoli femminili hanno un diametro di circa 2 mm, mentre i follicoli maschili sono lunghi 1 mm.
Colore: i follicoli femminili sono bianco giallastri, circolari e presentano una parte centrale di colore arancio. I follicoli maschili sono allungati e candidi. I maschi sono neometaboli. I follicoli formano delle...
incrostazioni biancastre sulle parti attaccate. Piante attaccate: gelso (foglie, rami), pesco, albicocco e altre drupacee; actinidia (foglie, rami, frutti)
CICLO BIOLOGICO: Svernamento: come femmina fecondata sulle parti legnose della pianta. In primavera la femmina depone le uova sotto il follicolo (indicativamente aprile-maggio). Le neanidi compaiono in maggio-giugno e, come nel caso di Q. perniciousus sono mobili solo in età e diffondono l'infestazione, attivamente e passivamente. Poi infiggono gli stiletti (sui rami e sui frutti) e non si muovono più per il resto della loro vita, se femmine, o solo fino allo sfarfallamento, se maschi. Numero di generazioni/anno: 3.
DANNI: Stress e indebolimento pianta (per azione tossica saliva e per asfissia in cui si vengono a trovare gli organi colpiti, per la presenza di strati di follicoli). Come per Q. perniciosus: zona circostante puntura si colora di rosso, su parti legnose (visibile asportando corteccia) e frutti: fortissimo
deprezzamento frutti.
DIFESA: La cocciniglia, di origine giapponese e dannosissima su Gelso, causò danni ingentissimi alla bachicoltura italiana a fine 1800. Per contrastarla (ad opera di Antonio Berlese) fu importato, con successo, il parassitoide Encarsia berlesei (nel 1906). Lotta biologica classica riuscita, parassitoide acclimatato, ma oggi non sufficiente a contrastare gli attacchi di P. pentagona su piante da frutto. Per la lotta chimica seguire i disciplinari. Le drupacee sono piante abbastanza delicate. Si possono impiegare, nei periodi indicati nei bollettini, oli bianchi contro le neanidi. A fine inverno si possono spazzolare i tronchi per eliminare i follicoli.
ETEROMETABOLI 22° NEUROTTERI le ali sono ricchissime di nervature e questo fatto è che l’ordine 22 sia un ordine di caratteristiche primitive date dalla presenza di tante nervature. Il torace è relativamente allungato, in particolare per lo sviluppo in lunghezza del protorace. Le ali sono quattro, trasparenti.
con scarse differenze morfologiche fra le anteriori e le posteriori. Le zampe hanno tarsi di cinque segmenti; in alcuni Neurotteri quelle anteriori sono raptatorie in quanto sono dei predatori di agguato. Formica leone: predatore di formiche. Chrysoperla Carnea: le larve sono predatrici di altri insetti, esempio afidi. Usata anche in lotta biologica aumentativa
23° MECOPTERI ("mosche-scorpione): sono un ordine di Insetti terrestri, talora acquatici negli stadi preimmaginali, alati, meiotteri o atteri, di medie dimensioni, con livree di colori generalmente modesti ed esoscheletro poco consistente.
24° TRICOPTERI più importanti di Insetti acquatici, Sono insetti anfibiotici poiché, da adulti, sono aericoli, anche se volatori di scarsa abilità, mentre i loro stadi pre-immaginali sono acquatici. Le larve sono acquatiche e respirano l'aria tramite le tracheobranchie. Hanno numerosi peli di cui sono ricoperte le ali degli adulti (da cui il