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Pianta e Alzato

Questo modello riproduce graficamente le viste più semplici e intuitive di un oggetto. Per

definire le proiezioni ortogonali di una figura geometrica, bisogna collocarsi idealmente

all’infinito e proiettare dei raggi, paralleli tra loro e ortogonali ai piani di proiezione. Ribaltando

il piano verticale con quello orizzontale, le rette di richiamo corrispondono alle proiezioni

ortogonali dei raggi proiettanti; la porzione di retta da L.T. di P.V. si chiama QUOTA, mentre

quella da L.T. a P.O. si chiama AGGETTO.

Elementi costitutivi della tecnica:

 La PIANTA o iconografia; piano di quadro orizzontale

 L’ALZATO o ortografia; piano di quadro verticale

 L.T.; linea di intersezione tra i piani

 PIANO DI PROFILO; piano individuato dalle rette proiettanti, perpendicolare a L.T. con cui

individua un punto detto K Assonometria

La raffigurazione di un oggetto eseguita con questa tecnica consente di mantenere:

 Il parallelismo tra le rette

 I rapporti di lunghezza

 Le caratteristiche dei segmenti allineati

 Costruzioni immediate e semplici

 Forma

 Proporzioni

L’assonometria è una proiezione CILINDRICA determinata dall’intersezione di un piano o

quadro con raggi proiettanti parallele.

Elementi fondamentali:

 I piani del triedro fondamentale P.O., P.V. e P.L., mutuamente ortogonali.

 I tre assi x, y, z mutuamente ortogonali con la stessa origine O

 Il piano assonometrico che può essere parallelo, inclinato o coincidente con uno dei tre piano

fondamentali.

 La direzione dei raggi proiettanti che può essere perpendicolare o obliqua rispetto il quadro

 Gli assi assonometrici x’, y’ e z’ proiezioni di x, y, z sul quadro

 I rapporti di riduzione attraverso il quale viene riportata l’unità di misura sugli assi

Assonometria ortogonale

Nell’assonometria ortogonale il quadro non è parallelo a nessuno dei piani del triedro fondamentale e i

raggi di proiezione paralleli tra di loro, sono perpendicolari al quadro.

Le intersezioni delle tracie dei piani di proiezione con gli assi x, y, e z individuano i tre punti per i quali

si costruisce il triangolo fondamentale.

Questo triangolo, coincidente con il piano assonometrico risulta essere:

 EQUILATERO – assonometria ortogonale isometrica

 ISOSCELE – assonometria ortogonale dimetrica

 SCALENO – assonometria ortogonale trimetrica

Assonometria obliqua

Nelle assonometrie oblique, il piano assonometrico è parallelo o coincidente ad uno dei piani

fondamentali; i raggi proiettanti sono obliqui rispetto al quadro.

Proiettando gli assi x, y, z sul quadro, due di essi restano perpendicolari tra di loro, mentre il terzo può

essere proiettato secondo una direzione qualsiasi.

Assonometria obliqua militare

Il quadro è parallelo al piano P.O. oppure coincidente. Gli assi x’ e y’ si mantengono perpendicolari,

mentre z’ è obliqua. La prospettiva

La prospettiva è una tecnica grafica che consente di produrre un immagine realistica e simile a ciò che

percepisce l’occhio, e quindi tutti gli effetti ottici che ne derivano. La prospettiva nasce in epoca

rinascimentale, dall’esigenza di creare immagini che potessero rendere l’idea volumetrica del progetto e

della sua configurazione spaziale, come nel caso di Brunelleschi, Piero della Francesca e Leon Battista

Alberti. Le tecniche di rappresentazione grafiche entrano nell’ambito scientifico, fino all’elaborazione

di un codice universale ed oggettivo. Nel clima della rivoluzione industriale Monge delinea la

geometria descrittiva e la introdusse come scienza applicata al progetto di costruzione di oggetti,

macchine ed edifici, al di là di ogni impiego artistico e decorativo.

La prospettiva fa parte delle proiezioni coniche, perché i raggi proiettanti partono da un punto

prestabilito detto punto di vista.

Mantenendo costante la posizione di questo punto, la proiezione prospettica varia al variare della

posizione e dell’inclinazione del quadro.

Elementi fondamentali:

 Viste PIANE degli oggetti

 Il piano geometrale P.G.

 Il piano prospettico o QUADRO

 La linea di terra L.T.

 Il punto di vista V

 Il punto di stazione V’

 La linea dell’orizzonte L.O.

 Il punto principale P, sul piano prospettico

 d

La distanza principale , PV

 Il Po, proiezione di P su L.T.

 Il CAMPO VISIVO

 L’apertura del cono ottico (30°-45°)

 I RAGGI VISUALI Tipi di prospettiva

Prospettiva centrale o frontale

Il quadro prospettivo è verticale e parallelo ad un lato o una faccia del solido da rappresentare, tutte le

altre facce parallele conservano forma, proporzioni e parallelismo. Questo tipo di prospettiva è

utilizzato principalmente nelle rappresentazioni degli ambienti interni. La sua particolarità infatti è

quella di consentire la visione contemporanea di tre pareti.

Prospettiva accidentale

Il quadro è inclinato rispetto alle facce dell’oggetto; in questa rappresentazione si conserva il parallelismo

tra gli spigoli verticali, solo se il quadro non è inclinato rispetto al geometrale. E’ indicata per

rappresentare la configurazione esterna di edifici ed oggetti.

Prospettiva razionale

Il quadro è inclinato rispetto al piano orizzontale. Consente la visione prospettica di edifici molto alti

e slanciati, senza incorrere nelle deformazioni dovute al punto di vista troppo vicino all’oggetto.

Regole fondamentali

 Il punto di fuga Fr di una retta r è dato dall’intersezione del raggio visuale parallelo alla retta

con il quadro prospettico

 Tutte le rette orizzontali non parallele al quadro hanno il punto di fuga sulla linea dell’orizzonte

 Tutte le rette perpendicolari al quadro hanno il punto di fuga nel punto principale P

 Tutte le rette parallele al quadro restano parallele al quadro anche in prospettiva

 Tutte le rette inclinate di 45° rispetto al quadro hanno il punto di fuga nei punti di distanza

PV

 Tutte le rette parallele hanno lo stesso punto di fuga

 Tutte le rette verticali restano tali in prospettiva

Archi e volte

L’arco

L’arco è una struttura curvilinea che consente di creare uno spazio vuoto.

Il principio statico su cui si basa la struttura è quello del MUTUO CONTRASTO: ogni concio

sollecita a compressione il concio di sotto che lo sostiene.

L’arco è formato da:

 Il concio d’imposta, il primo concio dopo i piedritti

 I reni, conci intermedi

 Il concio di chiave, sulla sommità

La distanza tra i piedritti è chiamata LUCE.

La distanza tra il concio di chiave e l’asse d’imposta è detta FRECCIA.

La superficie inferiore è chiamata INTRADOSSO, quella superiore ESTRADOSSO.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MonaT di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Disegno Tecnico e Automatico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Romor Jessica.