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LE EMOZIONI:TRA APPRAISAL E AROUSAL

Cosa sono le emozioni? Sono reazioni neuro-fisiologiche ad uno stimolo, non sono razionali, sono

condizionate dalla cultura o dalla soggettività dell'individuo, in alcune occasioni non sono

controllabili. APPRAISAL, valutazione delle cose, che danno scattare l'emozioni, che può esserci

sia in emozioni positive che in emozioni negative allo stesso modo. AROUSAL, attivazione

fisiologica del corpo. Prima lavorano i visceri e poi lavora il cervello? James afferma questa teoria.

La cultura influisce moltissimo sulle emozioni (nelle culture orientali l'appartenenza è un'emozione,

la cultura occidentale più individualista non è per nulla un'emozione). La cultura insegna a regolare

la manifestazione dell'emozione o agisce in modo più profondo e fa diventare incapaci di provarla.

La psicologia ha iniziato a definire le emozioni dicendo che non sono sentimenti, l'emozione è una

risposta ad uno stimolo, che è detto antecedente emotivo, che ha una breve durata nel tempo.

L'esperienza emotiva ha una durata effimera, perché il mio corpo si attiva e risponde ad ogni

stimolo emotivo. L'uomo crea delle soglie attraverso le quali regolarsi.

Emozioni da controllare o per controllare? Le emozioni sono sia fenomeni da regolare che per

controllarci. L'emozione è un'esperienza finita e quindi ha caratteristiche e componenti che io

posso descrivere.

Le componenti di un processo cognitivo sono: APPRAISAL e AROUSAL.

Evento che fa nascere una valutazione cognitiva (APPRAISAL). L'antecedente elicita un'emozione.

Mentre l'evento accade questo genera in me una risposta, perché interviene un sistema di

valutazione cognitiva, perché le emozioni non sono logiche, ma sono razionali. La valutazione

cognitiva, l'appraisal avviene immediatamente prima che io ne sia cosciente, partita la

valutazione,immediatamente partono alcuni sistemi: il mio corpo si prepara ad agire, si avvicina o

si allontana, avviene quindi un attivazione fisiologica (AROUSAL), esperienza soggettiva e un

comportamento espressivo. Il comportamento espressivo non è l'attivazione fisiologica. La risposta

è istintiva ma richiede l'intervento di componenti molto complessi. Il sistema di regolazione che è

legato all'appraisal cerca di inibire o regolare le mie risposte. La regolazione è tale che se io mi

preparo prima al l'emozione, posso modificare la valutazione cognitiva su quel l'evento. La

regolazione da dire: non è pericoloso. Cambia quindi il modo con cui io valuto.

APPRAISAL: Teoria del l'appraisal di Arnold. Per appraisal si intende un atto diretto e immediato di

conoscenza che integra la percezione e del quale si può diventare consapevoli soltanto a processo

concluso. Arnold fu uno dei primi a parlare di appraisal nell'esperienza emotiva, ovvero da

indagare. La coscienza per lui arriva dopo, perché la valutazione qualitativa è qualcosa di così

immediato che la coscienza interviene in un secondo momento, non per questo non intervengono

delle strutture cognitive. Frijda aggiunge il concetto di struttura di significato, lui dice che un evento

in se non ha nessun valore emotivo, è solo il significato che il soggetto gli da a dargli valore

emotivo. Questo significa che le emozioni non sono fisse e stabili. Il riflesso è la risposta fisiologica

non mediate da un sistema di conoscenza, mentre le emozioni sono invece mediate. Frijda dice

che l'uomo lega all'esperienza emotiva almeno 2 cose: una cognizione dell'evento, cioè una

valutazione soggettiva consapevole e una motivazione ad agire, cioè l'azione di allontanamento e

di avvicinamento. L'emozione acquista quindi una funzione motivazionale, nel senso che mi spinge

a fare qualcosa o evitare qualcos'altro. Le emozioni sono un sistema velocissimo di risposta.

L'esperienza emotiva ha una base genetica importante, ci sono risposte che ci si tramanda di

uomo in uomo ( la paura del buio). Ci sono paure che ci appartengo in modo uniforme e

omogeneo e paure che si modificano.

SECs: schema di valutazione delle circostanze attivanti di Scherer per spiegare l'appraisal, che

secondo lui è composto da fasi, perché progressivamente la natura ci ha dotato di un metodo per

valutare in ordine le circostanze.

-valutazione della novità, l'emozione irrompe nella mia vita per uno stimolo nuovo

- piacevolezza/spiacevolezza

- rilevanza dello stimolo per gli scopi e i bisogni del soggetto

- capacità di far fronte (COPING), so fronteggiarlo

- compatibilità con le norme sociali e l'immagine di sè

Questi passaggi sono tali da implicarsi l'uno con l'altro. Tutto ciò che entra di nuovo nella mia vita

io faccio fatica ad accettarlo, le cose che non conosco non me le può insegnare nessuno. La

novità è uno stimolo emotivo che ci richiede tanta energia. Bisogna però fare un passaggio

ulteriore, capire quanto è nuovo. Bisogna domandarsi cosa lui considera novità.

Ho paura del dolore fisico e del giudizio degli altri, questo ha una valenza edonica, negativa (mi

piace/non mi piace). Si possono provare esperienze spiacevoli che però vengono valutate come

piacevoli. La piacevolezza non è così semplice e scontata. Bisogna chiedere all'altro, per lui qual è

la valenza piacevole. Quando noi parliamo di valenza edonica, siamo fermi solo ad un minimo

dell'esperienza. La paura sociale è una paura diffusissima ed è connessa con la rilevanza per gli

scopi del soggetto. Meglio il mio aspetto o una bella cucchiaiata di Nutella? Dipende dal soggetto.

Esistono persone che hanno addirittura paura di trovare dei dolci nel loro armadietto, per paura di

doverli affrontare, di potersi sentire inadatti. La gioia non coincide con la valenza edonica del

piacere.

Paura di non essere all'altezza, di non piacere agli altri. Un'importanza a livello sociale, ma anche

una paura di non sapere affrontare le cose da sola, quindi è fortemente legato alla fase di

COPING. esistono due tipi di COPING: chi è molto concentrato su se stesso e ha un buon livello di

autostima, sopravvalutando le sue capacità e chi invece non crede in se stesso. Quando si lavora

sul COPING bisogna portare alla luce gli aspetti positivi, bisogna lavorare sulla capacità di

aggredire le situazioni, anche solo per qualche istante. Durante le valutazioni di Scherer l'individuo

analizzato in base alle scelte che fa cambia, e quindi cambiano le fasi successive. La compatibilità

con le norme sociali è qualcosa di estremamente rilevante, perché, ad esempio la vergogna e la

colpa, sono emozioni che esistono solo per le norme sociali. Se io faccio qualcosa di cui potermi

vergognare da sola, non mi sento in colpa ne mi vergogna, se invece c'è un occhio esterno che

guada, ci si vergogna. La colpa chiede si la norma sociale, ma occorre che la norma sia anche

interna, perché io ritengo di avere arrecato danno a qualcuno, quindi il giudice non è più esterno,

ma è interno. La colpa lavora dentro l'individuo anche con l'arousal. Distinzione importante tra il

provi vergogna o provi colpa. Il COPING è qualcosa di diverso dall'autostima, è la capacità di

fronteggiare la situazione. L'auto stima è qualcosa di più stabile dell'emozione, perché per

cambiare un livello di autostima bisogna lavorare di più. Questo ultimo aspetto sociale avviene solo

sugli stimoli più complessi, perché è più difficile arrivare fino al 5 livello. Ci sono situazioni in cui la

situazione sociale si impone sui bisogni fisici. Secondo Scherer, i passaggi sono gerarchici e

obbligati. La singola emozione viene data dalla complicazione dei singoli passaggi.

Un'altra teoria sull'appraisal è quella di Russel, detta core affect. Per Russel, l'emozione è uno

stato emotivo di base privo di un oggetto specifico. È uno sfato neuro psicologico accessibile

consapevolmente come una sensazione semplice non riflessiva, senti che c'è qualcosa (core). Il

core però si trasforma, attraverso tre passaggi. Il primo è la percezione del soggetto di un

cambiamento di core affect, il secondo è l'attribuzione di questo cambiamento a una causa

specifica (object) e il terzo è la rilevanza del cambiamento o della causa per l'internalità del

soggetto. Il primo stato di core ha l'inizio dell'esperienza emotiva che però il soggetto ancora non

riconosce, questa prima fase è un po' indifferenziata, un po' come la fase di valutazione della

novità di Scherer. Russel dice che noi sappiamo che c'è un inizio indifferenziato e solo poi dopo la

rilevanza per il soggetto diventa un'emozione.

Il bambino elabora la situazione che vive e parla con il corpo, raccontando il disagio che vive. Il

bambino sperimenta tutte le fasi dell'appraisal.

Per quanto riguarda l'arousal si deve fare un discorso fisiologico, c'è un core che si modifica

citando la teoria di Russel. L'attivazione fisiologica fa parte del l'arousal, così come . In situazione

di pericolo imminente l'attivazione fisiologica ci da la capacità di compiere un'azione che fa

investire moltissima energia, ma che in quel momento ci rende più forti. Per affrontare un dolore al

posto di attivarci, di diventare più forti, ci disattiviamo, creiamo un bozzolo di poca azione e molta

ossevazione. Quando siamo tristi non c'è più possibilità di provare emozioni che implicano una

forte risposta emotiva. L'arousal è stata divisa in due macrocategorie: la reazione di emergenza,

quando ci emozioniamo il nostro corpo si attiva in un tempo velocissimo o si disattiva in tempo

velocissimo. Possiamo parlare di un'attivazione di tipo trofotropico, quando produciamo più

indolamine e quindi ci rilassiamo, o di un'attivazione di tipo ergotropico, in cui la reazione è forte,

con un tono muscolare pronto a reagire e un battito cardiaco più frequente. Dentro questi due

siatemi si possono comunque individuare delle differenze. La reazione di emergenza non è solo

l'attivazione ergotropica, ma anche l'altra. Alcune esperienze positive come la serenità hanno con

se un tempo di rilassatezza, quindi le due attivazioni non corrispondono a positivo e negativo. Il

nostro corpo inizia a modificarsi e noi investiamo in questo un'altissima quantità di energia. Le

grandi esperienze emotive lasciano provarti, ma soprattutto non permettono di durare molto nel

tempo. Quando si prova il panico, poi ci si sente svuotati, privi di qualunque energia. Cosa c'è alla

base del l'arousal? Si ritiene che mentre noi facciamo un'esperienza em

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sassa.Mina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Ciceri Maria Rita.