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ERITROPOIESI BFUE E CFUE

Il compartimento degli elementi precursori della serie rossa prende il nome di ERITRONE. Il processo dura

circa 5 gg.

1) Proeritroblasto : il primo identificabile, il più voluminoso con nucleo largo, ovale, citoplasma

è è

basofilo e va incontro a numerose divisioni mitotiche.

2) Eritroblasto basofilo : diametro di circa 15 um. La cromatina condensata. Il citoplasma

è è

intensamente basofilo e presenta un elevato numero di poliribosomi liberi e scarsi elementi del

reticolo endoplasmatico, un complesso del golgi, molti mitocondri, e granuli di ferritina.

3) Eritoblasto policromatofilo : caratterizzato dall’involuzione e dalla scomparsa del nucleolo e da

una colorazione sovrapposta di eosinofilia e basofilia dipendente dall’accumulo di emoglobina

che acidofila. Scompare il complesso del Golgi, si riducono i mitocondri e il nucleo diventa più

è

piccolo e più denso.

4) Eritroblasto ortocromatico : il nucleo piccolo con cromatina molto addensata e il citoplasma

è

mostra acidofilia, negli stati avanzati il nucleo viene espulso venendo fagocitato dai macrofagi e

la mitosi si arresta.

5) Eritrocita : passa nel circolo sanguigno, lo 0,8 % hanno ancora i ribosomi e vengono detti

reticolociti in quanto in grado di sintetizzare emoglobina.

Al termine dei 120 gg di vita vanno in apoptosi e l’emoglobina viene rapidamente degradata : la globina viene

idrolizzata in amminoacidi, il ferro si stacca dall’eme e l’eme si trasforma nell’elemento biliare che passa nel

plasma legandosi all’albumina venendo poi captata dal fegato coniugata ad acido glucuronico e secreta nel

duodeno come bile. Il ferro complessato con la ferritina. Può essere trasportato al midollo osseo dove viene

è

riutilizzato.

Controllo dell’eritropoiesi : sotto il controllo dell’eritropoietina e da altri meccanismi umorali. Essa può

accorciare la durata del ciclo cellulare, oppure stimolando le staminali a dividersi. La produzione di

eritropoietina controllata dalla tensione di ossigeno nel sangue. In condizioni di ipossia, il numero di

è

eritrociti circolanti aumenta considerevolmente.

GRANULOCITOPOIESI CFUGM

Nel corso della granulocitopoiesi si osservano modificazioni della forma del nucleo che da rotonda diventa

lobata e poi segmentata, abbiamo la condensazione della cromatina e perdita dei nucleoli, riduzione della

basofilia per la perdita di ribosomi con conseguente comparsa delle granulazioni specifiche. L’attività

mitotica continua fino allo stato di mielocito. Si muove di moto ameboide per attraversare i sinusoidi.

Mieloblasto : 12-14 micron, nucleo voluminoso e rotondo con cromatina finemente dispersa

- contenente fino a 5 nucleoli. Il citoplasma basofilo ed ricco di granulazioni.

è è

Promielocito : Più grande del mieloblasto, cromatina di media densità e nucleoli meno evidenti.

- Basofilia ridotta. Compaiono i granuli primari azzurrofili ( positivi alla reazione per la perossidasi ).

Mielocito : Con nucleo rotondeggiante che presenta indentature caratteristiche, nucleoli non

- distinguibili e cromatina granulare. Citoplasma poco colorabile con numerosi granuli che coprono il

nucleo. In questa fase possiamo distinguere le granulazioni e perciò il tipo di granulocita. l’ultima

È

cellula in grado di compiere mitosi.

Metamielocito : Nucleo reniforme, golgi e reticolo si inattivano, riducendosi.

- Granulocita maturo : si accentua la deformazione del nucleo, che diventa segmentato, si acquisisce

- attività ameboide.

Per quanto riguarda gli eosinofili e i basofili il processo uguale fino alla comparsa di granulazioni specifiche.

è

La granulocitopoiesi include quindi un

a) compartimento proliferativo o di amplificazione che comprende i progenitori e i precursori degli

stadi del mieloblasto, promielocito e mielocito.

b) Un compartimento di maturazione costituito da metamielocito e granulocito midollare maturo

Gli elementi rilasciati in circolo dovranno migrare nel compartimento tissutale dove rimangono per 2

giorni prima di degenerare. Nel midollo abbiamo una riserva di granulociti maturi.

MONOCITOPOIESI

I precursori sono nel midollo. Le fasi maturative sono mal definite, sebbene si possa riconoscere uno

stadio immaturo che prende il nome di promonocito. Il passaggio caratterizzato dall’aumento del

è

numero di lisosomi e l’acquisizione di motilità.

1) Promonocito : dimensioni relativamente grandi, citoplasma basofilo. Presenta intensa attività

mitotica e perossidasica, scarsa capacità fagocitaria e abbiamo la presenza dei recettori Fc delle IgG

2) Monocito : Nel tessuto connettivo si trasformano in macrofagi, con un’accentuata attività

fagocitaria, aumento numero lisosomi, microtubuli, e microfilamenti. I macrofagi possono vivere

parecchie settimane e quando abbiamo un corpo esterno da sconfiggere, possono fondersi a

costituire un sincizio polinucleato.

3) Macrofagi : Cellule voluminose, membrana con aspetto increspato con lamellopodi.

LINFOCITOPOIESI

La produzione avviene a partire dall’elemento staminale pluripotente in senso linfoide. Le vie del linfocito

B e T presentano una comune successione di fasi : maturazione antigene indipendente e migrazione negli

organi linfoidi periferici centrali che sono timo e midollo osseo. Tutti gli altri sono secondari.

1) Maturazione antigene indipendente negli organi linfatici primari : abbiamo il differenziamento delle

popolazioni in un elevato numero di cloni ognuno caratterizzato da uno specifico recettore di

membrana. L’assenza di un antigene non self fa si che possano essere prodotte tutte le possibili

combinazioni impedendo una selezione.

2) Migrazione negli organi periferici localizzandosi in aree B o T dipendenti. L’architettura appropriata

è

per promuovere il contatto antigene linfocito.

3) Contatto con l’antigene. Proliferazione e innesco della risposta effettrice.

4B) Le IGM compaiono nel citoplasma e vengono messe in superficie. A contatto con l’antigene, questo si

lega con le IG di superficie, endocitando il complesso IG antigene, lo digerisce esponendo i peptidi risultanti

sulla superficie con il complesso MHC. Questo riconosciuto dai linfociti T-HELPER che secernono

è

interleuchina inducendo la proliferazione dei linfociti B.

4T) Nel differenziamento abbiamo il CD44 , che il recettore per farsi digerire dal timo. Una volta maturati,

è

lasciano il timo e vanno a colonizzare, le aree timo dipendenti come i manicotti linfoidi della milza. A contatto

con l’antigene i linfociti T sono stimolati alla risposta effettrice : Citolitica per I T-CITOTOSSICI e stimolante

per i T-HELPER su macrofagi, TC, B.

TROMBOCITOPOIESI

CFU-MEGA il precursore. I progenitori sono :

è

a) Promegacarioblasto, dove il nucleo non segmentato contenente un nucleolo chiaro, scarso

è

citoplasma basofilo con ribosomi e sulla membrana abbiamo già il complesso integrinico delle

piastrine.

b) Megacarioblasto, nucleo bilobato, tetraploide per endomitosi, ha più nucleoli e citoplasma basofilo.

Presenti numerosi marcatori piastrinici.

c) Megacariocito maturo, cellula gigante contorni irregolari e tanti pseudopodi. Il nucleo polimorfo

è

costituito da molteplici lobi connessi con 64ploide ( per endomitosi ). Citoplasma acidofilo ripieno di

granuli raccolti in gruppi. Il citoplasma risulta diviso in unità che vengono espulse come piastrine. La

produzione delle piastrine consiste nella frammentazione del citoplasma granulare in piccole unità

delimitate da membrane. I megacariociti giacciono a ridosso dei sinusoidi vascolari potendo

immettere le piastrine direttamente nel lume. La formazione di piastrine regolata dalla

è

trombopoietina.

MIDOLLO OSSEO

il principale organo emopoietico la cui attività comincia verso il sesto mese della vita fetale. Designato come

È

tessuto mieloide. contenuto nelle cavità ossee.

È

Dopo i primi anni di vita si assiste a una progressiva trasformazione del midollo rosso in midollo giallo per

accumulo di cellule adipose con conseguente perdita della funzione emopoietica. Il midollo rosso permane

nello sterno, nella diploe, nelle vertebre, nelle coste.

La sua architettura caratterizzata da una rete di fibre reticolari a maglie strette che tengono una grande

è

varietà di elementi cellulari.

COMPARTIMENTO VASCOLARE.

Il midollo rosso riccamente vascolarizzato. Il sangue circola in una rete molto ramificata di vasi. Dall’arteria

è

nutritizia si originano i capillari che anastomizzandosi formano i sinusoidi che poi convergono nelle vene

efferenti. L’emopoiesi si compie negli spazi tra i sinusoidi.

La parete formata da tre strati : endotelio, membrana basale, e uno strato avventiziale. L’endotelio

è è

capace di un’attiva endocitosi e poggia su una membrana basale discontinua, ricca di proteoglicani e fibre

argirofile. I periciti ricoprono l’esterno e possiedono attività fagocitaria.

COMPARTIMENTO DI SOSTEGNO

La superficie periluminale costituita da cellule reticolari. I loro processi avvolgono la parete esterna del

è

sinusoide. Sintetizzano le fibre reticolari argirofile che insieme ai processi citoplasmatici si inoltrano fino al

compartimento emopoietico formando una rete di sostegno che funge da nicchia per le cellule emopoietiche,

formando la trama reticolare del midollo. Lo stroma cellulare rinforzato da collagene e proteine di adesione.

è

Laminina fibronectina e proteoglicano

COMPARTIMENTO EMOPOIETICO

Le cellule sono aggregate in cordoni tra i seni venosi. Gli eritroblasti si trovano in prossimità della superficie

esterna dei sinusoidi in ISOLOTTI ERITROBLASTICI costituiti da un macrofago centrale con attorno gli

eritroblasti.

I megacariociti si trovano subito a ridosso della superficie vascolare.

I granulociti maturano in profondità nei cordoni emopoietici lontano dai seni venosi.

Le cellule staminali mieloidi si concentrano nelle regioni sottocorticali dei cordoni emopoietici. Linfociti e

macrofagi si concentrano intorno ai vasi arteriosi vicino al centro dei cordoni emopoietici.

TIMO

deputato alla maturazione dei linfociti T, responsabili della cellulo-mediata e costituisce un organo linfoide

È

primario. Si sviluppa all’ottava settimana. formato da due lobi, fra di loro avvicinati. Ciascuno avvolto da

È è

una capsula connettivale fibrosa che sepimenta l’organo in lobuli. Ogni lobulo costituito da una zona

è

corticale e un centrale midollare. La corticale formata da timociti di piccole e medie dimensioni fittamente

è

stipati. La midollare la parte centrale che contiene timociti disposti lassamente, cellule epiteliali e

è

corpuscoli di

Dettagli
A.A. 2017-2018
7 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher antonio.salsa97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di citologia, istologia ed embriologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Biologia Prof.