Riassunto esame Elementi di psicoterapia, Scritti di Winnicott, prof. La Torre
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creativa primaria e la proiezione di ciò che è stato precedentemente introiettato. Il balbettare di un
bambino e il modo in cui il bambino più grande va ripetendo un repertorio di canzoncine o di
filastrocche mentre si prepara per andare a dormire , rientrano nell’aria intermedia come fenomeni
transizionali insieme con l’uso che il bambino fa di oggetti che non sono parte del suo corpo ma che
non sono pienamente riconosciuti come appartenenti alla realtà esterna. Vi è il bisogno di una
definizione tripla della natura umana, la terza parte della vita di un essere umano, una parte che noi
non possiamo ignorare, è un’area intermedia di esperienze a cui contribuiscono la realtà interna e la
vita esterna. Uno stato intermedio tra la incapacità e la crescente capacità del bambino di
riconoscere e di accettare la realtà. La sostanza della illusione, quella che viene concessa al
bambino e che, nella vita adulta, è parte intrinseca dell’arte e della religione, e che tuttavia diventa il
marchio della follia allorché un adulto pone un eccesso di richieste alla credulità degli altri
costringendoli a condividere un’illusione che non è quella loro. Prima o dopo nello sviluppo di un
bambino, compare la tendenza a fare entrare oggetti diversi-da-me nel modello personale. Nel caso
di alcuni bambini il pollice viene messo in bocca mentre le altre dita accarezzano la faccia, con
l’altra mano il bambino prende in bocca, insieme con le dita, un oggetto esterno, per esempio una
parte di lenzuolo o di coperta. Si potrebbe supporre che il pensare o il fantasticare siano connesse
con queste esperienze funzionali. Tutte queste cose io chiamo fenomeni transizionali, il cui uso
diventa di importanza vitale per il bambino al momento di andare a dormire, e che sono una difesa
contro l’angoscia. L’oggetto transizionale diventa sempre più importante. Il modello di fenomeno
transizionale incomincia a mostrarsi all’incirca tra i quattro, i sei, gli otto e i dodici mesi. In
condizioni di sanità vi è un graduale ampliamento del campo di interessi. È importante notare che
non c’è una gran differenza tra maschi e femmine nell’uso dei processi originali come non- me.
Non appena il bambino incomincia a usare suoni organizzati può comparire una parola per indicare
l’oggetto transizionale. Dovrei dire che qualche volta non vi è alcun oggetto transazionale, ad
eccezione della stessa madre. La sequenza può essere tuttavia mantenuta in maniera non manifesta.
Il bambino assume diritti sull’oggetto. L’oggetto è trattato con affetto, e al tempo stesso amato con
eccitamento e mutilato. Non deve mai cambiare ameno che non venga cambiato dal bambino. Deve
sopravvivere all’amore istintuale, ed anche all’odio, e se questo fosse una caratteristica, alla pura
aggressività. Al bambino deve sembrare tuttavia che l’oggetto dia calore, o che si muova, o che
abbia un suo tessuto, o che faccia qualcosa che provi l’esistenza di una sua propria vitalità o realtà.
Non viene dimenticato e non viene rimpianto. Perde valore e ciò è per via del fatto che i fenomeni
transazionali si sono diffusi. Il termine oggetto transizionale apre la via al processo di diventare
capace di accettare la differenza e la similarità. Vi sono certi commenti che si possono porre sulla
base della teoria psicoanalitica accettata:
1. L’oggetto transizionale sta per il seno, o per l’oggetto del primo rapporto.
2. L’oggetto transizionale procede lo stabilirsi la prova di realtà.
3. In rapporto all’oggetto transizionale il bambino passa dal controllo onnipotente al controllo
mediante la manipolazione.
4. L’oggetto transizionale può avvolte diventare un oggetto feticcio e come tale persistere
come una caratteristica della vita sessuale adulta.
5. L’oggetto transizonale può, per via dell’organizzazione anale dell’erotismo, rappresentare le
feci.
L’oggetto transizionale non è un oggetto interno. È un possesso. Ma non è (per il bambino)
nemmeno un oggetto esterno. L’oggetto transizionale non è mai sotto il controllo magico come
l’oggetto interno ne è al di fuori di ogni controllo come lo è la madre vera. Una madre
sufficientemente buona si adatta ai bisogni del bambino. Incomincia con un adattamento quasi
completo ai bisogni del suo bambino, e via via che il tempo procede vi si adatta gradualmente meno
e meno completamente, a seconda della capacità crescente che il bambino ha di far fronte al suo
venir meno. I mezzi che il bambino ha di questo venir meno della madre comprendono:
1. L’esperienza del bambino più volte ripetuta che la frustrazione e limitata nel tempo.
2. Il senso crescente di un processo.
3. Gli inizi dell’attività mentale.
4. L’impiego di soddisfazioni autoerotiche.
5. Il ricordare, il rivivere, il fantasticare, il sognare; l’integrare il passato, il presente, il futuro.
Se tutto va bene il bambino può in effetti ottenere un guadagno dall’esperienza di frustrazione,
poiché l’adattamento incompleto al bisogno rende gli oggetti reali, vale a dire odiati altrettanto
quanto amati. Gli oggetti transizionali e i fenomeni transizionali appartengono al regno
dell’illusione che è alla base dell’inizio dell’esperienza . questo primo stato dello sviluppo è reso
possibile dalla speciale capacità della madre di adattarsi ai bisogni del suo bambino, concedendogli
così l’illusione che ciò che egli crea esista realmente. Quest’aria intermedia di esperienza costituisce
la maggior parte dell’esperienza del bambino, e per tutta la vita viene mantenuta nella intensa
esperienza che appartiene alle arti, alla religione, al vivere immaginativo ed al lavoro creativo
scientifico.
UN’APPLICAZIONE DELLA TEORIA: non è l’oggetto, naturalmente, che è transizionale.
L’oggetto rappresenta la transizione di un bambino da uno stato di essere fuso con la madre ad uno
stato di essere in rapporto con la madre come qualcosa di esterno e separato. La separazione può
influenzare i fenomeni transazionali.
Il gioco. Formulazione teorica
La psicoterapia ha luogo la dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella
del terapeuta. La psicoterapia ha a che fare con due persone che giocano insieme. Il controllario di
ciò è che quando il gioco non è possibile, allora il lavoro svolto dal terapeuta ha come fine di
portare il paziente da uno stadio da cui non è capace di giocare a uno stato in cui ne è capace.
GIOCO E MASTURBAZIONE: negli scritti e nelle discussioni psicoanalitici l’argomento del gioco
è stato troppo strettamente connesso con la masturbazione e le varie esperienze sensuali. Il gioco
richiede di essere studiato come argomento a sé, supplementare al concetto di sublimazione
dell’istinto. Quando un bambino gioca l’elemento masturbatorio è essenzialmente assente.
I FENOMENI TRANSIZIONALI: per me il significato del gioco ha acquistato una nuova
coloritura da quando ho finito il tema dei fenomeni transazionali, delineando tutte le sottigliezze del
loro sviluppo dal primo uso di uno oggetto o tecnica transazionale fino agli ultimi stadi della
capacità di esperienza culturale di un essere umano.
IL GIOCO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO: per dare al gioco un suo luogo, ho postulato uno
spazio potenziale tra il bambino e la madre. Questo spazio potenziale varia molto a seconda delle
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mary1789 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di psicoterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Messina - Unime o del prof La Torre Diletta.
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