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Episodio maniacale
L'episodio maniacale è una condizione psicopatologica transitoria caratterizzata da un tono dell'umore abnormemente e gravemente elevato, espanso o irritabile, in modo decisamente più accentuato rispetto all'episodio ipomaniacale. In generale, si tratta di una compromissione transitoria del funzionamento psicosociale più grave rispetto all'episodio ipomaniacale.
I criteri diagnostici sono gli stessi dell'episodio ipomaniacale, ma con qualche differenza:
- La durata dei sintomi deve essere pari ad almeno 1 settimana
- Presenza di deliri
- Comportamento ostile, aggressivo, oppositivo: è il tratto che maggiormente differenzia l'episodio maniacale
(CAMBIAMENTO DURA ALMENO 4 GIORNI) D. l'alterazione dell'umore e il cambiamento del funzionamento sono osservabili dagli altri
E. L'episodio non è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione o da richiedere l'ospedalizzazione
dall'ipomaniacale- Marcata compromissione del funzionamento sociale/lavorativo del paziente
Manifestazioni essenziali: È presente un umore gravemente espanso, che può determinare esaltazione euforica o eccitamento disforico, insieme a tutti i sintomi dell'episodio ipomaniacale, più gravi.
Il passaggio da episodio ipo- a maniacale si configura quando si manifesta almeno 1 fra:
- Sintomi psicotici: deliri e/o allucinazioni (mania delirante):
- Deliri congrui: idee e sentimenti di grandiosità non più criticabili (il soggetto ritiene di essere una personalità famosa), diventano patologici assumendo le caratteristiche tipiche del pensiero delirante (possono esserci allucinazioni, possono esserci deliri di persecuzione), erotomanici (ritiene che personalità famose siano innamorate di sé), pseudoscientifici, mistico-religiosi, genealogici
- Deliri incongrui: di riferimento e di persecuzione
- Si possono riscontrare anche allucinazioni
ma sono rare.
Grave disorientamento spazio-temporale o rispetto al Sé (delirium, mania confusa): quando l'accelerazione delle idee diventa talmente marcata da determinare l'allentamento dei nessi associativi e la perdita dei riferimenti s/t si manifesta il delirium (mania confusa), che si esprime spesso con un'intensa agitazione psicomotoria; i pensieri del paziente corrono talmente tanto da deragliare.
Gravi alterazioni comportamentali di tipo esplosivo (mania eccitata-furiosa): gli aspetti di iperattività motoria e di eccitazione dominano il quadro clinico e diventano crisi di furia incontenibile con comportamenti pantoclastici.
A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell'attività finalizzata o dell'energia della durata di almeno una settimana e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni
B. durante il periodo di alterazione
dell'umore e di aumento dell'energia o attività, 3 o più dei seguenti sintomi sono presenti e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale:- autostima ipertrofica o grandiosità
- diminuito bisogno di sonno
- maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare
- fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente
- distraibilità riferita o osservata
- aumento dell'attività finalizzata o agitazione psicomotoria
- eccessivo coinvolgimento in attività che hanno potenzialmente conseguenze dannose
- insonnia o ipersonnia
comportamentoincongruo e di aggressività spiccata con conseguenze gravi. L'impiego di sostanze psicoattive è frequente e complica ulteriormente il quadro clinico. Negli episodi maniacali, frequentemente, è necessaria l'ospedalizzazione, ma il paziente non riconosce la necessità di farsi curare, quindi sovente è necessario eseguire un T.S.O.
Esordio e decorso
Solitamente gli episodi maniacali si manifestano per la prima volta entro la prima età adulta (25 anni) con esordio brusco, ha durata ridotta nel tempo (da qualche settimana a un paio di mesi) e decorso "a parabola".
Epidemiologia -Complicanze comportamento incongruo- Abuso di alcolici o altre sostanze- Necessaria spesso l'ospedalizzazione
esordio Esordio brusco entro la prima età adulta (circa 25 anni)
decorso Può durare da qualche settimana a pochi mesi
Criteri per la diagnosi A. Un periodo definito di umore normalmente e persistentemente elevato, espanso
o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell'attività finalizzata o dell'energia della durata di almeno una settimana e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni
B. durante il periodo di alterazione dell'umore e di aumento dell'energia o attività, 3 o più dei seguenti sintomi sono presenti e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale:
- autostima ipertrofica o grandiosità
- diminuito bisogno di sonno
- maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare
- fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente
- distraibilità riferita o osservata
- aumento dell'attività finalizzata o agitazione psicomotoria
- eccessivo coinvolgimento in attività che hanno potenzialmente conseguenze dannose
- insonnia o ipersonnia
C. l'alterazione dell'umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione
Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:Mania: dati ottenuti attraverso l'anamnesi
- Comportamento eccessiva prodigalità, viaggi impulsivi, ipersessualità, promiscuità
- Eccessivo ampliamento delle attività finalizzate
- Ridotta tollerabilità alle frustrazioni
- Scoppi d'ira
- Segni vegetativi aumento della libido, perdita di peso, anoressia, insonnia, eccessiva energia
Mania: dati ottenuti attraverso l'E.O.P.
- Aspetto generale e comportamento: agitazione psicomotoria, atteggiamento seduttivo, abiti vivaci, bizzarrie, comportamento minaccioso o ipereccitato
- Affettività: labile o intensa
- Umore: espanso, irritabile
- Linguaggio: incalzante, drammatico
- Contenuto del pensiero: autostima elevata, grandiosità, deliri
- Funzioni cognitive: distraibilità, concentrazione scarsa, deficit di memoria
- Sensorio: facile distraibilità e di concentrazione
paziente e riconoscendo così lo specifico disturbo dell'umore, di cui l'episodio attuale fa parte. La classificazione clinico sintomatologica dei disturbi dell'umore prevede che essi si dividono in disturbi bipolari e disturbi unipolari.
Il disturbo depressivo Maggiore si caratterizza per la presenza di uno solo o di più episodi depressivi maggiori nella vita del paziente, senza una storia di episodi ipomaniacali o maniacali.
I disturbi bipolari si riconoscono per l'alternarsi, nella vita del paziente, di episodi depressivi maggiori e episodi ipomaniacali o maniacali: la distinzione tra disturbo bipolare di tipo I e disturbo bipolare di tipo II si basa sulla presenza di almeno un episodio maniacale nella storia psichiatrica del paziente nel disturbo bipolare I.
La scelta del trattamento varia in base al tipo di disturbo: il disturbo unipolare viene trattato con antidepressivi e ha una durata in media di un anno; il disturbo bipolare viene trattato con
Lo stabilizzatore dell'umore è un farmaco utilizzato nel trattamento dei disturbi bipolari. Questi disturbi hanno una durata in genere a vita. Inoltre, è importante notare che essi presentano una forte componente genetica, responsabile di circa l'80% dei casi, che non è correlata alle esperienze di vita del paziente.
Per quanto riguarda le influenze ambientali, non sono tanto gli eventi di vita a contare, ma piuttosto gli eventi biologici come l'abuso di sostanze psicoattive e la carenza di sonno, che possono scatenare la condizione. Inoltre, l'assunzione di farmaci come i corticosteroidi e l'interferone può favorire l'espressione di questa psicopatologia.
È importante sottolineare che un singolo episodio di mania è sufficiente per la diagnosi di disturbo bipolare, dal momento che nel 90% dei casi si andrà incontro successivamente a un episodio depressivo maggiore.
Il disturbo depressivo maggiore si caratterizza per uno o più episodi depressivi in assenza di episodi (ipo)maniacali. Può essere singolo o ricorrente e la gravità del disturbo può variare.
data da: Gravità del singolo episodio Durata degli episodio Frequenza degli episodio- Rischio elevato di suicidio
- Aumentato rischio di cronicizzazione con aumento del numero degli episodi
Epidemiologia: il rischio è compreso tra il 10 e il 25% per la popolazione femminile e tra il 5% e il 12% per la popolazione maschile. I familiari di primo grado hanno una probabilità di ammalarsi dello stesso disturbo di 2-4 volte superiore rispetto alla popolazione generale.
Esordio: tra i 20 e i 30 anni esordisce la maggior parte dei disturbi depressivi maggiori sebbene l'esordio possa avvenire a qualsiasi età
- Episodio depressivo maggiore con esordio nel peripartum e/o postpartum (4 settimane successive)
- Episodio depressivo maggiore con andamento stagionale
Età d'esordio tra i 20 e i 30 anni
Incidenza 5%
Prevalenza nei generi tra il