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BREAK EVEN POINT
Il break even point è la quantità minima di produzione in cui il profitto è uguale a zero. Questo punto si calcola quando i ricavi totali sono uguali ai costi totali.
La formula per calcolare il break even point è la seguente:
CF = q * (p - CMeV)
IL PRODOTTO ALIMENTARE
Le caratteristiche tecniche del prodotto sono fondamentali per le aziende che fanno marketing, in quanto puntano alla differenziazione sul mercato.
Le caratteristiche tecniche devono essere applicabili facilmente ed efficientemente, in modo da garantire la qualità del prodotto.
La qualità nel marketing si basa sulla percezione soggettiva del consumatore e punta ad individuare gli attributi preferiti dal consumatore.
La sicurezza è un prerequisito obbligatorio per migliorare la qualità del prodotto.
Può fare qualità se prima non si fa sicurezza. Da qui nascono i private label, ossia prodotti con marchio tipo Esselunga o Auchan o Gigante ecc., di cui i consumatori si fidano, a prescindere dal packaging o dal prezzo.
Ci sono due tipologie di sicurezza:
- Food safety: strettamente legata al marketing e alle problematiche del prodotto, ossia le caratteristiche igienico-sanitarie.
- Food security: basata sulle capacità di approvvigionamento, ossia la capacità di assicurare l'approvvigionamento alimentare. Non ha a che fare con il marketing, bensì con le politiche nazionali o internazionali.
QUALITA' ALIMENTARE
La qualità dei prodotti alimentari si suddivide in:
- Attributi intrinseci:
- Sicurezza alimentare: presenza di sostanze che possono essere un rischio per la salute umana (anche patogeni, tossine, ecc.).
- Nutrizionali: es. calorie, quantità di nutrienti.
- Organolettici/sensoriali: di funzione, ossia funzionalità del prodotto.
consumatore prima dell'acquisto e quindi prima che si formino le preferenze (es. prezzo, marchio, packaging, reperibilità...)
2. esperienza attributi che vengono resi noti al consumatore al momento del consumo (es. texture, colore, sapore...)
3. fiducia attributi che sono l'espressione della fiducia del prodotto sul mercato. Non possono essere valutati e non possono creare preferenze ante o post acquisto e sono sconosciuti al consumatore, ma conosciuti in filiera. Ne fanno parte gli attributi di processo, di sicurezza, nutrizionali, ecc.
Il problema economico dell'informazione si concentra soprattutto sui terzi perché l'azienda o la filiera decidono di rendere disponibile l'informazione al consumatore.
DOMANDA E OFFERTA DI QUALITA ALIMENTARE
Lo squilibrio informativo porta alla condizione di funzione inefficiente del mercato, ossia al fallimento del mercato. Dalla parte dell'offerta avviene quando non si riesce più a raggiungere
L'obbiettivo primario dell'offerta, ossia la massimizzazione del profitto. Dal punto di vista del consumatore il fallimento si verifica quando non si riesce a massimizzare l'utilità marginale del soggetto, cioè quando vengono applicati prezzi di commercio che non coincidono al prezzo di equilibrio e ciò porta a deficit di benessere.
La tipica condizione di equilibrio è quando il prezzo di mercato è uguale al prezzo di equilibrio e la quantità offerta coincide con la quantità domandata.
La condizione di inefficienza informativa è detta asimmetria informativa e l'azienda avendo più informazioni può decidere di aumentare il prezzo causando una perdita al consumatore. Ciò porta dei vantaggi all'azienda alimentare, per guadagni più elevati, mentre per il consumatore tende a limitare gli acquisti e quindi si ha una perdita e non massimizzo l'utilità marginale, portando ad.
unaperdita di benessere per il consumatore. Tutte le normative sono l'espressione di una volontà politica di riequilibrare le condizioni di inefficienza del mercato e hanno ruolo nella qualità solo quando: - si presentano forti squilibri e interviene come soggetto regolatore - si parla della qualità intesa come bene pubblico - deve contenere un abuso di potere dell'offerta - interventi politici che gestiscono l'asimmetria informativa: cogente - obbligatorio, che previene problema di sicurezza (es. etichettatura, tracciabilità, classificazione dei prodotti con standard) e sono normalmente emanati a livello europeo. - volontari - ritroviamo quelli che vanno a rendere nota l'informazione sugli attributi di fiducia (es. DOP, ICG, biologici questi decreti aiutano a differenziare qualitativamente il prodotto nel mercato e non sono emanati dall'organismo europeo, ma dagli organismi internazionali di standardizzazione (norme ISO). - I regolamentivolontari più importanti sono il 2081/91, che definisce le condizioni perché un prodotto agricolo o alimentare possano essere offerti, facendo riferimento al biologico, e il 2082/92 europei, nazionali o internazionali.Questi interventi normativi hanno una doppia funzione: la prima è che l'azienda riesce a diversificare il proprio prodotto e la seconda è che si ha maggiore informazione.
Nasce però il problema dell'overloading informativo, ossia il sovraccarico di informazioni.
a. DOP
Materie prime e processo produttivo legati all'area di origine del prodotto, a 3 condizioni:
- Il prodotto deve essere originario di un luogo specifico
- La produzione, elaborazione delle materie prime e loro trasformazione devono essere effettuate nell'area delimitata
- Le particolari qualità e caratteristiche derivano dall'ambiente geografico
b. IGP
Legame con una specifica area geografica, garantito da almeno una delle fasi della sua preparazione.con le condizioni che: - il prodotto deve essere originario di un luogo o almeno una delle fasi di produzione, trasformazione, elaborazione sia nell'area demilitata o esista un collegamento tra qualità, reputazione del prodotto e regione da cui prende il nome (es. STG - specialità tradizionali garantite) - il processo è realizzabile ovunque (es. mozzarella) - ci sono anche regolamenti non scritti che possono aiutare le aziende a fare strategia. Differenziazione tra private standard e formal standard: - i primi sono tutte le certificazioni internazionali che vengono formulate da una singola azienda privata che decide di far seguire ai propri fornitori un disciplinare di produzione (es. le GDO). - Si possono avere anche forme di standardizzazione che servono solo a differenziare il prodotto, come "friend on the sea". - I formal standard invece sono standard collettivi, elaborati in sede internazionale, che comprende tutte le norme ISO: la ISO 22005 riguarda la tracciabilità, che permette.
Di tracciare un prodotto in maniera più approfondita rispetto al regolamento 178. Nel reg. 178 si ha la tracciabilità di filiera, ma si può anche rintracciare i flussi di processo e non solo gli estremi di filiera. L'unione europea è l'unico mercato che possiede un regolamento obbligatorio per la tracciabilità di filiera.
ECONOMIA E MARKETING DELLE IMPRESE AGRO-ALIMENTARI
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE
Il sistema agro-alimentare (SAA) è l'insieme delle attività di produzione e distribuzione dei prodotti agro-alimentari fino al consumatore. È composto da: industrie di mezzi tecnici (input) per l'agricoltura, il settore agricolo, l'industria alimentare, il settore distributivo, la ristorazione, il consumatore. Il legame delle diverse componenti è dato dai flussi di materie prime, finanziari e informativi.
FILIERA
Individua gli itinerari dei prodotti agro-alimentari e i flussi che vi sono.
- Rappresenta una scomposizione del SAA in senso verticale, per categorie di prodotto (es. filiera dei cereali, del latte, della carne…)
- Settore
- Scomposizione orizzontale del SAA e comprende le imprese che svolgono attività e processi di produzione simili (es. settore agricolo, alimentare, distribuzione…)
- CARATTERISTICHE ECONOMICHE DELL'AGRICOLTURA
- Caratteristiche sono l'attività di produzione di alimenti seguendo tradizionalità, cicli biologici, condizioni climatiche e pedologiche, territorio e ambiente.
- Funzioni sono la produzione di input, materie no-food, produzione di alimenti o gestione del territorio.
- L'insieme di queste funzioni l'azienda agricola mette a disposizione servizi ambientali, turistici, alimentari, del legno, tessile, degli input.
- Agricoltura multifunzionale
- Il settore agricolo oggigiorno è destinato a produrre prodotti e servizi, ma anche beni pubblici come ambiente, territorio,
paesaggi.
BIOECONOMIA
Comprende le attività economiche che usano risorse rinnovabili usate per produrre cibo, energia, allo scopo anche di valorizzare la biodiversità, creando anche nuove catene circolari che aumentano la sostenibilità ambientali, con anche grandi opportunità economiche. Rigenerazione anche di siti abbandonati e introduzione di investimenti in ricerca e sviluppo.
PREBLOMA DELLA FAME NEL MONDO
840 milioni di persone sottonutrite, in cui India e Cina rappresentano il 40%, ma stanno riducendo questi numeri introducendo politiche di aumento della produzione di alimenti e disincentivi alla processazione e forte controllo delle nascite. Il problema è dato dal fatto che, nonostante la disponibilità di alimenti pro-capite sia aumentato, ci sono vincoli che impediscono l'accesso agli alimenti. Il problema prevalente è