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[1] 80g * 5f * 10L → 300g

[2] 30g * 10f * 5L → 100f

[3] 20g * 5f * 25L → 200p

Grano e ferro sono capitali circolanti perché si consumano per intero nel ciclo produttivo.

Produzione lorda vendibile PLV

PLV = 300pi + 100pz + 200pg

Ad esempio se pi=10 pz=20 pg=5 allora PLV = 6.000

Cosa entra nella PLV, PIN e PIL

  • Servizi prodotti per la vendita che hanno un prezzo di mercato
  • Servizi prodotti dal settore pubblico, anche quando forniti gratuitamente
  • Nb viene stimato dal fatturato delle imprese per la produzione del settore privato e dai costi di produzione per i servizi prodotti dal settore pubblico
  • Entra il valore della produzione per l'autoconsumo (es. prod. agricola per viveri)
  • Non entra quanto prodotto dal lavoro domestico

PIN= Valore della produzione lorda vendibile - il valore di ciò che è stato consumato nel corso della sua produzione

Nel nostro esempio il capitale è tutto circolante, cioè consumato per intero nel processo produttivo nel periodo considerato

[1] 80g * 5f * 10L → 300g PIN= (300pi + 100pz + 200pg) -

[2] 30g * 10f * 5L → 100f (30pi + 30pgz) = 130pi + 70pi + 200pg =

[3] 20g * 5f * 25L → 200p 2840

con pi=10 pz=20 pg=5

Il PIN può essere anche visto come la somma del valore dei prodotti netti fisici dei diversi beni.

I prodotti netti fisici si ottengono sottraendo dalla produzione di ciascun bene la quantità di quel bene consumata come mezzo di produzione in tutta l'economia.

Il pane non è usato come mezzo di produzione e il suo prodotto netto fisico coincide con il prodotto totale.

I due prodotti fisici netti di grano e ferro consistono invece rispettivamente di 300-130 = 170 unità di grano e 100-30 = 70 unità di ferro.

Possiamo quindi scrivere

PIN = (300-130) p1 + (100-30) p2 + 200 p3 = stesso risultato di prima

Capitale fisso e ammortamento

Consideriamo un'economia in cui si utilizza anche capitale fisso nella produzione del grano (trattori).

Quindi ora dovremo considerare che ai settori produttivi si deve aggiungere quello che produce i trattori.

Supponiamo che i trattori abbiano vita economica di tre anni.

Per cui vengono utilizzati solo trattori che all'inizio dell'anno sono nuovi, o vecchi di un anno, o vecchi di due anni; i trattori vecchi tre anni sono inutili, valgono zero e vengono gettati via.

Supponiamo che la quantità prodotta di grano sia la stessa che nell'esempio precedente, ma ora impieghi anche 10 trattori nuovi, 8 trattori vecchi un anno, e 5 trattori vecchi due anni, che supponiamo siano appunto le quantità di trattori di cui l'economia dispone all'inizio dell'anno, e che si producano 12 trattori nuovi.

Impieghi del Reddito Nazionale Lordo

Essere speso per acquistare beni del consumo = Consumo Aggregato = C

Ogni altro impiego del reddito (accantonamento),

accumulo scorte e inventari = Risparmio Lordo = S

RNL = C + S

PIL = C + I ex-post

RNL = C + S

PIL = RNL quindi C + S = C + I ex-post

S = I ex-post

S/I ex-post sono la parte del PIL/RNL che non viene usata per l'acquisto di beni di consumo.

La spesa o domanda aggregata o domanda effettiva consiste di:

  • Consumi + investimenti programmati (lordi)

Gli investimenti programmati detti investimenti ex-ante fanno parte della domanda aggregata sono diversi dagli investimenti ex-post definiti nella contabilità nazionale.

Nella contabilità nazionale I ex-post sono definiti come PIL-C e coincidano con il valore di tutti i beni capitali prodotti inclosi quelli che entrano nella variazione delle scorte.

Gli investimenti che entrano nella domanda aggregata sono investimenti provati

Se il salario e il tasso di interesse sono flessibili il sistema economico tende alla piena occupazione.

Non si verificano fenomeni di carenza o eccesso; gli investimenti si adeguano ai risparmi.

Questa teoria è stata messa in discussione da Keynes nella Teoria Generale attraverso la proposizione di una diversa teoria del reddito e dell'occupazione. Poi negli anni 60 da Sraffa che ha messo in discussione i fondamenti delle curve di domanda decrescenti di lavoro e capitale.

IMPRESA

CONSUMO

RISPARMIO

FAMIGLIE

LA TEORIA KEYNESIANA

  • Ipotesi: è possibile accrescere occupazione e produzione nell’economia.

Gli investimenti aggregati sono dati, non dipendono dal reddito corrente per il loro finanziamento e vengono aggiustati solo come componenti della domanda aggregata (acquisto di beni destinati alla produzione).

Non si prendono in considerazione dunque i loro effetti di creazione (e distruzione) di capacità produttiva nei periodi successivi.

Il consumo aggregato è la componente principale della domanda aggregata.

I dati mostrano una forte dipendenza dal reddito delle famiglie.

Diciamo dunque che il consumo delle famiglie è una funzione crescente del reddito, con pendenza minore di un'unità quando aumenta.

Anche i consumi aumentano, ma di meno, in Italia, in base ai dati relativi al 1970-2004 per ogni unità in più di reddito.

Vediamo ora lo stesso processo di determinazione del reddito, da un altro punto di vista, che ci fa vedere in modo più diretto che la variazione del reddito di equilibrio in seguito ad una variazione della domanda aggregata determina una variazione del risparmio aggregato portandoli ad eguagliare l'ammontare degli investimenti.

Ricaviamo per prima cosa la funzione del risparmio:

  • S ≡ Y - C
  • e quindi
  • S = Y - C0 - cY = -C0 + (1 - c)Y
  • (1, c) = λ
  • s = propensione marginale al risparmio
  • S = -C0 + sY

ΔY = ΔS ± ΔC

ΔY = 1

I = λ + c

i = λ - c

Il moltiplicatore in presenza di imposte e trasferimenti dipendenti dal reddito è più basso che in loro assenza; si dice quindi che essi agiscono come stabilizzatori aut.

Ipotizziamo T=0 S = -C0 + (1-c)YD = -C0 + (1-c)(Y-T0 + tY) (1-c) = βS

S = ΔY - ΔT0 - cΔY - C0 = Ys(u-t) - ΔT0 - C0

Distinzione breve e lungo periodo

Breve periodo

Le risorse a disposizione dell'economia sono date e le imprese non hanno il tempo per variare gli impianti.

Lungo periodo

Le risorse variano e le imprese attraverso gli investimenti possono modificare gli impianti.

Se si considera una situazione di breve periodo in cui K è dato, la funzione di produzione diventa Y = f(N).

Pieno impiego del lavoro

  • Np
  • Situazione in cui tutti coloro che sono disponibili a lavorare alle condizioni correnti di mercato trovano lavoro. In una situazione di pieno impiego del lavoro, ci possono essere forze di lavoro disoccupate.

Disoccupazione

  • Volontaria: Coloro che cercano occupazione ma non accettano le condizioni vigenti sul mercato.
  • Frazionale: Coloro che si trovano nella condizione di passaggio (studenti che hanno appena finito la scuola).
  • Involontaria: Disoccupazione al netto di quella volontaria e frazionale (non accettano le condizioni vigenti sul mercato ma trovano lavoro).

Si ha pieno impiego del lavoro quando non c'è disoccupazione involontaria.

Se il PIL effettivo (ossia il reddito effettivamente prodotto) è inferiore a Yp e ci sarà disoccupazione involontaria.

Se il PIL effettivo raggiunge Yp, non è detto che non ci sia disoccupazione involontaria. Ad esempio nei paesi sottosviluppati la dotazione di impianti è insufficiente a fornire posti di lavoro per il lavoratori disponibili.

Il reddito potenziale è limitato dalla dotazione di impianti, si ha allora disoccupazione strutturale, riconducibile ad una carenza di impianti.

L'equilibrio di domanda e offerta in inglese si chiama market clearing.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
65 pagine
19 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca_abate di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Stirati Antonella.