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GENERE:
L’italiano ha due generi, il maschile e il femminile. (il tedesco ne ha tre ad esempio, si
aggiunge il neutro) Non c’è corrispondenza esatta tra categoria naturale del sesso e la
categoria linguistica del genere. Nelle lingue romanze come l’italiano, il latino e il tedesco il
genere della testa va a influenzare anche il genere successivo (bella donna), in altre lingue
come l’inglese ciò non avviene.
NUMERO:
L’italiano ha due numeri, singolare e plurale (il greco ne ha tre si aggiunge il duale, altre
hanno anche il triale come quelle dell’Oceania.)
PERSONA
Le persone grammaticali sono tre: 19
Linguistica
- Colui che parla → prima persona
- Colui a cui ci si rivolge → seconda persona
- Colui di cui si parla → terza persona
Le persone si distinguono in tre singolari e in tre plurali.
CASO:
Indica la relazione che un dato elemento nominale (nome, sintagma nominale o pronome) ha
con le altre parole della frase. (il ragazzo ha dato una rosa a Maria → puer dedit rosam
Mariae ). Le relazioni tra gli elementi sono le stesse in entrambe le lingue:
- Dare/ dare verbo trivalente
- Ragazzo/ puer primo argomento soggetto
- Rosa / rosam secondo argomento oggetto diretto
- Maria/ mariae terzo argomento oggetto indiretto o complemento di termine
Queste relazioni tra verbo ed argomenti sono espresse in italiano mediante l’ordine delle
parole e l’uso di un morfema grammaticale libero, la proposizione a che distingue il terzo dal
secondo argomento. In latino invece l’ordine delle parole non ha la funzione di indicare i vari
argomenti , la diversa relazione degli argomenti è affidata alla loro desinenza: se rosam (caso
accusativo) invece che oggetto diretto fosse stato soggetto avrebbe la forma rosa (caso
nominativo), se fosse stato invece oggetto indiretto era rosae (caso dativo). Alcuni studiosi
definiscono casi, le relazioni tra i vari sintagmi nominali ed il verbo, indipendentemente dal
fatto che esse siano manifestate da una variazione morfologica della parola, come in latino
oppure con altri mezzi come in italiano. Ma solo il latino (e non
l’italiano) esprime il caso attraverso la desinenza: caso morfologico. Il numero di casi
morfologici varia da lingua a lingua, il latino ne ha 6, il greco antico, il tedesco 4.
Altri studiosi preferiscono riservare il termine caso solo a lingue come il latino e dire che
l’italiano non ne ha. Ma l’italiano presenta anche un numero limitato di casi morfologici nel
sistema dei pronomi personali il nominativo io si oppone all’accusativo me, il nominativo tu
all’accusativo te, i dativi gli e le agli accusativi lo e la.
TEMPO E MODO:
Non c’è corrispondenza assoluta tra il tempo cronologico (time) e il tempo grammaticale
(tense). Il tempo può essere passato, presente e futuro. Es → Gianni disse che sarebbe
arrivato alle quattro:
- momento dell’enunciazione → sempre presente
- momento dell’evento → l’arrivo di Gianni
- momento di riferimento → l’affermazione da parte di Gianni
Posso classificare il tempo passato secondo l’aspetto e distinguere quindi:
1) imperfettivo → imperfetto (rimanda a qualcosa di non finito, non concluso)
2) perfettivo→ passato prossimo, passato remoto (rimandano all’idea di
concluso)
Il modo descrive l’atteggiamento del parlante rispetto all’evento descritto dal verbo, sono tutti
i modi finiti si distinguono in:
1) Indicativo → pura e semplice costatazione
2) Congiuntivo → esprime un desiderio o un augurio 20
Linguistica
3) Imperativo → ordine
4) Condizionale → possibilità o irrealtà
Questa distinzione vale solo nelle principali. Nelle dipendenti il modo è determinato dal verbo
della principale, sono tutti modi sono non finiti (infinito, gerundio e participio)
Competenza sintattica → elabora i sintagmi ordinandoli in unità di ordine superiore ovvero le
frasi.
7 LIVELLO SEMANTICO
La semantica studia il significato delle espressioni linguistiche.
COMPETENZA SEMANTICA → studia la natura del significato letterale di parole e/o frasi.
Analizza inoltre i significati letterali veicolati da singole parole (semantica lessicale) o da
intere frasi (semantica frasale) basandosi sul materiale extralinguistico a disposizione senza
tenere in considerazione gli aspetti di natura contestuale. Numerose ipotesi sul modo migliore
per determinare in che modo sono organizzati i significati di una parola, si identificano 3
teoria: 1) Teoria dei tratti semantici (Katz e Fodor 1963)→I significati delle parole
possono essere analizzati scomponendoli in unità più piccole o tratti semantici
binari, in base alla presenza/assenza di un determinato tratto.
Es. “uomo” e “bambino” = [+ essere vivente], [+ umano], [-sesso femminile /
+ sesso maschile] e per distinguerli [+/- adulto]. Questa teoria si limita a
determinare la natura composizionale del significato delle parole. Tuttavia
questa teoria non esplora la relazione tra i significati delle parole.
2) Teoria dei prototipi (Rosch 1975)→ Categoria concettuale di appartenenza
(prototipo concettuale). Ad una parola viene assegnata una specifica
categoria semantica in funzione del numero di tratti semantici che condivide
con esso
3) Teoria della rete semantica (Collins, Loftus 1975) →Secondo questa teoria i
significati delle parole costituiscono i nodi di una rete concettuale. Ogni nodo
dispone di livelli di attivazione, una parola può essere più frequente. Questi
livelli devono essere superati affinché il concetto della parola corrispondente
possa essere disponibile. Per entrare in contatto con questa parola si devono
superare delle soglie di attivazione → non sono fisse ma variano in funzione di
parametri:
- la frequenza d’uso → quelle ad alta frequenza hanno una soglia di
attivazione più bassa, necessitano quindi una quantità inferiore di risorse
cognitive per produzione o comprensione. Esistono anche le parole a bassa
frequenza, sono quelle pronunciate o udite meno (quantità superiore di
risorse cognitive per produzione o comprensione, pertanto livelli di attivazione
più alti)
- l’uso più o meno recente
- rilevanza rispetto ad un determinato contesto comunicativo 21
Linguistica
La semantica si distingue in:
1)LESSICALE→ Le parole hanno alcune proprietà particolari e sono connesse le une alle altre
da diversi tipi di relazioni:
- Ambiguità → alcune parole hanno la proprietà di essere ambigue. Si parla allora di :
a) Polisemia → avere più di un significato
b) Omonimia → una parola che è simile a un’altra nel suono o nella grafia ma
che rispetto a questa ha un significato completamente diverso (es lira )
- Estensione del significato
a) Metafora → quando avviene un mutamento semantico per la similarità dei
significati (es gamba del tavolo, dove la gamba deriva dalla gamba
dell’uomo), uso traslato di una parola sulla base di una somiglianza tra il
significato fondamentale e il significato traslato (es la vite)
b) Metonimia → quando avviene una sostituzione di un termine con un altro che
ha con il primo una relazione di vicinanza :
-es bere un bicchiere, nei casi in cui si utilizza il contenente per descrivere il
contenuto
-es vivere del proprio lavoro, nei casi della causa per l’effetto
- es i sacri bronzi, della materia per l’oggetto
-es portare l’Omero agli esami, dal nome dell’autore per l’opera
-es un fiasco di Chianti, dal luogo di produzione o di origine per la cosa
prodotta
c) Sineddoche → cioè “la parte per il tutto” fa si che certe parole vengano
usate al posto di altre (es focolare al posto di casa)
- Relazioni del significato :
a) Sinonimia→ parole diverse con lo stesso significato
b) Antonimi → parole che esprimono significati opposti, ne esistono di due
tipologie:
1) antonimi contrari → ammettono delle entità intermedie (es bianco e nero,
freddo e caldo)
2) antonimi contraddittori → non ammettono entità intermedie (es scapolo e
sposato, vero e falso)
c) Iponimia → il significato di una parola è incluso in quello di un'altra parola (es
airone è iponimo di uccello )
d) Iperonimia → il significato di una parola include quello di un’altra parola (es
animale è iperonimo di uccello)
2)FRASALE→ si occupa del significato di tutta una frase, della combinazione dei significati
delle parole che compongono una frase, qualcosa di più diverso rispetto al significato dei
singoli elementi che la compongono, ad esempio le frasi idiomatiche.
Lezione 4 del 26/03/18
PRAGMATICA → è lo studio del significato di una frase, si differenzia dalla semantica frasale
perché analizza la frase da un punto di vista extralinguistico. (le parole e le frasi possono
essere ambigue).
La semantica va quindi integrata con la pragmatica (studio dell’uso del linguaggio nel
contesto sociale e culturale). 22
Linguistica
LIVELLO 9 DELLA PRAGMATICA
L’abilità di comunicare richiede la conoscenza di bene più che i significati letterali delle parole
e delle frasi . Il linguaggio naturale può essere usato in modo letterale.
Competenza pragmatica → permette di collegare le frasi ai vari contesti delle situazioni
comunicative andando oltre i semplici significati letterali. Permette di sapere in che modo
utilizzare il linguaggio per interagire con altri individui mediante la produzione di messaggi
informativi, adeguati e precisi. Permette inoltre di sintonizzarsi sul livello di comprensione e
sullo stile comunicativo di ogni interlocutore con cui ci capita di interagire. (permette di
adeguarci a persone con cultura più alta o più bassa della nostra).
Quando comunichiamo eseguiamo un’azione → un Atto linguistico
L’atto linguistico è volto a veicolare desideri, opinioni → che rappresentano le intenzioni
comunicative.
Ogni atto linguistico è quindi condizionato dal Contesto comunicativo. Si distingue:
1) Contesto verbale (o cotesto)→ la somma delle tematiche e dei riferimenti attivati
durante la produzione o la comprensione orale e/o scritta. I riferimenti possono essere
attivati in modo diretto (Mario mangia la mela ) con esplicita enunciazione oppure
meccanismi inferenziali
attivati in modo indiretto tramite (Gli piace molto)
2) Contesto situazionale (extralinguistico) → informazioni di natura non esplicitamente
linguistica che chi parla o legge deve aver presente per poter comprendere il
messaggio. Si compone di:
- Coordinate spazio/temporali della situazione comunicativa: il momento e il luogo in cui
avviene l’interazione comunicativa.