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U V,

e perché il fatto che Petrarca utilizzi una serie di nessi latineggianti, prediliga l’h iniziale

in alcune parole o nessi consonantici ci dà la misura di una sua scelta classicheggiante che

U-V

va letta in un sistema complessivo e coerente, mentre l’indistinzione è una norma

comune. Questa trasformazione del testo ha creato una situazione singolare: mentre

nell’edizione di Dante di Barbi la lingua e la grafia era stata normalizzata, quella di Contini era

conservativa, cosicché Petrarca appariva più arcaico di Dante.

Canzoniere

Il di Contini è stato affiancato nel 2008 da un’altra edizione critica della stessa

opera di Giuseppe Savoca, che ha rinnovato il metodo in quanto ha considerato le varie forme

Codice degli abbozzi,

in cui il testo si è presentato, tra cui il su cui Petrarca ha lavorato e che

filologia d’autore).

costituisce una più antica redazione dei componimenti ( L’edizione di

Savoca, a differenza di quella di Contini, ha due fasce di apparato: quella in basso dà conto di

alcune peculiarità grafiche e scelte editoriali specifiche di quel componimento, quella in alto è

Canzoniere

genetica, ovvero dà conto delle precedenti forme assunte dal riportando le sigle

dei 3 manoscritti e le loro varianti certe.

Decamerone

Il caso del Canzoniere

Del esistono copie realizzate a partire dai 3 manoscritti

principali (codice Chigi, codice Laurenziano, codice Queriniano) ma la cui analisi

lackmanniana, essendoci l’autografo, non è ritenuta necessaria ai fini dell’edizione. Studiarli

ha tuttavia un valore storico per indagarne il contesto di preparazione, la tradizione, la

diffusione, per comprendere se i testi sono stati rielaborati o inseriti insieme a quelli di altri

Decamerone

autori. Diverso è il caso dell’autografo del di Boccaccio (Hamilton 90),

conservato a Berlino ma riconosciuto come tale solo alla metà del ‘900. Vi sono 36 testimoni

di mano di Boccaccio, sia di sue opere che di altri autori classici e volgari. L’autografo del

Decamerone reca il testo su due colonne (impaginatura tipica del libro universitario) e ha un

particolare sistema di maiuscole. Il problema critico di questo testo è spinoso perché, a

Canzoniere,

differenza del di cui abbiamo la copia “in bella” di una copia che sembra essere

compiuta, dall’autografo del Decamerone sono caduti 3 fascicoli che recavano l’ottava

giornata e parte della settima, della nona e della decima. L’incompletezza dell’autografo e

non dell’intera opera è testimoniata dalla presenza di queste parti negli altri numerosi

manoscritti dell’opera. Inoltre Boccaccio, nel trascrivere la propria opera, compie i tipici

errori dei copisti. L’Hamilton 90 è dunque insufficiente a determinare l’edizione critica

dell’opera e pur essendoci l’autografo dobbiamo tenere conto della pluralità delle

testimonianze. Solo confrontando queste ultime si determina quale sia il codice più affidabile

per riparare ai guasti e alle lacune dell’autografo. Esiste un altro manoscritto cui si fa

Codice Mannelli

riferimento: il (dal nome del suo copista), copiato a Firenze pochi anni

dopo la morte di Boccaccio, particolarmente corretto, fedele, completo e ricco di note e

commenti, tanto che, prima dell’attestazione dell’autografia, era considerato il testimone su

cui costruire l’edizione critica.

GLOSSARIO

autografo: testo opera dell’autore;

idiografo: testo sorvegliato dall’autore;

adespoto: testo senza il nome dell’autore;

anepigrafo: testo senza indicazione del titolo;

apocrifo: testo attribuito illegittimamente all’autore;

miscellaneo: manoscritto che contiene tipologie diverse di

opere; acefalo: manoscritto privo della parte iniziale;

mutilo/lacunoso: manoscritto

privo di alcune parti centrali;

composito: manoscritto composto da parti di epoche differenti;

misto: manoscritto composto da fascicoli di più materiali (es. fascicoli cartacei e

membranacei); originale: manoscritto spesso perduto e da ricostruire,

che può coincidere o meno con l’autografo; copia: manoscritto che riproduce

l’originale;

Testi a tradizione plurima

Ogni volta che si allestisce una edizione critica è necessario preliminarmente

considerare tutti i testimoni di una data opera, ma spesso le bibliografie sono incomplete

e mutevoli, poiché alcune testimonianze possono andare perdute e altre rinvenute per la

prima volta.

28/03/2019

Per razionalizzare la pluralità delle testimonianze manoscritte e tendere all'originale le

tecniche sono mutate molte volte nei secoli. Ciò che contraddistingue il metodo di Lackmann

è che le testimonianze non hanno valore di per sé come nell'Umanesimo (che non prevedeva

collazione

la in quanto rifletteva sull'individualità della copia per scegliere la migliore), ma

solo all'interno di una serie di rapporti. Contini definisce il metodo di Lackmann un

procedimento scientifico atto a ridurre le attestazioni plurime e aumentare la probabilità di

individuare una maggioranza di testimonianze qualificate che consentono di individuare

l'originale. Non è una mera questione quantitativa, perché il valore di una singola

testimonianza va pesato nell'insieme in base alla probabilità che si avvicini all'originale.

Contini evidenzia la pluralità degli interessi filologici di Lackmann, che studia testi classici e

germanici. Sebbene egli dia il nome al metodo, tuttavia, esso nasce dalla collaborazione di

Storia della tradizione

molti studiosi. Allo stesso modo il filologo classico Giorgio Pasquali in

critica del testo La critica del testo

recensisce di Maas e inizia l'innovazione del metodo degli

errori che sarà completata da Contini. La genesi del metodo del Lackmann

Anche l'erudito Sebastiano Timpanaro ne si pone il

problema psicologico della fenomenologia degli errori e quello di un metodo che in

realtà è solo "simbolico", in quanto mai sistematizzato e frutto di una pluralità di apporti di

vari autori. Lackmann nei suoi studi definisce l'errore: il confronto fra l'insieme delle

testimonianze non può tenere conto solo di affinità e varianti, ma deve evidenziare gli errori

per scovare legami tra i testimoni. Per Contini l'essenziale della riduzione lackmanniana

consiste nel considerare testimonianza unica quella di testimoni coincidenti per errori

comuni, purché non verosimilmente poligenetici. Il calcolo della maggioranza non si

effettua sul testimone singolo, ma su famiglie di manoscritti, ossia insiemi che possono

contare anche un solo testimone o testimoni profondamente differenti tra loro, pieni di errori e

lezioni singolari che consentono di ravvisare sottofamiglie.

Analizzando le tipologie degli errori occorre

comprendere che non tutti quelli presenti nei testimoni si sono prodotti una sola volta:

più copisti indipendentemente potrebbero essere incorsi nello stesso errore (detto

poligenetico). La probabilità dell'errore poligenetico è inversamente proporzionale

alla diffusione delle testimonianze: più aumentano i copisti, più è improbabile che un alto

numero di loro commetta indipendentemente lo stesso errore. È possibile anche la

contaminazione, qualora un testimone sia stato copiato attingendo a fonti differenti.

recentio

Con il metodo degli errori è possibile escludere dalla un dato numero di

testimonianze, per ridurne la pluralità. Un metodo per farlo è individuare i codici descritti,

condivide tutti gli errori più uno

ovvero copiati da un altro testimone conservato (di cui o

eliminatio.

di cui ha corretto solo gli errori più facili) e procedere all' Provvedendo a

quest'ultima Barbi è riuscito a dimostrare la parentela tra le testimonianze manoscritte dei

poeti italiani dei primi secoli e a sfrondarle per semplificare il lavoro.

Un'altra procedura di riduzione del testimoniale si attua su base cronologica, quando la

tradizione è molto stratificata nel tempo. Si può scegliere di prendere in considerazione

recentiores non

solo i testimoni più antichi (contravvenendo alla logica lackmanniana del

deteriores, ovvero non è detto che i testimoni più recenti siano i peggiori). Giorgio Petrocchi

Commedia secondo l'Antica Vulgata

cura l'edizione della , riportando la forma del poema

circolata prima del 1355, anno in cui Boccaccio risistemò l'edizione, influenzando tutti gli

editori successivi. Petrocchi esclude dunque i manoscritti più recenti e considera solo i più

antichi, poiché verosimilmente sono più vicini all'originale dantesco, ma non definisce la sua

critica,

opera poiché non studia tutte le testimonianze.

La critica del testo errori guida

Ne Maas definisce le due tipologie di cui si deve tenere

conto per studiare i rapporti tra testimonianze:

-errori congiuntivi: sono comuni a più testi e non possono sorgervi

indipendentemente, dunque servono a stabilire la comune discendenza delle

testimonianze da un capostipite comune

-errori separativi: sono indipendenti e non si possono correggere per congettura: se il

copista ha copiato senza modificare vuol dire che il testo gli si presentava così come lo ha

copiato. Servono a distinguere le famiglie e a creare raggruppamenti più complessi.

29/03/2019 Fb: Fiol

Errori congiuntivi e separativi sono, nel momento della collazione, in numero ridotto rispetto

alla totalità degli errori presenti. La fenomenologia della copia consente di conoscere quella

degli errori e di determinare quelli tipici del copista. Non tutti gli errori dei copisti sono uguali

e compiuti per la stessa ragione, poiché i copisti possono avere un livello culturale

differente: alcuni comprendono bene il testo che trascrivono e sono i più insidiosi, poiché è

più probabile che lo correggano arbitrariamente senza specificare il loro intervento (ad es.

correggono le rime "sbagliate" del modello); altri compiono errori "meccanici" (errato

scioglimento delle abbreviazioni, lettura sbagliata). Il lavoro preliminare di studio dei testimoni

è complesso, poiché la collazione non può prescindere da una valutazione complessiva della

cultura del copista. La collazione si attua sulla base delle trascrizioni diplomatiche dei vari

testimoni, di cui si analizzano -spesso solo di porzioni di testo rappresentative- le

Commedia,

varianti lessicali sostanziali o grafiche. Per l'edizione della data la moltitudine dei

testimoni, fin dal 1800 si sono stilate liste di passi scelti con criterio, in cui il testo variava

notevolmente.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
23 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/13 Filologia della letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher missjades05 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di filologia della letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Grimaldi Marco.