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(CDEF).
31) Cosa sono le esternalità? Quali tipi di esternalità esistono? Che effetto hanno sul mercato? Come si
possono risolvere? Illustrate la risposta con un esempio relativo o alle esternalità di produzione negative
o alle esternalità di consumo positive.
Le esternalità sono gli effetti delle azioni di un individuo economico sul benessere di altri individui non
direttamente coinvolti nell’azione. Esse possono essere di consumo, quando riguardano la decisione di
consumare un bene, o di produzione, quando riguardano la decisone di produrre un bene.
Quando sono negative portano il mercato a produrre una quantità maggiore di bene rispetto a quella
socialmente ottima (o desiderabile); quando invece sono positive portano il mercato a produrre una quantità
inferiore rispetto a quella socialmente ottima (o desiderabile). Lo Stato può intervenire in diversi modi per
cercare di riavvicinare il mercato il più possibile all’ottimo sociale: attraverso la regolamentazione, vietando o
rendendo obbligatori dei comportamenti; oppure attraverso politiche economiche quali imposte o sussidi
pigouviani, che inducono i soggetti a tenere conto degli effetti esterni delle proprie azioni, e permessi di
emissione negoziabili.
Un esempio di esternalità di produzione negativa è l’inquinamento derivante dalla produzione di alluminio che
porta la quantità prodotta ad essere superiore di quella socialmente desiderabile. Lo Stato in questo caso può
intervenire attraverso la regolamentazione o con interventi di politica economica quali: imposte pigouviane che
vano a tassare l’esternalità negativa, ovvero l’inquinamento; permessi d’emissione negoziabili che definiscono
la quantità d’inquinamento massima e danno la possibilità a chi inquina di scambiare diritto di inquinare.
32) Cosa è il teorema di Coase? Che ipotesi è necessario imporre perché si verifichi quanto postulato dal
teorema? Sono ipotesi realistiche? Illustrate con un esempio.
Secondo il Teorema di Coase gli individui possono negoziare in modo autonomo soluzioni ad un problema di
esternalità a condizione che la negoziazione non implichi costi di transazione e che l’efficienza venga raggiunta
indipendentemente da come vengono distribuiti i diritti di proprietà.
Tre sono le ipotesi che è necessario imporre: gli individui devono agire razionalmente; non devono esserci costi
di transazione; c’è un’assegnazione iniziale dei diritti di proprietà che però è irrilevante.
Un esempio può essere fatto con i posti a sedere sull’aereo: Anna è seduta davanti e vorrebbe abbassare il
sedile, ma ciò infastidirebbe Luca che è seduto dietro ad Anna poiché starebbe scomodo. Anna attribuisce al
benessere del sedile abbassato un valore di 20 euro, mentre Luca attribuisce al benessere di tenere il sedile
alzato 10 euro. Anna terrà il sedile alzato poiché il suo beneficio derivante dall’abbassare il sedile è maggiore
del costo dello stare scomodo di Luca.
33) Come si definiscono i beni pubblici? Che effetti hanno le loro caratteristiche sul mercato? Cosa si può
fare per risolvere il loro problema? Illustrate con un esempio.
I beni pubblici sono beni prodotti e distribuiti gratuitamente dallo Stato che rappresentano un caso estremo di
esternalità positiva. Essi sono non escludibili, in quanto non si può impedire a nessuno di utilizzarli; e non rivali
in quanto l’utilizzo da parte di un individuo non limita l’utilizzo degli altri individui.
Un problema che caratterizza questa tipologia di beni è quello dei free-rider, ovvero persone che godono del
bene pubblico senza pagarne il prezzo; dato che le persone sono incentivate ad avere un comportamento da
free-rider, non si riesce a raggiungere l’efficienza.
Per esempio per un privato sarebbe difficile organizzare uno spettacolo di fuochi pirotecnici in un paese poiché
pochi acquisterebbero il biglietto incentivati dalla possibilità di poter assistere allo spettacolo anche senza
pagare. Se invece lo spettacolo venisse realizzato dallo Stato (o gli enti pubblici) l’organizzazione sarebbe più
semplice in quanto esso potrebbe essere finanziato da un aumento delle tasse pagate dagli abitanti del paese.
Per decidere se fornire il bene pubblico o meno, lo Stato deve fare una analisi dei costi e dei benefici che però
sono molto difficili da quantificare poiché non c’è un prezzo dei beni pubblici.
34) Come si definiscono le risorse comuni? Che effetti hanno le loro caratteristiche sul mercato? Cosa si può
fare per risolvere il loro problema? Illustrate con un esempio.
Le risorse collettive sono beni non escludibili, in quanto non si può proibire a nessuno di utilizzarli; ma sono
rivali in quanto l’utilizzo da parte di un individuo limita la possibilità di utilizzo del bene da parte di un altro
individuo. Esse rappresentano una esternalità negativa in quanto il continuo utilizzo porta all’esaurimento della
risorsa, è la così detta “tragedia dei terreni comuni”: nessuna famiglia è proprietaria dei terreni sui quali tutti
fanno pascolare le proprie pecore; ma con l’aumento del numero delle pecore il terreno comincerà a faticare a
rigenerarsi e non sarà più in grado di soddisfare tutti. Una soluzione è quella di assegnare una parte di terreno
ad ogni famiglia in modo da contrastare il problema della rivalità trasformando una risorsa collettiva in un bene
privato.
35) Che cosa è il valore atteso? Illustrate con un esempio.
Il valore atteso è la media ponderata di tutti i possibili esiti di una situazione rischiosa e serve per quantificare
il rischio: è dato dalla somma dei valori dei possibili esiti moltiplicati ognuno per la probabilità che si realizzino.
Esso permette quindi di confrontare il valore di un evento certo con il valore di un evento aleatorio.
Un esempio più essere la scelta di un giovane di intraprendere un lavoro dipendente con un salario certo di
15.000 euro annui, oppure un lavoro in proprio che se va bene offre un salario di 20.000 euro e se va male (ma
accade solo una volta su quattro) offre un salario di 5.000 euro. Il valore atteso per il lavoro in proprio sarà
quindi 20.000 x ¾ + 5.000 x ¼ = 16.250 euro, esso è maggiore dello stipendio garantito dal lavoro dipendente di
15.000 euro quindi molto probabilmente lo studente opterà per intraprendere un lavoro in proprio.
36) Considerate un giovane neolaureato che deve scegliere tra un lavoro alle dipendenze che offre un
salario certo pari a 16.000 euro all’anno e un lavoro in proprio (come consulente) che in un caso su
quattro va male e offre un reddito pari a 4000 euro e in tre casi su quattro ha successo e offre un
reddito pari a 20000 euro. Spiegate come è possibile scegliere in presenza di rischio e calcolate il valore
atteso. Sulla base dell’esempio appena proposto, definite avversione, neutralità e propensione al
rischio. Come potreste convincere una persona avversa al rischio a scegliere la scelta rischiosa?
Illustrate con un esempio.
Per effettuare una scelta il giovane dovrà quantificare il rischio calcolando il valore atteso dato dalla somma dei
valori di tutti i possibili esiti moltiplicati per la probabilità che si realizzino; tale valore gli consentirà di
confrontare il valore di un evento certo con il valore di un evento aleatorio.
Se il lavoro dipendente offre un salario certo di 16.000 euro annui ed il lavoro in proprio di 20.000 se va bene
(3/4) o di 4.000 se va male (1/4), il valore atteso per il lavoro in proprio sarà ¾ * 20.000 + ¼ * 4.000 = 16.000,
quindi corrisponde al salario certo.
Se lo studente è una persona avversa al rischio preferirà un valore certo es quindi sceglierebbe il lavoro
dipendente, al contrario se è una persona propensa al rischio preferirà un valore aleatorio quindi sceglierebbe
il lavoro in proprio\\.
Per convincere una persona avversa al rischio a rischiare occorre compensarla nel disagio con un premio
sufficientemente alto: per esempio, nel caso dello studente, se il guadagno in caso di insuccesso fosse di 8000
il valore atteso aumenterebbe di 1.000 euro in quanto ¾ * 20.000 + ¼ * 8.000 = 15.000 + 2.000 = 17.000 e il
valore aleatorio 17.000 > 16.000 valore certo.
37) Definite l’avversione/neutralità/propensione al rischio.
Esistono tre tipologie di approcci al rischio:
- avversione al rischio: coloro che preferiscono sempre una somma certa a una somma aleatoria di pari valore
- neutralità al rischio: indifferenza tra preferire una somma certa o una somma aleatoria
- propensione al rischio: coloro che preferiscono sempre una somma aleatoria a una somma certa di pari valore
Per convincere una persona avversa al rischio a rischiare è necessario compensarla nel disagio con un premio
per il rischio sufficientemente alto, detto premio per il rischio che è dato dalla differenza tra il valore atteso e il
valore dell’esito certo.
38) Che cosa è l’asimmetria informativa? Quali sono i suoi effetti sul mercato? Date la definizione e
illustrate il problema con un esempio.
Si ha asimmetria informativa quando una delle parti ha informazioni aggiuntive, di cui l’altra non dispone.
Nel mercato delle assicurazioni, ad esempio, l’asimmetria informativa è un grosso problema poiché rende
difficile stabilire il giusto premio da pagare: se un individuo vuole assicurare la propria auto gli verranno poste
delle domande volte a definire il suo premio assicurativo, ma l’individuo è consapevole che assicurarsi è più
costoso per chi corre maggiori rischi, non si dichiarerà esposto ad alcun rischio. La compagnia assicurativa dovrà
quindi basarsi sulle caratteristiche osservabili (sesso, età, anni di patente…) per definire il premio assicurativo il
cui ammontare corrisponderà al valore del rischio medio della categoria a cui l’assicurato appartiene.
39) Che cosa è la selezione avversa? Quali possono essere i suoi effetti sul mercato? Date la definizione e
illustrate il problema con un esempio.
Si ha selezione avversa quando l’asimmetria informativa riguarda le caratteristiche di ciò che viene scambiato.
Per esempio un consumatore è disposto a pagare 5.000 euro per un’auto di buona qualità e 2.000 per una di
cattiva qualità. Supponendo che nel mercato metà delle macchine è di buona qualità e metà di cattiva qualità
5.000 x ½ + 2.000 x ½ = 3.500 euro è il valore atteso della disponibilità a pagare, ma a questo prezzo verrebbero
offerte solo automobili di cattiva qualità, è il così detto “market of lemons”. Per evitare che i cattivi vendit