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Il Codice Ermogeniano
E' suddiviso in 14/16 libri destinati principalmente all'amministrazione della giustizia. Ogni libro è diviso in titoli composti da frammenti, ovvero le costituzioni ed ogni titolo è inizialmente preceduto da una rubrica scritta in rosso che indica il tema affrontato. Ogni testo aveva poi un inscritio, contenente il nome dell'imperatore emittente e del destinatario, e la subscriptio, contenente luogo e data di emanazione del provvedimento.
Codice Ermogeniano: composto in Oriente da forse giurista Ermogeniano e a differenza del primo codice, prevede un unico libro suddiviso anch'esso in titoli e le costituzioni qui erano inserite in ordine cronologico. Il nucleo principale di questo codice sono i rescritti emanati da Diocleziano dal 293 al 295 d.C.
Questo codice è considerato un'integrazione del precedente, perché oltre alle costituzioni di Diocleziano, vengono inserite anche quelle successive; ha quindi avuto il compito di completare.
ilCodice Gregoriano. Riporta anche una costituzione del V secolo tanto da far pensare ad alcunistudiosi d'esser stato pubblicato successivamente, ma nella realtà ha avuto, come anche ilcodice precedente, tante riedizioni e in una delle tante vi è rientrata una costituzione successive.La Legge delle Citazioni di Valentiniano IIIQuesti due codici furono d'esempio per le raccolte future, ma vi fu anche un tentativo di fare ordinenella giurisprudenza attraverso una legge emanata nel 426 d.C. in Occidente dall'imperatoreValentiniano III, ovvero la Legge delle Citazioni, conservata all'interno del futuro Codice Teodosiano.Attraverso questa legge venne fatto ordine tra i vari passi dei giuristi e vennero così emanate delleleggi:- Potevano essere citati solo i nomi di 5 giuristi, con maggior autorevolezza, quali Paolo,Papiniano, Ulpiano, Modestino e Gaio.
- In giudizio potevano essere citate solo le opere di questi 5 e di nessun altro e queste
risultavanovincolanti per il giudice che non poteva decidere in modo diverso.
3. Le opinioni di altri giuristi potevano essere utili solo se citate nelle opere dei 5 giuristi, altrimentinon avevano valore.
4. Se i pareri dei 5 giuristi erano discordi, prevaleva la maggioranza. Se si aveva però un caso diparità di opinioni, prevaleva quella del giurista Papiniano, considerato il più eminente giuristadell’epoca classica.
Questa legge fu conservata nel Codice Teodosiano ed anche nella prima edizione del CodiceGiustiniano, e fu utile per ridurre l’autonomia e la fertilità dei nuovi giuristi che si limitavano a ripeterequanto detto dai giuristi dell’epoca precedente.
Solo con la pubblicazione del Digesto, questa legge verrà abbandonata, perché risulterà superflua e ilcriterio dei 5 giuristi non verrà più applicato.
Il primo codice ufficiale di Teodosio IIIl primo codice ufficiale fu il Codice Teodosiano,
Che porta il nome dell'imperatore che ne richiese l'elaborazione, ovvero Teodosio II imperatore d'Oriente dal 408 al 450 d.C.
Questo codice aveva l'obiettivo di risolvere i problemi inerenti la centralità del potere imperiale, la certezza del diritto e la funzionalità dei processi, in quanto le due raccolte private precedenti avevano risolto solo in parte queste esigenze.
Il 26 marzo del 429 emana una legge in cui indica un programma e una commissione di 9 membri (8 funzionari imperiali ed 1 professore di latino) che doveva raccogliere le costituzioni imperiali a partire dall'imperatore Costantino e quindi dal IV secolo fino alla metà del V secolo. Questo progetto prevedeva a sua volta la redazione di due progetti distinti, uno destinato alla scienza e uno alla pratica, illustrando ogni argomento con brani scelti dalla giurisprudenza del principato:
Il codice destinato alla scienza doveva raccogliere costituzioni vigenti e non, partendo da Costantino.
In quanto dedicato allo studio del diritto. Il codice destinato alla pratica ovvero a coloro che operano col diritto, come i tribunali e raccoglieva solo le costituzioni vigenti da Costantino in poi. Occorreva inoltre inserire i passi dei giuristi utili per interpretare al meglio le leggi, diventando una sorta di raccolta mista. Teodosio II riteneva che questo codice fosse come un magisterium vitae, ossia un maestro di vita ed un modello da tener a mente perché comprensivo di tutto. Questo primo progetto fallì, perché il materiale da recuperare era tanto, non archiviato in un unico posto dal momento in cui si avevano archivi centrali e periferici ed inoltre la commissione era composta da troppi pochi membri. Teodosio non abbandona quest'idea e sei anni dopo, il 20 dicembre del 435 d.C., nomina un'altra commissione composta da 16 membri di cui 15 funzionari imperiali e 1 professore di diritto, con il compito di raccogliere tutte le costituzioni a partire
Dall'imperatore Costantino fino a Teodosio II stesso. Questa volta fu meno difficile perché alcune costituzioni imperiali erano già state reperite con il progetto precedente e in soli tre anni, il 15 febbraio del 438 d.C. in Oriente viene finalmente pubblicato il primo codice ufficiale: il Codice Teodosiano che entrò in vigore in tutto l'Impero il 1° gennaio del 439 d.C.
Questo codice venne conservato a lungo, finché Giustiniano non lo sostituì con il suo, ordinandone la distruzione e ne restò traccia solo grazie ai manoscritti presenti all'interno della Lex Romana Visigothorum.
Prevede 16 libri, ognuno dei quali è diviso in titoli e all'inizio si ha una rubrica in cui viene indicata la materia trattata. I libri erano poi divisi in frammenti dove era riportata la costituzione in ordine cronologico e se erano troppo lunghe, erano suddivise in paragrafi. Ogni costituzione era poi completata con l'inscriptio dove era
Indicato il nome dell'imperatore emanante e il destinatario; e con la subscriptio con riportata data e luogo di emanazione. I commissari ebbero grandi poteri poiché potevano accorciare le costituzioni e non sempre hanno svolto nel modo corretto il loro compito poiché hanno raccolto anche le epistole che vengono riconosciute dalla frase iniziave 'Ave' ed inoltre sono rivolte a un singolo e non ad una pluralità come le leggi a carattere generale.
- 1° tratta di fonti del diritto e di attribuzioni ai funzionari imperiali: contiene le costituzioni riguardano il primo progetto del codice di Teodosio II ed il secondo progetto, sempre di Teodosio, che a differenza venne pubblicato. (es: matrimonio)
- 2°-5° tratta il diritto privato e fa cenni alla consuetudine
- 6° tratta dei privilegi e delle dignità
- 7° tratta dell'esercito
- 8° tratta di impiegati, donazioni e celibato
- 9° tratta il diritto criminale e sono contenuti tutti i crimini
Che dovevano essere repressi 10°-11° tratta il diritto fiscale, l'appello e le prove processuali dei curioni, polizia.
12°-15° tratta il diritto municipale, le cariche dei municipia e l'abrogazione degli atti dei tiranni (imperatori che hanno usurpato del proprio titolo).
16° tratta dei rapporti tra Stato e chiesa e delle questioni religiose.
Nel periodo prima di Giustiniano si avevano diverse raccolte di leggi:
- Di sole leggi e vi rientrano i codici
- Di sole costituzioni: le Costituzioni Sirmondiane che prendono il nome dal loro scrittore, Sirmoglio, e raccoglievano 16 testi sui rapporti tra Stato e chiesa.
- Raccolte di sole iura: ovvero i passi dei giuristi con maggior autorevolezza menzionati nella Legge delle Citazioni come:
- Responsi di Papiniano
- Epitome Gai ovvero una sintesi in 2 libri del manuale di Gaio ritrovato in Gallia
- Pauli Sententiae composte di 5 libri che raccolgono appunta i pareri del giurista Paolo
- Tituli Ex Corpore Ulpiani, 29
libri composti dal giurista Ulpiano:
- Raccolte miste, contenenti sia leges che iura, quali:
- Fragmenta Vaticana: una raccolta di leges e iura scoperta nel 1821 dal cardinale Angelo Mai nella biblioteca vaticana. Conteneva 350 frammenti e non era divisa in libri, ma solo in titoli. Si trovano qui citati i passi di Paolo, Papiniano e Ulpiano ed alcune costituzioni imperiali del IV-V secolo.
- Lex Dei o Collatio: ovvero un confronto tra le leggi di Mosè e il diritto romano, predisposto da un giurista ebraico e questo ci ha permesso di ricostruire il diritto che non ci era giunto. Qui sono citate le costituzioni del periodo tra Caracalla e Diocleziano tratte dai codici Gregoriano e Ermogeniano; inoltre contiene passi dei 5 giuristi con maggior autorevolezza.
- Consultatio: un'operetta del V secolo ritrovata in Gallia e scritta da un giurista avvocato che aveva raccolto tutti i suoi pareri giuridici uniti al materiale tratto dai codici precedenti e dai passi delle Pauli Sententiae.
E' utile perché ci ha trasmesso dei testi che non conoscevamo o che conoscevamo in maniera diversa.
Raccolte di leggi romano-barbariche: dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, sull'ex territorio romano si instaurarono dei regni barbarici con un diritto affine a quello romano, ovvero basato sulle consuetudini.
Codice di Eurico: Pubblicato nel 475 e voluto da Eurico, Re visigoto. I visigoti avevano occupato l'odierna Spagna e gran parte della Francia. Questo codice raccoglie sia leggi che Iura che andavano applicate anche ai barbari; inoltre contiene parti del Codice Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano, oltre passi dei Tituli Ex corpore Ulpiani, Epitome Gae e Papuli Sententiae. (figlio di Eurico).
Lex Romana Visigothorum: emanata nel 506 dal re Alarico II. Viene chiamata 'Lex' perché il Re sente di prendere il posto dell'imperatore romano. Contiene leggi parti del Codice Gregoriano, Ermogeniano, Teodosiano.
Le Novelle Teodosiane sono state emanate dopo la pubblicazione del Codice Teodosiano. Per quanto riguarda le Iure, ci sono parti delle Papuli Sententiae e l'intera Epitome Gae. Questa legge va applicata solo ai cittadini romani presenti nel territorio occupato dai visigoti (Spagna e Francia) e ciò significa che si applica il principio della personalità del diritto e non quello della territorialità; ad esempio i cittadini romani applicavano quello della territorialità perché nel territorio dell'impero romano anche gli stranieri erano soggetti al diritto romano. Tra le leggi romano barbariche questa è quella costruita meglio e per noi è utile perché raccoglie sia costituzioni imperiali sia passi dei giuristi.
La Lex Romana Burgundionum è stata emanata all'inizio del VI secolo dal Re Gundobado. È una legge meno importante della visigothorum perché rimaneggia il diritto romano. Contiene Costituzioni del Codice Gregoriano,
Ermogeniano e Teodosiano; inoltre contiene par