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VERIFICA

Questa fase di verifica prevede un'valutazione sulla base della convenienza per il soggetto il quale sceglierà la soluzione che ritiene essere più vantaggiosa. Pertanto, la verifica deve dimostrare che il segno a cui è stato dato un significato trova la sua collocazione nello schema mentale preesistente del soggetto, modificandolo. Inoltre, rispetto alla collocazione del segno, anche l'uomo troverà una sua collocazione soddisfacente nella realtà. Più sarà alto il gradiente di soddisfazione per la soluzione scelta, più questa inciderà sul modo di pensare e di sentire del soggetto.

2. Partecipazione: è condizione del conoscere. La dimensione partecipativa è regolata per lo più dalla logica del piacere, in base alla quale l'individuo viene attratto dal segno che ha un determinato gradiente di piacere, il quale si attiva tramite il desiderio: segno piacere positivo o negativo desiderio di avvicinamento.

il soggetto si sente coinvolto emotivamente. Questo coinvolgimento emozionale è fondamentale perché permette al soggetto di diventare partecipe e empatico, spingendosi verso il segno che non è più estraneo. Durante il processo di avvicinamento, il soggetto è attratto dal segno che rappresenta il suo desiderio, percependolo come un bene. In questo modo, il soggetto e il segno diventano parte integrante l'uno dell'altro e l'oggetto del desiderio entra nella sfera dell'io individuale. Se l'oggetto è indifferente, rimane nella sfera dell'io collettivo. Nel processo di allontanamento, invece, il soggetto tende a prendere le distanze dal segno che rappresenta una minaccia, un male da evitare. In questo caso si attiva il meccanismo psichico della rimozione. La dimensione partecipativa è regolata dalla sfera sensoriale ed emozionale, ma non prescinde dalla componente razionale. Quando il processo partecipativo raggiunge il suo apice, il soggetto si sente pienamente coinvolto.si sperimentano nuove emozioni e sensazioni delle quali quelle valide vengono inserite nella struttura mentale pregressa che quindi viene modificata. Quando invece nel processo partecipativo si sperimentano emozioni negative, vi è un affievolimento del coinvolgimento emozionale e subentra uno stato di insoddisfazione che porta a prendere le distanze dall'esperienza vissuta fino a rimuoverla dagli schemi mentali. Agire: L'agire è atto costitutivo dei viventi ed è il frutto della connessione tra i 3 tipi di domini cognitivi (sensoriale, emozionale e razionale). Esso è basato sulla decisione e mira a concretizzare il risultato della stessa. Il processo dell'agire parte e termina con uno stato di quiete e può essere definito come l'alterazione temporanea di una condizione di stasi. L'assenza di attività è espressione della potenzialità di agire del soggetto. Questi momenti di inoperatività, stasi, portano

Il soggetto alla fase di ricerca che lo spinge ad intraprendere ulteriori attività è dato da:

Emozioni + Sensazioni + Percezioni + Ragione = Sentimenti

Forme pensare stabili e sentite del pensare

Forme stabili e consapevoli del sentire

Capitolo 2

L'emergere della ricerca azione partecipativa sul piano internazionale del secondo 900

La teoria e la pratica della ricerca azione partecipativa si sono andate sviluppando negli anni 50 e 60 quando è stato messo in risalto il concetto di People as experts inteso come l'enfatizzazione del protagonismo di chi è portavoce del "problema" da risolvere. La realizzazione di tale protagonismo esige lo svolgimento di una specifica e adeguata azione formativa ed è in questo senso che il metodo RAP è stato assunto come base di molti programmi di educazione degli adulti in diverse parti del mondo in quegli anni. A riguardo si tenne nel 1980 un Forum Internazionale sulla

Ricerca Partecipativa a Lubiana nel quale occupava un posto in primo piano l'azione del Consiglio Internazionale di Educazione degli Adulti. La Ricerca Partecipativa presentata nel dibattito viene descritta come un processo integrato che riunisce indagine sociale, attività formativa e azione educativa. La ricerca partecipativa trova applicazione in quelle società più povere e svantaggiate. In questi casi è più facile che le popolazioni non riescano a trovare una via d'uscita dalla situazione emarginante in cui vengono a trovarsi; a questo punto diventa necessario sostituire ad una politica e ad una cultura che hanno generato condizioni di sottosviluppo e di emarginazione una politica e una cultura dello sviluppo che abbiano come obiettivo il ribaltamento di quelle condizioni. Urge dunque l'intervento di una politica avanzata che metta a disposizione della comunità i suoi strumenti di lavoro affinché le scelte prese tengano conto

dei bisogni della comunità e anche del contesto in cui essa vive.

La RAP in Europa

Il consiglio internazionale di Educazione degli Adulti, riguardo l'Europa proponeva la formazione di due gruppi di lavoro: uno per il Nord Europa e l'altro per il Sud Europa riconoscendo l'efficacia della RAP nel Sud dell'Europa sottosviluppato rispetto al Nord. Il gruppo Sud europeo si è posto l'obiettivo di unificare la cultura europea tenendo conto delle differenze tecniche e culturali dei vari stati. Date le diversità, la RAP nel Sud Europa si è rivelata essere per niente neutrale dovendosi adattare alle condizioni di ogni singolo paese tanto che nei vari paesi europei essa è stata ritenuta dai ricercatori una metodologia diversa da quella applicata nel Nord e scarsamente scientifica. Tuttavia l'esperienza del sud dell'Europa insegna che la RAP pur in presenza di differenze nazionali notevoli è stata considerata una teoria.

tutta la vita). La RAP in Italia si è concentrata sulla riduzione delle disuguaglianze sociali e sulla promozione dell'empowerment delle comunità svantaggiate. Grazie a diverse metodologie di intervento, la RAP ha contribuito a migliorare l'alfabetizzazione scolastica e a promuovere l'autoeducazione e lo sviluppo culturale. Oggi, l'educazione degli adulti in Italia è sempre più integrata nel concetto di apprendimento lungo tutto l'arco della vita.azione sociale Promuove l'azione sociale come strumento di cambiamento Centrata sul coinvolgimento attivo della comunità Obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone Utilizza strategie di intervento basate sulla partecipazione e l'empowerment.

La comunicazione implica un rapporto intersoggettivo comunicativo tra il soggetto che fa formazione e il soggetto che è in formazione e che è basato su un progetto pedagogico in grado di creare saperi tra i due interlocutori.

Capitolo 3: Le basi della RAP in Italia

In Italia la RAP si sviluppò soprattutto negli anni '70 e '80 nella realtà meridionale del paese e sembrò dare una risposta significativa al quesito su quale educazione realizzare nelle aree più arretrate del paese in cui, storicamente parlando, le classi dominanti portatrici della cultura ufficiale hanno sempre preso decisioni riguardo al livello culturale delle classi inferiori portatrici di una cultura subalterna popolare. La cultura popolare si esprimeva nel "senso comune" che era inteso come l'accumulo e la rielaborazione della cultura delle classi superiori da parte delle classi subalterne che avevano fatto propria la filosofia di vita delle classi dominanti.

Necessitava dunquela nascita di un nuovo tipo di cultura inedito che avvicinasse la cultura bassa alla cultura alta, attraverso un più elevato livello di scolarizzazione degli adulti (educazione popolare), al fine ditirar fuori il lato positivo del senso comune, ovvero il "buon senso" teso a superare le formediscriminanti spronando gli strati intellettuali più avanzati a mettere al servizio degli stratiintellettuali dipendenti il patrimonio di conoscenza culturale, e ponendo comunque attenzione alleesigenze intellettuali della cultura popolare. In tal modo si sarebbe data la possibilità alle classi piùbasse di elaborare una propria filosofia di vita e una nuova concezione del mondo. In Italia alla fine degli anni 70, l'EDA si è posta come obbiettivo il superamento della culturasubalterna. Tale obbiettivo si diparte su 3 assi problematici: 1) Il problema dello sviluppo culturale delle comunità locali 2) Il problema del diritto

1) Il problema dello sviluppo culturale delle comunità locali: Vi è stato in Italia un rifiorire di iniziative educative popolari in cui c'è stato un rifiuto della cultura dominante e per tale motivo si è avuto l'intensificarsi del dibattito sull'accumulo della cultura ufficiale nelle comunità e nei gruppi locali da cui è emersa l'idea di una nuova intellettualità popolare che si poteva ottenere salvando il patrimonio di intelligenza e di prodotti culturali della classe dominante da un lato e dall'altro liberando la cultura subalterna dal senso comune al fine di incrementare l'autoconoscenza culturale col potenziamento dei caratteri originali e innovativi espressi localmente (folklore) per giungere ad un elaborazione di una nuova concezione vincente del mondo

2) Il diritto allo studio dei lavoratori

3) Il problema del decentramento istituzionale e dell'approccio territoriale ai bisogni di formazione

Studio dei l
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Publisher
A.A. 2012-2013
7 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Educazione degli adulti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Orefice Paolo.