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EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

TESTO: P.Orefice, Pedagogia , Roma, Ed. Riuniti, 2006

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Capitolo 1 (pedagogia)

Alla fine del novecento con il variare delle condizioni storico-politiche mondiali si è auta anche una crisi delle grandi ideologie filosofiche con un conseguenziale crollo della pedagogia che da essa traeva la sua forza; così nasceva l'esigenza di una nuova teoria della formazione dell'uomo che fosse all'altezza del nuovo scenario storico. La crisi della pedagogia in molti paesi ha portato alla sua frantumazione nelle scienze dell'educazione e in altri come il nostro alla ricerca di una più manifesta specificità. Si auspica la nascita di una pedagogia nuova anche detta, scienza della formazione che assurge a livello di sapere scientifico come disciplina a se stante e quindi, come tale ha bisogno di ridefinire l'oggetto di indagine e il metodo per indagarlo. Si potrebbe a

Questo punto afferma che l'oggetto della pedagogia è l'uomo, ma in particolare è l'uomo studiato nell'ambito dell'educazione che implica il processo formativo come sua parte integrante e per questo motivo deve essere personale, soggettivo, singolare, unico. Da ciò si evince che il vero oggetto specifico della nuova scienza della formazione è il processo formativo. A questo punto bisogna definire il metodo per poter dimostrare che il processo formativo del soggetto è oggettivamente osservabile e modificabile.

Il processo formativo è quel processo attraverso il quale l'uomo prende forma durante l'arco della sua vita dalla nascita alla morte e le discipline coinvolte e integrate in tale processo sono: la Pedagogia, la Sociologia, la Psicologia, l'Antropologia e la Biologia. In definitiva possiamo dire che si tratta di un processo integrato e complesso comprendente gli spaccati delle diverse discipline, ciascuna

interessi e le conoscenze delle diverse discipline che si occupano dell'educazione. In secondo luogo, le scienze dell'educazione spesso si concentrano solo sugli aspetti esterni e misurabili dell'educazione, trascurando l'importanza dei processi interni e soggettivi che coinvolgono l'individuo. Pertanto, la Pedagogia deve superare questi limiti e trovare una sua identità disciplinare autonoma, basata su una metodologia scientifica che tenga conto sia degli aspetti esterni che interni dell'educazione. Solo in questo modo la Pedagogia potrà contribuire in modo significativo alla comprensione e all'ottimizzazione del processo educativo.contributi delle varie discipline della scienza dell'educazione in modo da portare alla nascita di una nuova disciplina che possiamo ancora definire con il nome di Pedagogia ma più complessa di quella preesistente e in grado di gestire il processo formativo in tutto. La Pedagogia è consapevole che per essere scientifica deve misurarsi con il mondo esterno, cioè con la realtà umana modificandola: da questa prospettiva la pedagogia si presenta come disciplina poietica perché attraverso l'azione formativa attiva dei cambiamenti all'interno del suo oggetto di indagine (l'uomo). Pedagogia scientifica Sintesi poietica I° macrolivello: epistemologia pedagogica = principi e metodi della pedagogia scientifica trattati dalla relazione tra i contributi disciplinari delle scienze dell'educazione il cui oggetto specifico è il processo formativo II° macrolivello: teoria della formazione = la pedagogia come scienza complessa elabora

Una teoria basata sullo sviluppo del processo formativo in atto negli esseri umani nei loro diversi contesti sociali e culturali.

III° macrolivello: pratica della formazione = teoria della formazione che si esplica nell'agire formativo.

I tre macrolivelli formano un insieme complesso di relazioni che ruota attorno al processo formativo dei saperi personali che tiene conto dei sistemi del sentire e del pensare.

Questo sistema poietico è reso possibile grazie alla presenza di una elevata professionalità che costituisce una filiera lavorativa che comprende dirigenti, operatori e tecnici dell'istruzione, della formazione e dell'educazione.

Riassumendo: La pedagogia dal punto di vista scientifico è una disciplina delle teorie e delle pratiche. Essa come scienza complessa capovolge la sua debolezza epistemologica riesaminando l'oggetto e il metodo d'indagine come processo formativo umano sintetizzando al tempo stesso contributi delle varie discipline.

Il processo formativo che è in atto in ogni soggetto si costituisce di sistemi dei saperi personali tenendo conto dei sistemi del sentire e del pensare. In esso sono comprese azioni educative didattiche formative.

Capitolo 2 (pedagogia)

Problema dell'oggetto della Pedagogia scientifica

Il primo passo per individuare l'oggetto della Pedagogia scientifica è quello di sgombrare il campo da impropri oggetti specifici e per fare ciò bisogna chiedersi cosa la pedagogia può fare oggi.

L'educazione deve aiutare a migliorare la qualità della vita dell'individuo. Il centro dell'educazione infatti è il soggetto che è inserito in un contesto sociale, culturale, economico e politico e nel quale l'azione formativa deve produrre cambiamenti significativi; ma per fare ciò deve calarsi nel suo mondo e nel suo vissuto, rispondere ai suoi bisogni e alle sue esigenze. Alla luce di ciò si potrebbe dire che

L'oggetto della Pedagogia scientifica sia il processo formativo di cui nel concreto se ne occupano le Regioni, gli enti locali, le scuole e le altre agenzie formative ognuno secondo il suo campo di competenza. Di Pedagogia se ne occupano operatori di vario titolo e per capire i loro tipi di interventi bisogna definire cosa si intende per educazione, istruzione e formazione.

Educazione: dal latino educere = tirare fuori, far uscire. Originariamente indicava l'atto e il processo del far venir fuori da una persona una potenzialità che aveva dentro che altrimenti sarebbe rimasta inespressa. Oggi invece, nel senso comune che è il modo abituale di pensare della gente che appartiene alla stessa società, tale significato originario è stato modificato e per educazione si intende "far entrare dentro", insegnare a una persona idee e comportamenti, regole da seguire. È una concezione legata a una nozione ambigua del dare.

Fare educazione vuol dire che l'educatore è la persona che deve trasmettere qualcosa a qualcuno che ne è privo e che è bene che abbia per il suo vantaggio e quello degli altri; tuttavia è un dare che non è un dono ma diventa un obbligo sia per chi deve dare l'educazione che per chi la deve ricevere. Questo modo di dare tende a classificare gli uomini in due grandi categorie: i migliori e i peggiori, i "buoni" e i "cattivi" e i buoni che detengono il sapere, legittimano il diritto di potere sui cattivi che invece non ce l'hanno. Questa logica del dare è alla base del concetto stesso di società progredita, avanzata e democratica nella quale viviamo. Alla luce di ciò si può affermare che il significato che oggi ne viene attribuito è in contrasto con la possibilità di una sua interpretazione in chiave scientifica perché non prende in considerazione l'alterità.ovvero ciò che esce al di fuori di questa logica del dare. Tuttavia, imolteplici significati talvolta anche contraddittori che sono stati attribuiti nel corso del tempo al termine "educazione" sia dai linguaggi del senso comune che dagli stessi operatori del settore, redono più difficile individuare e riconoscere il suo oggetto specifico contribuendo a creare ulteriore confusione attorno alla realtà dell'educazione. Tale logica deviata del concetto del dare si evidenzia anche nel rapporto tra chi educa e chi viene educato che risulta per tanto essere asimmetrico e sbilanciato verso l'educatore. Alcuni hanno cercato di risolvere tale antinomia assorbendola in un ideologia come è successo per una pedagogia di impronta cattolica che ha cercato di livellare il rapporto educatore educando collocandoli nella dimensione del progetto cattolico di uomo. Formazione e Istruzione: l'uso di tale parola originariamente indicava esclusivamente

Unapreparazione limitata all'ambito tecnico-professionale. Oggi invece tale significato originario è stato ampliato e per formazione si intende lo sviluppo di ulteriori competenze e abilità, oltre a quelle strettamente lavorative, che sono acquisite in campo scolastico (istruzione) e attraverso il vissuto personale dell'individuo che comprende: curricolo di studi, i propri interessi, curiosità, attitudini, hobbies, la propria storia familiare e più generale la vita privata e sociale. Si può dire che il processo formativo si attua in 3 modi diversi:

  • In modo FORMALE attraverso le strutture educative ufficiali: le scuole
  • In modo INFORMALE attraverso il vissuto: le esperienze
  • In modo NON FORMALE attraverso le agenzie educative presenti sul territorio: corsi di formazione.

In ambito lavorativo più che del semplice titolo di studio si tiene conto di cosa uno sa e come usa questo suo sapere al fine di un possibile impiego nelle

attività lavorative. Il processo formativo può essere visto dunque da due prospettive:

  • Domanda (Soggetto) = il soggetto è portatore di una domanda di formazione ed è elaboratore di una risposta che lo forma.
  • Offerta (Formatore) = c'è attenzione sugli apparati, le strutture i mezzi gli operatori, gli strumenti metodologici e tecnici.

L'attenzione preminente però è stata riservata alla prospettiva dell'offerta perché la preoccupazione fondamentale è stata quella di garantire e trasmettere il punto di vista del formatore. Soltanto tra l'800 e il 900 con lo sviluppo della pedagogia scientifica c'è stato un recupero della prospettiva della domanda, dunque l'educazione si incentra sul soggetto e sulle sue esigenze formative. Con la nascita delle scienze dell'educazione si è portato un quasi equilibrio fra le due prospettive, infatti l'offerta formativa si è andata.

CAPITOLO 3: PROCESSO FORMATIVO

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Educazione degli adulti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Orefice Paolo.