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Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe nacque a Boston nel 1809. È uno dei maggiori autori di storie breve, soprattutto legate alla tematica horror. Fu anche poeta, critico ed editore. Figlio di due attori, dopo la morte della madre, andò a vivere in Scozia con il suo padrino, John Allan. Sebbene fosse brillante negli studi, fu tormentato dai suoi demoni: il gioco d'azzardo e l'alcool, demoni che lo porteranno a gravi situazioni economiche e di salute. Nel 1929, grazie all'intercessione del padre, entra nell'Accademia militare di West Point. Cacciato anche da questa istituzione, si ritrova senza neanche una casa poiché gli Allan interrompono con l'autore qualsiasi tipo di relazione. Si trasferisce quindi a Baltimora presso l'abitazione della zia. Qui si innamora della giovanissima cugina tredicenne, Virginia Clemm, e la sposa nel 1836. Purtroppo, la perdita dell'amata moglie nel 1847 logora la sua salute già precaria a causa dell'etilismo.
dopo appena due anni si spegne a Baltimora nel 1849. Iniziò a vendere i suoi scritti per riuscire a fare qualche soldo, soprattutto le sue prime poesie, di influenza romantica (Keats, Shelley, Byron, Coleridge) legate al sublime. Secondo Poe, la sua poesia, trattando temi quali la decadenza, l'inesorabile trascorrere del tempo e la morte, deve essere caratterizzata da abbondante simbolismo, ritmo possente e fulminante brevità. Infatti, lo scopo precipuo è quello di trasmettere un'emozione istantanea, più che elaborare un messaggio, avendo come proprio oggetto il piacere della lettura e non già la ricerca della verità assoluta. Tali sono i principi anche alla base delle opere in prosa di Poe. Iniziò a scrivere short stories, ovvero i racconti per cui viene ricordato ancora oggi, nel 1833.- Manuscript Found In A Bottle (Manoscritto Trovato in una Bottiglia, 1833): prima short story.
- The Narrative of Arthur Gordon Pym of...
The Fall of the House of Usher (La caduta della casa degli Ustsher, 1839): short story che analizza le caratteristiche di una persona nevrotica.
The Murders in the Rue Morgue (I delitti della Rue Morgue, 1841): primo romanzo poliziesco (detective story) dell'era moderna.
The Gold Bug (Lo Scarabeo d'Oro, 1843).
The Raven (Il Corvo, 1845): una delle sue storie/poesie dell'orrore più famose. Pubblicata sul New York Mirrors. Fa parte della "narrative poem", una poesia narrativa. Il tema centrale è l'evocazione malinconica dell'amore perduto: il protagonista piange la morte della sua amata. Va a fargli visita un corvo parlante che gli dice solamente "never more".
Il protagonista si interrogherà tanto su questo episodio che arriverà alla follia.
Tales (Racconti, 1845): rappresentano il punto più alto della produzione in prosa di Edgar Allan Poe.
La storia breve, essendo circoscritta in un lasso di tempo piuttosto limitato, ha il solo scopo di mostrare personaggi ritratti in momenti ben precisi che evidenziano crisi e successive rivelazioni, sia interiori che esteriori. Allo scrittore non interessa descrivere dettagliatamente lo spazio, che spesso risulta di difficile identificazione, ma piuttosto creare un'atmosfera di suspense capace di coinvolgere emotivamente il lettore. La paura non sorge mai da situazioni esterne al personaggio, bensì dalla sua mente e dalle sue allucinazioni; inoltre le sue storie sono normalmente ambientate in un presente non databile con certezza e in sfondi metropolitani molto lontani.
I temi maggiormente ricorrenti sono: la crudeltà, spesso presentata in forma di perversione (Il...
gattonero); la bellezza, osservata nella sua intima connessione con il desiderio di morte (Il ritratto ovale);il “doppio”, al fine di raffigurare le differenti identità coesistenti nel medesimo individuo (Il crollo della casa Usher) e, soprattutto, la follia, considerata da Poe come unico stato di completa coscienza.La brevità delle frasi e la chiarezza del linguaggio contribuiscono a rendere appassionante uno stile apparentemente semplice, ma denso di evocativi.Tali sono appunto le caratteristiche che ritroviamo in tutte le storie contenute nella raccolta. Bisogna però distinguere i racconti “raziocinanti o investigativi”, in cui si muove come protagonista l’eccentrico, arrogante investigatore Auguste Dupin, capace di risolvere i suoi casi sia ricorrendo al ragionamento logico, che all’analisi psicologica dei sospettati, da quelli di pura “immaginazione”. Il metodo deduttivo di Monsieur Dupin, capace di giungere allarisoluzione dei suoi casi attraverso l'attenta osservazione della gestualità degli indiziati, strumento che diventa poi una delle più efficaci maniere di interpretazione dei loro pensieri, è alla base della nascita del romanzo poliziesco. Tale genere narrativo, definito anche "giallo-enigma" o "giallo inglese", tuttora di enorme successo, viene continuato e perfezionato da due autori del Regno Unito: lo scozzese Arthur Conan Doyle (1859-1930) e l'inglese Agatha Christie (1890-1976). Doyle è il creatore del detective per eccellenza, ovvero Sherlock Holmes, il cui metodo investigativo, basato su un ragionamento deduttivo, parte da una prima raccolta di informazioni per poi arrivare alla conseguente formulazione di un'ipotesi sulla quale lavorare. La ricerca successiva tende a scovare dati utili per confermare l'ipotesi stessa o addirittura per crearne una nuova. Infine, egli organizza un“esperimento-trappola” che conduce, in maniera sempre efficace, alla soluzione del caso. Dalla penna della Christie sorgono addirittura due figure di investigatori, modellati sull’esempio di Dupin e Holmes, di grande fama sia letteraria che cinematografica: l’eccentrico Hercule Poirot e l’arzilla Miss Marple, una delle prime donne investigatrici nella storia della letteratura poliziesca.
La filosofia della composizione(1846): saggio contenente le sue teorie estetiche sul romanzo e sul racconto.
Eureka (1848): saggio sull’origine del mondo.
Edgar Allan Poe fornisce uno dei primi esempi di scrittore per il quale vita e carriera artistica vengono a coincidere perfettamente: spesso egli si confonde con il disturbato e insofferente “io narrante” delle sue storie, nel tentativo di esprimere il suo incessante sforzo di stabilire una relazione con un’umanità incapace di comprenderelo pienamente. In realtà, la chiave di lettura di
tutta la sua complessa arte risiede proprio nellatravagliata esistenza che l'autore ha condotto: abbandonato sin dall'infanzia, Poe sviluppa un atteggiamentoribelle e anticonformista al solo fine di occultare il suo desiderio di affetti veri e duraturi. La sua insistentefrequentazione dei salotti americani più alla moda, dove si reca abbigliato come il sinistro "corvo" protagonistadel suo poema maggiormente noto, o la sua strenua difesa a favore dell'uso di alcool e droghe di ogni tipo, nonhanno altro scopo che quello di colpire l'opinione pubblica, al solo fine di procacciarsi in tal modo stima ericonoscimenti, ma si tratta di un'errata valutazione, perché essi tardano ad arrivare a causa del moralismoimperante in patria. La situazione peggiora ulteriormente quando Poe si unisce alla tredicenne Virginia, dallaquale lo separano ben quattordici anni di differenza d'età: eppure, il sentimento che l'autore avvertePer questa esile creatura, capace di incarnare con la sua fragilità e il suo candore l'ideale di bellezza eterea celebrato nelle sue poesie, non presenta alcuna caratteristica di morbosità. In effetti, il loro affiatamento è perfetto e il periodo del loro matrimonio diventa il più fecondo nell'attività creativa dello scrittore. Tuttavia, la solitudine, compagna inossidabile di tutta un'esistenza condotta sempre sui binari della trasgressione, è ancora in agguato. La morte improvvisa della ragazza chiude questa fase felice, gettando l'autore nella più profonda disperazione. La sua vita si conclude perciò, con un atto finale di abbandono, così come era cominciata: viene trovato morente in un angolo di strada in preda a quel "delirium tremens" di cui spesso avevano sofferto anche i suoi indimenticabili personaggi. Il pubblico americano, in realtà, non ha mai perdonato a Poe la sua ostinazione.
A non voler contribuire alla creazione di una tradizione letteraria autoctona che in quegli anni si andava formando. All'acceso nazionalismo di scrittori Irving, convertiti alla scrittura esclusivamente per dare voce al nuovo orgoglio della razza americana finalmente liberata da modelli culturali di derivazione europea, Poe oppone un insistente ricorso a una tradizione lirica e narrativa mutuata direttamente dalla vecchia Inghilterra. Poe rimane incomprensibile a lettori culturalmente poco preparati come apparivano appunto gli americani a lui contemporanei, l'originale universo simbolico al quale l'autore fa sovente ricorso. Quest'ultimo diventa polo d'attrazione per due poeti francesi decadenti come Charles Baudelaire (1821-1867) e Stéphane Mallarmé (1842-1898), traduttori delle opere di Poe e convinti assertori dell'importanza dell'autore quale maestro del movimento simbolista.
Brano: [da Racconti, Il seppellimento prematuro]
1[…] Venne un giorno – come spesso era accaduto in precedenza – in cui mi trovai emergente dall’incoscienza2totale del primo debole e indefinito senso dell’esistenza. Lentamente, con una lentezza da tartaruga, si3avvicinava la pallida grigia alba del giorno psicheo. Una torpida inquietudine. Un’apatica sopportazione di45cupa pena. Nessuna preoccupazione, nessuna speranza, nessuno sforzo. Poi dopo un lungo intervallo, un67tintinnìo nelle orecchie; indi, dopo un tempo ancora più lungo, una sensazione come di punture o di8formicolio alle estremità; poi un periodo in apparenza eterno di quiete piacevole durante il quale isentimenti che si risvegliano vorrebbero mutarsi in pensiero; poi un breve risprofondare nell’inesistenza;9quindi una subitanea ripresa. Infine il leggero tremolìo di palpebra, e subito dopo una scossa elettrica di10terrore, mortale e indefinito, che manda sangue a torrenti dalle tempie alcuore . E ora il primo tentativo di11pensare. E ora il primo sforzo di ricordare. E ora un esito parziale ed evanescente . E ora la memoria ha12riacquistato il proprio dominio in modo tale che, in una certa misura , io sono consapevole del mio stato.13Sen