Riassunto esame Economia Pubblica, prof. Filippini, libro consigliato Economia del Settore Pubblico di Stiglitz
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La valutazione dei benefici e dei costi può avvenire utilizzando diversi metodi:
1. Valutazione con i prezzi di mercato
2. Valutazione con i prezzi ombra
3. Valutazione in assenza di prezzi
Occorre valutare:
a. le vite umane salvate
si possono individuare due metodi di valutazione della vita umana:
i. metodo costruttivo
viene stimata la somma totale che l’individuo avrebbe guadagnato se fosse rimasto in vita. Un problema è quello
di sovrastimare il valore non tenendo conto dei costi che la collettività avrebbe sostenuto per l’individuo, mentre
un aspetto negativo importante è che dopo il pensionamento la vita di una persona avrebbe un valore pari a zero.
ii. metodo della compensazione
calcola il valore della vita considerando l’ammontare supplementare di salario che gli individui sono disposti ad
accettare come compensazione per un aumento della probabilità di morte
b. il risparmio di tempo
secondo il modello neoclassico il salario di un individuo rappresenta, in modo approssimativo, una valutazione in
termini monetari del suo tempo (le persone aggiustano il loro tempo di lavoro fino a quando il salario netto che
traggono da un’ora in più di lavoro non eguaglia il valore che danno a un’ora di tempo).
Il problema è che:
i. la realtà limita le possibilità di scelta in termini di lavoro degli individui
ii. in generale il valore del tempo è sovrastimato
In alternativa al metodo neoclassico si possono analizzare i prezzi di mezzi di trasporto diversi che permettono di
raggiungere la stessa destinazione.
c. il miglioramento atmosferico eccetera
1.3.2.1 Considerazioni distributive
I benefici di un particolare progetto pubblico non sono distribuiti uniformemente tra la popolazione e il
criterio Kaldor/Hicks non prende in considerazione gli aspetti distributivi di un progetto (e questo è un
forte limite di questo criterio, quindi del criterio dell’analisi costi-benefici).
I responsabili del settore pubblico sono però interessati all’impatto dei programmi sulla distribuzione del
reddito, ma come tenere conto in modo sistematico di questi effetti, e in che modo quantificarli?
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1. Pesare i benefici in modo differenziato a seconda dei
gruppi sociali che li ricevono (definire i pesi secondo il
criterio dell’utilità marginale decrescente come si vede
nella figura)
2. Esaminare l’effetto del progetto su una qualche misura
di ineguaglianza della distribuzione del reddito
Questo metodo di procedere prende il nome di analisi costi-
benefici sociale ponderata.
1.4 Sicurezza sociale
1.4.1 Sicurezza sociale e povertà
I programmi pubblici nel settore della sicurezza sociale sono per lo più improntati alla riduzione delle
ineguaglianze estreme, in particolare a prevenire la povertà (la determinazione della soglia di povertà non è
facile compito) e a fornire una rete di sicurezza per coloro che sono poveri.
La categoria dei poveri include tendenzialmente coloro che non hanno un lavoro (persone troppo vecchie,
inabili, persone alla ricerca di un posto di lavoro in una fase di recessione economica, persone malate, …) e
coloro che hanno un salario basso (working poor).
Un’analisi della distribuzione del benessere economico deve cominciare con una misurazione accurata del
reddito (entrate totali di una persona o una famiglia durante un dato intervallo di tempo. Il reddito
comprende i salari del lavoro, il reddito da proprietà ed i trasferimenti pubblici) e della ricchezza (Il
patrimonio è costituito dal valore monetario al netto dei debiti).
1.4.1.1 La misurazione della distribuzione del reddito
1.4.1.2 distribuzione del reddito
Fattori che influenzano la
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1.4.1.3 Che cos’è la povertà? La definizione di soglia di povertà stabilita nelle direttive
della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale
(COSAS):
fabbisogno di base I + fabbisogno di base II + affitto + premi
dell’assicurazione malattia – detrazione contributi alle
assicurazioni sociali – imposte <
• 2200 per un’economia domestica di una persona
• 4600 per una coppia con 2 figli
I rischi sociali (vecchiaia, perdita della persona responsabile per il sostentamento, invalidità, malattia,
maternità, infortunio, disoccupazione) sono fattori determinanti per la povertà
1.4.1.4 Il fenomeno working poor
1.4.2 Evoluzione storica dello Stato sociale
La responsabilità di provvedere in qualche modo ai cittadini bisognosi é da sempre uno dei compiti degli
stati moderni. Bismarck in Germania, Gladstone in Gran Bretagna, seguiti da Franklin Roosvelt negli Stati
Uniti, introdussero una nuova concezione dell’intervento dello Stato a sostegno del benessere della
popolazione.
È definito Stato di benessere (stato sociale) quello Stato che modifica le forze del mercato per proteggere
gli individui contro contingenze particolari e per assicurare alla gente un tenore di vita minimo. I
provvedimenti più importanti dello Stato di benessere comprendono:
1. pensioni pubbliche
2. assicurazione contro la disoccupazione
3. assicurazione contro gli incidenti e le malattie
4. programmi alimentari e abitativi e gli assegni familiari
I modelli di riferimento per far fronte a questi rischi contingenti sono:
1. Modello universale ( )
protezione indipendente dal legame dei cittadini con un’attività produttiva retribuita
2. Modello occupazionale ( )
protezione solo per le persone coinvolte nell’attività economico-produttiva
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Il criterio per definire se uno stato si basa
su l’uno o l’altro modello è il bacino di
persone raggiunte o comunque coperte
da un modello piuttosto che da un altro
(questo perché molti paesi adottano l’uno
e l’altro in maniera diversa). Va inoltre
sottolineato che oltre a questi modelli, in
quasi tutti i paesi, esiste pure un sistema
complementare basato su
un’assicurazione privata. Lo schema a lato
riassume i modelli, le particolarità ed i
rischi coperti generalmente tramite lo
Stato sociale.
1.4.2.1 Nota terminologica:
Protezione sociale: insiemi di strumenti (non specificati) predisposti contro i rischi sociali in generale
Sicurezza sociale: strumento caratterizzato da un modello di tipo universale che si differenzia da altri
strumenti specifici come l’assicurazione sociale o l’assistenza (è’ poi possibile trovare
il termine di sicurezza sociale inteso come insieme degli strumenti di protezione
sociale)
Paternalismo: Ritenere giusta, da un punto di vista della società, l’esistenza di un sistema di
protezione sociale, legittima lo Stato a “costringere” ad assicurarsi quelle perso ne
che in libero mercato non l’avrebbero fatto, in modo da evitare che i costi
dell’imprevidenza ricadano su altre persone
1.4.2.2 Assicurazione privata e insufficienze del mercato
1.4.3 Assistenza e ridistribuzione
In tutti i paesi sono stati adottati degli strumenti di
aiuto peri poveri quali:
• Programmi di assistenza
• Programmi di ridistribuzione in natura (buoni per generi
alimentari, cure mediche gratuite con livelli soglia di
reddito,
• Programmi di ridistribuzione in denaro
In seguito analizziamo i seguenti strumenti:
1. Buoni per generi alimentari (benefici in natura)
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2. Reddito minimo garantito
3. Imposta negativa sul reddito
è pensata per essere un programma nazionale uniforme di sostegno dei redditi che mantiene però sufficienti
incentivi a lavorare. Con questo sistema i poveri ricevono un sostegno dei redditi dallo Stato ricevendo imposte
negative. Questo tipo di imposta andrebbe a sostituire tutto l’insieme degli altri programmi di sostegno del
reddito da parte dello Stato (è una rivoluzione).
Gli effetti di un’imposta negativa sul reddito sull’offerta di lavoro sono i seguenti:
4. Buono per anziani
Gli effetti economici dovuti all’intervento dello Stato nella cura di persone anziane sono riassunti nelle figure
seguenti:
1.4.4 Il sistema di protezione sociale svizzero: strumenti disponibili
1. assicurazioni sociali
offrono protezione in quattro settori. AVS, malattia ed infortunio, disoccupazione e assegni familiari ed infine indennità per
perdita di guadagno.
2. aiuto sociale
risponde al principio del bisogno e non della contribuzione. Per le persone in grave difficoltà si garantisce un minimo
esistenziale
3. aiuti minori
interventi puntuali ad opera dei cantoni o dei comuni o di altri enti assistenziali; in questo caso si tratta di interventi del
settore non-profit privato. [Molte volte questi interventi del settore non-profit sono finanziati dalle assicurazioni sociali, ad
esempio l’assicurazione invalidità]
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1.4.4.1 Sistemi pensionistici
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1.4.4.1.1 Valutazioni generali
Il sistema svizzero di protezione sociale è fondamentalmente di tipo assicurativo:
1. erogazione di redditi prevalentemente di sostituzione su base contributiva e non condizionale
2. istituzione federale maggiormente coinvolta
3. Il mercato delle assicurazioni private offre uno strumento non alternativo all’intervento pubblico,
ma piuttosto integrativo
4. Si tratta di un sistema complesso che dovrebbe essere semplificato
A completamento dei principali strumenti esistono delle forme di intervento più mirate a bisogni specifici e
queste assumono carattere assistenziale:
1. non basati sulla contribuzione ma sul bisogno (condizionali)
2. erogazione di redditi di complemento spesso su base discrezionale
3. della finanza decentrata (Cantoni e Comuni)
4. contributi finanziari da enti privati non-profit
1.5 Sanità
1.5.1 La crescita della spesa sanitaria in Svizzera
A partire dagli anni ‘90 il tasso di crescita della spesa sanitaria è
risultato più marcato rispetto quello del PIL a causa di:
• aumento del numero di prestazioni
• progresso tecnologico (innovazione di prodotto)
• miglioramento della qualità
• invecchiamento della popolazione
• effetto Baumol
Inoltre, la spesa sanitaria ha un peso importante da un punto di
vista economico (oltre il 10% del PIL).
1.5.1.1 Natura del servizio e composizione della spesa
1.5.2 Le ragioni del ruolo pubblico nel settore sanitario
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1.5.2.1 Assicurazione e sovra consumo (discorso valido solo per alcuni servizi sanitari)
1.5.2.2 Esternalità positive nella ricerca e prevenzione
In caso di esternalità positive, il beneficio sociale marginale supera il beneficio privato marginale; la
differenza costituisce il beneficio esterno marginale.
Senza l’intervento dello Stato l’attività di ricerca e di prevenzione sarebbe insufficiente.
Come può intervenire lo Stato?
Sovvenzione della ricerca
• Finanziamento dei programmi di
• prevenzione (salute pubblica)
Garantendo una legge sui brevetti.
•
1.5.3 I Sistemi sanitari dei paesi industrializzati
1.5.4 Tipologie dei sistemi sanitari
I modelli di sistemi sanitario possibili sono:
Il modello senza assicurazione e senza intervento dello Stato
• Il modello pubblico
• Il modello di assicurazione sociale
• Il modello di assicurazione privata
•
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1.5.5 Costi diretti ed indiretti e valutazione economica in sanità
1.5.5.1 economica in sanità
I problemi legati ad una valutazione
La valutazione economica è uno strumento d’analisi che:
1. collega i costi di una procedura, di un trattamento, di un programma sanitario ai risultati degli stessi
2. collega i costi ai benefici
3. rappresenta uno strumento di aiuto alle decisioni, alle individuazioni delle priorità
Il problema nel settore sanitario è che le scelte tra diverse modalità di intervento possono condurre a
risultati terapeutici diversi e che quindi la riduzione dei costi è una strada difficile da percorrere; inoltre il
medico sovente non prende le proprie decisioni facendo considerazioni di tipo economico ma preferisce
farlo in funzione della massimizzazione della salute dei propri pazienti.
Le maggiori difficoltà nel descrivere e analizzare il processo produttivo del settore sanitario si incontrano
nella misurazione dell’esito (outcome) e nel fatto che la valutazione economica è un complemento alla
valutazione clinica e non un suo surrogato. I problemi di misurazione dell’outcome sono riconducibili al
fatto che il cambiamento dello stato di salute è esprimibile con molteplici unità di misura:
1. valutazione monetaria dei benefici
2. numero di anni di vita guadagnati e morti evitate
3. riduzione della mortalità specifica
4. anni di vita guadagnati pesati per la qualità della medesima, cioè in termini di QALYs ( )
Quality Adjusted Life Years
In ogni caso, la valutazione dell’efficacia terapeutica da parte dei medici è e deve essere un importante
stadio preliminare nella determinazione dell’efficienza in senso lato.
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1.6 Giornata con Meinrado Robbiani
1.7 Istruzione
1.7.1 Natura e caratteristiche del servizio
L’istruzione è un servizio che serve in generale a migliorare lo stock di conoscenze (la conoscenza è un
bene cumulativo) sia individuali sia della società nel suo insieme e che da un punto di vista economico è
un bene misto (possibilità di esclusione; parziale rivalità nel consumo che si manifesta nel momento in cui
si verificano dei fenomeni di congestione come ad esempio succede in molte università).
L’istruzione é un sistema complesso, suddiviso tra:
• Nido
• Infanzia
• Elementare
• Media
• Superiore
• Università
Ed è considerato come un servizio multidimensionale avente le seguenti funzioni che assumono un ruolo
diverso a seconda del livello d’istruzione:
1. trasferire ai beneficiari un patrimonio di conoscenza
2. funzione di socializzazione, di integrazione
3. funzione di custodia con effetti positivi sull’organizzazione del lavoro nell’ambito familiare
1.7.2 Ragioni dell’intervento pubblico
Gli argomenti a sostegno dell’intervento pubblico sono:
1. esternalità / bene misto (non rivalità)
vi sono due tipologie di esternalità prodotte dall’istruzione, la cui rilevanza assoluta in termini esterni è difficile da
valutare:
a. esternalità di produzione (una forza lavoro più qualificata migliora la produttività del sistema)
b. esternalità di consumo (una popolazione istruita rende più ricca e piacevole la vita sociale
l’essere un bene misto parzialmente non rivale enfatizza ulteriormente la necessità di intervento pubblico
2. insufficienze di informazione / funzione di certificazione
vi è carenza di informazione nella scelta e un’asimmetria informativa sulla natura e qualità del prodotto da parte degli
utenti-beneficiari e dei datori di lavoro che è parzialmente attenuata dalla certificazione:
a. il datore di lavoro riconosce nel titolo di studio un insieme di caratteristiche che gli semplificano la valutazione di un
candidato
b. l’utente riconosce nel titolo di studio un insieme di qualità/conoscenze che gli semplificano la scelta di una scuola
c. nel settore pubblico l’accesso a certe funzioni è subordinato al titolo di studio e alle note
d. per poter funzionare, un sistema basato sulla fiducia verso l’ente che certifica, deve essere omogeneo e trasparente e
questo appare un motivo valido per un intervento di regolamentazione da parte dello Stato.
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3. insufficienze di offerta nello spazio
a. Distribuzione non omogenea del servizio crea distorsioni nelle scelte delle famiglie per localizzazione e residenza
b. L’offerta privata potrebbe portare a problemi di creamskimming
c. Presenza di monopoli nelle zone meno popolate (la concorrenza potrebbe funzionare bene solo nei centri)
4. equità nell’accesso e nel finanziamento (istruzione come bene meritorio)
a. L’istruzione di base costituisce uno dei fattori fondamentali per creare uguaglianza culturale dei cittadini, identità
nazionale e socializzazione e lo Stato desidera realizzare un tipo di equità indipendentemente dalla domanda degli
individui (obbligatorietà) cercando di rimuovere ostacoli di tipo finanziario per offrire a tutti l’opportunità di una
formazione non basata sulla condizione economica di partenza
b. Per ragioni di giustizia sociale si ritiene necessario garantire ad ognuno l’opportunità di acquisire un determinato
livello d’istruzione
1.7.3 Produzione pubblica e privata nel settore dell’istruzione
Le possibilità del finanziamento pubblico del settore privato dell’istruzione sono:
1. nessun finanziamento
2. finanziamento parziale o totale delle scuole private da parte dello Stato (sussidio all’oggetto)
3. introduzione del buono-scuola (o buono-istruzione) in un sistema dove il mercato definisce il
prezzo (sussidio al soggetto)
Per conciliare gli aspetti positivi del sistema pubblico e privato è
stato proposto dall’economista Friedman un modello basato sui
buoni (vaucher) dati ai genitori spendibili solo in istruzione e
non commerciabili, utilizzabili presso qualsiasi istituto di
formazione.
l sistema dei buoni può inoltre essere limitato alle scuole
pubbliche e ridotto in base al reddito. Per quanto riguarda
questo sistema, a prima vista intrigante, vi sono grandi difficoltà
di ordine pratico nel rendere il sistema dei buoni compatibile
con i requisiti che l’istruzione debba essere disponibile a tutti gratuitamente, obbligatoriamente e a un livello
qualitativamente accettabile.
Questi requisiti […] comportano un coinvolgimento dello Stato […] che si manifesterebbe sia a livello finanziario che di
regolamentazione pari a quello richiesto dall’attuale sistema […].
1.7.4 Finanziamento dell’istruzione
Gli interventi dello Stato nel campo dell’istruzione possono assumere forme diverse in relazione al tipo di
formazione considerato:
1. Formazione obbligatoria
Finanziamento integralmente pubblico del servizio d’istruzione primaria e secondaria per ragioni di efficienza ed equità
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2. Formazione superiore
Vi sono visioni diverse concernenti le forme di finanziamento:
a. Finanziamento integralmente privato con la presenza di:
Sussidi
borse di studio
prestiti d’onore
b. Finanziamento integralmente pubblico
c. Finanziamento misto
3. Formazione post-laurea (master, corsi di specializzazione, ...)
si ritiene generalmente opportuna una forte partecipazione finanziaria da parte dei privati
1.7.4.1 Teoria del capitale umano
Secondo questa teoria l’istruzione incrementa lo stock di abilità, conoscenze e livelli di comprensione sia di
un singolo individuo sia della società nel suo insieme. Le spese per l’istruzione e per la salute possono
essere considerate degli investimenti, poiché permettono di accrescere la produttività del lavoro e quindi i
flussi di reddito futuri.
Questo fa sì che secondo questa teoria gli individui debbano occuparsi loro stessi di accrescere il loro
capitale umano ricorrendo, qualora necessario, al mercato finanziario del credito.
1.7.4.1.1 Limiti della teoria dell’investimento in capitale umano
Purtroppo, per la presenza di incertezza e di carenze informative, è difficile per un soggetto privo di mezzi
ottenere credito sul mercato per finanziare la propria formazione: il mercato finanziario legato all’istruzione
non è accessibile a tutti. Inoltre, la scelta economica dovrebbe considerare pure il tasso di rendimento
sociale.
1.7.4.1.2 Politiche d’intervento a favore degli studenti universitari
Siccome è difficile per uno studente privo di mezzi propri ottenere credito sul mercato per finanziare la
propria formazione, lo Stato può intervenire con diversi strumenti tra i quali:
1. Sussidi
2. Prestiti
3. imposte speciali per accademici (in un sistema universitario pubblico)
Gli ultimi due strumenti introducono maggiori incentivi nella scelta dell’investimento.
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1.7.5 Autonomia scolastica
Le riforme scolastiche imperniate sull’autonomia tendono a definire le competenze delle scuole entro due
limiti estremi:
• privazione di qualsiasi autonomia decisionale
è in contraddizione con l’idea di servizio pubblico?
• completa indipendenza
La maggiore autonomia nel settore pubblico dell’istruzione può generare maggiore eterogeneità
nell’offerta che è il presupposto per poter disporre di maggiore libertà di scelta e per poter concorrere con
l’offerta delle scuole private. Si può anche sostenere che un’elevata autonomia nel settore dell’istruzione
pubblica favorisca lo sviluppo delle scuole private. Detto questo l’autonomia si differenzia nei seguenti
ambiti:
• Organizzazione pedagogica
metodi di insegnamento, libri di testo, ...
• Programmazione
organizzazione degli spazi scolastici, calendario settimanale, ...
• Gestione del personale
assunzioni, licenziamenti, ...
• Risorse finanziarie
uso delle risorse finanziarie proprie, ...
1.7.6 Economia dello sport
.
1.8 Il sistema tributario e l’incidenza
1.8.1 Fonti delle entrate pubbliche
Lo Stato finanzia le proprie attività attraverso le entrate pubbliche (complesso delle attività finanziarie che)
affluiscono al settore pubblico. Queste entrate hanno 3 fonti principali:
1. Prezzi
a. Prezzo privato
situazione in cui lo stato produce beni e servizi a prezzi che massimizzano il benessere economico (P=CM)
b. Tariffe o prezzi pubblici
prezzo di un bene o di un servizio fornito da un soggetto pubblico. Di solito non é sufficiente a coprire i costi di
produzione
c. Prezzi politici
prezzo non ha alcun rapporto con i costi
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2. Tributi
a. Tasse
Tributi sostanzialmente non obbligatori che si basano sul beneficio e il cui ammontare, generalmente, è inferiore al
costo
b. Imposte
Prelievi coattivi che non prevedono una controprestazione specifica
c. Contributi
Tributi obbligatori che prevedono una controprestazione (contributi sociali)
3. Prestiti
1.8.2 Gli elementi costitutivi dell’imposta
Tre caratteri essenziali di un’imposta:
1. il presupposto
quella particolare situazione di fatto, percepire un reddito, consumare un bene, cui la legge ricollega l’obbligo di pagare
l’imposta
2. la base imponibile
può essere espressa:
a. in termini monetari (imposta definita ad valorem)
b. in termini fisici (imposta definita specifica)
3. l’aliquota
indica ciò che è dovuto dal contribuente per ogni unità di base imponibile. L’aliquota può essere:
a. media (rapporto tra imposta e base imponibile)
b. marginale (rapporto tra l’incremento d’imposta e l’incremento di imponibile)
1.8.3 Classificazione delle imposte
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Vari tipi di imposte:
1. Che non fanno capo al processo produttivo
Imposte sulle persone in somma fissa, sulle risorse naturali, sulle dotazioni di beni capitali (ricchezza, immobili, successione)
2. Che fanno capo al processo produttivo
1. Dirette
fanno riferimento alla capacità contributiva (il reddito o il patrimonio del soggetto)
2. Indirette
fanno riferimento agli atti di consumo del reddito percepito, al trasferimento del patrimonio e allo scambio di merci e servizi.
1. Generali
colpiscono nella stessa misura la base imponibile presso tutti i contribuenti. Un’imposta sul reddito che colpisce la somma di
tutti i redditi percepiti durante l’anno dal contribuente è un’imposta generale
2. Speciali
Colpiscono solo alcune particolari categorie di ricchezza. Un’imposta sulle sigarette è un esempio di imposta speciale
3. Reali
non tengono conto delle condizioni personali del contribuente. Le imposte indirette sono quasi tutte reali
4. Personali
tengono conto della situazione personale e familiare del contribuente. Le imposte dirette, ad esempio l’imposta federale sul
reddito, tendono ad avere, in prevalenza, carattere personale. Le imposte reali presentano il vantaggio di richiedere meno
costi di accertamento e di riscossione rispetto alle personali
1. In somma fissa (quando non sono commisurate alla base imponibile)
2. Proporzionali (aliquota costante)
3. Progressive (aliquota crescente)
4. Regressive (aliquota decrescente)
Dirette Indirette
Fanno riferimento ad indici diretti della capacità fanno riferimento ad indici mediati della capacità
contributiva contributiva dei soggetti
sono generalmente considerate lo La regressività delle imposte indirette può essere
- -
strumento più interessante per ottenere mitigata attraverso discriminazioni delle aliquote
una distribuzione equa del carico
Vantaggi tributario
Possono essere propriamente utilizzate a
- fini redistributivi (prelievi di tipo
progressivo) tendono anche ad essere regressive rispetto al
- reddito (propensione al consumo diminuisce al
Svantaggi crescere del reddito)
possono essere meno attendibili
-
1.8.4 Elusione delle imposte e riforma fiscale
È importante fare un distinguo:
• elusione
riduzione del debito di imposta ottenuta approfittando di tutte le particolari disposizioni presenti nella normativa
tributaria.
La complessità delle norme fiscali e le grandi eterogeneità spaziali dei sistemi fiscali, tipici della storia dei moderni sistemi
fiscali, aumentano le possibilità di elusione.
• evasione
riduzione del debito d’imposta ricorrendo, però, a mezzi illegali
L’eterogeneità del carico fiscale tipica di uno stato federale aumenta quindi anche le possibilità di elusione
fiscale.
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aigim di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia pubblica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Svizzera italiana - Usi o del prof Filippini Massimo.
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