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QUANTITÁ DOMAN DATA ECCEDE LA QUANTITÁ OFFERTA AL PREZZO CORRENTE DI
MERCATO.
LA RAPPRESENTAZIONE DELL’EQUILIBRIO, LA SPESA TOTALE DEI CONSUMATORI, IL RICAVO
TOTALE DI PRODUTTORI E I SURPLUS:
Prima abbiamo analizzato la domanda e l’offerta, come si autoregolamentano, in ase
all’mpostazione di un diverso prezzo, a parità di altre condizioni. Adesso vediamo come si
rappresenta in forma grafica.
LA CURVA DI DOMANDA RAPPRESENTA GRAFICAMENTE LA
RELAZIONE INVERSA TRA PREZZO E QUANTITÁ DOMANDATA DI
UN BENE O SERVIZIO A PARITÁ DI ALTRE CONDIZIONI.
Nella figura affianco possiamo notare, come all’aumentare del prezzo,
la domanda diminuisca.
LA CURVA DI OFFERTA, INVECE, RAPPRESENTA GRAFICAMENTE LA
RELAZIONE TRA PREZZO E QUANTITÁ OFFERTA DI UN BENE O
SERVIZIO A PARITÁ DI ALTRE CONDIZIONI.
Unendo queste due rette in un unico grafico, possiamo
trovare l’equilibrio di mercato, e capire graficamente, cosa
vuol dire avere un’eccesso di domanda o di offerta.
Il GRAFICO QUI DI FIANCO, RIPORTA GRAFICAMENTE UNA
CONDIZIONE DI EQUILIBRIO DI MERCATO. L’AREA
DELIMITATA DALLE LINEE AZZURRE RAPPRESENTANO LA
SPESA TOTALE DEI CONSUMATORI, E IL RICAVO TOTALE DEI
PRODUTTORI IN CONDIZIONE DI EQUILIBRIO DI MERCATO.
QUESTA AREA CHE CHIAMEREMO “P*0Q*E” SI OTTIENE
EFFETTUANDO IL PRODOTTO TRA IL PREZZO DI EQUILIBRIO,
RAPPRESENTATO SULL’ASSE VERTICALE E LA QUANTITÁ DI
EQUILIBRIO RAPPRESENTATA SULL’ASSE ORIZZONTALE.
E E
P *Q = spesa totale/ricavo totale
IL SURPLUS DEI PRODUTTORI E DEI CONSUMATORI:
il surplus dei consumatori è tutta quell’area all’interno della quale i consumatori credono di
avere tratto vantaggio a comprare un prodotto ad un determinato prezzo, anche se in
realtà non ci guadagnano.
Mentre il surplus dei produttori, è tutta quell’area nella quale il consumatore trae vantaggio
nel produrre. Il surplus dei produttori è un’eccesso di ricavo rispetto al ricavo potenziale
ricavabile dalla vendita di ciascuna unità delle unità totali in preventivo di vendere.
LE “ALTRE CONDIZIONI””:
in precedenza abbiamo parlato di “altre condizioni”, ma quali sono?
Le più importanti sono:
- Il prezzo di beni o servizi correlati, quindi concorrenti
- Il reddito degli acquirenti
- I gusti e le preferenze per un prodotto o marchio dei consumatori
Queste condizioni possono condizionare moltissimo tutto il mercato, sia dal punto di vista
della domanda, che dell’offerta.
IL PREZZO DEI BENI CORRELATI
BENI SOSTITUTI: Nel secondo capitolo abbiamo parlato di corse con i mezzi pubblici. Se il
prezzo della singola corsa aumenta per il pullman, la gente preferirà andare con la
metropolitana. La metropolitana quindi è un mezzo sostiituto del pullman, perché svolge
la stessa funzione.
BENI CORRELATI: i beni correlati invece sono beni che non possono essere utilizzati senza
l’impiego di altri beni. Ad esempio una macchina non può esere utilizzata senza la benzina.
Quindi un aumento del prezzo della benzina, avrà influenza anche sul mercato
dell’automobile….come si può ben vedere in questo periodo.
UN AUMENTO DEL PREZZO DI UN BENE O SERVIZIO AUMENTA LA DOMANDA DI
SOSTITUTI, MA RIDUCE LA DOMANDA DI COMPLEMENTI DEL BENE O SERVIZIO IN
QUESTIONE.
IL REDDITO DEGLI ACQUIRENTI.
Quando aumenta il reddito degli acquirenti, aumenta la domanda di moltissimi beni, ma
non di tutti. I BENI NORMALI SONO CARATTERIZZATI DA AUMENTI DI DOMANDA DOVUTI AD
AUMENTI DEL REDDITO DEGLI ACQUIRENTI. I BENI INFERIORI SONO CARATTERIZZATI DA
UNA DOMANDA CHE DIMINUISCE AL CRESCERE DEL REDDITO DEGLI ACQUIRENTI.
I beni normali costituiscono la stragrande maggioranza di beni. I beni inferiori soo
tipicamente beni o servizi poco dispendiosi e/o di bassa qualità, come la carne di seconda
scelta e il pane normale. Se il reddito dei consumatori aumenta, la domanda di questi beni
diminuisce, perché i consumatori sannno che sono di scarsa qualità, e potendolo
permettereserlo comprano qualcosa che costa di più ma che vale di più.
LE PREFERENZE:
le preferenze sono dettate anche dal contesto sociale in cui vive il soggeto, ma soprattutto
sono dettate dalla pubblicità che il consumatore ascolta ogni giorno.
GLI SPOSTAMENTI DELLA CURVA DI DOMANDA:
come abbiamo detto in precedenza la variazione delle
altre condizioni provoca uno spostamento sulla curva di
domanda, appunto della domanda stessa. Uno spostamento
della curva di domanda di un determinato bene(bene A) può
essere determinato dall’aumento del prezzo di un bene
sostituto del bene A. Nel grafico, di fianco rappresentato,
si mostra come la domanda del bene A aumenta dalla linea
nera a quella blu, spostando di conseguenze l’equilibrio di
mercato. Questo provoca un aumento del prezzo del bene
A, e una conseguente maggiorazione dell’offerta del bene A.
Questo è provocato dall’aumento eccesivo del prezzo di un
bene sostituo del bene A.
LA STATICA COMPARATA:
nell’analisi di statica comparata si ipotizza il cabiamento di una delle variabili assunte
come date ee se ne esaminano gli effetti sull’equilibrio del mercato.
UNO SGUARDO DIETRO LA CURVA DI OFFERTA (più una vurva di offertà è verticale, meno è
reattiva al cambio di prezzi nel breve periodo. Nel lungo periodo può diventare più
orizzontale)
Prima di capire come cambia l’offerta di un prodotto, dobbiamo capire perché quando il
prezzo di un bene aumenta, aumenta anche la sua offerta.
Con un prezzo basso di un determinato prodotto, solo i produttori più efficienti e con costi
relativamente bassi riesono a stare sul mercato, mentre i produttori ai quali produrre un
prodotto costa tanto non riescono a stare sul mercato, perché dovrebbero venderlo ad un
prezzo più basso di quello che costa a loro. Quindi, a parità di altre condizioni,
all’aumentare del prezzo di un prodotto, cresce anche l’offerta, perché molte aziende, poco
efficienti, riescono a trarre profitto anche loro dalla vendità di un bene ad un prezzo alto. Le
variabili di efficienza, che possono far accrescere l’offerta sono:
- La tecnologia di produzione: se si utilizza una tecnologia che ottimizza il ciclo di
produzione, si avranno dei costi più alti, permettendo a quella determinata azienda
di entrare nel mercato, e addirittura di ottimizzare i profitti.
- Prezzi de fattori di produzione: impianti, energia, materie prime, risorse umane. Se
un’azienda deve pagari di meno, ad ogni singolo salario, potrà offrire più prodotto
facendo spostare verso destra e verso il basso la curva di offerta.
- Regolamentazione pubblica: la regolamentazione pubblica più di una volta, ha
bloccato una determinata tecnologia di produzione, anche se era molto efficiente.
Quindi questo fa spostare verso sinistra la curva di offerta facendola contrarre.
Ogni minima variazione di queste variabili, provoca uno spostamento dell’offerta, facendo
aumentare o diminuire l’offerta di quel prodotto.
Se queste variabili migliorano la produzione, permettendo all’azienda di avere più profitto,
ci sarà più offerta e quindi la curva di offerta si sposterà verso destra e verso il basso.
GLI SPOSTAMENTI DELLA CURVA DI OFFERTA IN CONDIZIONI DI EQUILIBRIO DI MERCATO:
Come possiamo notare dalla figura 3.8 di pg. 42, la domanda si contrae a fronte di una
variazione delle tre variabili sopra elencate. Questo può essere successo, per esempio, a
causa dell’irrigidimento delle norme legislative sul tema della sicurezza sul lavoro, che
causa costi maggiori alle aziende. Queste aziende magari non riescono più a far fronte ai
costi, così escono dal mercato, facendo dimunuire l’offerta, e facendo così salire il prezzo.
Anche la quantità di equilibrio diminuiscce, facendo diminuire il totale delle merci
scambiate di quel determinato mercato.
Quindi:
- Una diminuzione dell’offerta, provoca un’aumento del prezzo di quel determinato
bene, e la diminuzione della quantità scambiata di quel determinato bene, facendo
spostare verso sinistra la quantità di equilibrio.
- Un aumento dell’offerta, provoca un’abbassamento del prezzo, e un’aumento della
quantità scambiata, facendo spostare verso destra la quantità di equilibrio.
I MERCATI LIBERI E I CONTROLLI SU PREZZI:
I un mercato libero, il prezzo è determinato esclusivamente dalla domanda e dall’offerta.
Quindi possiamo dire che il mercato si autoregolamenta da solo. In un mercato libero,
possiamo dire che l’intervento pubblico è limitatissimo, proprio per non influire sui prezzi.
In Italia, nella stragrande maggioranza dei mercati, l’intervento pubblico è al minimo, e
comunque non influisce mai direttamente sull’impostazione dei prezzi.
I CONTROLLI SUI PREZZI SONO REGOLAMENTI O LEGGI IMPOSTE DALLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE O DA ALTRE AUTORITà CHE IMPEDISCONO L’AGGIUSTAMENTO DEI
PREZZI CHE SPINGE I MERCATI VERSO IL SUO EQUILIBRIO.
Il controllo sui prezzi, generalmente avviene in due modi:
- La fissazione di un prezzo massimo: questo controllo, vieta la vendita di quel
determinato prodotto, al di sopra del limite imposto dalla pubblica amministrazione.
La fissazione del prezzo massimo, è utilizzato prevalentemente per impedire che la
scaristà di un prodotto provochi un eccessivo aumeto del suo prezzo. Ad esempio,
una nazione che deve far fronte ad una guerra, vede i suoi nuclei familiari disfatti,
questo provoca un abbassamento del reddito generale, e un aumento perfino del
prezzo del pane. Quindi per non rendere iniquia la situazione, il governo, decide di
fissare un prezzo massimo, per permettere a tutti di poter acquistare del pane,
necessario per vivere. La fissazione del prezzo massimo quindi comporterà,
un’aumento fortissimo della domanda, ma purtrppo anche una diminuzione
dell’offerta, e un’eliminazione della quantità di equilibrio. Tuttavia, anche il governo
deve stare attento, a non fissare un prezzo massimo troppo basso, perché così si
andrebbe in contro ad una contrazione troppo forte del’offerta, che non riuscirà a far
fronte ad una domanda spropositata. C’è da precisare, che se si dovesse formare
una condizione di mercato, dove l’offerta non soddisfa la domanda, il governo è
costretto ad attuare il sistema di razionamento del prodotto, ovvero, alcune persone
hanno precedenza su delle altre. Oppure alcune persone, pagano il bene al prezzo
massimo impostato dalla legge, e altre pagano il bene al prezzo di equilibrio di
merca