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La concorrenza monopolistica

Quando parliamo di "concorrenza monopolistica" intendiamo indicare una struttura di mercato nella quale sono presenti molti venditori che offrono un prodotto simile ma non identico. Sono mercati che presentano, cioè, alcune caratteristiche della concorrenza perfetta con altre proprie del monopolio. Queste caratteristiche sono:

  • Molteplicità di venditori - cioè molte imprese competono per lo stesso gruppo di consumatori;
  • Differenziazione del prodotto - ogni impresa produce un prodotto leggermente differente da quello delle altre imprese e dunque, invece di subire il presso, si confronta con una curva di domanda con pendenza negativa;
  • Libertà di entrata e di uscita - le imprese possono entrare o uscire dal mercato senza restrizioni, quindi, il numero delle imprese presenti sul mercato si aggiusta in modo da far tendere a zero il profitto economico.

I mercati con queste caratteristiche sono molti: libri, dischi, ecc.

monopolistica o in oligopolio si trova ad affrontare una situazione in cui i prodotti offerti sono differenziati. Questo significa che ogni impresa offre un prodotto che presenta caratteristiche uniche o distintive rispetto agli altri prodotti presenti sul mercato. Nel caso dell'oligopolio, il numero limitato di venditori rende ancora più importante la differenziazione dei prodotti. Le imprese cercano di distinguersi dalla concorrenza attraverso caratteristiche come la qualità, il design, il servizio clienti o il prezzo. Questa differenziazione permette alle imprese di creare una sorta di "vantaggio competitivo" e di stabilire una posizione di dominio sul mercato. Nel caso della concorrenza monopolistica, invece, ci sono molti venditori sul mercato, ma ognuno di essi offre un prodotto che è leggermente diverso dagli altri. Questa differenziazione può essere basata su fattori come il marchio, la confezione, il gusto o le caratteristiche specifiche del prodotto. Nonostante il gran numero di venditori, ogni impresa ha una quota di mercato relativamente piccola a causa della presenza di molti concorrenti. In entrambi i casi, la differenziazione dei prodotti è un elemento chiave per le imprese che operano in concorrenza monopolistica o in oligopolio. Questa strategia permette loro di creare un valore aggiunto per i consumatori e di distinguersi dalla concorrenza.

La concorrenza monopolistica è, in qualche misura, monopolista in quanto il suo prodotto è diverso da quello offerto dalle altre imprese, quindi si confronta con una curva di domanda con pendenza negativa (mentre l'impresa perfettamente concorrenziale si confronta con una domanda orizzontale, determinata dal prezzo di mercato). Per questo, per massimizzare il profitto, l'impresa in concorrenza monopolistica - come il monopolista - determina la quantità prodotta in modo che il costo marginale uguagli il ricavo marginale e definisce il prezzo in modo che la domanda assorba interamente la quantità prodotta.

Nel breve periodo: un'impresa in concorrenza monopolistica determina quantità e prezzo esattamente come farebbe un monopolista. L'impresa realizza un profitto se, per la quantità prodotta, il prezzo è superiore al costo medio totale: CM > CMe totale. Subisce una perdita perché nelle medesime condizioni, il

è inferiore al : Domanda- Nel lungo periodo, le due caratteristiche essenziali che descrivono l’equilibrio in un mercato in concorrenza monopolistica sono: Come in un mercato in regime di monopolio, il prezzo è superiore al o marginale. A questa conclusione si arriva in virtù del fatto che la massimizzazione del profitto impone l’uguaglianza di e e, data la curva di domanda con pendenza negativa, il è sempre inferiore al prezzo. Come in un mercato in concorrenza perfetta, il prezzo è uguale al o totale. A questa conclusione si giunge in virtù del fatto che la libera entrata o uscita nel mercato porta all’azzeramento del profitto. Ciò dimostra anche come la concorrenza monopolistica sia diversa dal monopolio: poiché il monopolista è l’unico venditore presente sul mercato di un prodotto privodella quantità efficiente; b) il prezzo di equilibrio nel caso della concorrenza perfetta è uguale al costo marginale e al ricavo marginale, mentre nel caso della concorrenza monopolistica il prezzo di equilibrio è superiore al costo marginale e al ricavo marginale. In conclusione, la concorrenza monopolistica e la concorrenza perfetta presentano differenze significative nel lungo periodo, con la concorrenza perfetta che porta a un equilibrio efficiente e un prezzo di equilibrio uguale al costo marginale, mentre la concorrenza monopolistica porta a un equilibrio meno efficiente e un prezzo di equilibrio superiore al costo marginale.

della propria dimensione efficiente e ha quindi capacità produttiva in eccesso;

b) in concorrenza perfetta il prezzo è uguale al costo marginale mentre in concorrenza monopolistica il prezzo è superiore al costo marginale. In tale differenza tra prezzo e costo marginale (markup) si individua una differenza comportamentale chiave tra l’impresa in concorrenza monopolistica e quella in concorrenza perfetta. Poiché il prezzo dell’impresa perfettamente concorrenziale è esattamente uguale al costo marginale, il profitto che si ricava dalla vendita di una unità di prodotto aggiuntiva è nullo; al contrario, l’impresa in concorrenza monopolistica è sempre felice di avere un altro cliente dal momento che il suo prezzo è superiore al costo marginale, una unità di prodotto venduta in più al prezzo corrente significa aumentare il profitto.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Castellucci Lucilla.