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Funzione di produzione di breve periodo
Q = f(K fisso, L)
Al crescere di L:
- La quantità prodotto cresce.
- La produttività marginale del lavoratore (PmaL).
- Prima aumenta (quando i rendimenti del fattore sono crescenti), poi diminuisce (quando i rendimenti del fattore sono decrescenti).
- La produttività media (Q/L) cresce, raggiunge il punto massimo in cui eguaglia la produttività marginale, poi decresce.
Tre differenti casi:
- PmaL > PmeL = PmeL cresce.
- PmaL < PmeL = PmeL decresce.
- PmaL = PmeL = PmeL nel punto di massimo.
Nel breve periodo, K è fisso: la funzione di costo totale è perciò data da costo fisso (K) e costo variabile (L).
CT = CF + CV
Il costo medio, quindi, può essere scritto come: CFT/Q + CVT/Q (CT/Q)
Il primo grafico rappresenta la funzione di costo totale di breve periodo.
Il secondo, invece, la relazione tra costo medio e marginale. La curva di costo marginale mostra come, inizialmente, prevalgano i
rendimenti (pochi costi per discrete quantità); raggiunto il punto di minimo, in cui si è raggiunta la massima capacità produttiva, la curva cresce (rendimenti decrescenti). Per quanto riguarda il costo medio:
- Se il Cma diminuisce all'aumentare della quantità prodotta, il costo medio è superiore al costo marginale.
- Se il Cma aumenta all'aumentare della quantità prodotta, il costo medio è inferiore al costo marginale.
- Se il Cme non aumenta né diminuisce, esso si trova nel punto di minimo (Cme minimo).
PRODUZIONE, VENDITA E MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
Problema: quanto produrre?
Per rispondere a tale domanda è bene analizzare l'entità RICAVO.
- Ricavo totale: RT = p x Q.
- Ricavo medio: Rme = RT/Q = p.
- Ricavo marginale: dRT/dQ.
Ne segue che, necessariamente in una situazione di concorrenza perfetta, il ricavo marginale è uguale al prezzo, stabilito esclusivamente dal mercato (p =
costante)Come determinare la quantità che massimizza il profitto, ovvero RT – CT? L'impresa confronta i costi che sostiene e i ricavi che ottiene, producendo quote aggiuntive di prodotto, cioè i costi marginali e i ricavi marginali. Ne derivano tre possibili situazioni:- Cma < Cme: l'impresa espande la produzione.
- Cma > Rma: l'impresa contrae la produzione.
- Cma = Rma: l'impresa è in equilibrio.
Q | p | RT | Rme | Rma | CT | Cme | Cma | PROFITTO |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 6 | 6 | 6 | 0 | 5 | 5 | 0 | 1 |
2 | 6 | 12 | 6 | 6 | 8 | 4 | 3 | 4 |
3 | 6 | 18 | 6 | 6 | 12 | 4 | 4 | 6 |
4 | 6 | 24 | 6 | 6 | 17,1 | 4,3 | 5,1 | 6,9 |
5 | 6 | 30 | 6 | 6 | 23 | 4,6 | 6 | (5,9) |
6 | 6 | 36 | 6 | 6 | 30 | 5 | 7 | 6 |
7 | 6 | 42 | 6 | 6 | 38 | 5,4 | 8 | 4 |
ricopre il costo marginale (6 = 6).
Dal momento che l'entità del profitto, dipende dalla struttura di costi:
Profitto: RT - CT = [RT/Q (Rme) - CT/Q (CmeT)] x Q = (p - CmeT) x Q, dal momento che, in una situazione di concorrenza perfetta, Rme = p.
Tre possibili situazioni:
Il primo grafico mostra come, nel breve periodo, le imprese più efficienti potrebbero godere di un extra profitto [p > CmeT (AC)]. In questo caso il prezzo ottenuto dalla vendita di una singola unità di prodotto (p) è superiore al costo unitario di produzione (AC).
Nel grafico seguente è rappresentata la situazione di un'impresa in perdita. I costi medi di produzione (CmeT = AC) sono più alti del prezzo di mercato.
La presenza dell'extra profitto attira sul mercato nuove imprese concorrenti. Non essendoci barriere d'ingresso o di uscita, qualsiasi impresa può decidere di entrare sul mercato in tempi rapidi e senza sostenere eccessivi costi.
Il processo si conclude quando l'extra profitto si azzera in ogni impresa del mercato. L'equilibrio di lungo periodo in un mercato di concorrenza perfetta è, quindi, determinato dalla condizione di uguaglianza del prezzo con il costo medio in ogni impresa del mercato, ovvero la situazione rappresentata nel terzo grafico.
LA CURVA DI OFFERTA
Per derivare la curva di offerta, è necessario determinare, per ogni prezzo, la quantità offerta (che è sempre corrispondente a p = Cma, situazione di equilibrio mostrata nella tabella). Di conseguenza, la curva di offerta coincide con la curva di costo marginale.
Più esattamente, affinché l'impresa sia incentivata a produrre, la curva di offerta (S) deve coincidere con la parte superiore del costo marginale (MC), al costo medio variabile (il prezzo di vendita del bene deve essere uguale o superiore ai costi medi variabili CMV).
Se il prezzo di vendita è minore ai costi medi variabili, non ha
luogo alcuna offerta: la produzione va in perdita. Poiché, nel breve periodo, i costi fissi non possono essere modificati, l'impresa deve considerare il costo medio del bene variabile (AC). Lo spostamento della curva di offerta dipende da diversi fattori:- Tecnologia.
- Variazione del numero dei produttori.
- Costi di acquisto dei fattori produttivi.
- Il processo di entrata delle imprese.
- Il processo di uscita delle imprese.
- Variazione dei prezzi dei fattori produttivi.
- L'impresa entra se p > CmeT.
- Le nuove entrate determinano un aumento del numero di imprese e dell'offerta: la curva di offerta si sposta verso destra.
- Il prezzo del bene si riduce.
- Poiché p = Rma = Rme, Rma ed Rme si riducono.
- I profitti si riducono.
- Quando p = CmeT, il profitto è zero e l'impresa non ha incentivi ad entrare nel mercato.
- Profitto nullo.
- Efficienza produttiva (che si verifica quando il CmeT = Cma = Rme = Rma = p, è minimo).
- EQUILIBRIO WALRASIANO: Q = f(p); un banditore
Il grafico rappresenta la situazione di equilibrio del mercato del lavoro (curva di offerta SL = curva di domanda DL). La quantità di lavoro che l'individuo è disposto a offrire ad un dato salario è uguale alla domanda dell'impresa che richiede una determinata quantità di lavoro per ottenere un prodotto marginale Pmal uguale al salario reale. Il lavoratore è soddisfatto dal salario corrispondente ad n ore di lavoro; l'impresa è soddisfatta poiché si trova in una situazione di equilibrio (ottenuta attraverso la ricerca del salario ottimale). La disoccupazione, in questo grafico, è esclusivamente volontaria (l'individuo non è disposto a lavorare n ore per un determinato salario).
MERCATO FINANZIARIO
All'interno di esso si incontrano:
- RISPARMIATORI: offrono fondi mutuabili (risparmi dati a prestito).
- INVESTITORI: domandano fondi mutuabili (risparmi presi a prestito).