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Estratto del documento

 UN PO’ DI STORIA

Sia nel 1929 che nel 2007, con il presagio della crisi c’è stata una corsa agli sportelli.

Inflazione dal latino inflare, gonfiare In Antica Roma si conosceva il fenomeno del costante

aumento dei prezzi e della svalutazione.

Iperinflazione: Repubblica di Weimar 2/11/1923, la direzione delle ferrovie tedesche emise il

ricardo.ch. La dicitura sulla banconota recitava: «La cassa centrale delle ferrovie di Francoforte

sul Meno pagherà un bilione di marchi al detentore della presente banconota non appena saranno

nuovamente disponibili i mezzi di pagamento legali. La banconota sarà accettata a titolo di

pagamento presso tutte le nostre casse».

Due settimane dopo, in Germania entrò in vigore la riforma monetaria per contrastare

l’iperinflazione (si stampa nuova moneta, che vale sempre meno). Fu introdotto il Rentenmark,

cui nell’ottobre del 1924 seguì il Reichsmark (Goldmark), e ciò che restava del patrimonio della

popolazione venne distrutto.

La banconota da un bilione si era ridotta a valere un Rentenmark.

+ MONETA (x saldare il debito) = + INFLAZIONE

Crisi economiche –finanziarie :

 

1929 Nel primo dopoguerra l'economia degli Stati Uniti ebbe un forte incremento,

dovuto anche alla grande richiesta d'investimento che veniva dall'Europa per la ripresa

dal primo conflitto mondiale. L’economia USA era in crescita, la produzione era

[4]

consistente. Il mercato interno, pur in crescita, non assorbiva tutta la produzione. Per

esportare (protezionismo) si addivenne al finanziamento degli importatori: le grandi

banche americane concessero prestiti a enti o industrie private straniere per acquistare

prodotti americani.

 L’origine del crollo è almeno duplice: si andava accumulando una produzione eccessiva,

ma l’esplosione violenta della crisi derivò da abuso del credito e dalla speculazione di

borsa. Gli Stati Uniti erano diventati una sorta di banca mondiale. Se il denaro americano

veniva prestato in Europa, si registrava anche un consistente flusso contrario di valuta,

che dall’Europa si dirigeva verso gli Stati Uniti. Nel 1927 la fuoriuscita di oro dall’Europa

verso gli Stati Uniti divenne allarmante. I rappresentanti delle banche centrali di Gran

Bretagna, Germania e Francia si recarono allora oltreoceano e chiesero alla riserva

federale di abbassare il tasso di sconto. Gli americani accondiscesero e questa politica,

rendendo il credito più facile, contribuì a innescare la grande speculazione borsistica del

1927-29. Il denaro meno oneroso servì a finanziare acquisti di azioni. Le quotazioni dei

titoli salivano velocemente e sempre maggiori erano i prestiti chiesti e concessi per

comperare azioni.

 Molte aziende trovavano più conveniente investire in titoli che nell’attivit{ produttiva.

Sorsero centinaia di investment trusts, con il compito di vendere titoli al pubblico, anche

a coloro che abitualmente non investivano in titoli in borsa (piccoli risparmiatori e

casalinghe che erano convinti fosse giunta l’et{ dell’oro).

 Improvvisamente sulla frenesia speculativa americana si abbatté la crisi dell’autunno del

1929. Allora le quotazioni ampiamente sopravvalutate di titoli crollarono in modo

estremamente rapido. Il 24 ottobre, il famoso “giovedì nero” quasi 13 milioni di titoli

cambiarono proprietario a prezzi sempre più bassi. Il martedì 29 non si trovarono più

compratori per svariati gruppi di titoli e i grandi banchieri abbandonarono la politica di

sostegno. Ciò indusse le banche di provincia a ridurre o annullare i prestiti ai borsisti,

aggravando la crisi.

 Alla caduta dei valori azionari seguì la caduta dei prezzi. La gente comprava sempre

meno perché il suo potere d’acquisto stava declinando o perché pensava che la

tendenza al ribasso dei prezzi sarebbe continuata. L’industria si trovò a non essere più in

grado di pagare le materie prime e di onorare i prestiti contratti. L’appello alle banche

perché concedessero nuovi prestiti cadeva nel vuoto, sia perché le banche stesse si

[5]

trovavano in crisi, sia perché erano comunque riluttanti a esporsi in una situazione

simile.

 La maggior parte delle imprese fu costretta a rallentare o fermare la produzione,

materie prime e semilavorati rimasero inutilizzati, molti lavoratori furono licenziati. Si

giunse a contare 12 milioni di disoccupati negli Stati Uniti, mentre molti fra coloro che

avevano conservato l’impiego lavoravano a orario ridotto e con salari inferiori.

Nell’estate del 1932 la disoccupazione raggiunse la punta massima, e il grave disagio

prodottosi in tutto il Paese portò alla caduta del partito repubblicano e all’elezione di

Roosevelt.

 Egli avviò allora una vasta politica di interventi statali, che fu dettata prima dalle

necessità più urgenti, ma che andò poi via via assumendo forma più organica in quel

sistema che venne detto New Deal. Questo prevedeva vasti interventi statali

nell’economia, la guerra alle holding e ai trust, la nazionalizzazione di alcuni servizi

pubblici essenziali e una nuova politica monetaria.

 Nell’inverno del 1933 il dollaro venne svalutato del 40,94% . Si cercò di dare lavoro, anche

se ad orario ridotto, ai disoccupati per alimentare la loro fiducia nel futuro e per

sostenere la domanda. Venne creato un sistema di assicurazioni obbligatorie contro

infortuni, disoccupazione e vecchiaia e fu avviato un colossale programma di lavori

pubblici.

  L’offerta traina la domanda.

 2

2007 - 2008 crisi dei debiti sovrani. Deriva dalla crisi americana dei mutui subprime ,

caratterizzata da difficoltà (impossibilità) nella restituzione dei mutui, speculazione

3

immobiliare, cartolarizzazione dei debiti, scarsi controlli, bassi tassi di interesse, ed

elevatissimi tassi di indebitamento individuale, ma anche a causa dell’errata definizione

del rating (“classificazione”) del debito. In seguito alla cartolarizzazione, i beni vengono

ceduti a società-veicolo che ne versano al cedente il corrispettivo economico ottenuto

2 Mutui subprime: dare finanziamenti a differenti livelli di rischiosità anche molto elevate. In tal modo venivano

concessi mutui anche con scarse garanzie, basandosi sul fatto che nella peggiore delle ipotesi la banca si sarebbe

rivalsa sulle case i cui valori stavano crescendo. = mutui concessi senza sostanziali garanzie o coperture del rischio.

3 Cartolarizzazione dei debiti cessione di attività o beni di una società (originator), attraverso l'emissione ed il

collocamento di titoli obbligazionari. Il credito viene ceduto a terzi, e il rimborso dovrebbe garantire la restituzione del

capitale. Se il credito diviene inesigibile, chi compra titoli cartolarizzati perde sia gli interessi che il capitale versato.

[6]

attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari, detti ABS (asset-backed

security).

 I Cdo (collateralized debt obligation) sono obbligazioni strutturate, sono dei pacchetti

con un’obbligazione emessa dalla banca e con all’interno diversi debiti che cercano un

investitore per coprirli. All’interno contengono qualsiasi tipo di debito, anche i subprime.

Il risultato è un rallentamento della finanza e una svalutazione di questi titoli e quindi

anche del portafoglio delle banche, in quanto in caso di mancato rimborso la banca

perderebbe i soldi investiti e quelli da restituire all’investitore.

  I mutui subprime, nel campo degli immobili, talvolta arrivavano ad essere di importo

superiore del valore dell’immobile. L’incremento dei tassi di interesse, aumentò la rata

variabile dei mutui rendendo inesigibili (non pagabili) alcune rate (inoltre non sarebbe

bastato il recupero forzoso della casa per coprire il debito). Le banche, attraverso la

cartolarizzazione, hanno precedentemente collocato sul mercato i mutui sotto forma di

4

bonds (obbligazioni). Per l’elevato e rigido TUS (Tasso Ufficiale di Sconto ) gli operatori

avevano aspettative di numerosi default. Pertanto hanno venduto i titoli, acquistati dalle

banche che avrebbero avuto bisogno di liquidità per rimborsare i venditori. Ma la FED

(Federal Reserve) ha ridotto il tasso di sconto.

LEZIONE 3 20.09.2013

ECONOMIA deriva dal greco οἴκος (oikos), "casa" + νόμος (nomos), "norma" o "legge".

Nel 2010, tutta l’attenzione è concentrata sulla crisi finanziaria che, a partire dall’estate del

2007, ha colpito gli Stati Uniti e l’Europa, prima di estendersi al resto del mondo. Nell’autunno

del 2008, l’economia mondiale e entrata in quella che sembra essere la peggiore recessione del

secondo dopoguerra l’economia rallenta. Tuttavia queste difficolta, seppur gravi, rischiano

di far passare in secondo piano il fatto che da oltre vent’anni l’economia mondiale cresce tanto

rapidamente quanto mai era accaduto prima, non soltanto nelle economie avanzate, ma anche

nei paesi emergenti e in via di sviluppo.

4 TUS : il tasso con cui la Banca centrale concede prestiti alle altre banche.

[7]

Per eseguire un’analisi economica si considerano tre variabili:

 Produzione (PIL) : livello di produzione dell’economia (al momento dell’analisi) e tasso

di crescita (importante per le prospettive);

 Tasso di disoccupazione: proporzione di lavoratori non occupati e in cerca di

occupazione sulla forza lavoro. si calcola come (non occupati e in cerca di lavoro)/ forza

lavoro (cioè chi lavora ed è in cerca di lavoro)

 Tasso di inflazione: tasso di crescita del prezzo medio dei beni nell’economia. È legato

alla politica monetaria (+ moneta + inflazione), perciò è un parametro finanziario.

RICORDA: repubblica di Weimar

 USA

 Produzione: il tasso medio di crescita è stato del 3.3 %, sostanzialmente piu alto della

media dal 1970

 Occupazione: il tasso medio di disoccupazione e stato del 4.8%, sostanzialmente piu

basso della media dal 1970

 Inflazione: il tasso medio di inflazione e stato del 2.8%, leggermente piu alto di quello

europeo, ma piu basso della media dal 1970.

Essi hanno visto peggiorare la propria situazione, andando incontro a 4 shock economici:

 Brusco aumento del prezzo del petrolio; impoverisce le famiglie e contribuisce a ridurre i

loro consumi. I paesi OPEC limitano l’offerta, facendo salire i prezzi di tutto (il petrolio è

usato per i carburanti);

 Diminuzione del prezzo delle abitazioni; il valore delle case rappresenta circa i tre quarti

della ricchezza delle famiglie americane. Dall’estate del 2007 alla fine del 2009

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
73 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luisa18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Vergalli Sergio.