Le fonti dei finanziamenti: capitale proprio o capitale di rischio
È detto finanziamento interno.
Capitale di terzi: ottenuto con prestiti a scadenza determinata (finanziamenti esterni)
I finanziamenti esterni si distinguono in due tipologie di debito:
- Debiti di funzionamento: nascono dalla normale vita aziendale, che inevitabilmente causa uscite. La contrazione di tali debiti (es. con fornitori, banche...) permette all'azienda di destinare ad altro uso le proprie liquidità, utilizzando capitali esterni per la normale vita aziendale. Solitamente la scadenza massima di questi finanziamenti è di 12 mesi.
- Debiti di finanziamento: dovuti ad operazioni straordinarie, di grande portata a causa di una non quotidiana operazione aziendale (es. rinnovo macchinari di produzione, acquisizione di altre società...). Questo tipo di debiti può essere contratto con banche ed istituti finanziari, sotto forma di prestito ad interessi.
(solitamente semestrali), e sotto forma di prestiti obbligazionari (solo S.p.A.). In quest'ultimo caso la S.p.A. richiede un finanziamento a terzi mediante l'emissione di titoli di credito per una somma corrispondente all'importo del finanziamento richiesto. La società si impegna a restituire ai finanziatori esterni l'importo finanziato compreso di interessi (generalmente a scadenza semestrale e calcolati: capitale x tasso x tempo (anni)/100).
I finanziamenti sono acquisiti dall'azienda allo scopo di condurre operazioni aziendali, hanno quindi una precisa finalità strumentale. Ad ogni finanziamento (che procura dei mezzi) corrisponde un investimento.
Gli investimenti sono un insieme eterogeneo di beni a disposizione dell'azienda in un dato momento. L'eterogeneità deve essere superata per confrontare le varie aziende, sfruttando vari criteri:
Attitudine produttiva capacità di intervenire nelle fasi produttive
- Liquidabilità (tipica degli analisti di bilancio e meno usata in altri ambiti)
- Capacità di un investimento di trasformarsi in denaro liquido
Analizzando l'attitudine produttiva degli investimenti essi si possono differenziare in immobilizzazioni e disponibilità:
- Immobilizzazioni: investimenti che partecipano a più processi produttivi (es. macchinari, stabilimenti produttivi...)
A loro volta le immobilizzazioni si dividono in tecniche e finanziarie. Le immobilizzazioni tecniche materiali sono gli esempi sopraccitati, mentre le immobilizzazioni tecniche immateriali comprendono i brevetti (a tutela di un'innovazione che attiene ai meccanismi produttivi), marchi (seni distintivi dell'azienda, che la rendono riconoscibile e non riproducibili), diritti d'autore (diritti sulle creazioni artistiche per impedire a terzi di appropriarsi delle cosiddette opere d'ingegno). Sono immobilizzazioni immateriali anche le spese.
delle sue caratteristiche immateriali. Per valutare l'avviamento, si utilizzano metodi specifici come il metodo del reddito o il metodo patrimoniale. Un'altra voce importante nell'analisi del capitale sono le immobilizzazioni finanziarie, che rappresentano gli investimenti a lungo termine in altre società. Questi investimenti possono essere azioni o quote di partecipazione in altre aziende. Infine, le immobilizzazioni materiali rappresentano i beni tangibili di proprietà dell'azienda, come terreni, fabbricati, macchinari e attrezzature. Questi beni vengono registrati nel bilancio dell'azienda e vengono ammortizzati nel corso del tempo. In conclusione, l'analisi del capitale è fondamentale per valutare la situazione finanziaria di un'azienda e comprendere la composizione del suo patrimonio.della posizione di leadership che essa assume in un dato segmento del mercato. L'avviamento risulta quindi quantificato e quantificabile nel bilancio divenendone una voce nei casi di compravendita dell'intero pacchetto societario. Abbiamo detto che le immobilizzazioni possono essere anche di natura finanziaria, sotto forma di finanziamenti emessi dalla stessa azienda (es. holding, acquisizione di quote obbligazionarie). Infine le immobilizzazioni funzionali sono le scorte di magazzino dell'azienda, atte ed disposte in modo da ridurre al minimo il rischio di interruzione dell'attività produttiva. Disponibilità investimenti che hanno una sola capacità di impiego (es. materie prime, ma anche le stesse liquidità aziendali). Esse possono essere tecniche, ovvero i fattori produttivi che alimentano i processi di produzione (es. materie prime), finanziarie (es. crediti con debitori contratti mediante dilazioni sui pagamenti) e.liquidità o disponibilità monetarie. Riassumendo: Analisi qualitativa del Capitale - Investimenti - Finanziamenti - Immobilizzazioni - Capitali di terzi - Disponibilità - Capitale proprio - Liquidità. A determinati finanziamenti corrispondono i rispettivi investimenti. Analisi quantitativo-monetario del capitale. "Il capitale è un insieme omogeneo di valori a disposizione dell'azienda in un determinato momento". L'analisi quantitativo-monetaria del capitale si basa sulla valutazione di quest'ultimo, ovvero l'operazione di esprimere attraverso un modulo monetario omogeneo ciascuna delle parti che compongono il capitale, esprimendo tali valori in euro (nel nostro caso), allo scopo di dare un unico valore monetario alle attività aziendali. + Capitale - Attività = valore investimenti. Passività = valore capitale di terzi. Capitale netto = valore capitale proprio. Tra questi tre valori deve valere questa relazione.Attività = Passività + Capitale Netto
La valutazione del valore di ciascuna voce del capitale ha una componente di soggettività, che rende tale valutazione soggetta ad una sostanziale approssimazione dei valori, appunto a causa della difficoltà di quantificare esattamente il valore di ciascuna voce.
Attivo Passivo
Valori numerari attivi:
- Certi
- Assimilati Presunti
Valori numerari passivi:
- Presunti
- Valori economici passivi
Valori economici attivi: accesi a ricavi sospesi, accesi a costi sospesi
Totale Attivo Totale Passivo
Valore del Netto
I valori numerari comportano minori difficoltà di valutazione rispetto ai valori economici.
Attivo → Valori numerari attivi sostituiscono provvisoriamente la moneta, investimenti in liquidità e disponibilità finanziarie (crediti di funzionamento).
I valori certi, come le liquidità di cassa, hanno valore inequivocabile di valutazione.
I valori assimilati, come i conti
Bancari soggetti ad interesse, sono soggetti a variazioni per molteplici cause, come ad esempio per i crediti di funzionamento il rischio di inesigibilità, ma almeno si conosce l'esatta entità dell'eventuale credito. I valori presunti sono simili ai precedenti, ma sono soggetti ad una ulteriore componente di incertezza a causa della mancanza di una cifra certa a quantificare, ad esempio, il credito commerciale (se ad esempio il debito è espresso in $, £ ecc. la cui quotazione non è certa). Includiamo tra i valori presunti anche i ratei attivi. Valori economici attivi sono i costi sospesi. Un costo si dice sospeso quando è stato sostenuto per l'acquisto di un investimento ancora da utilizzare. I costi sospesi comprendono:
- Immobilizzazioni tecniche materiali, immobilizzazioni finanziarie, alcune immobilizzazioni funzionali
- Disponibilità tecniche (magazzino in esubero)
- Risconti attivi
Valori numerari
I passivi corrispondono ai debiti di funzionamento ed alcuni accantonamenti. Possono essere, come i valori numerari attivi, assimilati o presunti, differenziati per un crescente grado di incertezza nell'operazione di solvenza di eventuali debiti, dovuti ad esempio a dilazioni nei pagamenti concesse ai debitori. Sono valori numerari passivi presunti i ratei passivi ed alcuni accantonamenti.