vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Perché le elasticità della domanda di L/P sono diverse da quelle di B/P?
Per molti beni la domanda è molto più elastica nel lungo periodo che nel breve periodo. Uno dei motivi è il fatto che le persone impiegano tempo per cambiare le loro abitudini di consumo. Inoltre, la domanda di un bene potrebbe essere legata allo stock di un altro bene che varia soltanto lentamente.
Per alcuni beni vale esattamente l'opposto: la domanda è più elastica nel breve periodo che nel lungo periodo. Poiché questi beni (auto, frigo, tv) sono durevoli, lo stock totale di ciascun bene posseduto dai consumatori è molto maggiore della produzione annuale. Di conseguenza, una piccola variazione dello stock totale che i consumatori desiderano detenere può determinare una grande variazione percentuale al livello degli acquisti.
Anche le elasticità rispetto al reddito nel breve periodo differiscono da quelle nel lungo periodo. Per la maggior parte dei beni e servizi, l'elasticità della domanda rispetto al reddito nel breve periodo è diversa da quella nel lungo periodo.
reddito è maggiore nel lungo che nel breve periodo. Nel caso di un bene durevole vale l'opposto.DEF CONCETTO DI ELASTICITÀ D'ARCO DELLA DOMANDA è l'elasticità calcolata su un intervallo di prezzi. Invece di scegliere il prezzo iniziale o quello finale, si usa la formula: (ΔQ/ΔP) (media dei due prezzi, P, denotando con Q la quantità domandata). E P/Q avrà sempre un valore compreso tra l'elasticità puntuale (elasticità rispetto al prezzo calcolata in un particolare punto della curva di domanda) calcolata in corrispondenza del prezzo inferiore e quella calcolata in corrispondenza del prezzo superiore.
DEF CONCETTO DI ELASTICITÀ DELLA DOMANDA RISPETTO AL REDDITO è la variazione percentuale della quantità domandata, Q, causata da un aumento dell'1% del reddito R, dato che la domanda della maggior parte dei beni aumenta quando aumenta il reddito aggregato. Er
ELASTICITÀ INCROCIATA DELLA DOMANDA è la variazione % della quantità domandata di un bene causata da un aumento dell'1% del prezzo di un altro bene. Infatti, la domanda di alcuni beni è influenzata anche dai prezzi di altri beni. Es: poiché il burro e la margarina possono essere facilmente sostituiti l'uno all'altro e viceversa, la domanda di ciascuno dei due beni dipende dal prezzo dell'altro. E= (P /Q ). Se i beni sono sostituti le elasticità saranno positive, se si tratta di beni complementari, ossia sono utilizzati insieme come la benzina e l'olio lubrificante, l'elasticità incrociata è negativa perché un aumento del prezzo di uno tende a far diminuire il consumo dell'altro. Se i beni sono indipendenti E=0.
DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI ELASTICITÀ DELL'OFFERTA RISPETTO AL PREZZO è la variazione % della quantità offerta causata da un aumento
dell'1% del prezzo. Questa elasticità è di solito positiva poiché un aumento del prezzo dà ai produttori un incentivo ad aumentare il livello di produzione. DEFINIZIONE DI COSTO TOTALE (CT), COSTO MEDIO (CME), COSTO MARGINALE (CMA) Il CT, o costo totale di produzione, è suddiviso in 2 componenti: CF, costo che non varia al variare del livello di produzione, comprendono spese per la manutenzione, assicurazione, numero minimo di dipendenti, deve essere sostenuto anche quando il livello di produzione è nullo, in questo caso CT e CF coincidono, un'impresa può eliminare i suoi CF solo uscendo dagli affari; costo variabile, costo che varia al variare del livello di produzione, comprende materie prime, spese per stipendi e salari, maggiore è la produzione maggiori sono i costi. Quali sono CF e quali costi variabili dipende dall'orizzonte temporale considerato. CME = CT/Q. Ha due componenti: il CMEF (CF/Q) e il CMEv (cv/Q). Il CMEF diminuisce.All'aumentare del livello di produzione, dato che i CF sono costanti. CMA, detto anche costo incrementale, è l'aumento del costo derivante dalla produzione di un'unità aggiuntiva di prodotto. Poiché il CF non varia, CMA = Δcv/ΔQ = ΔCT/ΔQ. Il tasso a cui aumentano questi costi dipende dalla natura del processo produttivo e, in particolare, dalla misura in cui la produzione implica rendimenti decrescenti dei fattori variabili.
Non è possibile dedurre se il CMEV è crescente o decrescente sapendo che il CMA di produzione è crescente. Si sa solo che il punto in cui le due curve si intersecano è il punto di minimo della curva CMEv. Sia per i CMA che per i CMEv esiste una relazione diretta con la produttività dei fattori. CMA = w/PMAL e CMEv = w/PMALDEF.
Definizione di funzione di produzione e spiegare come si distingue una funzione di produzione di beni e prodotti da una di servizi.
Una funzione di produzione indica il più alto livello di produzione Q che un’impresa è in grado di produrre per ogni specifica combinazione di fattori di produzione. Si suppone che vi siano solo due fattori di produzione, il lavoro L e il capitale K. Q=(FK;L) Questa equazione mette in relazione la quantità di prodotto con la quantità dei due fattori di produzione, capitale e lavoro. La funzione di produzione permette di combinare i fattori di produzione in vari rapporti e quindi quel prodotto può essere generato in molti modi. L’equazione è valida per una data tecnologia, cioè per un dato stato della conoscenza riguardo ai vari metodi che si potrebbero usare per trasformare fattori di produzione in prodotti. Le funzioni di produzione non tengono conto delle tecnologie inefficienti, dispendiose ma tengono conto del fatto che le imprese tendono a utilizzare tecnologie efficienti che permettono di realizzare la massima produzione possibile.
data la tecnologia disponibile. Un isoquanto è una curva che rappresenta tutte le possibili combinazioni di fattori di produzione che generano lo stesso livello di produzione. Quando si combinano più isoquanti in un unico diagramma, il risultato è una mappa di isoquanti, che è un altro modo di descrivere una funzione di produzione. Ciascun isoquanto corrisponde a un differente livello di produzione, e il livello di produzione aumenta mentre ci si muove verso l'alto e verso destra lungo la figura. Gli isoquanti indicano la flessibilità di cui le imprese dispongono quando prendono decisioni riguardo alla produzione sostituendo un fattore di produzione a un altro. Nel breve periodo le imprese possono variare la produzione modificando solo i fattori variabili, non quelli fissi. Se si considera il K fisso e il L come fattore variabile, l'unico modo in cui l'impresa può aumentare il livello di produzione è aumentare il fattore lavoro.contributo dato dal lavoro al processo produttivo può essere descritto sia su base media (Q/L) sia su base incrementale (ΔQ/ΔL). Il prodotto marginale è positivo finché la quantità prodotta è crescente, ma diventa negativo quando la quantità prodotta è decrescente. La curva del PME e del PMA sono legate da una stretta relazione: quando PMA>PME, il PME è crescente. Le due curve si intersecano nel punto in cui il PME raggiunge il suo massimo- nel l/p tutti i fattori produttivi diventano variabili. Ora l'impresa è in grado di produrre in vari modi il suo prodotto impiegando differenti combinazioni di lavoro e di capitale, viene rappresentato per mezzo di isoquanti. Gli isoquanti hanno sempre pendenza negativa perché il prodotto marginale di tutti i fattori è positivo; la pendenza degli isoquanti è descritta dal SMST, cioè l'ammontare del quale un fattore produttivo può.essere ridotto quando si impiega una unità di + dell'altro fattore, in modo che la quantità prodotta rimanga costante (ΔK/ΔL).
Dal punto di vista geometrico sono convessi (a parte per i due casi particolari).
LEGGE DEI RENDIMENTI MARGINALI DECRESCENTI
Stabilisce che, quando l'impiego di un fattore di produzione, aumenta di uguali incrementi (mentre gli altri fattori di produzione rimangono fissi), verrà alla fine raggiunto un punto in cui i risultanti aumenti della quantità prodotta diminuiscono. Quando la quantità di lavoro è piccola, il lavoro addizionale fa aumentare notevolmente la quantità prodotta, spesso poiché i lavoratori hanno la possibilità di dedicarsi a compiti specializzati. Alla fine, però, interviene la legge dei rendimenti marginali decrescenti: quando il numero di lavoratori è troppo grande, alcuni lavoratori diventano inefficienti e il prodotto marginale del lavoro.
RENDIMENTI DI SCALA
Nel l/p, in cui tutti i fattori di produzione sono variabili, l'impresa deve considerare il metodo migliore per aumentare il livello di produzione. Un metodo per ottenere questo risultato consiste nel variare la scala operativa aumentando proporzionalmente tutti i fattori di produzione. I rendimenti di scala rappresentano il tasso a cui aumenta il livello di produzione quando i fattori di produzione vengono aumentati in proporzione. Tre differenti casi:
- se il livello di produzione più che raddoppia quando si raddoppiano i fattori di produzione, si hanno rendimenti di scala crescenti (es linea di montaggio auto). In questo caso è economicamente vantaggioso affidare la produzione a un'unica grande impresa anziché a molte piccole imprese. Poiché questo è un caso di rendimenti di scala crescenti, l'impresa può beneficiare di economie di scala e ottenere costi di produzione più bassi.
grandeimpresa è in grado di controllare il prezzo che fissa, può essere necessario regolamentarla.
Se il livello di produzione raddoppia quando si raddoppiano i fattori di produzione, si parla di rendimenti di scala costanti. Le dimensioni delle operazioni dell'impresa non influenzano la redditività dei suoi fattori.
Il livello di produzione può meno che raddoppiare quando si raddoppiano tutti i fattori di produzione. Questo caso di rendimenti di scala decrescenti vale per alcune imprese che effettuano operazioni su vasta scala. Le difficoltà incontrate nell'organizzazione e nella gestione di un'operazione su vasta scala possono finire per fare diminuire la produttività sia del lavoro che del capitale.
A parità di tutte le altre condizioni, le imprese operanti in un settore industriale tendono ad avere rendimenti di scala più grandi. Le industrie manifatturiere tendono ad avere rendimenti di scala crescenti in misura maggiore rispetto alle altre.
industrie di servizi.
PUÒ UN’IMPRESA AVERE UNA FUNZIONE DI PRODUZIONE CARATTERIZZATA DA RENDIMENTIDI SCALA CRESCENTI, COSTANTI E DECRESCENTI ALL’AUMENTARE DELLA QUANTITÀPRODOTTA? PERCHÈ