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LE TRANSAZIONI

La transazione è il passaggio di beni e servizi da un soggetto ad un altro e il mercato è il luogo di questi

scambi; tutte le attività economiche funzionano per transazioni.

La transazione tra due unità produttive può essere gestita attraverso due modelli opposti:

1. un modello di mercato (intendendo un mercato perfettamente concorrenziale), in cui il mercato

funziona con costi 0 e garantisce una cesta flessibilità;

2. una gerarchia (un sistema in cui due unità della stessa organizzazione sono coordinate attraverso

un sistema gerarchico), in cui vi sono dei costi in quanto vi sono i managers che si occupano di

coordinare le unità produttive e presenta delle rigidità che vincolano le unità produttive.

Teoria dei costi di transazione, formulata da Coase nel 1937 poi riformulata da Williamson. Essi

individuano un problema dal punto di vista della teoria economica del benessere poiché questa definisce

che il mercato è in grado di coordinare le attività economiche in modo efficiente, ovvero, date le risorse

esistenti e i vincoli, non è possibile far meglio. Nella realtà le relazioni economiche non sono però gestite da

mercati ma sono governate da sistemi gerarchici. Coase e Williamson, infatti, indicano che nella realtà i

mercati hanno dei costi di funzionamento e a volte questi costi sono talmente elevati da creare problemi al

funzionamento delle transazioni e, in questi casi, soluzioni diverse come la gerarchia possono essere più

efficienti.

Esistono 2 categorie di costi di funzionamento:

1. Costi di coordinamento, la cui fonte sono i costi di informazione che sono molto elevati; il bene

deve essere perfettamente standardizzato, cioè non devono esserci dubbi sulla sua qualità, dato

che gli acquirenti sono interessati al bene e al prezzo;

2. Costi di incentivazione, che spingono verso la produzione del bene nella qualità richiesta al prezzo

più basso e, dato che in concorrenza perfetta si ha che il prezzo è uguale al costo marginale, la

qualità del bene è massima; i produttori devono produrre beni di qualità per non lasciarsi battere

dalla concorrenza.

Secondo Coase, nei mercati reali questi incentivi sono deboli e possono esserci altre forme di incentivi

all’interno delle gerarchie. Nel monopolio gli incentivi spariscono, infatti il monopolista non ha incentivo ad

innovare e ad abbassare i prezzi.

Williamson indica che i costi di transazione traggono origine da fattori legati alle caratteristiche delle

transazioni stesse e da fattori legati alle caratteristiche degli individui che partecipano agli scambi

caratterizzati da razionalità limitata e opportunismo.

Le assunzioni di Williamson sul comportamento individuale indicano che:

1. i soggetti coinvolti nelle transazioni hanno razionalità limitata, ovvero, hanno limiti alle capacità

computazionali, informative e motivazionali;

2. vi sono problemi di complessità e di incertezza, in quanto non si conoscono le conseguenze delle

decisioni;

3. gli individui non solo hanno comportamenti egoistici, ma cercano anche di ingannare gli altri, cioè

se si trovano in posizione di vantaggio, tendono ad approfittarsene, ma in questo modo, colui che

sa di essere in posizione di svantaggio, non pone in essere degli scambi che potrebbero risultare

anche vantaggiosi per entrambi.

Conseguenza di queste assunzioni è l’incompletezza contrattuale, poiché gran parte delle transazioni si

basano su contratti incompleti, cioè che non possono tener conto di tutte le possibilità. Questo deriva dal

fatto che il contratto non può prevedere tutte le circostanze che possono accadere e definire tutti i

comportamenti delle parti in corrispondenza di tali circostanze. I contratti sono quindi relativamente

generici ma esistono degli strumenti per completare l’attività gestita; questi strumenti possono essere

norme, consuetudini, autorità. In un mondo di agenti totalmente razionali questo non avverrebbe, i

contratti sarebbero completi perché per definizione gli agenti terrebbero conto di tutto e potrebbero

stipulare cosa fare in caso di ogni possibile situazione. L’incompletezza contrattuale è particolarmente

importante se quello che si regola nel contratto è un rapporto di lungo periodo; più il contratto è di lunga

durata, più il peso dell’incertezza sull’incompletezza sarà elevato.

Le caratteristiche fondamentali dei costi di transazione sono:

1. la specificità degli investimenti per condurre la transazione;

2. la frequenza con la quale si verificano e la durata ovvero il periodo di tempo nel quale si ripetono;

3. la complessità della transazione e l’incertezza sulla prestazione che sarà richiesta;

4. difficoltà di misurazione della performance nella transazione;

5. la relazione, o connectedness, della transazione con altre che riguardano le stesse persone.

Williamson propone come soluzione anche l’integrazione verticale, ovvero, un’impresa acquista due unità

produttive separate che interagivano sul mercato, diventando un’unica unità produttiva, sparisce quindi il

mercato e si crea una struttura gerarchica.

Perché abbia senso costruire la gerarchia, oltre alla specificità delle risorse si richiede alta frequenza e lunga

durata della transazione. Tipicamente un contratto di mercato è basato su qualcosa di misurabile ma

possono riscontrarsi difficoltà di misurazione della performance in transazioni complesse.

Quindi, se le risorse sono altamente specifiche, la transazione è altamente frequente, la transazione è di

lunga durata, vi è complessità, vi è difficoltà nel misurare la performance, tipicamente osserveremo

l’emergere di sistemi gerarchici. Le transazioni che potrebbero essere fatte tra agenti totalmente

indipendenti attraverso meccanismi di mercato, verranno inglobate all’interno di una struttura gerarchica

di un’impresa, ovvero si crea un’integrazione verticale.

LE ESTERNALITA’

L’esternalità è un effetto indiretto di un’attività economica; ad oggi diventa sempre più importante quello

dell’inquinamento. Prima di Coase venivano proposte due soluzioni:

1. Tassazione, applicata in maggioranza su consumi che creano danno sociale come sigarette, alcool e

benzina, al fine di ridurne il consumo. Presenta però dei problemi:

a. problema di quanto tassare (chiedendo ai soggetti coinvolti quali sono i benefici e i danni

che subiscono da una certa produzione, ma questi avranno un forte incentivo ad esagerare

poiché i danni sono soggettivi),

b. problema di trasferimento della tassazione ai soggetti interessati (le tasse servono a ridurre

la quantità ma dovrebbero andare a beneficio dei danneggiati).

2. Regolamentazione, la quale necessita di una buona autorità.

Nel 1960 Coase definisce che tassazione e la regolamentazione non bastano a risolvere le esternalità

negative: egli definisce che le esternalità non esistono ma esistono solo problemi di mercato. Mentre tutti

gli input hanno un costo, vi sono alcune risorse che hanno valore economico ma non esiste un mercato per

queste, di conseguenza ci sarà l’incentivo ad usarne troppe; per Coase quindi la soluzione è fare un mercato

e un prezzo, ovvero, istituire un bene dandone la proprietà a dei soggetti. Come definito da Coase, se si

potesse creare un mercato concorrenziale, si formerebbe un prezzo dell’input risolvendo il problema senza

l’intervento dello Stato, dato che decidono i contraenti in autonomia. Lo Stato essenzialmente dovrebbe

limitarsi ad istituire e proteggere i diritti di proprietà.

Una volta che si hanno i diritti di proprietà ben definiti, la proprietà delle risorse andrà a chi sa usarle

meglio.

Il problema delle esternalità è un problema di mancato allineamento tra costi individuali e costi sociali. I

costi sociali sono più elevati dei costi individuali. Soluzioni:

1. Responsabilità giuridica dei danni;

2. Contratto che esplicita i danni;

3. Integrazione verticale.

TEOREMA DELL’ECONOMIA DEL BENESSERE

Nel Teorema fondamentale dell’economia del benessere vi sono due consumatori e si immagina che la

società disponga di un dato ammontare di beni detto “dotazione sociale” e la somma dei beni allocati a

ciascun consumatore non può eccederla; i soggetti possono scambiarsi questi beni e si immagina

un’economia di puro scambio; i consumatori hanno delle preferenze su questi beni rappresentate dalle

curve di indifferenza con andamento iperbolico, rappresentano la combinazione dei beni che danno la

stessa utilità; più la curva di indifferenza sta in alto e maggiore è il benessere. Il valore assoluto della

pendenza della curva di indifferenza è il saggio marginale di sostituzione tra due beni.

Mettendo i grafici delle curve di indifferenza dei due consumatori insieme si ha la scatola di Edgeworth.

Ottimo di Pareto: situazione in cui è impossibile migliorare la situazione di qualcuno senza peggiorare

quella di qualcun altro. La curva dei contratti è la curva su cui giacciono i punti di tangenza delle curve di

indifferenza dei due consumatori, ovvero è il luogo degli ottimi di Pareto. L’efficienza paretiana richiede

l’eguaglianza dei saggi marginali di sostituzione tra tutti i consumatori.

Nella la concorrenza perfetta è fondamentale che tutti i consumatori siano price takers. La condizione

essenziale affinché il consumatore massimizzi la sua utilità è che il saggio marginale di sostituzione sia

uguale al rapporto tra i prezzi dei due beni e il significato di questa equazione è che in equilibrio la

pendenza della curva di indifferenza è uguale alla pendenza della retta di bilancio.

ASIMMETRIA INFORMATIVA

Uno dei requisiti del mercato di concorrenza perfetta è che produttore e consumatore siano perfettamente

informati ma nella realtà l’informazione non è totalmente disponibile e gli agenti economici non sanno

sempre usarla nel modo giusto; ciò provoca gravi problemi al funzionamento del mercato.

Sono fonti di fallimenti di mercato:

1. Esternalità;

2. beni pubblici;

3. asimmetrie informative.

Il problema di asimmetria informativa non è la mancanza di informazione bensì il fatto che ci sia una

asimmetria tra gli agenti, ovvero, vi sono degli agenti che sono più informati di altri, e gli agenti informati

sfruttano il loro vantaggio, di conseguenza i poco informati si astengono a trattare con loro perché sanno di

essere in posizione di svantaggio.

Esistono 2 categorie di asimmetrie informative:

1. ex-ante, precede lo scambio, determina il fenomeno di “selezione avversa

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
11 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Jessfrat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia per il management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Marengo Luigi.