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I mercati finanziari permettono ad agenti che hanno informazioni e competenze diverse di trasferirsi delle
risorse. Questi mercati permettono quindi di allocare le risorse in modo efficiente in un mondo nel quale le
conoscenze individuali sono limitate e le conoscenze e le risorse sono distribuite in modo difforme.
Attraverso i mercati degli agenti che hanno informazioni e competenze specifiche ottengono risorse da
altri, che hanno le risorse ma non le informazioni e le competenze necessarie per effettuare degli
investimenti produttivi.
I mercati finanziari permettono inoltre di spostare le risorse nel tempo. Il tasso di interesse è il prezzo di
una transazione che sposta delle risorse da un periodo di tempo ad un altro. Queste transazioni sono
rischiose: con il trascorrere del tempo le circostanze cambiano in modo imprevedibile. I mercati finanziari
permettono di allocare in modo efficiente i rischi: attraverso i mercati gli agenti meno, avversi al rischio
forniscono assicurazione a chi è avverso al rischio.
I mercati finanziari sono composti da una serie di sistemi di regole e dalle organizzazioni che operano
all’interno del sistema. Le regole hanno l’obiettivo di generare dei mercati nei quali i prezzi trasmettono le
informazioni in modo efficiente. I titoli si scambiano all’interno di specifici mercati, le borse valori, che
prevedono meccanismi di formazione dei prezzi, come le aste, che garantiscono l’efficienza degli scambi. Le
regole dei mercati finanziari impongono inoltre una serie di obblighi di trasparenza e di trasmissione delle
informazioni rilevanti.
All’interno dei mercati operano diverse imprese che forniscono servizi finanziari. Le banche di investimento
svolgono un ruolo di intermediazione nella compravendita di titoli sui mercati. Le banche commerciali
svolgono un ruolo di intermediazione nella compravendita di titoli sui mercati. Le banche commerciali si
svolgono un duplice ruolo: forniscono servizi di pagamento ma anche servizi di intermediazione finanziaria
prestando le risorse raccolte. Le compagnie di assicurazione forniscono servizi di assicurazione contro
specifici rischi.
2 – Le asimmetrie informative
L’analisi di equilibrio parziale
Lo studio dei singoli mercati si basa su un’analisi di statistica comparata di equilibrio parziale. In un mercato
concorrenziale le variazioni dei prezzi garantiscono l’esistenza e le proprietà degli equilibri. In generale, le
procedure di un’asta pubblica, garantiscono che il prezzo finale sia tale da azzerare gli eccessi di domanda.
In certe condizioni, anche i prezzi che si determinano attraverso una serie di scambi bilaterali eliminano gli
eccessi di domanda in modo efficace. Quando questo si verifica i prezzi che si stabiliscono sui singoli
mercati massimizzano il benessere dei partecipanti e a livello aggregato gli equilibri che si ottengono sono
Pareto-efficienti. Perché ciò avvenga devono verificarsi una serie di condizioni.
Il mercato deve essere concorrenziale. Le transazioni devono riguardare diritti di proprietà ben definiti. Non
devono verificarsi rilevanti esternalità. I costi di transazione non devono essere troppo elevati.
L’informazione non deve essere distribuita in modo asimmetrico. Le informazioni rilevanti devono essere
accessibili anche ad agenti esterni alla transazione. Con il trascorrere del tempo cambia l’informazione a
disposizione degli agenti e si genera incertezza.
I costi di transazione: le implicazioni dei limiti alla disponibilità di tempo
Nella tradizionale analisi di Coase i costi di transazione si compongono di: -Costi per ottenere le
informazioni necessarie; -Costi per prendere le decisioni e negoziare gli accordi fra le parti; -Costi per
verificare ed eventualmente imporre il rispetto dei vincoli contrattuali. In molte situazioni questi costi
rendono le transazioni di mercato antieconomiche.
Un’organizzazione specifica, l’impresa, permette di ridurre questi costi quando operazioni complesse
richiedono la cooperazione di parecchi agenti diversi e l’utilizzo di risorse diverse. Le imprese sono
organizzazioni nelle quali le attività dei diversi agenti sono coordinate attraverso rapporti di potere. Inoltre,
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l’organizzazione di un’impresa permette di attuare investimenti molto specifici in capitale umano, che
sarebbe troppo oneroso condurre altrimenti. Investimenti molto specifici attribuiscono infatti potere
monopsonistico all’acquirente.
Nell’accezione più generale del termine i costi di transazione sono tutti quei costi che risultano necessari
per intraprendere gli scambi. Sono i costi legati all’utilizzo del tempo a nostra disposizione, risorsa
drammaticamente scarsa. Con lo stesso termine si indicano anche i costi tecnici necessari per portare a
termine sui mercati di borsa, dando al termine un’accezione molto più ridotta. I più rilevanti sono sempre i
costi per ottenere le informazioni rilevanti allo scambio e i costi necessari per processare le informazioni
rilevanti. Tali attività richiedono tempo ed il costo-opportunità del nostro tempo è sempre una variabile
fondamentale delle scelte in campo economico.
L’esistenza dei costi di transazione crea un ruolo per gli intermediari finanziari, anche in presenza di mercati
perfettamente concorrenziali e completi. Anche se si può ottenere tutta l’informazione di cui si ha bisogno
è necessario essere in grado di utilizzarla in modo efficiente. Con il crescere della complessità dei mercati
aumentano i costi di partecipazione. Gli intermediari finanziari svolgono un ruolo importante
confezionando dei prodotti su misura di ampie classi di agenti con esigenze simili.
Asimmetrie informative
Quando alcuni dei partecipanti allo scambio dispongono di informazioni che sono precluse agli altri, si parla
dell’esistenza di asimmetrie informative. Situazioni di questo tipo vengono studiate attraverso modelli detti
Principale-Agente. Esistono due principali categorie di modelli. Modelli con azione nascosta, hidden action,
e modelli con informazione nascosta, hidden information. Nei modelli con azione nascosta, un individuo
detto principale ha un interesse che un altro individuo, detto agente, svolga una determinata azione.
Ad esempio, nelle società quotate il principale sono gli azionisti, l’agente è il manager dell’impresa. In
condizioni di informazione perfetta non ci sono problemi, il principale remunera l’agente ed osserva che
l’azione corrisponda a quanto pattuito. Il contratto prevede delle penali prestabilite in caso di inosservanza
e nessuna delle due parti ha incentivi a non portare a termine gli accordi prestabiliti. In condizioni di
asimmetria informativa può generarsi un conflitto, perché il principale non è in condizione di controllare
che l’agente esegua la prestazione come pattuito. L’agente può avere incentivi a comportarsi in modo
difforme da quanto pattuito, in quanto il principale non può dimostrare l’inadempienza e non può quindi
far rispettare il contratto.
L’agente ha in questo caso un incentivo a sfruttare la situazione a proprio vantaggio tenendo un
comportamento opportunistico. Si parla di moral hazard. Tuttavia, il principale conosce le tentazioni
dell’agente al momento di stipulare il contratto. Soluzione: legare la remunerazione ad una variabile
osservabile che dipende dalle azioni dell’agente. Problema: qualunque variabile osservabile si utilizzi per
misurare la prestazione dell’agente sarà solo parzialmente correlata con la variabile che si vuole valutare.
La variabile osservata dipende anche da altri fattori, alcuni dei quali casuali, variabili stocastiche nei
modelli.
I contratti che risolvono i problemi di agenzia devono tenere conto degli incentivi cui l’agente è sottoposto.
Gli equilibri che si ottengono devono essere incentive compatible. Nei casi in cui l’asimmetria non sia
troppo severa esistono dei contratti che generano gli incentivi necessari. Tuttavia, tali contratti implicano
dei costi aggiuntivi, detti costi di agenzia, che è necessario sostenere. Le soluzioni che si ottengono in
condizioni di asimmetria informativa sono di second best.
Esiste una seconda classe di problemi di asimmetria informativa, i problemi di informazione nascosta,
hidden information. In questo caso il principale è in grado di osservare le azioni dell’agente, ma non può
conoscerne tutte le caratteristiche. Si generano in questo caso problemi di selezione avversa, adverse
selection. Se il contratto che il principale propone non permette di discriminare fra gli agenti con
caratteristiche diverse, il principale seleziona gli agenti con i quali meno desidera avere rapporti. Per 7
risolvere questo problema il contratto deve prevedere degli incentivi che permettano agli agenti di auto
selezionarsi. Oppure devono sfruttare dei sistemi di segnali che l’agente può trasmettere.
Quando le asimmetrie informative ex ante sono molto rilevanti i problemi di potenziale selezione avversa
impediscono l’esistenza del mercato stesso. Akerlof ha mostrato che se una delle due parti ha conoscenze
troppo limitate riguardo alla qualità dei prodotti rispetto alla controparte, può non esistere un prezzo di
equilibrio che permetta le transazioni di mercato. In tutti i casi in cui l’informazione non è sufficientemente
diffusa i mercati semplicemente non esistono. Alcune istituzioni svolgono un ruolo importante in quanto
permettono spesso di ridurre l’impatto delle asimmetrie. I modelli che descrivono le istituzioni bancarie
devono essere in grado di spiegare come i particolari contratti che esse intraprendono risolvano, almeno in
parte, tali problemi.
Il modello di Akerlof: The market for ‘lemons’
Esistono due gruppi di persone: gruppo 1, possiedono delle automobili, gruppo 2, non hanno le auto ma
danno una valutazione marginale più alta alle auto di quelli del primo gruppo. Ci sono quindi i presupposti
per un mercato. Un’allocazione Pareto-ottimale prevede infatti che gli agenti del gruppo 1 vendano le auto
a quelli del gruppo 2. Esiste perciò un problema di asimmetrie informative. I possessori delle auto hanno
informazioni sulla qualità delle auto che i potenziali compratori non hanno. Ogni auto ha una qualità x, una
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