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ECONOMIA INDUSTRIALE

Equilibrio: intersezione tra Domanda e Offerta con p* e q* che soddisfano entrambe le parti, analisi

generica dei beni normali.

Parziale: analisi di un unico mercato

Generale: analisi di tutti i beni e servizi scambiati.

Modello di equilibrio generale: principale corrente economica per descrivere l’interdipendenza delle

variabili p e q per tutto il sistema economico.

Walrass definisce un insieme di condizioni per definire il momento di equilibrio:

Prerequisito: Concorrenza perfetta con p fisso, perfetta sostituibilità dei beni e curva di domanda

totalmente elastica.

Condizioni: Risorse produttive predeterminate

Tecniche di produzione stabili

Preferenze dei soggetti economici prevedibili

Venendo a mancare nella realtà la forma di concorrenza perfetta, decade il presente modello.

Von Neumann e Morgenstern superano i limiti della teoria di Warlass nel 1948 ricercando nella realtà i

diversi modelli economici.

Concorrenza e Monopolio:

P= a-bQ Curva di domanda del mercato.

Caratteristiche:

 Inclinata negativamente

 Intercetta in a l’asse delle ordinate P

 Intercetta in b l’asse delle ascisse Q

CONCORRENZA PERFETTA: Non riscontrabile nella realtà

Attraverso la Curva di Domanda le imprese del mercato percepiscono il P e la Q dove il P=R’.

Nel lungo periodo aumenta Q e diminuisce P, si sposta quindi la Curva di Domanda.

MONOPOLIO: Rara nella realtà

Curva che comporta, una variazione di P al variare di Q dove R’<P.

CONCORRENZA MONOPOLISTICA: Molte imprese con beni differenziabili, dove le azioni del singolo

soggetto non influiscono su p nel loro mercato.

CONCORRENZA OLIGOPOLISTICA. Poche imprese con un’interazione che permette la variazione di p in

modo strategico, tenendo conto della concorrenza.

Approcci dell’Economia Industriale:

Teorico: sviluppo di modelli di organizzazione di mercati

Empirico: econometria

Misurare la struttura di mercato:

Classificazione delle imprese dell’industria in base alla loro dimensione, partendo dal valore 1(+grande).

La curva di concentrazione ci dice quale sia la quota di mercato di ciascun impresa operante nell’industria.

Indici di concentrazione.

Impresa: Azienda OLE89 2

ECONOMIA INDUSTRIALE

Industria: Settore

Mercato: produzione di un bene di un determinato Settore

Settore A Qtot= 100 Nimprese= 5

Impresa Produzione Cumulata

1 20 20

2 20 40

3 20 60

4 20 80

5 20 100 100% del mercato

Settore B Qtot= 85 Nimprese= 5

Impresa Produzione Cumulata

1 60 60

2 5 65

3 5 70

4 10 80

5 5 85 85% del mercato

Settore C Qtot= 16 Nimprese= 5

Impresa Produzione Cumulata

1 7 7

2 3 10

3 2 12

4 3 15

5 1 16 16% del mercato

La curva di concentrazione del Settore C è più bassa del Settore A e B.

Le curve A e B rispettano un ordine con B > A, mentre nella Impresa 4 sono B = A, nell’Impresa 5 B < A.

Usiamo l’indice di concentrazione (CR) è la sommatoria per i=1 fino a N per le quote di mercato delle

imprese più grandi.

CR = Somma delle quote di mercato delle imprese più grandi

= Quota di mercato di un’impresa: Fatturato dell’impresa / Fatturato del settore

Settore X Nimprese= 8

Impresa Industria A Industria B Industria C

1 10 55 25

2 10 2.25 25

3 10 2.25 25

4 10 2.25 5

5 10 2.25 5

6 10 2.25 5

7 10 2.25 5

8 10 2.25 5 OLE89 3

ECONOMIA INDUSTRIALE

Definizione del mercato basato sulla classificazione standard della produzione secondo codici numerici (xx)

specificati attraverso ulteriori suddivisioni (xx.yy)

Bisogna conoscere e definire i confini geografici di un mercato e le relazioni tra imprese concorrenti che

operano in diversi st

Indice di Herfindhal-Hirschman

Serve a misurare la concentrazione.

HHI =

= quota di mercato dell’impresa i-esima

Valore tendente a 1 in situazione di Monopolio.

Diminuisce all’aumentare del numero delle imprese e aumenta all’aumentare della sperequazione

(variegate) delle quote prodotte.

Elasticità del mercato

Elasticità incrociata della domanda al prezzo indica la sostituibilità nel consumo.

* % della domanda per il bene i in corrispondenza di di 1% di j

Indici di potere del mercato.

Performance del mercato dal punto di vista dell’efficienza, misurazione della distanza tra i risultati

economici dall’ideale concorrenziale.

Per individuare il numero di imprese presenti i un mercato, devo prima identificare i confini dello stesso,

ovvero vedere l’omogeneità dei beni.

Se un bene è sostituto perfetto di un altro, questi fanno parte dello stesso mercato e quindi le imprese che

lo producono.

Indice di Lerner

Poche imprese non significa concentrazione e concorrenza perfetta, non è condizione necessaria e

sufficiente.

Questo indice è utile a misurare la performance del mercato da punto di vista dell’efficienza (concorrenza)

rispetto all’ideale concorrenziale.

LI =

Differenza tra il prezzo praticato nell’industria – il costo marginale / il prezzo praticato nell’industria.

LI= 0 Concorrenza perfetta

LI= 1 Monopolio = inverso dell’elasticità

E’ difficile calcolare il Costo marginale delle Imprese, quindi per l’industria, quindi questo indice si scontra

con dei limiti reali.

Periodo breve:

L’impresa può variare la produzione entro i limiti della capacità produttiva data.

Il numero delle imprese nel breve periodo è dato.

Periodo lungo:

Gli input sono variabili, potendo aumentare la capacità produttiva, recuperando costi, entrando e uscendo

dal mercato.

CME (q1) = Costo medio a q1: Costi fissi + Costi variabili (Variano in base a q). OLE89 4

ECONOMIA INDUSTRIALE

CMG =

S =

Curve rappresentative di industrie concentrate:

Curva costi medi decrescente, all’impresa conviene produrre tutto l’output dell’industria per saturare il

mercato, fino ad una Domanda finita di beni.

Si cade in concorrenza perfetta, o porta al monopolio.

Curva costi medi decrescente prima e crescente poi, fino a un q0 conviene produrre, superato q0,

costerà sempre di più produrre.

L’impresa si spinge verso la produzione di q0.

Curve rappresentative di industrie poco concentrate:

Curva costi medi crescente, poco probabile in realtà.

Nessuna impresa produrrebbe in quell’industria.

Curva costi medi decrescente prima e crescente poi, se q0 e più piccolo rispetto alla quantità di

mercato.

Molte imprese possono tendere a q0 per sopperire alla Domanda.

Se diminuisce il costo medio, avvengono economie di scala.

Se aumenta il costo medio, avvengono diseconomie di scala.

Confini Orizzontali dell’impresa

Economia di scala e struttura di mercato.

Economia di scala: quantità di beni prodotti

Produzione dell’impresa in condizione di breve periodo:

CMG (Costo marginale): decrescente – crescente

CME (Costo medio): decrescente

CMEV (Costo medio variabile): decrescente – crescente

CMEF (Costo medio fisso): ininfluente nel breve periodo

Scala minima efficiente: CMG = CME

Nel breve periodo l’impesa può produrre sotto q* nel caso in cui il prezzo > CMEV

Con CMG<CME all’impresa conviene continuare a produrre.

Se q* = Q si tratta di monopolio naturale, maggiore profitto in quella posizione.

Se q* < Q si tratta di una scala minima efficiente, mercato poco concentrato.

Se q* < Q si tratta di diseconomia di scala, mercato molto concentrato o monopolistico.

Economie di scopo: varietà di beni prodotti

Processo produttivo che consiste nella scelta dell’impresa, che trae vantaggi all’accrescere la varietà dei

beni prodotti.

Fonti di economie di Scopo:

 Volume d’acquisti

 Pubblicità

 R&S OLE89 5

ECONOMIA INDUSTRIALE

 Costi di Inventario

Diseconomie di scala:

Wage Gap: Salario maggiore dei dipendenti nelle grandi aziende, per aumentare l’efficienza, produce a sua

volta un’economia di scala.

Gordon Ramsey Ltd: Aumenta il costo di produzione, per un costo unitario crescente.

Burocrazia: Stipula di un contratto per più prodotti, piuttosto che uno per prodotto.

Curva di apprendimento

La ripetitività di un procedimento produttivo, non sempre produce apprendimento, a causa

dell’automazione.

Livello del costo medio in ogni suo punto calcolato attraverso l produttività cumulata.

CME1 a q1 > CME2 a q2, curva di apprendimento decrescente con q1 > q2.

Economia di scala: Riduzione del costo unitario in un certo istante nel tempo, facendo variare le q

Economia di apprendimento: Non dipende dalla quantità prodotta nell’istante ma da quella cumulata fino a

qn.

Se in S = , CME diminuisce sono in gioco economie di scala e di apprendimento

Diversificazione (economie di scopo): Un’impresa che opera in più settori, vantaggi da economie di scopo e

dall’uso di capitale interno.

Si tratta di aziende multi-prodotto.

Confini Verticali dell’impresa

Catena verticale dell’impresa: INPUT – Processo – OUTPUT

Confini verticali dell’impresa: Sceglie se partire dalla materia prima, dal bene intermedio, dal processo o

dalla vendita.

To Make or to Buy: Scelta per costi e benefici tra produrre e comprare.

MAKE Costi derivanti dallo scarso coordinamento nel mercato per design attribute, si evitano le

fughe di informazioni riservate. Costi di transazione: contrattazione tra imprese,

investimenti dei fornitori, alta specificità.

BUY Ragioni Tangibili

Economie di scala, di apprendimento, R&S, per evitare l’aumento di costi di produzioni,

cercando sul mercato la migliore risorsa (efficienza del mercato).

Ragioni Intangibili

Evitare i costi di agenzia, opportunismo e costi di influenza, che potrebbero portare ad una

inefficienza.

Rendita: Profitto economico.

Quasi-Rendita: Profitto che si otterrebbe dall’alternativa migliore.

In concorrenza perfetta la Quasi Rendita = 0, dove P = CMG

Hold-Up: attesa nella chiusura del contratto per prendere tempo.

ESERCIZIO: OLE89 6

ECONOMIA INDUSTRIALE

q= 1000000 pezzi in contratto

P(ante)= 12

P(post)= ?

P(mk)= 4

CMG= 3

Investimento= 8500000

Rendita = ((P(ante) – CMG) * q) – I

((12-3) *1000000) -8500000 = 500000 Anno

Quasi-Rendita = [((P(ante) – CMG) * q) – I] - [((P(mk) - CMG) * q) - I]

(Profitto-Profitto migliore alternativa). [P(ante)q – CMGq – I] – [P(mk)q –CMGq – I]

P(ante)q –P(mk)q

(P(ante)-P(mk))q

(12-4)100000= 4000000 Anno

Scelgo P(post) > P(mk)

ESERCIZIO:

Q= 200 unità/anno

P(ante)= 11

P(mk)= 5

P(post)= 7

C&r

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
24 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ole89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cantono Simona.