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Le 4 caratteristiche che definiscono un progetto:
- Unicità del prodotto
- Finalizzazione chiara ed esplicita
- Temporaneità pianificata
- Multidisciplinarietà fortemente integrata
Le modalità di governo sia di un singolo progetto sia di una molteplicità di progetti, nonché quelle relative al rendere compatibile e contemporaneamente ammissibile e coerente il governo di processi a impulso (progetti) e degli altri processi (cosiddetti a flusso) sono incluse normalmente sotto la sintetica dizione di Project Management (PM).
Campi applicativi:
Due sono stati i campi applicativi che maggiormente hanno contribuito alla diffusione del PM. Il primo è quello dei progetti di informatizzazione e, più in generale, di automazione. Il secondo è quello dei processi di sviluppo dei nuovi prodotti.
Il progetto fa riferimento a ogni intervento di cambiamento.
Variazioni dell'ambiente e tendenze in atto.
rilevanza degli interventi di cambiamento. Negli ultimi tempi il successo è sempre più legato alla capacità digestire l'innovazione, vista nei suoi due aspetti:- miglioramenti limitati e continui, diffusi in tutti i processi, a tutti i livelli, scarsamente pianificabili;
- progetti di innovazione: gestire al meglio un progetto che ha per oggetto un nuovo prodotto, un nuovo processo produttivo, l'adozione di una nuova tecnologia, un nuovo modello organizzativo, etc.
progetto. L'oggetto è definito attraverso le specifiche che caratterizzano l'obiettivo del progetto, ovvero che cosa si vuole produrre. I vincoli possono essere individuati attraverso gli attori principali che intervengono nel e sul progetto:
- Ambiente esterno; normative di vario genere, fattori economici in senso lato, fattori tecnologici, culturali, sociali, politici, etc.
- Ambiente interno; portatore di vincoli rispetto a 4 aspetti:
- come fonte normativa
- come modello e cultura organizzativa di riferimento (sistema di deleghe, di autonomia, di responsabilità)
- come serbatoio di risorse da ripartire sia sui vari progetti sia sulle attività correnti
- come indicazioni strategiche
- Clienti; noti o ignoti, interni o esterni.
- Insieme d'impatto; tutti coloro che sono toccati in modo rilevante dal progetto
- Disponibilità di competenze; l'ambiente viene visto sotto l'aspetto qualitativo delle competenze.
- Obiettivi
individuali; obiettivi degli attori che operano all'interno del progetto. Questo vincolo è tanto più rilevante quanto più è elevato il grado di novità dell'oggetto prodotto dal progetto.
Gestione dei vincoli
- Prevedere l'evoluzione del valore nel tempo
- Valutarne l'impatto sui risultati del progetto in termini di rischio/opportunità
- Individuare e sviluppare azioni per modificare i vincoli
- Irrobustire il sistema per ridurre gli effetti negativi
- Mettere a punto un sistema di monitoraggio e controllo
I vincoli devono essere sempre interpretati in senso sia negativo (limiti alle potenzialità) sia positivo (opportunità). Le attività da svolgere e da presidiare sono quindi aggregabili in tre grandi classi:
- processo primario che porta alla produzione dell'output;
- processo secondario: governo di fattori complementari che alterano i risultati finali
- processo di supporto:
rende più agevole lo svolgimento dei primi due processi.
Strutturare il progetto in queste tre classi, sia relativamente al progetto sia al sistema di governo, significa stabilire la ricomposizione di attività elementari e le connessioni fra i diversi blocchi di attività.
Il problema chiave
Strutturare il progetto significa stabilire l'articolazione in blocchi delle attività, ovvero la ricomposizione di attività elementari e le connessioni fra i diversi blocchi.
Se interpretiamo l'intero progetto come un insieme di processi decisionali in cascata, lo svolgimento delle attività del blocco i-esimo può essere inteso come un processo decisionale in cui si arriva ad una soluzione, che rappresenta l'output del blocco i-esimo.
Può però capitare che il processo decisionale i+1-esimo non trovi una soluzione soddisfacente a causa del vincolo posto dal blocco i-esimo. Per uscire da questo problema ci sono due soluzioni
estreme: - si rinuncia al raggiungimento completo degli obiettivi sperati e prefissati per rispettare i vincoli posti dal blocco i-esimo; - si ritrasmette al blocco i-esimo un’informazione tale per cui questo tenga conto dei vincoli del blocco i+1-esimo. In entrambi i casi si ottiene un degrado della soluzione in tutti i suoi aspetti: - qualità: rinuncia di alcune specifiche dell’output - tempo: ogni riciclo richiede di ripercorrere l’intero flusso dei processi decisionali - costi: l’output dei blocchi da ripercorrere deve essere scartato o corretto - risorse impiegate: viene richiesto un lavoro aggiuntivo. Quindi il problema è l’anticipazione dei vincoli. Più è anticipata la soluzione definitiva più è efficace la gestione del progetto. La qualità del progetto è tanto maggiore quanto maggiore è il numero di alternative esplorate, ovvero sono stati analizzati la maggior parte dei vincoli. Il tempoIl complessivo è ridotto se si arriva in breve tempo ad una soluzione su cui si è sufficientemente sicuri. La durata del progetto entra in feed-back positivo con la tecnologia, il mercato/ambiente, la strategia, le risorse. Quindi, in ogni fase del progetto, bisogna tenere conto dei vincoli di tutte le fasi successive.
Nella prima fase si dovrà sviluppare l'architettura complessiva di progetto. Ogni fase va pianificata, articolando le attività da svolgere e definendone le modalità di coordinamento.
Il principale motivo di questo problema è la scarsa sensibilità sulla necessità di dedicare tempo e risorse qualificate a pensare e a impostare piuttosto che a fare. È necessaria un'elevata partecipazione da parte di tutte le competenze specialistiche e sono necessarie competenze di alto livello.
La struttura organizzativa del progetto:
- Struttura debole: adottata per progetti semplici. Non vengono modificati, se non
marginalmente ruoli e poteri della struttura permanente dell'organizzazione, le attività sono compattate in blocchi attribuibili o delegabili alla singola funzione, il project manager non ha nessuna responsabilità sui risultati da ottenere, ha solo il compito di facilitare i rapporti.
- Struttura forte (task force, project team): semplicità di gestione, adottata per progetti rilevanti e critici. Il project manager ha il potere gerarchico. Necessità di creare un gruppo temporaneo compatto, teso in modo univoco alla realizzazione degli obiettivi del progetto. Le funzioni permanenti sono viste come serbatoi di risorse. C'è grande libertà nell'organizzazione interna del progetto. La scelta del project manager è fondamentale: deve creare la squadra (team building), strutturare il progetto, creare gruppi multidisciplinari e il loro comporsi e ricomporsi nel tempo, etc:
Struttura mista adottata nei casi intermedi tra i
Il primo principio della ripartizione e attribuzione delle attività alle funzioni permanenti è quello di definire chiaramente i compiti e le responsabilità di ciascun membro del team. Questo permette di avere una suddivisione chiara del lavoro e di evitare sovrapposizioni o mancanze di responsabilità.
Il secondo principio è quello di assegnare le attività in base alle competenze e alle capacità di ciascun membro del team. In questo modo si assicura che ogni persona sia in grado di svolgere al meglio il proprio lavoro e che le risorse siano utilizzate in modo efficiente.
Il ruolo del project manager è quello di coordinare e gestire l'intero progetto. Egli ha la responsabilità di definire gli obiettivi, pianificare le attività, assegnare le risorse e monitorare lo svolgimento del lavoro. Il project manager deve essere in grado di prendere decisioni rapide e efficaci, risolvere eventuali problemi e garantire il raggiungimento dei risultati previsti.