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CASO BENETTON
fondatore Luciano Benetton
La strategia generale di comunicazione
Innovativo, convenzionale e globale approccio alla comunicazione, usando un
linguaggio universale.
OBIETTIVI:
- Aumentare la consapevolezza del consumatore sul brand
- Dare un’immagine della compagnia e dei suoi valori
Strategia di comunicazione 1980-2000
Fino agli anni 80: basata sulla pubblicità tradizionale
Nel 1982 Oliviero Toscani viene assunto come capo del dipartimento di pubblicità.
Propone strategia che doveva trovare una chiave creativa per rendere il marchio
d’impresa diverso dalla concorrenza. L’obiettivo non era differenziare tanto i prodotti,
quanto il marchio.55
L’idea fino all’epoca era “questo è il prodotto, se non ce l’hai sei fuori dal mercato”
Oliviero Toscani inaugura nuova fase della strategia di comunicazione: creazione.
L’immagine dell’impresa viene associata a una dimensione artistica del messaggio e
del prodotto, nella misura in cui esso può avere una dimensione artistica.
Toscani insiste sul lasciare attraverso messaggi forti un segno più o meno indelebile
nella testa dell’audience (messaggi oggetto di critiche e scandali), per far parlare.
Caratteristiche fondamentali:
- Differenziazione, essere non convenzionali ma unici, non tanto nel prodotto ma
nel marchio
- Marchio sempre meno apparente, meno ingombrante e lascia spazio al
messaggio che si indirizza su temi come guerra, amore, razzismo, malattie,
- Contenuti forti
- Porta l’audience a riflettere e alla consapevolezza non tanto del marchio, ma di
natura sociale
- Spronare, incitare una risposta di tipo sociale
- Impressionare i consumatori
I messaggi sono
- Semplici ed essenziali: una foto e un luogo di impatto
- Universali e sincero
Quali sono le convinzioni di Toscani?
- La pubblicità deve diventare un PRODOTTO ARTISTICO
- Il prodotto deve farsi ricordare
PUBBLICITÀ NON CONVENZIONALI
1984 All the colors in the world: pace e armonia nel mondo
1985/1986 United Colors of Benetton: lanciato per i paesi coinvolti in guerre per
trasmette un messaggio di unità
1988 United Superstars of Benetton: simboli, culture e leggende unite
Anni 90: campagne sociali
2000 We, on Death Row (condannati a morte in attesa di essere giustiziati,
risposta molto dura dagli USA perché il messaggio trasmesso sembrava
biasimare i prigionieri). Con quest’ultima pubblicità, ci furono così tante critiche
che Toscani nel maggio del 2000 si licenzia. Lo succede Mollison.
L’obiettivo di questi messaggi forti è stimolare l’audience a domandarsi:
1) Cosa significa l’immagine
2) Perché compare in un logo benetton?
Verso la fine degli anni 90, la pubblicità si concentra su questioni sociali.
Dopo Toscani, Mollison torna a politica tradizionale:
- Ricordare che benetton è un marchio di abbigliamento, e non una compagnia
pubblicitaria
- I prodotti sono attraenti e di alta qualità
- Ridurre al minimo idee di tipo controverso
- ELEMENTO DI CONTINUITÀ: si continua con la sensibilità su alcuni temi sociali,
tralasciando le controversie politiche
I messaggi sono:
- Immagini convenzionali di giovani in abiti colorati
- Questioni sociali senza posizioni controverse
- Modelli non erano professionisti
CAMPAGNE POST 2000
2001 Year of volunteers: tema sociale della prima campagna di Mollison
2003: food for life
Promotional mix
Toscani e Mollison avevano strategie diverse ma una struttura comune:
- promozione: messaggi venivano diffusi con stampa, viral marketing, all’esterno.
Entrambi avevano un grande budget a disposizione e un set multietnico (120
paesi nel mondo)
- Publicity: giornali e governi cominciarono a criticare o vietare la pubblicità di
benetton
- Colori: 1991 il magazine diventa bilingue sempre con l’idea di superare le
barriere sociali
Esecuzione
Nel 1989, le agenzie pubblicitarie esterne vennero rimpiazzata da agenzie interne, in
modo tale da coinvolgere sempre meno persone; il budget non è mai stato altissimo,
ma la maggior parte della comunicazione era fatta internamente, tranne l’esecuzione
e la ricerca.
Nel 1994 Benetton aprì un centro di ricerca a Treviso (Fabrica) che offriva possibilità ai
giovani di tutto il mondo.
CAPITOLO 7 – STABILIRE OBIETTIVI E BUDGET PER IL PROGRAMMA
PROMOZIONALE
Quali sono gli obiettivi di comunicazione che vogliamo raggiungere? In che modo
questi obiettivi si collegano ai generali obiettivi di marketing dell’impresa? Come
l’impresa decide il budget?
IL VALORE DEGLI OBIETTIVI
- facilitano la coordinazione dei vari gruppi all’interno dell’azienda
- guidano le decisioni e lo sviluppo del piano IMC
- tutta la strategia deve basarsi sugli obiettivi incluso determinazione del budget,
creazione, pubbliche relazioni, promozione vendite, …
- servono per valutare successi o fallimenti dell’azienda
misurabili
- sono
DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI PROMOZIONALI
Gli obiettivi di marketing sono:
1) Identificare cosa si vuole raggiungere nel periodo prestabilito
2) Definire in termini di risultati concreti e misurabili gli obiettivi
3) Devono essere quantificabili, realistici e accessibili
Gli obiettivi del piano IMC
1) Traducono gli obiettivi di marketing in obiettivi operativi di comunicazione
aziendale
2) Quali sono gli aspetti del marketing su cui si vuole lavorare di più
3) Quali sono i messaggi più appropriati da offrire all’audience target
4) Permettono di avere informazioni sui segmenti del mercato di interesse, sui
prodotti, sui brand dei competitors
OBIETTIVI: VENDITE VS COMUNICAZIONE
1) VENDITE
Gli obiettivi della pubblicità e della promozione possono essere esclusivamente le
VENDITE.
Gli obiettivi:
- Mirano ad aumentare le vendite, le quote di mercato e il ROI
- Possono essere basati sulle vendite stesse risultati tangibili e misurabili
Problemi con obiettivi di vendite - Vendite scarse possono essere
causate da tantissime altre
variabili (vedi schema). Le
vendite sono funzione di tutti
fattori.
questi
- Implementazione di successo
richiede che tutti gli elementi
insieme
di marketing lavorino
- Pubblicità ha effetti diluiti nel
tempo, non immediati: si parla
di effetto carryover, il
denaro investito nella
pubblicità non ha effetto
immediato sulle vendite.
- È difficile determinare la
relazione tra pubblicità e
vendite
- Critica: non offre molto aiuto alla pianificazione
Dove le vendite sono un obiettivo idoneo
- Ci sono settori in cui la promozione ha effetti diretti sul comportamento del
consumatore: è in questi ambiti che si può puntare su una pianificazione degli
obiettivi di vendite che le faccia aumentare nel breve periodo
- Direct-response advertising: campagne attraverso email, internet, chiamate
garantiscono una efficacia diretta sulle vendite
2) COMUNICAZIONE
Quando gli obiettivi si focalizzano
sulla comunicazione, si prevede
che il consumatore passi
attraverso
3 stadi che lo conducono alla
decisione di acquisto:
Conativo
Affettivo
cognitivo
Primi obiettivi: consapevolezza e
conoscenza. I primi sono più facili da
raggiungere e man mano si sale nella
piramide la percentuale di ipotetici
acquisti diminuisce.
Su 100, in media solo il 5% comprerà.
Problemi con obiettivi di comunicazione
- Tradurre obiettivi di vendite in obiettivi di comunicazione: è una fase necessaria
spesso non facile
CARATTERISTICHE DEGLI OBIETTIVI
Gli obiettivi devono essere specifici e misurabili, in modo tale da guidare il programma
promozionale e permettere una valutazione delle performance.
PIANO DI COMUNICAZIONE ZERO-BASED: si passa da logica in cui gli obiettivi sono
stabiliti a priori (soddisfo comunque il cliente ma parto prendendo in considerazione il
budget) a logica in cui si parte dai bisogni dei consumatori e solo dopo si fissano gli
obiettivi, a qualunque costo anche indebitandosi.
DETERMINAZIONE DEL BUDGET
Determinare il budget significa stabilire quanto spendere per ogni fattore della
comunicazione.
Il budget va stabilito quando
- Viene introdotto un nuovo prodotto
- Fattori interni o esterni necessitano un cambiamento per mantenere la
competitività
Viene stabilito usando teorie economiche, analisi del margine, e margine di
contribuzione
Margine di contribuzione: ricavi totali - costi variabili totali; è il contributo ai costi fissi.
Analisi marginale
- L’incremento delle vendite non è sempre lineare: all’aumentare di pubblicità e
promozioni, le vendite e i margini aumentano fino a un certo punto, dopo
rimangono stabili.
- Il livello ottimale di spesa è l’intersezione tra i costi marginali e le entrate
marginali
- Oltre all’aumento delle vendite e dei ricavi, ci sono anche delle debolezze: le
vendite sono una misura diretta della pubblicità e sono determinate
esclusivamente dalla pubblicità e dalla promozione.
L’incremento delle vendite è più L’incremento delle vendite è meno che
che proporzionale rispetto proporzionale a quello delle spese. Più la
all’incremento delle spese; gli spesa aumenta, più la domanda diventa
effetti della pubblicità man rigida e trascurabile. C’è un inizio con
mano diminuiscono poco impatto, poi si verifica un aumento
delle vendite fino al punto in cui a causa
dei prezzi alti le vendite diminuiscono.
APPROCCI DIVERSI NEL DETERMINARE IL BUDGET - CRITERI
Parte dagli obiettivi. Possono
essere PUSH (se l’azienda ha
un’idea propria) o PULL (se è il
mercato che richiede un
Parte dal budget che è prodotto). Vengono considerati
predeterminato e gli obiettivi e il budget
sviluppa il piano, senza necessario per raggiungerli.
basi teoriche, strategie o
obiettivi.
APPROCCIO TOP-DOWN
- METODO CONVENIENTE: Le aziende decidono l’importo da spendere nelle
varie aree, e quello che rimane viene adibito a pubblicità e promozione. È un
metodo utilizzato prevalentemente nelle piccole aziende. Spesso però il budget
non è sufficiente.
- ALLOCAZIONE ARBITRARIA: Budget determinato da gestione unitaria sulla
base di quanto si presume necessario, senza basi teoriche
- METODO DI PERCENTUALE DELLE VENDITE: budget della pubblicità è
basato sulle vendite di un prodotto. È un metodo abbastanza semplice, facile da
implementare; però le aziende considerano investimenti come spese e spess