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TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO

TFR

FONDI PER RISCHI E ONERI

Il fondo per rischi e oneri rappresenta una riserva che l'azienda

ha da parte per utilizzarla nel caso in cui si verifichino degli

imprevisti.

Il fondo più comune appartenente a questa categoria è il Fondo

svalutazione crediti, che si riferisce ai crediti che è stato

possibile riscuotere.

E' infatti normale per un'azienda non riuscire a riscuotere tutti i

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO

crediti: almeno l'1% di essi viene perduto.

Il trattamento di fine rapporto (TFR) rappresenta la quota che

l'azienda deve concedere ai propri lavoratori al termine del

rapporto lavorativo.

E' comunemente conosciuta come “liquidazione”.

DEBITI

DEBITI VERSO BANCHE Sono debiti che l'azienda matura

DEBITO VERSO nei confronti di terze persone.

Essi possono estinti in breve

FORNITORI (solitamente verso i fornitori) o in

DEBITO VERSO lungo (solitamente verso le

AZIENDE banche) termine.

DEBITO VERSO ERARIO Il debito verso erario corrisponde

OBBLIGAZIONI invece alla quota che l'azienda

deve versare all'erario in tasse.

RATEI E RISCONTI

RATEI

RISCONTI

RATEO PASSIVO

Il rateo passivo rappresenta un costo che si presenta durante

l'esercizio, ma è di competenza dell'esercizio successivo.

Esempio:

Prendiamo un capannone in affitto, e per contratto paghiamo le

rate ogni tre mesi.

Se il contratto viene ad esempio stipulato ad ottobre, significa che

bisognerà pagare a gennaio.

Al termine dell'esercizio però, l'azienda registra un rateo passivo,

in quanto sostiene il costo di locazione dei primi due mesi.

RISCONTO PASSIVO

Il risconto passivo rappresenta un ricavo che è già avvenuto, ma

che è di competenza dell'esercizio successivo.

Esempio:

Affittiamo un locale ad un'azienda e per contratto stabiliamo delle

rate mensili.

Supponiamo di stipulare il contratto a luglio. Il locatore ha già

pagato per 12 mesi.

Significa che al termine dell'esercizio noi registriamo 6 mesi

come incasso, e i restanti 6 come risconti passivi.

CONTO ECONOMICO

Quantifica il reddito netto che deriva dall'esercizio contabile

in questione. Il reddito si calcola come:

RICAVI – COSTI

N.B In conto economico vengono registrate tutte le Transazioni che

avvengono per competenza.

CONCETTO DI PRUDENZA

In conto economico vengono registrati costi e ricavi di

competenza.

Il concetto di prudenza afferma che:

Si deve riconoscere i ricavi solo quando sono ragionevolmente

certi;

Si deve riconoscere i costi non appena sono ragionevolmente

possibili.

Esempio:

Un'azienda riceve un ordine di 20.000 € di materiali. La ricezione

dell'ordine non è un ricavo!

Il ricavo avviene solo al momento della consegna dell'ordine.

COSTI DI CONTO ECONOMICO

COSTO DEL VENDUTO:

costo di produzione di beni e servizi venduti dall'azienda

nel periodo di competenza.

COSTI DI PERIODO:

risorse consumate nel periodo per rendere possibile la

gestione

COSTI NON ASSOCIATI A RICAVI FUTURI:

costi che dipendono da extra e non dalla gestione

SCHEMA DI CONTO ECONOMICO SECONDO IL

CODICE CIVILE

A) VALORE DELLA PRODUZIONE

B) COSTI DELLA PRODUZIONE

MARGINE OPERATIVO LORDO (A-B)

C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI

D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE

E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B ± C ± D ± E)

F) IMPOSTE SUL REDDITO D'ESERCIZIO

RISULTATO D'ESERCIZIO (A-B ± C ± D ± E - F)

REGOLA DELLA PARTITA DOPPIA

Ogni transazione è sempre registrata due volte.

Questo perché ogni transazione comporta un addebito

e un accredito.

Per poter registrare correttamente tutte le transazioni

rilevanti dell'azienda, si fa uso dei mastrini.

Ogni mastrino rappresenta una voce dello stato patrimoniale.

A parte, abbiamo un mastrino del conto economico.

ESEMPIO DI REDAZIONE DEL BILANCIO

Un'azienda commercializza macchinari industriali.

ATTIVITA' 12/31/11 CAPITALE 12/31/11

NETTO E

PASSIVITA'

Impianti, 350000 Capitale sociale 125000

fabbricati e

macchinari

(valore contabile

netto)

Magazzino 20000 Riserve utili 197000

materie prime esercizio

precedente

Magazzino 30000 Utile esercizio 180000

semilavorati

Magazzino 55000 Debito verso 183000

prodotti finiti fornitori

Crediti 100000 Debito verso 120000

commerciali erario

Cassa 250000

TOTALE 805000 TOTALE 805000

In data 31-12-2011 abbiamo:

ATTIVO

IMPIANTI MATERIE PRIME

350.000 20.000

PRODOTTI FINITI

SEMILAVORATI 55.000

PASSIVO CASSA

250.000

125.000 197.000

UTILE ESERCIZIO

180.000 DEBITI VS FORNITORI

183.000

DEBITI VS ERARIO

120.000

1. GLI UTILI DEL 2011 SONO STATI TRATTENUTI A RISERVA.

Significa che noi addebitiamo in “Utile esercizio” e accreditiamo in

“Riserve utili precedenti”.

N.B. Stiamo lavorando con mastrini del passivo. Nello stato

patrimoniale non cambia niente, semplicemente abbiamo deciso

di trattenere quella quota che altrimenti avremmo distribuito ai

soci. UTILE ESERCIZIO RISERVE UTILI PRECEDENTI

197.000

1 180.000 180.000 180.000 1

2. DEBITI E CREDITI COMMERCIALI ISCRITTI IN STATO

PATRIMONIALE NEL 2011 SONO STATI RISPETTIVAMENTE

PAGATI E INCASSATI NEL CORSO DEL 2012.

In questo caso sono stati effettuati un esborso per pagare i

fornitori e un incasso per riscuotere i crediti attivi. In questo caso,

è la cassa dell'azienda a risentire di questa operazione.

DEBITI VS FORNITORI CASSA

250.000 183.000 2a

2a 183.000 183.000 2b 100.000

CREDITI COMM

100.000 100.000 2b

3. GLI ACQUISTI DI MATERIE PRIME SONO STATI PARI A

360.000 €. I VOLUMI MENSILI DI TALI ACQUISTI HANNO

AVUTO ANDAMENTO UNIFORME DURANTE L'ANNO. PER

TALI ACQUISTI L'AZIENDA HA PAGATO I FORNITORI CON

UNA DILAZIONE DI 60 GIORNI.

Se si considera il mese di 30 giorni, significa che alla data di

chiusura dell'esercizio 2012, l'azienda ha un debito nei confronti

del fornitore di 2 mesi. Se i volumi sono stati costanti, significa

che ogni mese il costo di materie prime è stato di 360.000/12 =

30.000 €. Quindi l'azienda ha un debito di 60.000 € ma ha avuto

un esborso di 300.000 €. Anche in questo caso, la transazione

appartiene unicamente allo stato patrimoniale.

MATERIE PRIME CASSA

250.000 183.000 2a

20.000 300.000

100.000 3a

3a 360.000

DEBITI VS FORNITORI

2a 183.000 183.000 3b

60.000

4. A FINE DICEMBRE L'INVENTARIO MATERIE PRIME

SEGNAVA UNA VARIAZIONE RISPETTO A INIZIO ANNO DI

5000 €.

Abbiamo che la differenza tra il saldo del 2011 e il saldo del 2012

deve essere di 5000 €. Quindi alla fine del 2012 abbiamo 25.000

€ di materie prime. Se durante il corso del 2012 sono state

acquistate 360.000 € di MP, significa dunque che ne sono state

consumate 355.000 €.

MATERIE PRIME SEMILAVORATI

30.000

355.000 4

20.000 4 355.000

3a 360.000

25.000

5.SONO STATI SOSTENUTI COSTI PER LA FABBRICAZIONE

DI MACCHINARI PARI A 1.050.000 TUTTI PAGATI PRONTA

CASSA.

L'azienda produce macchinari, dunque tutti i costi che sostiene

per la loro fabbricazione apportano valore al prodotto finito. Per

tale motivo i costi di fabbricazione sono accreditati ai semilavorati.

CASSA

SEMILAVORATI 250.000 183.000 2a

30.000

4 355.000 300.000

100.000 3a

1.050.000

5 1.050.000 5

6. GLI AMMORTAMENTI PER FABBRICATI E ATTREZZATURE

INDUSTRIALI SONO STATI PARI A 125.000 €, E SONO STATI

INTERAMENTE ALLOCATI AI PRODOTTI.

Quando un costo è allocato al prodotto, significa che serve ad

aumentare il valore del prodotto finito. Ciò significa che non viene

in alcun modo intaccato il conto economico, ma anche questa è

una transazione che avviene interamente in stato patrimoniale.

SEMILAVORATI

IMPIANTI 30.000

6

350.000 125.000 4 355.000

1.050.000

5

6 125.000

7.L'AMMORTAMENTO PER LE ATTREZZATURE D'UFFICIO

IMPIEGATE NELL'AREA AMMINISTRATIVA E DI VENDITA

SONO STATI PARI A 25.000 €

Per l'azienda tale tipo di ammortamento rappresenta solo un

costo, non allocabile ai prodotti. Il mastrino da utilizzare sarà

quindi quello del conto economico. Tale costo determinerà l'utile

.

dell'esercizio CONTO ECONOMICO

IMPIANTI 7 25.000

6

350.000 125.000 7

25.000

8. NEL CORSO DELL'ANNO SONO STATI COMPLETATI

SEMILAVORATI PER UN TOTALE DI 1.500.000€

I semilavorati completati diventano a tutti gli effetti dei prodotti

finiti. SEMILAVORATI PRODOTTI FINITI

30.000 1.500.000 8 55.000

4 355.000

1.050.000 8 1.500.000

5 6 125.000

9.L'INVENTARIO A FINE ANNO NON SEGNAVA ALCUNA

VARIAZIONE DI MAGAZZINO PRODOTTI FINITI RISPETTO A

INIZIO ANNO.

Ciò significa che il saldo prodotti finiti sarà di 55.000€. Quindi

durante l'anno sono stati venduti prodotti finiti per 1.050.000€.

Essi rappresentano il costo del venduto, che decrementa l'utile

dell'esercizio. Il relativo ricavo (incassato o no) dipende solo dal

prezzo di vendita imposto dall'azienda; con i dati forniti non ci è

possibile stabilire il valore del ricavo. CONTO ECONOMICO

PRODOTTI FINITI 7 25.000

1.500.000 9

55.000 9 1.500.000

8 1.500.000

55.000

10. IL MARGINE OPERATIVO LORDO DERIVANTE DALLA

VENDITA DEI MACCHINARI E' STATO PARI AL 25% DEL

FATTURATO.

Sappiamo che il margine operativo lordo è la differenza tra i ricavi

e il costo del venduto. Se il costo del venduto è 1.500.000 €,

significa che esso rappresenta il 75% del fatturato. Facendo una

semplice proporzione si ottiene che il fatturato è di 2.000.000€.

Esso incrementa l'utile dell'esercizio.

N.B. Per ora dobbiamo limitarci a trascrivere questa operazione

una sola volta, in quanto non sappiamo se il fatturato è stato già

incassato! CONTO ECONOMICO

7 10

25.000 2.000.000

9 1.500.000

11.L'AZIENDA HA CONCESSO UNA DILAZIONE DI

PAGAMENTO AI CLIENTI PARI A 90 GIORNI. IL VOLUME

MENSILE DELLE VENDITE E' STATO COSTANTE DURANTE

L'ANNO.

Ora abbiamo i dati per scrivere in partita doppia la transazione

del punto precedenti. Dividendo i ricavi per 12 mesi, otteniamo un

CASSA

ricavo medio mensile di 166.670€. Sono stati tutti incassati,

CREDITI COMM

250.000 183.000 2a

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hejk di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Paolucci Emilio.
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