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SCELTA DELLA LOCALIZZAZIONE DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA FUNZIONE R&S
La percentuale di prodotti ad alto contenuto tecnologico sta costantemente aumentando;
la conoscenza è diventato un elemento critico di successo nel processo economico;
il successo economico è conseguito principalmente con prodotti dietro ai quali è presente un
processo ad alta intensità di ricerca tendenza ad aumentare gli investimenti in ricerca e
sviluppo.
Il quesito è se investire internamente o internazionalizzare.
Si possono evidenziare due categorie:
- Forza centripete: fattori che tendono a spingere l’attività di R&S in un singolo o in un
limitato numero di centri (di solito centralizzati) nel paese d’origine esempi:
1) Tradizione storica dell’impresa: protezione e vicinanza all’home country;
2) Mercato nazionale: più e vasto più è facile mantenere il vantaggio competitivo, es USA
ha un mercato vasto e pieno di opportunità, quindi tende a rimanere lì;
3) Economie di scala: più concentro l’attività in un’unica localizzazione più posso
raggiungere economie di scala (massa critica), riducendo i costi per i singoli prodotti;
4) Costi di controllo e coordinamento: più le attività sono centralizzate meno alti saranno
queste tipologie di costi (ews network);
5) Curve di apprendimento: la concentrazione in capo a pochi soggetti aumenta la velocità
di apprendimento;
6) Vicinanza tra unità decisionali: permette di reagire velocemente ad un nuovo
orientamento strategico, più sono vicino all’head quarter più apprendo velocemente i
cambiamenti, anche se oggi questo aspetto ha perso “peso”;
7) Persone coinvolte: mobilitazione internazionale delle persone e difficoltà
dell’interazione tra culture diverse (costo maggiore, per far spostare il personale devi
pagarlo di più; cross cultural management: integrazione tra culture diverse)
- Forze Centrifughe: spingono l’attività verso l’esterno esempi:
1) Opportunità commerciale: strumento di opportunità commerciale vantaggiose (sono
attratto da attività commerciali) HBE;
2) Sfruttare la conoscenza locale: vado all’estero per attingere ad una particolare
conoscenza presente sul posto, utile per l’ottenimento di sinergie;
3) Regolamentazioni nazionali: vincolano alcune imprese come quelle farmaceutiche, che
sono obbligate, o società che hanno utilizzatori internazionali, quindi hanno la
necessità di fare ricerca sul posto;
4) Costi dell’attività: costi del personale e fisici inferiori per quanto riguarda
principalmente la produzione (es un ingegnere indiano costa in media 1/10 rispetto ad
un americano);
5) Sindrome Not invented here: prodotti e processi sviluppati nel mercato locale possono
essere più facilmente “accettati” molti servizi o processi sono accettati
maggiormente se prodotti o sviluppati in loco.
6) Evoluzione delle tecnologie ICT.
IDE vs INVESTIMENTI DI PORTAFOGLIO:
l’investimento diretto estero è un investimento realizzato per acquisire un interesse duraturo o il
controllo effettivo su un’impresa operante al di fuori dell’economia dell’investitore.
Al contrario, gli investimenti di portafoglio non comportano l’ottenimento di un grado di controllo
nell’impresa ma riguardano principalmente attività di speculazione a breve termine.
Per far si che le imprese si internazionalizzino sono state categorizzati tre elementi:
- Conditions: condizioni che prima non erano presenti, che si son realizzate con il tempo e
hanno reso possibile gli investimenti all’estero (possibili e razionali) ICT, lo sviluppo delle
tecnologie odierne ha reso possibile economicamente e logisticamente tali investimenti;
- Condizioni socio-economiche: il miglioramento di questa condizione permetta la creazione
di servizio indispensabili a portare avanti l’attività innovativa; es. infrastrutture create
anche nei Paesi in via di sviluppo (se siamo in 3-4 è meno conveniente che essere in 7-8)
- Diritti di appropiabilità: più garanzia alle imprese multinazionali circa l’appropiabilità delle
innovazioni conseguite in paesi stranieri.
Motivation: fanno riferimento ai vantaggi organizzativi derivanti dall’avere attività in diverse
localizzazioni estere (vedi questa slide e quella successiva)
Per insediare i propri centri di R&S le IMN prendono in considerazioni i seguenti driver:
- mercato locale e dotazione di risorse;
- istituzioni locali formali ed informali;
- spillover ed economie di agglomerazione;
- grado di protezione dei diritti di proprietà intellettuale;
le imprese valutano in base ai vantaggi localizzativi che ricercano, le proprie esigenze (scelte
economiche razionali)
MERCATO LOCALE E DOTAZIONI DI RISORSE
Fa parte dei macrodriver che prende in considerazione il mercato locale e la dotazione di risorse.
Valuta che tipologie di caratteristiche ha tale mercato estero:
- mercato estero dinamico: ovvero c’è un fermento dal punto di vista innovativo, quanti
imput posso apprendere in quel mercato; legato all’attrattività del territorio, spesso
determinata dagli stakeholder con cui l’impresa si interfaccia in quel contesto locale (es.
fornitori fortemente innovativi, propensi allo scambio di informazioni ecc…best practies;
consumatori: che coinnovano con l’azienda, che son aperti alle novità…lead users e beta
test);
- mercato redditizio: cash flow generato;
- distanza del paese di origine, valutato a parità di altri elementi, si parla non solo di distanza
fisica ma anche di distanza culturale (es. sono un’impresa anglosassone, ho propensione
verso coloro che parlano la mia lingua, che hanno una tradizione simile, esempio le
colonie);
- asset disponibili: dotazione di risorse tangibili o intangibili, create o naturali.
ISTITUZIONI LOCALI FORMALI ED INFORMALI (FACILITIES)
L’Italia ne è molto carente. Tale driver agisce “prima e dopo” la scelta dell’internazionalizzazione
della R&S, quindi per attrarre “prima fase di attrazione, di ingresso” e far rimanere le imprese
“mantenimento”. Si possono dividere in:
(aspetti che non possono essere cambiati nel breve periodo, cambiano molto lentamente)
- istituzioni locali formali: sistemi politici, giuridici e amministrativi es. lotta alla
corruzione che disincentiva ecc…;
- istituzioni locali informali: relazioni e norme sociali usi del territorio nel fare business;
alcuni paesi emulano le istituzioni per attrarre le IMN. Paesi che sono più simili saranno più
facilmente adattabili, avranno minori costi di adattamento;
- facilities: facilitazioni che aiutano le imprese, tra esse troviamo:
(possono essere cambiati, teoricamente, in tempi minori)
1) governo e regolamentazione: credito d’impresa (facilitazione dell’attrazione,
pagamento di minori imposte es in Piemonte 35%), regolamentazione del mercato del
lavoro;
2) utilities: rapporto qualità/costo; disponibilità del servizio;
3) burocrazia: con procedure snelle, tempi certi e dialogo con gli enti locali.
ECONOMIE DI AGGLOMERAZIONE E SPILLOVER
(uno dei principali driver, specialmente in determinati settori il cluster es il tessile,
l’automotive, il food ecc in Italia… Bangalore in India per l’ICT, Siliconvalley in USA). Hanno il
vantaggio di avere conoscenza che viene creata da altri, che però essendo non completamente
escludibile posso entrarne in possesso
- effetti di dimostrazione: imitazione o reverse engeneering;
- mobilità del lavoro: posso acquisire risorse umane da altri soggetti (informazione, abilità,
conoscenza);
- collegamenti verticali: trasferimenti di tecnologia e conoscenza a monte e a valle.
Cluster: a livello storico gli elementi fondamentali di tali cluster sono:
- partecipazione di grosse imprese che investono in R&S;
- forte ecosistema dell’innovazione (fondi di private equity, imprenditori, credito ecc)
- attore pubblico: ovvero le istituzioni pubbliche che intervengono per garantire lo sviluppo,
aumentare l’attrazione del territorio…
- ricerca pubblica e privata;
- presenza di università ecc…
Gli Spillover di R&S sono dei vantaggi derivanti dall’insediamento di diversi centri di R&S nella
stessa localizzazione. Abbiamo due tipologie:
- intra-industry: specializzazione di una determinata area, fan riferimento ad un singolo
settore, possono condividere rischi, costi ecc (es. silicon valley)
- Inter-industry: vari settori, ma presenza di industrial athmosphere, ovvero un’iniseme di
elementi derivanti da svariati settori, che possono essere messi a disposizione di tutti,
indipendentemente dal settore di riferimento, facilitano la cross fertilization.
GRADO DI PROTEZIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA’
La conoscenza creata tramite investimenti in R&S è solo parzialmente appropriabile (bene non
rivale). Con grado di protezione si intende la garanzia che hanno le imprese nel brevettare
determinati elementi, alcuni paesi offrono una maggiore protezione, norme più severe); quando i
sistemi sono deboli le imprese vengono scoraggiate. Tra gli elementi che caratterizzano
l’appropiabilità abbiamo:
- Caratteristica della tecnologia: maggiore è la tecnologia, più difficile sarà copiarla o
appropiarsene;
- Barriere esistenti nel mercato;
- Esistenza e applicabilità delle IPR;
- Assorbimento della conoscenza da parte di altre imprese.
(vedi slide che mancano)
LE SCELTE NON RAZIONALI
Il processo di localizzazione delle attività di R&S è cumulativo e path-dependent, ovvero si basano
su: - Incertezza: difficile elencare i fattori che si prendono in considerazione (molti sono presenti
ovunque)
- Imitazione: “se sono presenti delle imprese in una determinata location e funzionano
perché non dovrei funzionare io?”
(vedi le slide che mancano)
L’EMBEDDEDNESS
Le sussidiarie estere tendenzialmente hanno cambiato, evoluto il proprio ruolo, dove in
precedenza erano maggiormente strumenti operativi a servizio della casa madre (implementare
dei mandati passivamente), con l’emergere di un ruolo sempre più attivo (creazione della
conoscenza, maggiore autonomia) le sussidiarie sono diventate più importante, facendo emergere
anche problemi rilevanti strumento attivo a disposizione della casa madre, ruolo creativo non
solo nel contesto locale, ma nell’intero gruppo. Nascita di nuove esigenze:
EMBEDDEDNESS radicamento esterno (locale estero), primo fenomeno, oggi si parla anche di
EMBEDDED