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IL DIBATTITO TEORICO SULLE DETERMINANTI DEI RISULTATI DI IMPRESA:
• Abbiamo visto come il modello dominante dell’Industrial organization, in una
prospettiva strutturalista, predica le performance delle imprese sulla base delle
caratteristiche strutturali del settore (il modello delle 5 forze ne è appunto
espressione);
• Negli anni 90 si afferma la resource-based view (RBV), teoria che sposta la
spiegazione del vantaggio competitivo e quindi delle performance aziendali, sul
ruolo critico di «risorse scarse e difficilmente reperibili» detenute dalle imprese.
• Negli anni 2000 un nuovo approccio teorico sposta il focus del vantaggio
competitivo sulle relazioni inter-organizzative e sul loro coordinamento, attività
che determinerebbe lo sviluppo di vere e proprie capacità organizzative
specifiche ritenute il vero fulcro del vantaggio competitivo.
Ai fini operativi del manager, la valutazione delle potenzialità competitive di
un’impresa deve considerare tutti i precedenti aspetti, interni ed esterni.
Pertanto la valutazione delle fonti del vantaggio competitivo (attuale e
potenziale) passa per l’analisi ambientale (esterna) e per l’analisi interna
(risorse, competenze, coordinamento).
CATENA DEL VALORE DI PORTER - ANALISI DEL VALORE
le attività che l’impresa pone in essere per creare valore per il cliente sono
tra loro interdipendenti. il valore non dipende solo dall’abilità nello svolgere
una determinata attività ma anche dall’abilità nel gestire i legami tra le
attività (ottimizzazione e coordinamento).
la catena del valore di porter rappresenta graficamente il valore generato
dall’attività di impresa in un determinato business ed identifica quali sono
queste attività e quale ruolo svolgono e quali interazioni tra le stesse sono in
grado di creare di valore.
Analisi interna e fonti del vantaggio competitivo:
La catena del valore di Porter
supporto ATTI VI TA’ I NFRASTRUTTURALI
GESTI ONE DELLE RI SORSE UMANE
di SVI LUPPO DELLA TECNOLOGI A
Attività APPROVVI GI ONAMENTO
primarie LOGI STI CA LOGI STI CA MARKETI NG
ATTI VI TA’ SERVI ZI
IN IN E
OPERATI VE
Attività VENDI TE
ENTRATA USCITA
L’impresa, con la sua attività, crea un valore per il cliente, che è misurato dal
prezzo che questi paga o sarebbe disposto a pagare per ottenere il prodotto.
Il margine è il valore che residua all’azienda dopo aver coperto i costi
associati allo svolgimento di tutte le attività necessarie per progettare,
produrre, promuovere e commercializzare il prodotto
I segmenti della catena del valore
Scelta di materiali meno costosi Scelte di design, stile, materiali
(fare il costo sui prezzi), particolari, soluzioni progettuali
PROGETTAZIONE DEL
riduzione della frequenza di innovative, rapido sviluppo di
PRODOTTO
variazione dei modelli nuovi prodotti
costo Economie di scala e di Differenziazione
Innovazione di processo, livelli
apprendimento, efficienza qualitativi elevati
PRODUZIONE
di economica degli impianti
Leadership Lay-out, riduzione delle scorte, Logistica per il cliente (consegna
outsourcing dei servizi logistici rapida, efficienza nella gestione
LOGISTICA degli ordini)
Partnership con fornitori, Ricerca fornitori di qualità,
eliminazione clienti marginali, MARKETING DI ACQUISTO soluzioni di vendita
vendita a pacchetti standard, E DI VENDITA personalizzate, sviluppo del brand,
gamma ristretta gamma ampia
Riduzione dei servizi al cliente Offerta di servizi al cliente
(finanziari, di assistenza,
SERVIZI AL CLIENTE informativi)
Delocalizzazione produttiva Formazione delle risorse umane,
GESTIONE DELLE RISORSE
verso aree con bassi costi del tecnologia all’avanguardia
UMANE E TECNOLOGICHE
lavoro Sistema di direzione
LA S.W.O.T. ANALYSIS
L’analisi SWOT supporta il management nella formulazione delle decisioni
strategiche; questo modello si prefigge di identificare tutte le variabili che
possono influenzare la performance e le scelte strategiche dell’impresa,
raggruppandole in una matrice, che offra una visione di insieme sui principali
punti di forza (Strenght) e debolezza (Weakness) dell’impresa rispetto ai
concorrenti, così come sulle opportunità (Opportunities) e minacce (Threats)
derivanti dall’evoluzione del contesto ambientale.
Punti di forza e debolezza riguardano i fattori endogeni, elementi su cui
l’impresa può agire direttamente mentre opportunità e minacce riguardano i
fattori esogeni su cui il potere d’azione dell’impresa è più limitato. Lo
svolgimento dell’analisi dunque richiederà:
Individuare punti di forza e debolezza dell’azienda
Analisi ambientale per individuare opportunità e minacce
Analisi combinata di fattori di origine interna ed esterna per determinare
gli elementi di maggiore criticità
Individuazione delle più opportune alternative di intervento
I fattori interni possono essere ricondotti a risorse e competenze dell’impresa
possono essere distinti in:
Risorse tangibili come quelle fisiche e quelle finanziarie
Risorse immateriali interne(ES.brevetti) ed esterne (es. reputazione
impresa)
Risorse umane
Competenze aziendali (Es. di marketing) in particolare le competenze
distintive, attività che l’impresa svolge con più abilità rispetto ai suoi
concorrenti
Le variabili ambientali con la loro evoluzione possono determinare
opportunità o minacce per l’impresa; le opportunità se sfruttate possono
generare situazioni di vantaggio competitivo , mentre le minacce possono
CAP 9: IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE DELLA GESTIONE
FUNZIONE DI PROGRAMMAZIONE AZIENDALE:
Questa assume un ruolo rilevante nel processo di direzione aziendale
poiché permette di regolare il corso futuro della gestione. La
processo di predeterminazione
PROGRAMMAZIONE può essere def. come:
degli obiettivi, delle politiche e delle attività da compiere entro un
determinato periodo di tempo. Perciò nell’azienda programmare vuol dire
assumere in anticipo un complesso di decisioni attinenti alla gestione
futura
La programmazione è necessaria sia per COORDINARE le operazioni
ricorrenti di gestione (programmazione di esercizio) sia per promuovere
l’innovazione (programmazione di lungo termine)
Il processo di programmazione, per essere veramente efficace, deve
tradursi in un sistema di piani distinto secondo:
a. I contenuti (piani strategici o piani di adattamento)
b. L’ambito gestionale
c. L’orizzonte temporale (piani di lungo o breve periodo)
d. Il grado di analisi
Questi elementi si possono combinare tra loro ed esistono due interrelazioni
prevalenti che definiscono i DUE TIPI FONDAMENTALI DI PIANI:
1. Piano strategico rappresenta elemento di riferimento di tutto il
sistema poiché sia il piano operativo che i singoli piani di funzione
dovranno essere elaborati tenendo conto del perseguimento degli
obiettivi a lungo termine. Il conseguimento di questi ultimi
richiederà la formulazione di un piano strategico, la predisposizione
di un piano di investimenti e un piano organizzativo. Inoltre il piano
strategico può essere suddiviso in (lungo termine):
-piano di sviluppo
-piano degli investimenti
-piano organizzativo
Inoltre dovrà essere articolato anche in piani di breve periodo che
costituiscono la programmazione di esercizio (ossia piano
operativo)
2. Piano operativo piano di produzione, piano di vendita, piano
finanziario, piano di ricerca e sviluppo
Il piano di lungo termine verrà fatto SCORRERE nel tempo in modo da
coprire sempre un periodo di gestione uguale, perciò tale tecnica
consente di aggiungere, anno per anno, un nuovo segmento annuale
(dopo aver eventualmente rettificato i valori dei segmenti precedenti
in rapporto con i risultati degli esercizi conclusi)
I requisiti della programmazione aziendale sono:
FORMALIZZAZIONE documento scritto di programmazione
INTEGRAZIONE riferimento alla gestione nella sua interezza
QUANTIFICAZIONE indicazione di obiettivi e risorse misurabili
PLURIENNALITA’ strategica di obiettivi e politiche
proiezione
PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI AZIENDALI
Un piano è costituito da 4 elementi interconnessi:
1. Obiettivi: rappresentano i traguardi a cui tenderà l’organizzazione
2. Politiche: sono le linee generali di azione
3. Attività (operazioni): flussi di operazioni da attuare durante la
gestione
4. Risorse: sono opportunità-vincoli da rispettare nello svolgimento
delle operazioni
Il processo di costruzione si realizza mediante un percorso di approssimazioni
successive fin quando non si giunge ad un equilibrio tra gli elementi della
programmazione. L’impresa dovrà stabilire gli obiettivi da raggiungere in base
alle previsioni del mercato/i in cui opera. Inoltre l’ottenimento di tali traguardi
sarà subordinato dall’adozione di opportune politiche gestionali, possibilità a
sua volta limitata dall’esistenza di un determinato stock di risorse disponibili.
Un documento importante che scaturisce dal processo di
programmazione è il BUDGET ECONOMICO o BILANCIO PREVENTIVO. E’
un documento contabile che traduce in termini di costi e ricavi, le scelte
e le operazioni stabilite dal piano. L’utilità del budget è rilevante sotto il
duplice profilo decisionale e di controllo. Al budget economico si collega
necessariamente anche un budget finanziario.
LA PROGRAMMAZIONE SECONDO LA “GAP ANALYSIS”
Il processo si sviluppa nel valutare i modi di eliminazione dell’eventuale
“divario” rispetto agli obiettivi da raggiungere secondo la tendenza del
mercato. I punti fondamentali di questo procedimento sono:
a. Fissazione degli obiettivi
b. Previsione degli obiettivi
c. Determinazione del divario (tra obiettivi desiderati e realizzabili
senza innovazioni)
d. Individuazione delle modalità di eliminazione del divario (cioè
politiche innovative )
Con questa impostazione l’azienda tende ad imporre i suoi obiettivi al
mercato, sfruttando le opportunità di mutamento delle sue politiche di
gestione.
Si giunge, per gradi, alla determinazione degli obiettivi e delle politiche
di piano, mediante una serie di correzioni delle ipotesi di partenza e
tramite un processo di contrazione tra i diversi responsabili dell’attività
aziendale. Essa avviene sulla fissazione degli obiettivi e sull’assegnazione