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Relazioni con l'ambiente - Settore
Insieme di imprese che producono gli stessi beni o servizi. Il settore è una suddivisione molto formale del sistema economico, accorpa tutte le attività economiche con medesime caratteristiche comuni. "Settore" può indicare: un mercato/prodotto (es. energia), una particolare proprietà della produzione (es. pubblico/privato), grandi macro-categorie produttive (settore primario, secondario, terziario).
ATECO - Attività Economiche (classificazione adottata dall'istat). I criteri adottati per classificare un settore possono essere: la tecnologia di produzione impiegata, la funzione a cui è destinato il prodotto.
È importante definire i confini che condizionano le scale di riferimento e quindi la posizione di mercato delle imprese (importante per definire i concorrenti).
I settori possono essere:
- Frammentati
- Concentrati
Sono quei settori in cui...
nessun'impresa ha una quota di mercato significativa tale da porla in grado di influenzare le altre imprese nel settore.
ES. industria della calzatura
caratteristiche:
- molte imprese
- piccole dimensioni
- quote di mercato basse
- imprese familiari
- mercati locali
- frammentazione a monte e a valle
- elevati costi di trasporto
- protezioni legislativi
- cicli vitali brevi
- obsolescenza breve e programmata
- elevata differenziabilità (≠diversificazione che implica un cambio di settore)
I motivi per cui esistono i settori frammentati:
RAGIONI STORICHE
nessun impresa è riuscita ad avere il sopravvento sul mercato (il che implica poca attenzioni da esterni)
RAGIONI STRUTTURALI
ci sono barriere all'ingresso molto basse e la maggiore dimensione non influiscono positivamente sulla competitività: l'economia di scala e l'effetto esperienza non hanno un peso determinante rispetto agli altri fattori.
NB. la dimensione è una
barriera all'entrata (es. mercato automobilistico). Fattori di successo possono essere: prossimità al cliente, creatività, flessibilità, controllo. Questi caratteri sono tipici delle PMI.
SETTORI CONCENTRATI. Caratteristiche: poche imprese, grandi dimensioni, alte quote di mercato, internalizzazione, domanda stabile, mercati omogenei, cicli di vita lunghi, alte barriere all'ingresso (dimensioni / brevetti), domanda e tecnologia stabili, tecnologie costose e non appropriabili.
Sono contemporaneamente presenti grandi imprese e PMI. Le PMI riescono a competere perché la politica delle grandi imprese (che si accordano tramite cartelli, in teoria vietati) favorisce la loro sopravvivenza in quanto lasciano degli spazi o interstizi dove le PMI possono vivere. INTERSTIZIALI.
Per questo motivo le PMI in questa situazione vengono definite: imprese leader del mercato gestite da management non efficiente, politiche di collisione che fanno
da ombrello alle PMI- scarsa propensione all'innovazione
- gestione inefficace del marketing
- incapacità di conseguire livelli di costo che potrebbero derivare dall'economia di scala
- AZIENDE B2B (business to business): ogni azienda è cliente di un'altra azienda.
- AZIENDE B2C (business to client): lo scopo è il mercato del consumatore.
- demografici
- economici
- comportamentali
- geografici
- patrimonio
- reddito
- sesso
- negli anni '40/'50 si diffonde il problema della
Relazione ambiente-imprese, e quindi del paradigma struttura/condotta/performance. Scuola di Harvard
2. Con la Scuola di Harvard si sviluppano i concetti di:
- 5 forze (Porter)
- gruppi strategici
- analisi SWOT
PORTER
Autore che studiò le teorie manageriali. I suoi obiettivi sono di determinare come un'impresa possa costruirsi un vantaggio competitivo. Il sistema di Porter si basa essenzialmente su:
- 5 forze
- gruppi strategici
- value chain
Le 5 forze sono:
- fornitori (loro potere contrattuale)
- minaccia di nuova entrata
- concorrenti del settore
- prodotti sostitutivi
- acquirenti (loro potere contrattuale)
Questo sistema delle 5 forze, detto anche della concorrenza allargata, permette di valutare la posizione competitiva di un'impresa. Individua come tali forze erodano la redditività a lungo termine delle imprese. Elemento da analizzare sono i concorrenti diretti, ovvero coloro che offrono la stessa strategia di prodotto sul mercato. Altri fattori da considerare sono:
- economie di volume
- barriere
All'uscita livello di concentrazione del settore asimmetria informativa
FORNITORI→ coloro dai quali l'azienda acquista le materie prime e semilavorati necessari per svolgere il processo produttivo e che potrebbero decidere di integrarsi a valle.
I fattori che influenzano la loro forza: quanto costano acquisti e vendite livello di concentrazione dei competitors quanto costano ai fornitori le vendite livello di specializzazione del prodotto possibilità di sostituzione asimmetria informativa.
ECONOMIA INDUSTRIALE è la disciplina economica che studia il modo in cui le imprese interagiscono sia a livello individuale sia come industria nelle varie forme di mercato.
Le forme di mercato possono essere:
a) ESTREME&farr; concorrenza perfetta / monopolio / monopsonio (c'è un solo cliente)
b) INTERMEDIE&farr; oligopolio/ concorrenza imperfetta
*SLIDE E-LEARNING
L'economia industriale può essere in:
CONDIZIONI STATICHE•
CONDIZIONI DINAMICHE * E-LEARNING
Secondo tale teoria di dipendenza dall'ambiente l'impresa sviluppa rapporti di forte dipendenza dal contesto in cui opera. Questo concetto è quindi in contrasto con la teoria neoclassica. Le sorti dell'impresa dipendono prevalentemente dalle caratteristiche del settore in cui è inserita.
GRUPPO STRATEGICO
Si tratta di individuare l'arena competitiva, quindi individuare i concorrenti che fanno parte dello stesso raggruppamento strategico. Tale teoria è stata proposta da Porter, per far capire meglio i meccanismi competitivi che si creano fra le imprese all'interno di un settore. Le variabili per individuare un gruppo strategico sono:
- grado di integrazione verticale
- ampiezza dell'offerta
- estensione dell'area geografica di presenza dell'impresa
- utilizzo di leve di marketing
- investimenti in ricerca
- qualità di prodotti
- canali di distribuzione
- tipologia di clienti
posizionamento del prezzo
grado di sviluppo della marca (brand)
livello di innovazione e leadership
In questa teoria il settore diventa non più un area di business con barriere all'entrata e all'uscita, ma viene visto come un contesto competitivo in cui ogni impresa adatta diverse strategie.
Le imprese che appartengono allo stesso raggruppamento strategico tendono ad avere:
= struttura organizzativa
= modello produttivo
= assetto societario
L'impresa definisce la propria strategia tenendo conto degli altri soggetti appartenenti al raggruppamento.
ANALISI SWOT SUL LIBRO
TEORIA DIPENDENZA DALLE RISORSE
PFEFFER, SALANCIK
L'impresa per sopravvivere ha bisogno di reperire una certa quota di risorse dall'ambiente economico.
L'impresa deve controllare le risorse critiche per ridurre la propria dipendenza dall'esterno e al contempo aumentare quella dei terzi nei propri confronti.
TEORIA ECOLOGIA DELLE POPOLAZIONI
HANNAN
FREEMANL'ambiente ha un ruolo centrale nel definire le condizioni di sopravvivenza delle imprese. La selezione avviene in base alla capacità di adattarsi all'ambiente: le forme organizzative che, a causa di inerzia strutturale, non riescono ad adattarsi alle specifiche ambientali, vengono eliminate.
TEORIA ISTITUZIONALENORTHLe imprese vivono in un contesto sociale che ha regole sociali, morali, con leggi che vincolano l'operato delle imprese.
TEORIE DI INFLUENZA SULL'AMBIENTETEORIE DI INFLUENZA MANAGERIALESTRATEGIA E LEADERSHIP:la leadership rappresenta la competenza distintiva più importante all'interno delle imprese. Il top manager ha il compito di dare un significato strategico all'impresa, mantenendone l'integrità organizzativa (SELZNICK 1957). Il riferimento è al top management delle grandi imprese, in grado di incidere sulle strutture amministrative per realizzare la crescita dimensionale.il cambiamento strategico
comporta un mutamento strutturale nell'impresa (CHANDLER 1962) -> VISIBLE HAND (vs neoclassici).TEORIE EVOLUZIONISTICHE
Le routine incorporate nell'impresa sono alla base dei cambiamenti aziendali e condizionano le dinamiche dei fattori esogeni ambientali.
SCUOLA AUSTRIACA
La struttura settoriale è un "sottoprodotto" dell'innovazione imprenditoriale. (?*)
SCHUMPETER
La revisione della routine può avvenire in 2 modi:
- modificandole in modo marginale -> meccanismo di imitazione.
- rivoluzionandole totalmente -> meccanismo di innovazione.
DIFFERENZIAZIONE
La differenziazione dei prodotti può essere attuata sia sotto il profilo tecnico, fisico, estetico, che psicologico. L'esistenza di prodotti differenziati comporta il frazionamento del mercato in sub-mercati il cui grado di indipendenza è sicuramente in relazione al grado di differenziazione del prodotto.
essendo attratta da elementi distintivi del prodotto si rivolge preferibilmente alle imprese produttrici del prodotto con tali caratteristiche che godranno di un vantaggio rispetto alle altre nella misura in cui riusciranno a creare e a mantenere tali preferenze. DI MERCATO". Si tratta quindi di saper creare una "NICCHIA DI CONCORRENZA MONOPOLISTICA" Nel mercato vi sono elementi tipici della concorrenza monopolistica come la differenziazione del prodotto, la presenza di molti produttori e la possibilità di entrare e uscire dal mercato facilmente.SUB-MERCATO
Il concetto di sub-mercato è caratterizzato dall'esistenza di una domanda che