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- TRATTAMENTO FISCALE DEL PREMIO
Non c'è alcun beneficio fiscale se la polizza è esclusivamente uno strumento finanziario,
esistono solo per finalità assicurative e previdenziali. Il beneficio risiede della detraibilità
dei premi pagati fino ad un limite definito dalla legge:
polizze di protezione (morte e invalidità) 19% dell'importo annuo pagato
- fondo pensione, i premi possono essere detratti fino a 5164,54 euro
- sulle polizze di risparmio NESSUNA agevolazione
- TRATTAMENTO FISCALE DEI RENDIMENTI FINANZIARI
In fase di accumulo, il trattamento fiscale dei rendimenti finanziari è unico fatto eccezione
per le polizze previdenziali; le polizze vita che non hanno finalità previdenziali prevedono
l'imposta dei rendimenti al momento dell'incasso del capitale che può essere o alla
scadenza del contratto oppure al riscatto. Hanno quindi il beneficio di posticipare la
tassazione, l'aliquota diverge in base alla tipologia di strumenti finanziari prescelta. A
seconda quindi che i rendimenti si siano generati in determinati periodi storici e sopratutto in
determinate categorie di titoli. Dal 1 Luglio 2014 l'aliquota di tassazione è al 26% salvo per i
titoli di stato o equivalenti in cui vale la tassazione al 12,50%. L'aliquota è via via cresciuta
nel tempo, prima era al 20%. (vedi slide moodle per le date precise)
Alle polizze previdenziali è prevista un'imposta sostitutiva sul risultato netto maturato
ogni anno pari al 20%, ridotta al 12,50 per i titoli di stato o equiparati.
TRATTAMENTO FISCALE DEI CAPITALI / RENDITE
Per le polizze di protezione (esenzione del capitale pagato dall'IRPEF e imposta di
- successione in caso di morte)
Per le polizze di risparmio il capitale percepito viene tassato, la differenza tra
- il capitale percepito e la somma dei premi pagati con aliquota pari al 26%
per le polizze previdenziali e fondi pensione la tassazione è pari al 15%, si riduce
- dello 0,3 per ogni anno di adesione superiore ai 15 anni, ma con limite di
tassazione pari al 9% (0,3 * 20 anni)
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Riassicurazione l'assicurazione delle assicurazioni
Contratto tra due compagnie mediante il quale una compagnia (cedente o riassicurato)
cede una parte di rischio ad un'altra compagnia (cessionaria o riassicuratrice), pagando
un premio e ottenendo il diritto relativo al risarcimento. La riassicurazione può essere:
attiva; quando si compra un rischio, si incassa un premio e impegnandosi a pagare
- un risarcimento
passiva; quando si cedono rischi, pago il premio ma ho il diritto all'indennizzo
-
Una compagnia può svolgere entrambe le funzioni nel medesimo momento, nel bilancio
potrebbero quindi figurare entrambe le operazioni.
Il RETROCESSORE è ancora un ulteriore livello, il riassicurare cede ancora ad altri i
relativi rischi. Le finalità in generale riguardano:
ripartizione del rischio
- aumento capacità sottoscrittiva (offrono risorse in più rispetto alle risorse
- delle compagnie di primo livello)
equilibrio del portafoglio conservato
- stabilizzazione dei risultati economici nel tempo
-
Quando le assicurazioni calcolano il loro capitale regolamentare, il capitale si abbatte se
i rischi sono riassicurati.
La ripartizione del rischio può avvenire attraverso la riassicurazione oppure attraverso la
coassicurazione, in questo caso viene creato un "pool" di assicurazioni, e il rischio viene
frazionato in diverse quote. Tutte le volte che si cedono rischi, si aumenta la capacità
sottoscrittiva, in pratica si liberano le riserve tecniche. La compagnia cedendo un rischio
puro si libera, ma l'impegno che ha assunto nei confronti dell'assicurato finale deve
essere garantito, ha quindi l'aggiunta di un rischio di credito.
Nel caso bancario della cartolarizzazione, il cliente finale sa della sua posizione, in
ambito assicurativo invece il cliente non sa nulla.
Esempio: 99 casette piccole e 1 grande.
Probabilità di accadimento sinistro = 1%. Rischio: 1000 per case piccole, 4000 grande
Premio Puro = (1% * 1000 * 99) + (1% * 1 * 4000) = 990 + 40 = 1030
Il premio permette la copertura per le case piccole ma se l'1 % colpisse la sola casa
grande pagheremmo 4000 euro di danni e i premi pagati non sarebbero sufficienti. C'è
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quindi uno squilibrio, al fine di riequilibrare il portafoglio, potremmo riassicurare il rischio
derivante dalla casa grande.
Potremmo farlo integralmente ma non percepiremmo più il premio, decidiamo allora di
trattenere una quota di rischio (in questo modo incassiamo sempre una parte di premio)
e cediamo la restante parte.
La riassicurazione comporta la ritenzione di 1/4 del rischio 1/4* 4000 e 1/4 del premio,
con l'obbligo di pagare quindi 1/4 dell'indennizzo. Ciò significa che andremmo a cedere
3/4 del rischio, 3/4 del premio e 3/4 dell'indennizzo.
Su un premio puro pari a 40 euro applicato alla casa grande, andiamo a cedere i 3/4
ovvero 30, noi come compagnia di assicurazione primaria tratteniamo solo 10. I premi
totali a questo punto saranno: 990+ 10 = 1000 premi puri totali. Avremo quindi il rischio
delle case piccole, più una parte del rischio derivante dalla casa grande.
Se si dovesse verificare il sinistro presso la casa grande, noi pagheremmo solamente
l'1/4, la restante parte rimane in carico al riassicuratore.
La riassicurazione può essere:
facoltativa o individuale (singolo contratto tra impresa cedente e impresa
- riassicuratrice, in cui la cedente compra la copertura sul mercato, vi è libera
contrattazione tra le parti)
obbligatoria o di portafoglio (cessione automatica di tutti i rischi di un portafoglio,
- con accettazione obbligatoria da parte del riassicuratore; in questo caso l'impresa
primaria potrà prendere determinati rischi in funzione della parte riassicurata; in
questo caso il contratto è detto: Trattato di Riassicurazione. Sono limitati nel tempo,
spazio, tipologia di rischio e nel massimale di copertura)
Ogni trattato è caratterizzato dall'individuazione specifica dei rischi gestiti, dell'ambito
territoriale e del massimale di impegno; definiti oggi questi elementi l'impresa sa che su
quei rischi ha un impegno e sa come gestirli in maniera efficiente.
Esiste riassicurazione:
proporzionale; prevede di ripartire i diritti e i doveri del cedente e del riassicuratore
- secondo una logica proporzionale, ad esempio: il villaggio di casette era un esempio
di riassicurazione proporzionale 3/4 rischio, 3/4 premio e 3/4 indennizzo. Qui si cede
ovvero si ripartisce il RISCHIO.
Non - proporzionale; prevede la non proporzionalità nella ripartizione di rischio,
- premio e indennizzo, qui si cede l'ammontare dei DANNI.
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Trattato di riassicurazione proporzionale
Le due controparti si spartiscono il valore assicurato cioè il RISCHIO assicurato, su
questa ripartizione vengono suddivisi anche indennizzi e premi. Due tipologie:
1. riassicurazione in quota (quota share)
Prevede di definire nel trattato le percentuali di ripartizione (percentuali fissate nel
• trattato) e con le stesse percentuali ripartisco rischio, premio e sinistro
Si aumenta la capacità di sottoscrizione
• Riduce l'esposizione massima
• Non contribuisce a riequilibrare il portafoglio
•
Esempio: La compagnia di assicurazione primaria decide di dividere il rischio al 50%,;
l'esposizione massima si dimezza, aumenta la capacità di sottoscrizione di altre polizze,
ma non riequilibra il portafoglio. Se infatti prima della riassicurazione il rischio massimo è
150 e il minimo è 10, dopo la riassicurazione le proporzioni sono sempre quelle solo
dimezzate; il rischio massimo diventa 75, il minimo 5.
Serve per gestire portafogli che hanno una bassa mutualità, tipicamente viene usato
sia in entrata che in uscita. ESEMPIO SWISS RE
quota trattenuta 70 %
• quota riassicurata 30%
• somma assicurata 10 milioni
• Valore trattenuto 7 milioni
• Valore riassicurato 3 milioni
•
Sulle stesse percentuali si ripartiscono premi, rischio ed eventuali sinistri.
Se il tasso di premio è 2*1000 della somma assicurata è = 20000 Da cui:
Premio ritenuto 14000 (20.000 * 0.70)
• Premio ceduto al riassicuratore 6000 (20000 * 0.30)
•
Per danni pari a 6 milioni (devono sempre essere contenuti nel massimale, qui pari a 10
mln), ciascuna assicurazione avrà una quota pari:
Danno pagato dall'assicurazione 1° Grado 4.2 mln (6 mln * 0.70)
- Danno pagato dal riassicuratore 1.8 mln (6 mln * 0.30)
-
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2. riassicurazione per eccedente (surplus Reinsurance)
I rischi fino ad un determinato ammontare detto "pieno di conservazione" vengono
conservati o ritenuti, gli altri invece vengono ceduti al riassicuratore e sono espressi nei
multipli del pieno di conservazione.
Ad esempio, la ripartizione non è proporzionale ma si stabilisce un "pieno di
ripartizione", ad esempio 30, e tutti i rischi fino a 30 vengono trattenuti, quelli eccedenti
vengono riassicurati.
Da qui nascono le percentuali di ripartizione proporzionale di premi e sinistri.
Questa tipologia di riassicurazione permette:
aumentare la capacità di sottoscrizione
- Ridurre l'esposizione massima
- Riequilibrare il portafoglio (indipendentemente dalla dimensione dei rischi, io ritengo
- solo i rischi pari a 30, il surplus lo affido alla riassicurazione)
ESEMPIO SWISS RE
Pieno di conservazione = 300.000, il riassicuratore copre la differenza tra ritenzione e il
valore assicurato, per un massimo di 9 volte la ritenzione del rischio ovvero 2.700.000 (è
il massimale del trattato). Quindi l'assicurazione di primo grado copre 1 pieno pari a
300.000, mentre il riassicuratore copre 9 pieni pari a 2.700.000. La capacità massima
del trattato sarà pari a 10 pieni per un totale di 3.000.000 mln. Premio = 1,5% del valore
assicurato Polizza 1
TOT Ritenute Ass 1° Grado Surplus
Riassicuratore
Somma Assicurata 3 mln 300.000 (10%) 2.7 mln (90%)
Premio 4500 450 (10%) 4050 (90%)
Indennizzo 1.5 mln 150.000 (10%) 1.350.000 (90%)
Polizza 2
TOT Ritenute Ass 1° Grado Surplus
Riassicuratore
Somma Assicurata 130.000 130.000 (100%)
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In questo secondo caso la polizza stipulata è pari a 130.000 < 300.000 quindi la
compagnia di assicurazione primaria tratterrà tutto il rischio per se.
TOT Ritenute Ass 1° Grado Surplus
Riassicurazione
Somma Assicurata 3.5 mln 300.000 (8.57%) + 2.7 mln (77,14%)
500.000 (14.29%) =
800.000 (22.86 %)
In questo caso notiamo che la polizza supera il massimale, il 14,29% viene gestito fuori
dal Trattato poichè questo ha il pieno massimo di 3 mln. La parte che sta all'interno del
trattato ovvero 3 mln ha lo st