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CS
1 1
TC TC TC
11 12
Sull’asse delle ascisse abbiamo il tasso di contribuzione (TC = 1 - Cu/p), che è una
percentuale e quindi varia da 0 a 1; sull’asse delle ordinate abbiamo i costi di struttura ed i
ricavi di equilibrio. Vi sono poi gli stati della struttura: S vuol dire stato della struttura al
11
tempo 1.
I Costi di struttura non variano perché abbiamo degli adeguamenti che non comportano
investimenti, ma solo un cambiamento delle relazioni, che cambiano ad esempio se si
trova un fornitore che fornisce materie prime ad un costo inferiore. In questo caso il tasso
di contribuzione aumenta e il ricavo di equilibrio si riduce, facendo aumentare i profitti.
L’azione di governo si concretizza con il passaggio dallo stato S1 allo stato S2, facendo
variare i costi di utilizzo e, in questo modo si può anche migliorare l’organizzazione.
Con l’adeguamento si trasformano le relazioni in un periodo di tempo breve.
Effetti dell’adeguamento sul profitto
R* è il ricavo d’equilibrio, cioè la quantità di ricavi che copre i costi totali.
RT = CT
CT = Cs + Cu
R* = Cs * Cu 63
S —> 100 = 30 + 70 q* = 10 q = 20 p = 5
11
S —> 80 = 30 + 50 q* = 8 q = 20 p = 5
12
Nelle curve di isocosto i CS restano invariati nel passaggio da S ad S , mentre si
11 12
adeguano i Cu; se diminuiscono i Cu, diminuisce anche R* per arrivare all’equilibrio e
quindi si sono migliorate le relazioni.
Il TC aumenta e, quindi, anche MC = p - Cu (è unitario = perché si calcola per ogni unità).
Si ottiene il margine di contribuzione a livello complessivo di azienda facendo: MC = p × q
S —> 30 = 100 - 70
11
S —> 30 = 80 - 50
12
Per raggiungere l’equilibrio in S bisogna vedere q* = 10, in S q* = 8 unità; questo vuol
11 12
dire che nel secondo caso la 9° unità è già profittevole, mentre nel primo ancora serve per
raggiungere il BEP.
Questo vuol dire che nel primo caso il TC è più basso, mentre nel secondo aumenta e
diminuisce R*.
S —> Cmu1 = R*/q = 100/20 = 5
11
S —> Cmu2 = R*/q = 80/20 = 4
12
Nel primo caso ho un prezzo di vendita p = 5 ed un costo medio unitario (di produzione)
C = 5; questo vuol dire che non guadagno nulla.
mu
Nel secondo caso ho p = 5 e C = 4; vuol dire che ho un profitto unitario pari ad 1.
mu
Cu = Cu /q = 70/20 = 3,5
1 1
MC = p1 - Cu = 5 - 3,5 = 1,5
1 1
TC = 1 - Cu /p = 1 - 0,7 = 0,3
1 1 1
Cu = Cu /q = 50/20 = 2,5
2 2
MC = p - Cu = 5 - 2,5 = 2,5
2 2 2
TC = 1 - Cu /p = 1 - 0,5 = 0,5
2 2 2
Se si riduce il costo medio unitario di produzione, aumenta il profitto: nelle due ipotesi S
11
ed S vendo le stesse quantità q = 20 allo stesso prezzo di vendita p 0 5, ma nell’ipotesi
12
S non ho profitto perché R* = 100 e R = 100; nell’ipotesi S ho profitto p = 20 perché R*
11 T 12
= 80 e R = 100.
T
Questo accade perché nella seconda ipotesi ho diminuito i costi di utilizzo Cu. 64
Adeguamento
R*,CS a b e ricavi attesi
P =TC (R-R* )
11 11 11
R* c
11 d P =TC (R-R* )
S 12 12 12
11 f
R* 12 g S
12
CS TC TC TC
1
11 12
Sono aumentate le vendite che consentono all’impresa di aver un profitto, per cui l’area
“aefg” è più estesa di “abcd” (rappresenta il profitto).
Con l’adeguamento si ha:
- un incremento di efficienza tecnica: si ha se si riduce la q* ed è un’efficienza tecnica,
che si distingue da quella economia, perché si riduce il tempo di produzione, la quantità
di fattori produttivi, ecc. Nell’efficienza economica si associa all’input un valore
economico, il costo; si potrebbe avere anche solo un’efficienza economica.
- un miglioramento dell’elasticità della struttura, attraverso:
l’elasticità del prodotto, che si riferisce alla possibilità di inserire o eliminare un
• prodotto dal mix (un’azienda riesce a rispondere ai gusti dei consumatori in maniera
tempestiva);
l’elasticità di mix, che si riferisce alla capacità di variare il peso relativo dei singoli
• prodotti;
l’elasticità del prezzo, che si riferisce alla capacità di governare nel tempo la
• differenza tra valore percepito dal cliente e prezzo praticato, incidendo su ambedue
le grandezze;
l’elasticità dell’approvvigionamento, intesa come capacità di governare le relazioni tra
• imprese e sistemi di approvvigionamento (materie prime).
L’elasticità di mix dipende dal magazzino dell’imprese e dall’indice di rotazione di
magazzino: più è veloce a ruotare il magazzino, più l’impresa ha efficienza di mix, perché
la scarsa rotazione di magazzino dà solo un potenziale profitto all’impresa. La rotazione è
differente da settore a settore: il settore alimentare ha una rotazione molto veloce.
Per l’elasticità di prezzo è importante il concetto di valore, per cui si innescano due
concetto:
Valore d’uso: l’attitudine di un bene a soddisfare un bisogno;
1. Valore di scambio: quanto si è disponibile a pagare per avere il bene che soddisfa un
2. determinato bisogno.
Da questo dipende la determinazione del prezzo da parte dell’impresa. 65
Trasformazioni
Si fa una trasformazione per cui impresa ha meno Costi di Struttura: questo può essere
fatto attraverso le esternalizzazioni o una ristrutturazione dell’organizzazione interna per
ridurre i CS. R*,CS S
11
R* 11
R* 21 S
21 S
22
R* 22 CS
1
CS
2
TC TC 1 TC
11 22
=
TC 21
Il fatto che in TC il TC è uguale al TC , sarà diminuito il costo di struttura. Si ha una
11 21
convenienza dovuta ad una diminuzione del R*, ma c’è una riduzione dei costi fissi (anche
unitari), per cui c’è un aumento delle vendite profittevoli e, di conseguenza, aumenta il
profitto pur avendo lo stesso TC.
Gli ambiti di intervento riguardano:
- sfruttamento delle economie di specializzazione: l’azienda ha competenze
specifiche rispetto alla concorrenza, ma per averle deve fare formazione del personale,
innovazione, che può essere molto costosa e quindi ha convenienza ad esternalizzare e
far fare a terzi ciò per cui servono delle competenze specifiche (cambiare scherma
organizzativo definito).
- modificazione delle fonti di provvista con l’utilizzo di nuovi strumenti di
finanziamento: l’aspetto finanziario è un fattore critico per le aziende perché il denaro è
una risorsa scarsa e contenibile, per cui ha un costo. Bisogna ricorrere a strumenti di
finanziamento che comportano una minor incidenza per l’impresa, che non si può
indebitare all’infinito perché rischia di distruggere valore.
Le fonti di finanziamento vanno monitorerete in continuazione ed il sistema finanziario
valuta il merito creditizio delle imprese in continuazione attraverso agenzie di rating.
- utilizzo di impianti di automazione flessibile al fine di migliorare la flessibilità
dell’unità di produzione dell’impresa: l’azienda deve essere flessibile per adattarsi ai
mutamenti dell’ambiente. 66
Ristrutturazioni fisiologiche
Nasce da motivi naturali per l’evoluzione dell’azienda e la porta ad attivare in un arco di
tempo più lungo rispetto ad adeguamenti e trasformazioni delle variazioni
dell’organizzazione di governo: variano le relazioni, lo schema organizzativo di massima e
definito, ma non varia l’idea imprenditoriale, l’identità delle imprese.
R*,CS S
11
R* 11
R* 21 S
21 S
22
R* 22
CS
1
CS
2 TC TC 1 TC
11 22
=
TC 21
La curva totale trasla verso il basso (CS) con effetti sul ricavo di equilibrio R* che si riduce
e questo provoca un aumento del profitto; il TC resta invariato perché la variazione di CS
non ha influenza sul TC. 67
Ristrutturazioni patologiche
L’azienda è in perdita e deve decidere se:
chiudere
I. riconvertire (cambiare identità)
II.
Bisogna dismettere gli impianti e lo smaltimento comporta costi, ristrutturare la struttura,
fare investimenti, acquistare nuovi impianti, acquisire nuovo personale, ecc.
Si riducono i costi di struttura in maniera superiore rispetto alla ristrutturazione fisiologica;
si riducono anche i ricavi R* e si incrementa il profitto.
R*,CS S
11
R* 11
CS
1 S
22
R* 22
CS
2 TC TC 1 TC
11 22
=
TC 21
Se R* > R attesi, l’azienda è in perdita; se R* aumentano per effetto dell’incremento dei
CS, il profitto sarà diminuito per effetto della diminuzione delle vendite profittevoli R-R*.
Se la curva superasse i ricavi attesi, l’azienda sarebbe addirittura in perdita perché non
avrebbe ricavi profittevoli, il TC aumenta per effetto della diminuzione di CS e R* non
coprirebbe più i costi. 68
CAPITOLO X- La leva operativa
Vantaggio competitivo
Il perseguimento del vantaggio competitivo e la creazione di valore sono le condizioni
che assicurano l’elevata probabilità di sopravvivenza al sistema.
I vantaggi competitivi possono essere:
- DI COSTO —> se l’impresa produce lo stesso bene dei concorrenti, ma ad un minor
costo;
- DI DIFFERENZIAZIONE —> è il vantaggio che deriva dalla capacità di soddisfare le
diverse esigenze dei consumatori prima dei concorrenti.
Corollario:
Lo sviluppo del profitto non è sempre sinonimo di creazione del valore.
esempio: un’azienda riduce di molto il prezzo di un prodotto e questo nel breve periodo
porta un aumento del profitto per effetto dell’aumento delle vendite. Questo non
necessariamente porta ad una creazione di valore, ma può anche distruggerlo, ad
esempio, se non si riescono più a coprire i costi.
Leva Operativa
LO (R)
ij per R = R *LO (R*) = ∞
ij ij
per R = ∞ LO (∞) = 1
ij
1 R * R
ij
Il modello serve a spiegare come variano i profitti al variare dei ricavi.
La leva operativa ci dice se un’azienda ha delle potenzialità tali che possono essere
sfruttare per generare profitto.
Si fa quest’analisi se un imprenditore deve decidere se acquistare un’azienda in
funzionamento (es. la FIAT che assorbe Chrysler, che è in crisi).
La curva ha un Andamento Decrescente perché man mano che viene sfruttata la leva
operativa, la curva decresce. 69
Graficamente si h