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LA GESTIONE OPERATIVA SOTTO IL PROFILO ECONOMICO E FINANZIARIO: I CICLI

Sotto il profilo della gestione operativa il processo materiale dell'impresa vede la presenza di tre cicli diversi:

  1. ciclo produttivo: periodo di tempo che intercorre tra l'inizio della lavorazione e il suo termine;
  2. ciclo finanziario: si origina con il pagamento delle forniture e dei fattori produttivi (misurate dal costo sostenuto) e terminerà con l'entrata finanziaria relativa ai ricavi;
  3. ciclo economico: nasce con l'acquisizione di fattori produttivi (emergere di costi) e termina con collocazione del prodotto presso l'utente finale (generazione di ricavi).

Nella realtà il ciclo economico e quello finanziario non coincidono perché non sempre l'acquisto → costo (la vendita → ricavo) corrisponde al pagamento (alla riscossione). Tale sfasamento origina un debito (credito). PG 11

La discrepanza tra questi tre cicli può essere...

annullata (ipoteticamente) con il just in time. I PRINCIPALI INDICATORI PER L'ANALISI DELLE GRANDEZZE D'IMPRESA

Al fine di valutare le condizioni di esistenza dell'impresa occorre valutarne correttamente i risultati economici e finanziari. Ciò è possibile attraverso un'analisi rigorosa del bilancio aziendale (frutto dell'aggregazione delle singole poste contabili) anche grazie all'ausilio delle sue riclassificazioni e delle relazioni tra grandezze (indici).

LA RICLASSIFICAZIONE DEL "BILANCIO"

Riclassificare significa re-disporre le voci che compongono i prospetti di bilancio (CE e SP) al fine di evidenziare grandezze utili alla comprensione delle dinamiche economiche (reddituali) e patrimoniali.

Il bilancio e le sue riclassificazioni aiutano infatti a:

  • analizzare la gestione operativa dell'impresa sotto il profilo economico e finanziario;
  • analizzare la creazione della struttura patrimoniale;
  • formulare previsioni e
simulazioni;➔ evidenziare le relazioni fra grandezze economiche e patrimoniali.

LA FORMAZIONE E DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA (IL CONTO ECONOMICO SCALARE).

La riclassificazione "a valore della produzione e valore aggiunto" distingue le varie gestioni aziendali, in particolar modo: la gestione operativa (gestione caratteristica dell'impresa), finanziaria (costi e ricavi collegati agli aspetti finanziari), straordinaria (accadimenti eccezionali dell'esercizio trascorso) e fiscale (relazione con l'Erario → tasse).

Tale strumento evidenzia come la ricchezza, creata all'interno del processo aziendale, viene distribuita all'esterno. Inoltre, rappresenta un indicatore di soddisfazione teleologica dei soggetti che a vario titolo ruotano attorno all'impresa.

Il risultato operativo evidenzia la capacità dell'impresa di praticare l'attività caratteristica. Un risultato operativo pari a zero mostra come la capacità di

Creazione di ricchezza eguaglia i costi operativi (condizione minima di economicità). Il risultato della gestione ordinaria evidenzia se l'impresa è in grado di ripagare gli oneri finanziari sui debiti contratti. In caso di autofinanziamento non si può esprimere una valutazione completa dello scopo autogeno e non si può stabilire con certezza quale sia l'interesse motivante. Ogni margine (differenza/risultato) evidenzia se la ricchezza creata, al passaggio precedente, è o meno sufficiente a pagare il fattore produttivo che sta a valle. Difatti, un margine negativo indica che la ricchezza non è sufficiente a remunerare i fattori produttivi che stanno a valle.

LA STRUTTURA PATRIMONIALE

Le logiche di riclassificazione dello Stato Patrimoniale sono volte a distinguere le poste di attivo e di passivo secondo la loro velocità a trasformarsi in risorse finanziarie (attivo: decrescente liquidità, passivo: decrescente esigibilità).

PG 13 L'autofinanziamento L'autofinanziamento può avere una duplice origine: 1. Autofinanziamento da reddito: consiste nel mantenere la ricchezza generata, all'interno del patrimonio dell'impresa. Tale ricchezza entra a far parte del patrimonio dell'impresa e rappresenta una forma di capitalizzazione che l'assetto proprietario effettua per svariati motivi. 2. Autofinanziamento da costi: è generato dall'imputazione nel conto economico di costi che non generano uscite finanziarie nell'esercizio (quota TFR, quota di ammortamento dei beni strumentali nella misura dell'effettivo utilizzo del bene, ecc.). NB: Se per qualche evento particolare, si ammortizza una immobilizzazione per un periodo maggiore al suo effettivo utilizzo, allora saremo di fronte ad un autofinanziamento da reddito. Le condizioni di esistenza dell'impresa Le due condizioni di esistenza per l'impresa sono: ★ Equilibrio finanziario: capacitàdovremmo parlare di equilibrio economico a breve termine e equilibrio economico a lungo termine. L'equilibrio economico a breve termine si riferisce alla capacità di generare ricavi sufficienti per coprire i costi nel breve periodo, mentre l'equilibrio economico a lungo termine si riferisce alla capacità di generare ricavi sufficienti per coprire i costi nel lungo periodo, tenendo conto anche degli investimenti e delle spese di sviluppo. ★ equilibrio finanziario corrente: capacità di far fronte alle obbligazioni correnti senza snaturare la struttura finanziaria dell'impresa. L'equilibrio finanziario corrente si ha quando l'attivo circolante è strettamente maggiore delle passività correnti. Questo perché la parte strutturale del capitale circolante netto (Attivo di breve – Passivo di breve) genera un fabbisogno finanziario di medio/lungo periodo e per tale motivo deve essere finanziata con fonti di medio/lungo periodo. ★ equilibrio finanziario strutturale: condizione di equilibrio strutturale si ha quando l'attivo circolante è strettamente maggiore delle passività correnti, questo perché la parte strutturale del capitale circolante netto (Attivo di breve – Passivo di breve) genera un fabbisogno finanziario di medio/lungo periodo e per tale motivo deve essere finanziata con fonti di medio/lungo periodo.l'equilibrio finanziario deve essere sempre mediamente verificato. Il problema è che le due condizioni sono collegate tra di loro ed il perdurare di perdite economiche a lungo produce uno squilibrio nella struttura finanziaria dell'impresa. LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA Oltre alle condizioni di esistenza del sistema aziendale (equilibrio economico ed equilibrio finanziario), due elementi determinanti per valutare la fattibilità di un'attività imprenditoriale sono: - la leva operativa (break even point, soglia tecnica): quantità minima da produrre e vendere affinché i ricavi generati coprono i costi operativi dell'impresa. PG 14 Nel punto di pareggio i ricavi eguagliano (solo) i costi operativi. Per tale motivo, l'impresa si auspica di trovarsi a destra del B.E.P in maniera da produrre ricavi che ripagano i costi che stanno a valle e rendano possibile il conseguimento di un risultato economico positivo. Se il

B.E.P non risulta raggiungibile, l'impresa potrebbe: ridurre i costi fissi operativi (se questo non incide sulla capacità produttiva dell'impresa), aumentare la base temporale sulla quale ripartire il costo fisso, aumentare il prezzo unitario di vendita, ridurre l'entità del costo variabile unitario o trasformare i costi fissi in costi variabili (decentramento di specialità → problema strategico).

Il B.E.P ci aiuta nella verifica della condizione di equilibrio economico perché se l'impresa già conosce l'orizzonte temporale per raggiungere il B.E.P, vuol dire che conosce l'intervallo temporale sul quale esaminare l'equilibrio economico.

La leva finanziaria: rappresenta la scomposizione della redditività complessiva dell'impresa nelle sue varie gestioni. Tale strumento consente di dimensionare il livello di indebitamento dell'impresa al fine di massimizzare la redditività del capitale.

proprio.Dato che il ROE è un indicatore estremamente sintetico, che deve essere messo in confronto conqualcos'altro e non fornisce informazioni sulle aree che hanno creato o distrutto valore, viene scomposto in tale modo:

Esaminiamo i membri di tale uguaglianza:

  • ROI: redditività della gestione caratteristica dell'impresa;
  • i (oneri finanziari / capitale di debito): costo dell'indebitamento (capitale di credito) o redditività della gestione finanziaria;
  • t: rapporto tra mezzi di terzi e mezzi propri (grado di leva finanziaria) o livello di capitalizzazione;
  • s: redditività della gestione fiscale e straordinaria;

Se lo spread (leva finanziaria) è positivo conviene ottenere finanziamenti e investirli nella gestione operativa, producendo un aumento della redditività complessiva dell'impresa (ROE). Questo può essere effettuato se si ha fiducia nella propria redditività operativa, senza snaturare il

livello di capitalizzazione (si può agire solo sulle passività di m/l termine). Questo si lega all'equilibrio finanziario, poiché tali operazioni incidono sul livello di capitalizzazione (sulla struttura finanziaria dell'impresa). Se lo spread è 0, occorre ridurre il costo dell'indebitamento. ≤ L'ANALISI DELLA REDDITIVITÀ ROE Il punto di partenza per l'analisi della redditività di un'impresa è l'indice ROE (Return on equity = Reddito netto/Mezzi propri) che rappresenta il tasso di redditività del capitale proprio. Esso va confrontato: ● con il rendimento di investimenti alternativi a basso rischio (BOT, CCT ecc.) che solitamente è del 4-5%; ● con il ROE di concorrenti diretti (dimensione, fase di vita aziendale, ...). A fini interpretativi, il ROE può essere analizzato attraverso due scomposizioni: ➔ la formula moltiplicativa (formula Du Pont); ➔ la formulaione finanziaria inadeguata● inefficienza operativa● politiche di pricing sbagliate● concorrenza aggressiva● cambiamenti normativi o legislativi che impattano negativamente l'impresa. La formula moltiplicativa (Du Pont) è un metodo utilizzato per analizzare la redditività operativa di un'impresa. Essa si basa sul rapporto tra il reddito operativo e il capitale investito medio. Il ROI indica quindi la capacità dell'impresa di generare profitti in relazione al capitale investito. Tuttavia, non tutte le imprese sono in grado di calcolare il ROI, soprattutto quelle che utilizzano un bilancio abbreviato. Inoltre, il ROI può essere influenzato in modo significativo dalla politica fiscale dell'impresa. Un ROI pari a zero indica che l'impresa si trova nel punto di pareggio economico (B.E.P.), ovvero il punto in cui il risultato operativo è zero. Se il ROI è uguale o inferiore a zero, significa che la ricchezza generata in una fase intermedia non è sufficiente a coprire il fattore produttivo che si trova a valle. Ci possono essere diverse ragioni per cui il ROI può essere negativo. Ad esempio, l'incapacità di posizionare il prodotto sul mercato, shock di mercato, prezzi troppo alti, costi elevati delle materie prime, squilibrio tra il costo del personale e la struttura produttiva aziendale, strumentazione finanziaria inadeguata, inefficienza operativa, politiche di pricing errate, concorrenza aggressiva e cambiamenti normativi o legislativi che impattano negativamente sull'impresa.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
40 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher PieroGrassano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Pucci Tommaso.