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COMPETENZE:
Capacità di realizzare azioni/attività finalizzate al raggiungimento di certi risultati
o
LE RISORSE E LE COMPETENZE DISTINTIVE COME FONTE PRINCIPALE DEL CV:
Scarse
o Rilevanti rispetto ai fattori critici di successo del mercato
o Appropriabili poter esercitare un diritto di proprietà che esclude i concorrenti e che dipende
o da condizioni tanto oggettive quanto soggettive
Non sostituibili
o Non riproducibili
o Non trasferibili
o Durevoli
o
Differenziare un prodotto significa offrire al cliente, agli occhi del cliente, qualcosa di diverso e
distinto da quello offerto dai concorrenti.
Unicità dei caratteri del prodotto dovuta a:
• Qualità tecnica: qualità degli elementi tecnici funzionali del prodotto
• Qualità immagine: qualità degli elementi del prodotto a valenza percettivo-emozionale
Conseguibile attraverso tutte le aree funzionali marketing, produzione, approvvigionamento,
finanza, gestione del personale, R&S.
Fattori critici nella strategia di differenziazione:
1. Conoscenza approfondita del cliente
2. Capacità di innovare in modo continuo
3. Capacità di comunicazione
4. Coerenza tra i caratteri
Un fondamentale mezzo di differenziazione è la marca del prodotto.
La marca è un nome, un termine, un simbolo o un disegno o una combinazione di questi elementi
che ha l’obiettivo di identificare beni e servizi di un venditore o un gruppo di venditori
differenziandoli da quelli dei concorrenti.
La marca assolve a tre funzioni fondamentali:
• Identificativa facilita il riconoscimento del prodotto
• Valutativa riassume in se la valutazione sulle caratteristiche tecniche funzionali ed
emozionali-simboliche del prodotto ad essa associato
• Fiduciaria contribuisce ad instaurare un meccanismo di fiducia tra utente e
prodotto/produttore.
Le direttrici di sviluppo rappresentano le scelte in merito ai processi di cambiamento che l’impresa
intende attivare per rispondere al mutamento continuo del proprio contesto di riferimento e ci sono
2 modalità:
• Direttrice di specializzazione: l’Impresa opera in una sola area di business soddisfacendo
un unico bisogno; l’impresa può essere monobusiness e adottare un approccio
differenziato al mercato.
• Direttrice di diversificazione: l’impresa opera su più aree di business distinte.
Monobusiness = Specializzazione Pluribusiness = Diversificazione
LA SPECIALIZZAZIONE
• Crescita dimensionale: nel caso sussista ancora sul mercato una quota di domanda
insoddisfatta (incremento capacità produttiva)
• Penetrazione del mercato: come nel caso della crescita dimensionale ha in questo caso
viene sottratta parte della domanda ai diretti concorrenti.
• Nuovo prodotto per una nuova classe di utenza: pur continuando a soddisfare lo stesso
bisogno, l’impresa amplia la gamma di prodotti offerti individuando sul mercato un nuovo
segmento da sfruttare.
• Ampliamento dell’ambito geografico di riferimento: il prodotto offerto è lo stesso ma in un
mercato geografico differente.
• Scelta del grado di integrazione verticale: scelta del numero di fasi di lavorazione svolte
direttamente.
Filiera produttiva lineare
Filiera produttiva implosiva Filiera produzione esplosive
Integrazione verticale completa: l’impresa svolge tutte le fasi di lavorazione
Impresa completamente de-integrata: l’impresa svolge una sola fase di lavorazione
INTEGRAZIONE VERTICALE PARZIALE:
Motivazioni:
• Riducono la rigidità della struttura dei costi rispetto alla variabilità della domanda;
• Sono in grado sia di verificare la qualità dei prodotti sia di confrontare la qualità dei miei con
quelli dei fornitori.
Modalità:
• Vie interne
• Vie esterne
• Vie contrattuali:
Quasi integrazione (franchising)
o Integrazioni contrattuale (accordi di fornitori tra imprese di raffinazione del petrolio e
o imprese estrattrici)
Motivazione all’integrazione verticale:
• Indivisibilità delle tecnologie produttive
• Fattori legati alla localizzazione
• Distribuzione irregolare della redditività lungo la filiera produttiva
• Presenza di economie di scala
• Fattori normativi
• Scelte di make or buy
LA DIVERSIFICAZIONE PRODUTTIVA
IMPRESA
PROD.PRIMARIE
PROD.INTERMEDIE
PROD.FINALI
MERCATO
L’impresa può svilupparsi anche attraverso direttrici pluribusiness, in questo caso l’impresa cerca
di perseguire il soddisfacimento di più bisogni operando quindi in 2 o più aree di attività.
Diversificazione omogenea: ai prodotti attuali vengono affiancati uno o più nuovi prodotti che
presentano elementi di comunità con quelli originari.
Diversificazione eterogenea: la scelta dei nuovi business in cui operare non è guidata dalle
sinergie possibili ma dalle caratteristiche strutturale delle nuove aree di attività, in particolare
l’impresa entrerà in nuovi business complementari a quello originale sotto il profilo del rischio
d’impresa. Tale direttrice di sviluppo si definisce conglomerale quando invece la diversificazione è
perseguita solamente per cogliere opportunità di mercato che si presentano.
Modalità d’attuazione della diversificazione produttiva:
• Vie interne
• Vie esterne
• Modalità collaborative (joint venture)
Motivazioni alla diversificazione:
• Riduzione del rischio di fallimento
• Creazione di un mercato finanziario interno
• Creazione di un mercato del lavoro interno
• Normativa anti-trust
• Risorse e competenze eccellenti (marchio consolidato)
• Risorse e competenze in eccesso (capitale finanziario)
• Economie di scopo
• Crisi nel vecchio settore: riconversione per declino strutturale del settore di appartenenza,
oppure per obsolescenza tecnologica di processo o di prodotto irrecuperabile rispetto a
processi e prodotti alternativi offerti in altri settori o infine per la perdita non recuperabile
della posizione competitiva
• Evidenti opportunità di redditività in altri settori
• Incremento del potere di mercato
DECISIONI IMPREDNITORIALI
DECISIONI STRATEGICHE
DECISIONI FUNZIONALI DI
RILIEVO IMPRENDIT.
• Definizione di area di attività
• Definizione strategie concorrenziali
• Definizione direttrici sviluppo
Definiscono il modo di essere ed il modo ●
Organizzazione
di evolversi dell’impresa nell’ambiente ● Produzione
●
Marketing ● Finanza
●
Informazione
Sono scelte che devono essere coerenti con le decisioni strategiche
E perciò seppur importanti si pongono ad un livello inferiore.
Decisioni organizzative (prese dal vertice imprenditoriale):
Macrostruttura:
• Divisione del lavoro
• Organi (unità organizzative)
• Modalità di coordinamento verticale (gerarchia) e orizzontale (regolano e stabiliscono
l’attività dell’impresa)
• Criteri di responsabilizzazione
Microstruttura:
• Definizioni di compiti e ruoli delle singole persone, a seconda della divisione del lavoro
sipossono identificare queste tipologie di struttura:
Multifunzione
o Multidivisionale
o A matrice
o
MULTIFUNZIONALE : DIREZIONE GENERALE
COMITATO PERSONALE COMITATO
FINANZA
DIREZIONE LOGISTICA
DIREZIONE MARKETING DIREZIONE PRODUZIONE
TUTTI I PRODOTTI CHE PRODUCO
Criterio del lavoro direzionale per funzioni le decisioni strategiche competono tutte
all’imprenditore
VANTAGGI:
• Elevata specializzazione
• Elevata efficienza dei processi operativi
SVANTAGGI:
• Divergenze di obiettivi e conflitti tra aree funzionali
• Perdita di controllo da parte dell’organo imprenditoriale
• Sovra-lavoro dell’organo imprednitoriale
MULTIDIVISIONALE: DIREZIONE GENERALE
COMITATO PERSONALE COMITATO
FINANZA DIVISIONE A DIVISIONE B
ACQUISTI PRODUZIONE VENDITE ACQUISTI
PRODUZIONE VENDITE
Divisioni:
• Divisione del lavoro direzionale: prodotto, mercato geografico, categoria di clienti
• Ogni divisione riproduce il modello funzionale
• Divisioni sono centri di profitto
L’imprenditore deve definire:
• Meccanismi di coordinamento (ricorso organi staff)
• Livello di autonomia dei centri divisionali (centri di profitto con elevata autonomia)
• Criteri di allocazione delle risorse finanziarie tra le divisioni
Vantaggi:
• Gestire meglio la complessità derivante da una diversificazione
• Le decisioni operative rimangono spesso a livello di singola divisione e il vertice si controlla
su quelle strategiche
• L’autonomia e la responsabilizzazione sul profitto fa sviluppare competenze imprenditoriali
ai managers di divisione
Svantaggi:
• Conflitti tra divisioni circa l’allocazione delle risorse finanziarie
• Managers orientati al breve periodo
• Si moltiplicano i costi causati dalla replicazione del modello funzionale
A MATRICE: DIREZIONE GENERALE
PRODUZIONE MARKETING FINANZA
PERSONALE
DIVISIONE PROD.A DIVISIONE PROD.B DIVISIONE PROD.C
DIVISIONE PROD.D
MERCATO 1 X X X
X Organi permanenti
MERCATO 2 X X X
X Insieme di divisioni (prodotto / business)
MERCATO 3 X X X
X
Le decisioni inerenti la produzione riguardano:
• Definizione del prodotto
• Definizione dei processi produttivi
• Scelta del modello di produzione
• Definizione dell’apparato produttivo
• Definizione dei livelli di funzionamento
Definizione delle caratteristiche specifiche che il prodotto deve possedere:
COMPONENTI
FUNZIONI TIPI
DEF.DEL PRODOTTO Desing
COSTO INDUSTRIALE
QUALITA’ TECNICA Affidabilità GRADO DI STANDARD.
Conformità
Resist. uso
Definizione del processo produttivo che realizzerà il prodotto con le caratteristiche prima delineate:
TECNOLOGIA
Il tipo di tecnologie utilizzate
Nel processo produttivo
PROCESSO PRODUTTIVO
PROCEDIMENTI TECNICI
CONTINUITA’ Grado di meccanizzazione
● Processi continui per natura: flusso
• Grado di standardizzazione del processo
regolare di materie prime e fattori
• Variabilità produttiva produttivi
● Processi resi continui
attraverso processi organizzativi
● Processi intermittenti
BENI SINGOLI
PRODUZIONE DI MASSA GESTIONE PRODUTTIVA
PRODUZIONE IN SERIE
L’impresa produce per il magazzino (non vi è commessa) Num