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ECONOMICO PER SEGMENTI DI CLIENTELA.
L’impresa tutti gli anni deve costruire un conto economico, perché bisogna presentare il bilancio
d’esercizio, da presentare con un certo prospetto, una certa scadenza etc. serve all’impresa
perché nel momento in cui ha bisogno di dati ha bisogno di sapere quanto quel determinato
segmento di clientela genera all’impresa come margine.
Bisogna sapere quanto mi rende quel segmento particolare di clientela. Come si fa? Si fa fare
l’analisi contabilità di costi, programmazione, etc. li riclassificano (il conto economico) con il
concetto dell’Activity Based Costing: si va a dividere il conto economico solo ed esclusivamente
ai costi che sono imputati direttamente al cliente, tutti gli altri costi in questo lavoro non
interessano all’impresa. E’ importante in questo momento riclassificare il bilancio in base a questo
prospetto. CONTO ECONOMICO DEL
Si va a vedere qual è il fatturato (che si stima CLIENTE
ovviamente per coorte di clientela), quali sono i
costi di produzione, si si calcola un margine
lordo.
Dal margine lordo attraverso delle stime, si
vanno a calcolare quali sono i costi (di
acquisizione, di sviluppo e di fidelizzazione) e si
ottiene un margine netto della coorte di
clientela.
I clienti da più tempo sono quelli che generano
un margine di contribuzione più elevata, perché
primo si divide per coorti di clientela, e questo conto economico fa vedere che i fatturato ed i costi,
fanno vedere che se un cliente è da poco cliente dell’impresa acquista poco, ha quindi un fatturato
più basso. I costi (quelli fissi ci sono sempre), invece i costi che pesano molto su un conto
economico sono quelli legati alla pubblicità, alla comunicazione, quindi al fatto di farsi conoscere.
E più questo cliente è giovane e più costa perché bisogna fare in modo che questo cliente venga
attirato dal nostro marchio ed inizi una relazione con l’impresa.
I costi di acquisizione sono altissimi, sono meno i costi di sviluppo e di fidelizzazione, ma quelli di
acquisizione sono altri. Man mano che il cliente conosce l’impresa acquista di più, il fatturato è più
alto, e poi i costi di acquisizione si abbassano e rimangono solo più quelli di sviluppo e di
fidelizzazione.
Nel risultato finale che è il margine netto ci sono anche i costi che servono a ricordare al cliente
che l’impresa esiste, sono i costi di fidelizzazione, sono i più bassi. Più questo cliente è fedele più
bisogna ricordarsi di questo cliente, ma non sempre.
Questo è un problema contabile (quindi si chiede ai contabili e si ottiene il risultato), ma dal punto
di vista di strategia succederà che il margine netto della COORTE più vecchia sarà più elevato del
margine netto della COORTE di clientela nuova, sono presenti da meno tempo all’interno del
portafoglio clienti. Questo non costa nulla perché è solo una riclassificazione di un documento che
si redige tutti gli anni. Si va ad imputare per ogni coorte qual è il fatturato, quali sono i costi di
produzione e si può stimare velocemente i costi di sviluppo e fidelizzazione della clientela.
Vado ad individuare una fedeltà al marchio diagonale principale della matrice sono fedele al
marchio stesso tipo steso marcio se mi fermo nello stesso quadrante sono fedele al singolo
marchio dell’impresa se vado nel quadrante in basso a destra sempre fedele ma ai marchi dei
concorrenti. 23/10/2013
Esame: Cugno: una domanda sul tutto il ruolo del cliente all’interno dell’impresa, la seconda
è presa nel programma che non è sul cliente, che si svolgerà successivamente, e
sicuramente un esercizio: misurazione à la Fishbein, la misurazione del cliente: più
complessa, che si andrà ad analizzare oggi, visto che è più difficile chiederà solo una parte
dell’esercitazione (tipo un punto su cinque chiede), forse testimonianza, o Cugno o Quaglia.
Abbiamo visto la creazione di valore del cliente andando ad analizzare che cos’è il tasso di fedeltà.
La creazione di valore e cliente che vede il ruolo in qualità di ricevente, rigenerante e co-produttore
di valore. In questa parte che andremmo ad analizzare, si andrà ad analizzare la creazione del
valore del cliente e di come gestiamo il portafoglio clienti, per prima cosa:
1-Andare ad analizzare la COORTE;
2-Andare a studiare qual è il metodo per andare a studiare un margine netto che viene prodotto
per segmento di clientela;
3- Andare a calcolare qual è il metodo per andare ad individuare le politiche del portafoglio clienti.
Il concetto di coorte l’abbiamo visto nelle lezioni precedenti, si va a studiare un gruppo di clienti e si
studia all’interno del tempo.
Il secondo si prende il bilancio di esercizio si riclassifica secondo il criterio dell’Activity Based
Costing e si va ad imputare per ogni segmento di clientela quali sono i costi, facendo attenzione
che dal fatturato del segmento di clientela bisogna togliere i costi di acquisizione dei segmenti di
clientela così da determinare qual è il margine netto di clientela.
Nell’ultimo punto bisogna andare a considerare il fatto che il cliente apporta un margine netto di
clientela che però è un margine con una caratteristica, che è: che dev’essere valutato in base al
fatto di qual è la reddittività generata dalla coorte di clientela nel tempo, allora succede che quando
noi andiamo a valutare, una qualsiasi misura, non solo il margine netto di clientela nel tempo, noi
stiamo calcolando o andiamo ad analizzare una misura che andrà ad incrementare la reddittività
d’impresa nel tempo, succede che tutti gli anni esisterà un margine che può essere positivo o
negativo, normalmente è negativo nei primi anni di vita della relazione, dopodiché questo margine
si spera, con flussi di cassa che non saranno costanti, ma che andranno ad implementare la
reddittività dell’impresa, in questo momento si considera un aspetto temporale sull’asse delle x ed
un aspetto di andare a considerare un margine (che lo chiamiamo m per semplicità), che può
avere un segno negativo o positivo a seconda di questo conto economico che viene riclassificato
secondo segmenti di clientela diversi.
M = Margine tempo
Quindi succede che avrò i primi anni della relazione, sicuramente un margine NEGATIVO,
dopodiché questo margine inizierà a crescere, si svilupperà e si andrà in qualche modo a calcolare
qual è la reddittività che il cliente apporta all’impresa. Questo vuol dire che in istanti temporali
diversi, si scoprirà qual è il margine della clientela. E’ corretto, ma nella valutazione di qual è la
creazione di valore del cliente, bisogna considerare che questi margini avvengono in istanti
temporali di tipo diverso, quindi sapendo che il valore della moneta è diverso nel tempo e che
quindi, un euro domani vale meno di un euro oggi. Quindi proprio perché questi margini avvengono
in istanti temporali diversi, bisogna riportare ad un tempo iniziale i flussi di cassa che provvederò in
futuro. Per ogni istante bisogna allora andare a calcolare quanto vale al momento iniziale, si
potrebbe fare lo stesso discorso portando tutto in avanti, di solito per semplicità si tende a
calcolare i sacrifici ed i benefici al momento iniziale, cioè al momento in cui si valuta il portafoglio
clienti.
Perché il portafoglio clienti dal punto di vista di azienda è un investimento, cioè andare a spendere
del denaro affinché questa relazione si inizi ad instaurare, si sviluppi e che ci sia soddisfazione e
fedeltà che durino nel tempo. E’ quindi un’attività che come qualsiasi attività dal punto di vista
aziendale, dev’essere valutata come scelta di investimento, cioè io decido di spendere tutti gli anni
una certa cifra, quindi di avere dei costi di acquisizione, ma soprattutto di sviluppo, fedeltà e di
fidelizzazione della relazione impresa-cliente, e che come qualsiasi altra scelta d’investimento
dev’essere valutata se conviene o non conviene svolgere questa scelta d’investimento, inoltre
prendiamo una parte sulla creazione di valore che riguarda di più l’area marketing, ed andiamo ad
associarla ad una parte di economia e gestione delle imprese che riguarda invece la gestione
finanziaria delle scelte di finanziamento, in particolare una scelta d’investimento del portafoglio
clienti. Succede che questa scelta dev’essere valutata in modo che tutti i flussi di cassa che
avverranno in istanti temporali diversi devono essere calcolati al momento iniziale, quindi devo
attualizzarlo (bisogna portarlo al momento iniziale), per attualizzare qualcosa bisogna considerarlo
come un margine che io ho al tempo t/attualizzo (1+r)^t
t
Mr/(1+r) r=tasso sconto
Si ha un portafoglio clienti composto da un unico segmento della clientela, ha un'unica coorte, la
prima cosa che bisogna fare è stabilire quanti clienti si hanno, un secondo aspetto è qual è il
margine che quel determinato segmento di clientela genera come reddittività d’impresa, quindi si
prende per ciascun anno, si va a calcolare i margine netto, e si va a vedere quali saranno le
proiezioni future, perché devo andare a vedere se conviene o no fare all’impresa questa scelta di
investimento di tenere questi clienti nel portafoglio clienti. Si va a calcolare il margine netto per
ogni anno ed ovviamente il primo anno avrò dati sicuri, sui successivi si andrà a studiare delle
stime. Si ha a disposizione che nel momento iniziale della relazione impresa-cliente, questo cliente
avrà un margine di tipo NEGATIVO, come si è già visto nel momento in cui si parlava di creazione
di valore del cliente, che viene valutata attraverso la reddittività che viene generata. C’è un
momento iniziale della relazione in cui il cliente genera dei costi, poi man mano inizia la relazione e
quindi inizia ad essere positiva e dev’essere il più alta possibile, il più lunga possibile in modo da
generare una creazione di valore del cliente il più possibile elevata.
Come si fa a misurare la creazione di valore del cliente? Attraverso il margine, che è il margine
netto che quel determinato segmento di clientela genera, ma il margine vuol dire che tutti gli anni
per calcolare la creazione di valore del cliente e se è una buona scelta di investimento o no, si
deve valutare attraverso questo singolo margine, che ha la caratteristica i primi anni della relazione
sarà NEGATIVO, man mano questo margine diventerà POSITIVO, si spera il pi&ugrav