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Capitolo 5: Il processo decisionale e il sistema di programmazione nelle amministrazioni pubbliche
Le principali categorie di soggetti che interagiscono nel processo decisionale sono:
- gli organi istituzionali/rappresentativi
- le amministrazioni pubbliche
- gli stakeholder, ossia l'insieme dei portatori di interesse nei confronti delle istituzioni
Il posizionamento strategico di un'azienda pubblica può essere definito come la sua più efficace collocazione nell'ambiente in cui opera. Il posizionamento strategico può essere inconsapevole, quando deriva da scelte non razionalmente organizzate, oppure consapevole, quando si fonda su scelte esplicite e coordinate e su informazioni utili ad analizzare la natura dei bisogni. Esso si definisce, inoltre, intenzionale se risponde alle attese dei diversi portatori di interesse o emergente se le dinamiche interne e le relazioni con l'ambiente hanno determinato situazioni di fatto.
La programmazione consente...
di creare una coerenza tra variabili ambientali (bisogni erisorse) e variabili aziendali (obiettivi di gestione e programmi di attività). Nelle PA la programmazione deriva dall'interazione di: - sistema di pianificazione strategica - sistema di programmazione gestionale Il Sistema di pianificazione strategica implica 4 distinti livelli di strategie: 1. istituzionale 2. organizzativa 3. degli interventi 4. delle relazioni Una matrice per il processo decisionale è:Istituzionale | Organizzativa | Degli interventi | Delle relazioni | |
Obiettivi | ||||
Risorse |
- Analisi della situazione
- Definizione degli obiettivi
- Identificazione delle risorse necessarie
- Elaborazione del piano
- Implementazione del piano
- Monitoraggio e valutazione
- Piano operativo annuale
- Budget
- Piano delle risorse umane
- Piano degli investimenti
regime di contabilità finanziaria: il Piano Esecutivo di Gestione (P.E.G.), attraverso il quale l'organo di governo aziendale definisce e assegna, ai diversi responsabili gestionali (dirigenti), gli obiettivi annuali, le risorse finanziarie, umane e strumentali ad essi attribuite e le responsabilità.
in regime di contabilità economico-patrimoniale: il Bugdet e il Piano Dettagliato degli Obiettivi (P.D.O.). Il PDO coincide con la parte descrittiva degli obiettivi del PEG e risulta essere un documento di programmazione operativa la cui elaborazione è generata dal dettaglio degli obiettivi gestionali del PEG. Il Bugdet, invece, (di tipo economico, patrimoniale e finanziario) è un programma operativo di gestione aziendale, tradotto in termini economico-finanziari, che guida e responsabilizza i manager verso gli obiettivi di breve periodo.
Inoltre, i caratteri salienti della valutazione dei programmi, ovvero:
- è un'indagine di tipo
retrospettivo. È una forma di controllo che genera informazioni utili a decidere. Ha per oggetto l'efficacia. È uno strumento di informazione per la collettività amministrata. Utilizza metodi quantitativi e qualitativi per misurare la validità dei programmi. Tra questi spicca la cosiddetta "Analisi Costi-Benefici - ACB". CAP 6 IL BILANCIO E LE RILEVAZIONI CONTABILI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE Le rilevazioni, con riferimento al momento in cui si effettuano, si classificano in: - preventive - concomitanti - consuntive. È possibile distinguere mettendo a confronto. La manifestazione finanziaria può essere identificata mediante: - principio di competenza = le entrate sono rilevate nel momento in cui sorge il diritto a percepire e le uscite nel momento nel quale sorge l'obbligo a pagare - principio di cassa = le entrate sono rilevate quando avviene l'effettiva riscossione e le uscite quando avviene l'effettivo pagamento.Il BILANCIO DI PREVISIONE ha natura autorizzativa e finanziaria e contiene le entrate e le uscite che si ritiene di realizzare. La fase di previsione nelle aziende composte pubbliche assume rilevanza esterna (indicazione vincolante dell'allocazione delle risorse).
L'iter di approvazione prevede:
- Predisposizione del progetto
- Approvazione del progetto
- Approvazione del bilancio preventivo da parte dell'organo elettivo
- Approvazione del bilancio preventivo da parte degli organi esecutivi
Il bilancio di previsione si compone di una parte entrata e di una parte spesa. Ogni parte si articola in voci elementari e per ognuna di queste è definito l'ammontare di bilancio dell'entrata o della spesa prevista detto stanziamento. Per ogni voce elementare le uscite effettive non possono superare le uscite stanziate (equilibrio di bilancio). Il bilancio preventivo deve essere approvato in pareggio.
Può essere redatto in termini di competenza o di cassa, per cui nel primo caso
Gli amministratistanziamenti si riferiscono solo ai diritti a riscuotere e agli obblighi a pagare, aprescindere dal momento dell'effettivo incasso o del pagamento; nel secondo caso, vigli stanziamenti fanno riferimento solo alle somme che si prevede di riscuotere e pagare.
La mancata approvazione del bilancio di previsione prima dell'inizio del periodo amministrativo (1° gennaio dell'anno successivo), comporta però il blocco dell'attività amministrativa, per via della carenza delle necessarie autorizzazioni a realizzare le entrate previste e a eseguire le spese programmate. Al fine di evitare una "paralisi gestionale", il sistema di contabilità pubblica prevede l'istituzione del cosiddetto esercizio provvisorio, sulla base del bilancio già deliberato. Nel corso di tale arco temporale, esiste la possibilità di effettuare spese in misura non superiore mensilmente ad un dodicesimo delle somme previste nel bilancio deliberato.
conesclusione delle spese tassativamente regolate dalla legge o non suscettibili dipagamento frazionato. Tale meccanismo avviene solo con apposita autorizzazioneformale da parte dell'organo consiliare nei confronti dell'esecutivo e non può essereconcesso per un periodo superiore a due mesi. Se il bilancio di previsione non è statodeliberato, è consentita solo una gestione provvisoria, nei limiti dei corrispondentistanziamenti di spesa dell'ultimo bilancio approvato.
Il bilancio di previsione si struttura in due sezioni: le entrate e le spese.
Le entrate sono composte come:
Le uscite sono composte come:
Il principio dell'equilibrio finanziario del bilancio di previsione, per cui le entratedevono essere uguali alle uscite, si traduce in alcune relazioni:
- vincolo verticale di competenza: richiede un equilibrio tra stanziamenti dicompetenza in uscita e stanziamenti di competenza in entrata;
- vincolo verticale di cassa: prevede l'uguaglianza
tra gli stanziamenti di cassa in uscita e gli stanziamenti di cassa in entrata, a cui si somma il Fondo cassa (E + F = U);
vincolo orizzontale: prevede l'uguaglianza per ogni capitolo di entrata e di uscita e quindi anche della somma di tutti i capitoli di entrata e di uscita.
Oltre all'equilibrio finanziario del bilancio di previsione, negli enti locali, il Testo Unico prevede anche la presenza di un altro equilibrio, detto equilibrio di parte corrente, il quale ha lo scopo di mettere a confronto le entrate correnti con le spese correnti (dove con corrente si intende di gestione). In questo caso, occorre che la seguente uguaglianza sia rispettata.
Le RILEVAZIONI CONCOMITANTI riguardano tutte quelle operazioni svolte dall'ente durante il periodo amministrativo. Ciò avviene sia dal lato delle entrate che da quello delle spese.
Le fasi che caratterizzano il ciclo dell'entrata si articolano in tre momenti:
- accertamento, che è individuabile nel momento in cui
Il governo deve rendere conto alla comunità circa l'impiego delle risorse coattivamente acquisite. Il rendiconto, infatti, presenta per ciascuna voce di bilancio, di entrata e di spesa, gli accertamenti/impegni e le riscossioni/pagamenti effettuati nel corso dell'esercizio. Allo stesso tempo vanno indicati gli eventuali residui e le economie e diseconomie, se presenti. In particolare:
- Attivi e passivi: i residui devono essere accertati al 31/12, iscritti nel rendiconto finanziario e riportati negli esercizi successivi fino a quando non sono eliminati. Essi sono classi di valori derivanti dalla mancata conclusione del ciclo delle entrate o delle spese nell'arco di un periodo amministrativo. La formazione dei residui discende dal principio della competenza finanziaria e rappresenta l'interruzione del ciclo finanziario di entrata.