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CONFIGUZAZIONE DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE
• Le operazione di configurazione dell’assetto istituzionale determinano il disegno complessivo secondo il quale
l’impresa nasce, si trasforma e si svolge:
- La costituzione dell’istituto;
- La compagine iniziale dei soci;
- La prima scelta e le trasformazioni di forma giuridica;
- La configurazione degli organi di governo;
- Le acquisizioni, le fusioni, scissioni;
- La stipulazione di alleanze;
- La liquidazione dell’istituto.
• Configurato l’’assetto istituzionale, l’attività dell’impresa si svolge in tre grandi aree: la gestione,
l’organizzazione e la rilevazione.
GESTIONE
• La gestione è il grande insieme di operazioni attraverso le quali l’impresa attua direttamente la produzione
economica: raccoglie i capitali, acquista i macchinari e le materie prime.
• La gestione caratteristica è composta dall’insieme delle operazioni di gestione che identificano la funzione
economico-tecnica di ciascuna azienda. Suscita la gran parte dei costi e ricavi e per differenza un risultato
reddituale (utile o perdita). Comprende:
- Operazioni di ricerca e sviluppo;
- Operazioni di acquisto merci e di servizi;
- Operazioni di fabbricazione;
- Operazioni di commercializzazione;
- Operazioni di logistica (trasporto, immagazzinamento).
Per le imprese agricole, estrattive e manifatturiere: acquisto di impianti e materie prime, vendita.
Per le imprese commerciali: negoziazioni di acquisto e di vendita di beni privati, trasporto.
Per le banche: negoziazioni di credito di prestito in raccolta ed in impiego.
Per le imprese di assicurazione: assunzione di rischi specifici, investimento dei mezzi disponibili.
• La gestione finanziaria è l’insieme delle operazioni volte a coprire il fabbisogno finanziario, ossia il
fabbisogno di mezzi monetari necessari per avviare l’impresa e per sostenere lo sviluppo. Deriva
essenzialmente dal fatto che le imprese devono sostenere costi ed effettuare pagamenti e di conseguire incassi.
Il fabbisogno finanziario di un azienda può essere coperto ricorrendo al capitale proprio/ rischio e il capitale di
prestito. La gestione finanziaria attuate mediante ricorso al capitale di prestito produce costi sotto forma di
interessi passivi ( il prezzo pagato per poter disporre di un certo ammontare di denaro).
• Può accadere che, per un certo periodo di tempo, un’impresa disponga di mezzi monetari eccedenti rispetto a
quanto richiesto dalla gestione caratteristica; in questi casi si attica la gestione patrimoniale che consiste
nell’investimento di tali mezzi monetari al fine di trarne un reddito. Si configura come una combinazione
economica parziale finalizzata alla produzione di redditi addizionali mediante l’impiego di disponibilità
originate dal risparmio. L’investimento può consistere nell’acquisto di titoli di Stato edi azioni delle altre
imprese o nell’acquisto di beni da reddito e da rivalutazione. La gestione patrimoniale è in linea di principio
una gestione attiva, poiché si attua per realizzare risultati reddituali positivi, ma talvolta può provare delle
perdite.
• La gestione assicurativa consiste nella copertura di rischi particolari d’impresa (furti, incendi, danni a terzi)
mediante la sottoscrizione di contratti di assicurazione. Tali rischi possono derivare sia dalla gestione
caratteristica sia da quella patrimoniale e finanziaria. È una gestione tipicamente passiva comportando il costo
dei premi assicurativi e indennizzi solo a fronte di equivalenti danni.
• La gestione tributaria consiste nella liquidazione e nel pagamento di una vasta gamma di tributi che le
imprese devono corrispondere allo stato a fronte dei beni pubblici ricevuti. Gli oneri tributari sono suscitati sia
dalla gestione caratteristica sia dalla gestione patrimoniale e finanziaria. Differenti scelte d’impresa
determinano differenti combinazioni e livelli di tributi e combinazioni da corrispondere. Si tratta di una
gestione tipicamente passiva comportando solo il pagamento di oneri tributari.
ORGANIZZAZIONE E RILEVAZIONE
• Le operazioni di organizzazione si compongono di due grandi classi di attività:
- Progettazione dell’assetto organizzativo: consiste nella progettazione della struttura organizzativa
dell’impresa ( compiti da svolgere, assegnazione di tali compiti agli organi);
- Gestione dei prestatori di lavoro, o gestione del personale ( processi di ricerca, selezione, analisi delle
mansioni, dei carichi di lavoro, delle competenze ,di retribuzione, di carriera ecc)
È alla base della motivazione delle persone e dell’efficienza aziendale.
• Le operazioni di rilevazione svolte dalle imprese sono essenzialmente di raccolta, elaborazione,
conservazione, diffusione dei dati e di informazioni. Si compone di parti denominate: contabilità generale,
contabilità analitica, sistemi informativi direzionali.
NEGOZIAZIONI
• Tutte le classi di attività comportano lo svolgimento di attività sia interne che esterne. Tra le attività esterne
dono di primaria importanza le negoziazioni che servono per acquisire le condizioni di produzione e per
cedere i prodotti e le condizioni di produzione. Le grandi classi di negoziazioni sono: di beni privati, di beni
pubblici, di lavoro, di capitale di rischio, di capitale di prestito, di rischi particolare. Quando si svolge una
negoziazione, i soggetti coinvolti sostengono costi di attivazione e di gestione della negoziazione, denominati
costi di transazione. Questi nascono dal fatto che le parti coinvolte operano in situazione di razionalità limitata
e dispongono di spazio per comportamenti opportunistici.
• I concetti essenziali utili per una visione non troppo ingenua sono: i costi di transazione, l’asimmetria
informativa, gli investimenti specifici e la forza contrattuale.
LE COMBINAZIONI ECONOMICHE PARZIALI
• Molte imprese, attuano più combinazioni economiche parziali, o con altra espressione, operano in più aree
d’affari. Una combinazione economica parziale è una combinazione prodotto-mercato con propri
caratteri distinti rispetto alle altre attuate.
• Le imprese che attuano contemporaneamente più combinazioni economiche sono chiamate imprese
diversificate. ( quotidiani di informazione, riviste, libri)
• Per quanto distinte le combinazioni economiche di una stessa impressa sono sempre strettamente connesse.
CAPITOLO 4: GLI ASSETTI STITUZIONALI
4.1 UN MODELLO GENERALE
• Secondo uno schema di analisi generale ogni istituto è visto come un insieme di soggetti che offrono
contributi e che ricevono ricompense o traggono benefici.; nel loro insieme tali soggetti compongono la
categoria dei portatori di lavoro.
• Per la vita duratura di un istituto è necessario che si abbia un governo unitario. Il governo dell’istituto deve
essere unitario in due aspetti:
- I contributi devono essere combinati ed organizzati secondo un disegno unitario che assicuri la
complementarità delle risorse;
- La responsabilità delle decisioni ultime deve essere attribuita ad uno ed un solo organo, secondo un
principio di unità di comando.
• Ogni istituto deve essere guidato in modo tale che tutti i portatori di interessi, i loro contributi e le loro relative
ricompense si compongano in un sistema unitario che perduri nel tempo. L’istituto si muove in contesti
dinamici e le attese dei vari soggetti mutano nel tempo; occorre prendere decisioni unitarie.
• Per realizzare un efficace governo di un istituto occorre operare tre insiemi di scelte fondamentali:
- Occorre decidere a quali insiemi di soggetti assegnare il diritto ed il dovere di governare,
direttamente o tramite i propri rappresentati ( definire il soggetto d’istituto).
- Occorre esplicitare a quali finalità ed obiettivi debba ispirarsi l’azione, ossia quali sono i fini
istituzionali;
- Occorre configurare gli organi e i meccanismi di governo che consentano un efficace azione dei
soggetti deputati a governare ossia bisogna definire la struttura di governo.
• L’assetto istituzionale è la configurazione dei portatori di interessi nei confronti dell’istituto, dei
contributi che tali soggetti forniscono all’azienda, delle ricompense e dei benefici che ne ottengono, del
soggetto d’istituto, dei fini istituzionali e delle strutture di governo che regolano in equilibrio dinamico di
lungo periodo le relazioni tra i portatori di interessi, i contributi e le ricompense.
4.2 I SISTEMI DI INTERESSI CONVERGENTIO NEGLI ISTITUTI
• Il punto di partenza di ogni analisi degli assetti istituzionali consiste nell’individuazione dei portatori di
interessi e nella rappresentazione dei rapporti di ciascuna categoria di portatori di interessi instaura con
l’istituto. Si può facilmente constare che:
- Attorno a ciascun istituto si configura sempre una vasta gamma di interessi di varia natura:
economica sociale moral;
- I vari sistemi di interessi sono parzialmente in competizione tra di loro;
- I contributi provenienti dai vari soggetti sono complementari, ma si possono manifestare anche
parziali fungibilità;
- Le condizioni di scambio non sono sempre simmetriche; in alcuni casi si ha una strutturale
asimmetria tra ciò che il soggetto da e ciò che il soggetto riceve;
- Le varie relazioni sono caratterizzate dai rapporti di forza contrattuale che dipendono dal grado di
concentrazione della domanda e dell’offerta, dagli investimenti specifici;
- Molte delle attese dei soggetti in gioco sono implicite e non dichiarate, ma sottintese ai valori e alle
consuetudini in essere.
IL SISTEMA DEGLI INTERESSI CONVERGENTI NELL’IMPRESA
• Le classi si soggetti che offrono contributi alle imprese e che ne ottengono ricomprende sono:
- I prestatori di lavoro;
- I fornitori;
- Lo stato;
- I clienti;
- I concorrenti;
- Gli alleati istituzionali;
- La collettività locale;
- Le aziende di assicurazione;
- I conferenti di capitale di prestito;
- I conferenti di capitale di rischio.
• I prestatori di lavoro conferiscono il loro lavoro in termini di: tempo dedicato all’impresa, competenze
possedute, impegno ed energia, creatività, risultati conseguiti. In cambio i prestatori di lavoro si aspettano
dall’impresa: una rimunerazione periodica e differita coerente con le rimunerazioni offerte da altre imprese per
mansioni, competenze e risultati analoghi, stimoli e carriera, L’impresa nutre nei confronti dei prestatori di
lavoro attese di obbedienza, lealtà, flessibilità e rispetto delle leggi e delle norme interne.
• I conferenti di capitale di rischio conferiscono mezzi monetari a titolo di capitale proprio soggetto al rischio
generale dell’impresa. I conferenti hanno diritto agli utili e possono