Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
BENI INTERMEDI
La frammentazione internazionale della produzione ha segmentato e
distribuito le attività produttive (precedentemente integrate a livello di
singola impresa o di distretto industriale locale) lungo reti internazionale di
impianti produttivi, delineando reti globali di produzione all’interno delle
quali parti e componenti attraversano più volte le frontiere, giungendo alla
loro destinazione finale attraverso via indirette.
Questo nuovo paradigma produttivo invalida una delle assunzioni di base dei modelli
tradizionali, che considerano il commercio di beni finali come prodotto di attività
produttive integrato a livello paese.
Il commercio internazionale è commercio di beni finali e intermedi (fasi di
produzione, mansioni).
BALDONE (2007)
In un mondo con commercio di beni intermedi, il commercio di beni finali incorpora
tecnologie e fattori di altri paesi.
Il concetto tradizionale di vantaggio comparato perde di significatività nello spiegare la
struttura del commercio perché ciascun bene è il risultato della combinazione di
“vantaggi” comparati di diversi paesi.
Torna ad essere rilevante il concetto di vantaggio assoluto: quando un’economia
rispetto ad un’altra produce la stessa quantità di beni con un costo minore
oppure una maggiore quantità allo stesso costo (impiego di risorse). Si dice
che l’economia che gode di un vantaggio assoluto è più efficiente nella
produzione di quel bene.
Modello di Baldone:
- Due paesi che producono due beni finali impiegando lavoro e due beni
intermedi rendimenti costanti
- La produzione è segmentata in due fasi, con di scala:
1. Nella prima fase vengono prodotti i due beni intermedi
2. Nella seconda fase i due beni intermedi sono assemblati nel bene finale
Se i costi di trasporto e coordinamento sono trascurabili e il commercio internazionale
è anche commercio di input intermedi, la struttura della specializzazione può
differire rispetto a quella in cui la produzione è integrata in un solo paese:
In presenza di frammentazione internazionale della produzione, le determinanti
della specializzazione devono considerare l’ammontare di lavoro richiesto in
ogni fase della produzione, che include il contenuto di lavoro diretto e il
lavoro contenuto nei beni intermedi utilizzati in tutte le precedenti fasi di
produzione (indiretto) [fattori produttivi del paese o fattori importati dall’estero
contenuti nei beni intermedi].
Un bene finale è il risultato della selezione di un articolato insieme di
processi produttivi, sulla base del vantaggio assoluto con lo scopo di
minimizzare il costo di produzione.
Ciascun paese si specializzerà in fasi di produzione piuttosto che nella
produzione di un particolare bene finale non realizza più per intero il processo
produttivo dei beni finali, ma si concentra su un bene intermedio o su una fase
di produzione
Il commercio di beni intermedi è assimilabile al commercio di “fasi di
produzione”
GROSSMAN AND ROSSI-HANSBERG (2008)
La frammentazione della produzione (offshoring) è il risultato della possibilità di
o ottenere i fattori produttivi ad un minor costo dall’estero pur sostenendo
maggiori costi di coordinamento e di trasporto.
Sono le imprese che producono, commerciano e scelgono di svolgere l’attività
o produttiva nel paese di origine o all’estero, in base al costo dei fattori.
Il commercio di beni intermedi è assimilabile al commercio di
o “mansioni” (trade in tasks)
STRUMENTI PER L’ANALISI EMPIRICA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE
GRAFICO 1
Mostra la crescita delle esportazioni (linea nera) rispetto alla crescita della produzione
(linea grigia) dal 1950 al 2012; sulle ordinate c’è un numero indice che permette di
studiare la dinamica delle due variabili.
La linea grigia ha andamento crescente e lineare su tutto il periodo; la linea delle
esportazioni, invece, ha un andamento crescente ma in misura esponenziale.
Se scomponiamo il periodo, notiamo che la crescita elevata è in realtà la combinazione
di due trend:
1. Il primo arriva fino all’inizio degli anni Novanta
2. Il secondo inizio negli anni Novanta fino agli anni più recenti
Questa scomposizione consente di individuare un punto che coincide con l’inizio della
seconda fase della globalizzazione (frammentazione internazionale della produzione);
è proprio questo fenomeno (la convergenza di tecniche di produzione internazionali)
che determina la maggior pendenza della retta rossa.
Un altro aspetto da osservare è una riduzione successiva alla crescita il punto di
minimo corrisponde al 2009 (crisi internazionali ha prodotto in misura evidente tutti i
suoi effetti negativi).
A differenza della produzione, il commercio internazionale è molto più dinamico
e reattivo.
TABELLA
World merchandise exports esportazioni mondiali di beni: nel 2009 il commercio
mondiale di beni si è ridotto del 12%, l’impatto principale è dovuto alla riduzione del
commercio di beni manifatturieri del 15% mentre più contenuta è stata la riduzione
degli scambi di beni alimentari e di carburanti e prodotti petroliferi/minerari.
Già nel 2010 i tassi di ripresa del commercio internazionali sono superiori a quelli della
produzione.
SCOMPOSIZIONE SETTORIALE DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE:
COMMERCIO DI BENI VS COMMERCIO DI SERVIZI
SERVIZI COMMERCIALI TOTALI:
- Servizi di viaggi e trasporti: funzionali alla movimentazione della merce e delle
persone
- Altri
SCAMBI DI BENI:
- Manifatturieri: costituiscono la gran parte dello scambio di beni
1. Macchinari e beni di trasporto
2. Prodotti chimici
3. Prodotti minori
4. food
- Prodotti petroliferi e minerari
- Beni agricoli
COMMERCIO DI BENI
Nel 2017 i beni manifatturieri rappresentavano il 70% del totale dello scambio di beni,
i prodotti agricoli 10%, carburante 15% e un residuo del 5%.
Grafico torta
Quali sono i principali paesi esportatori e importatori? Grafico (principali 10
esportatori)
I quadratini blu sono i dati del 2016, i pallini arancioni sono i dati del 2017. In un solo
anno le esportazioni sono aumentate in tutti i paesi.
Importatori
I primi due posti si invertono, ma hanno una crescita diversa.
La crescita della CINA nel 2000 (prima del suo ingresso nel WTO)…
Per effetto della globalizzazione, vengono importanti tanti beni che poi sono oggetto di
esportazioni.
FONTI DI DATI
A livello paese:
- WITS – UN Comtrade
- Eurostat
- IMF – DOTS
- WTO
- Istat
A livello impresa: database compilati con dati di imprese spesso localizzati in singoli
paesi
Grafico: esportazione di una bicicletta
Qual è il contributo specifico dei fattori produttivi italiani al valore della bicicletta
esportata?
Osserviamo i flussi di esportazioni.
Se sottraiamo alle esportazioni lorde i beni intermedi utilizzati per comporre la
bicicletta, c’è un bene intermedio (ruota) che nelle esportazioni lorde era stato contato
due volte (una volta come incluso nel bene finale).
Chiedere Fede
IL MODELLO GRAVITAZIONALE
La teoria del commercio internazionale si occupa delle determinanti del commercio tra
i paesi.
Il modello gravitazionale del commercio internazionale le sintetizza, affermando che i
flussi commerciali bilaterali sono:
Direttamente proporzionali alla dimensione economica dei paesi
Inversamente proporzionali alla distanza tra loro
Nasce come equazione che collega il flusso commerciale bilaterale di 2 paesi con due
elementi: 1) distanza fra i paesi 2) dimensione economica dei paesi/masse
economiche.
Questa equazione è stata proposta da uno studioso che si è ispirato alla legge di
gravitazionale universale di Newton. Attorno agli anni Sessanta, il primo vincitore del
premio Nobel per l’economia ha osservato che i dati nel commercio internazionale
rispettavano questa regola.
I due paesi commerciano tra di loro tanto più sono vicini e tanto più grandi sono.
Questa prima concettualizzazione si deve al fisico-matematico Jan Timbergen (1962)
che prese spunto dalla legge di gravitazione universale di Newton.
Da allora, l’equazione gravitazionale è stata ripetutamente utilizzata per analizzare
empiricamente il commercio bilaterale diventando la stabile relazione empirica in
economia (Leamer e Levinshon).
Questo modello econometrico era basato su un’analisi empirica dei dati ex-post che:
- Era in linea con un’intuizione di base sulle determinanti del commercio
internazionale
- Confermava alcuni fatti stilizzati
Oltre 3 decenni di lavoro teorico hanno mostrato che l’equazione gravitazionale può
essere derivata da diversi framework teorici (modello ricardiano, Heckscher-Ohlin,
new trade theory, new new trade theory). Oggi buona parte dei modelli di commercio
internazionale includono elementi gravitazionali.
Al momento, l’idea alla base di questo modello è che due paesi scambieranno più o
meno l’uno con l’altro a seconda di una serie di fattori legati ala prossimità
geografica, culturale e istituzionale:
- Distanza geografica
- Lingua comune
- Legami coloniali
- Flussi migratori
- Moneta comune studi hanno analizzato come è cambiato il commercio nei
paesi dell’eurozona in seguito all’introduzione dell’euro; introdurre una moneta
comune permette di ridurre i costi del commercio, es. viene meno il rischio dato
dalla svalutazione della moneta
Queste variabili sono state mappate da un centro di ricerca francese CEPII, con un
database molto ampio considerando questi e altri aspetti è una fonte di riferimento
per l’applicazione di questo modello. Stima l’effetto sul commercio bilaterale di accordi
commerciali bilaterali e multilaterali e altre politiche commerciali (es. euro, aree di
libero scambio, …).
I dati suggeriscono di suddividere i flussi e riferirsi a esportazioni e importazioni.
Alfa dipende da ciascun paese.
NETWORK ANALYSIS metodologia di rappresentazione delle reti. Il commercio
internazionale è una rete intricata di flussi bilaterali.
I flussi sono cambiati nel tempo, sono aumentati enormemente.
Ci sono frecce a cerchio che indicano relazioni commerciali regionali. Il commercio
all’interno dell’UE rappresenta il flusso principale.
GLI STRUMENTI DI POLITICA COMMERCIALE
Strumenti che i paesi possono adottare per influenzare le condizioni di scambio tra il
proprio paese e gli altri paesi del mondo. Ci sono 3 macroclassi di strumenti:
- Misure tariffarie e il loro impatto economico
- Misure non-tariffa