Economia degli intermediari finanziari – Tesine
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ESTRATTO DOCUMENTO
Jun 06 Dec 0 6 spot 3M Fed Funds
6.0
5.5
5.0
4.5
4.0
% 3.5
3.0
2.5
2.0
1.5
5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6
-0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0
-0 -0 -0 -0 -0
4 5 6 7 8 9 0 1 2 1 2 3 4
0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0
Source: Bl oomberg
YIELD CURVE PROFILE
Current 1 Mont h ago variation pb/bp
6 .0
% 5 .0
eld 4 .0
Yi
/ 3 .0
Rdt 2 .0
1 .0 0.24
0 .1 8
0 .1 5 0.1 2
0 .10
0 .0 0 5 10 15 20 25 30
Échéances / Mat urit i es
Source: Bl oomberg, US Treasury
US TREASURY BOND YIELDS
2 ans/year 5 ans/year 10 ans/year 3 0 ans/year
5.5
5.0
4.5
% 4.0
3.5
3.0
2.5
5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6
-0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0
5 6 0 2
4 7 8 9 1 2 1 3 4
0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0
Source: Bl oomberg, US Treasury
MOVEMENTS IN YIELD SPREADS
10-2 ans/year 10 -5 ans/year 30-1 0 ans/year
100
80
60
PB/BP 40
20
0
-20
-40
5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6
-0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0
-0 -0 -0 -0
4 5 6 7 8 9 0 1 2 1 2 3 4
0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0
Source: Bl oomberg, US Treasury
CHF/USD EXCHANGE RATE CHF
1.45
1.40
1.35
1.30
1.25
1.20
1.15
1.10
5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6
-0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0
4 7 8 0 1 2 3 4
5 6 9 1 2
0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0
Source: Bl oomberg
INFLATION CPI CPI core PCE core deflator
5.0
4.5
4.0
3.5
3.0
% 2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
2 3 6 7 9 0 3 4
4 5 8 1 2 5
9 9 9 9 9 9 9 9 0 0 0 0 0 0
9 9 9 9 0 0 0
9 9 9 9 0 0 0
1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2
Source: Bloomberg
MACROECONOMIC CONSENSUS
GDP 06 GDP 07 CPI 06 CPI 07
4.0
3.5
3.0
2.5
% 2.0
1.5
1.0
0.5
0.0 5 5 5 5 6
5 5 6
-0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0
3 5 3
1 7 9 1 1
0 0 0 0 0 1 0 0
Source: Consensus Forecast s I nc.
RATE FORECASTS FOR 3 MONTHS
actuel / Current Prévisi ons à 3 moi s 3 Month Horizon f orecast
6.00 5 .3 5 .1
5.0 5 .0 5 .0
% 5.00
d 4 .8 4.7 4 .6
el 4 .4 4 .4
4.00
Yi
/ 3.00
Rdt 2.00
1.00
0.00 0 5 10 15 20 25 30
Échéances / Maturiti es
Source: Bloomberg, US Treasury
Previsioni
ECONOMIC CONSENSUS USA EUROPE UK CH JAPAN
Consensus 06 3.3 2.1 2.2 2.1 2.9
GDP Our view = = = = =
Consensus 07 3.0 1.8 2.5 1.7 2.1
Consensus 06 2.9 2.0 2.0 1.0 0.4
Inflation Our view = = = = =
Consensus 07 2.3 2.0 1.9 1.0 0.5
CONSENSUS 2006 – GDP
USA Europe Japan
4 .0
3 .5
3 .0
2 .5
% 2 .0
1 .5
1 .0
0 .5
0 .0
5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6
-0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0
-0 -0 -0 -0
6 1
1 2 3 4 5 7 8 9 0 2 1 2 3
0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0
Source: Consensus Forecasts Inc.
CONSENSUS 2006 - INFLATION
USA Europe Japan
3 .5
3 .0
2 .5
2 .0
% 1 .5
1 .0
0 .5
0 .0
-0 .5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6
-0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0 -0
-0 -0 -0 -0
6 1
1 2 3 4 5 7 8 9 0 2 1 2 3
0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0
Source: Consensus Forecast s I nc.
FORECASTS FOR INTEREST RATES FOR NEXT THREE MONTHS*
3-month 2-year 5-year 10-year 30-year
5.00 4.84 4.83 4.87 4.90
USA Current rate 4.75 4.65 4.60 4.40 4.40
Forecast:
Low 5.25 5.00 5.10 5.00 5.00
High
EXPECTATIONS FOR 3-MONTH RATES
USD EUR JPY CHF UK
%
6 .00 5.2 9 5.28 5.2 3
5 .22 5.1 8
5 .00
4 .00 3.6 6
3.6 0
3.52
3.3 5
3 .10
3 .00
2 .00
1 .00
0 .00 JUN 06 SEP 06 DEC 06 MAR 07 JUN 07
Source: Bl oomberg, Markets expected rates i n 3 -month rates
YIELD CURVE - FORECASTS
USA Europe UK CH Japan
6 .0 0
5 .0 0
4 .0 0
% 3 .0 0
2 .0 0
1 .0 0
0 .0 0 0 5 10 15 20 25 30
Echéances / Mat uri ti es
Source: Pi ct et Asset Management
Completamento tesina sulla curva di rendimento statunitense, con previsioni a giugno 2006.
Verranno affrontati i problemi legati a
-consumi
-investimenti
-scorte
-petrolio
-deficit commerciale
Per incominciare dobbiamo prendere in considerazioni gli avvenimenti che hanno caratterizzato gli
Stati uniti negli ultimi mesi.
Gli uragani, le diverse politiche sul lavoro, la crescita del prezzo del petrolio, e la guerra in Irak,
hanno comportato enormi perdite per le casse statunitensi; la stessa guerra oltre che a far perdere
tempo e denaro è stata fonte di malelingue sull’operato del presidente, ritornando per alcuni al
pensiero della guerra del Vietnam.
Nel 2005, malgrado le ingenti perdite provocate dagli uragani, la crescita statunitense ha retto bene,
attestandosi al 3,5%. Il livello è tuttavia inferiore a quello registrato nel 2004 (4,2%). Il consumo
privato si è di nuovo rivelato la colonna portante della crescita. Tuttavia riteniamo che proprio
questa componente della domanda subirà un indebolimento nel 2006. In effetti il consumo è sorretto
sia da una solida crescita dell’occupazione, sia dalla crescita di salari e rimunerazioni, però la quota
di risparmio delle famiglie statunitensi è risultata negativa già nel terzo trimestre del 2005. Il reddito
privato non è bastato a finanziare il consumo delle famiglie che pertanto hanno dovuto far capo ai
loro risparmi. Inoltre, nel corso dell’anno, si esaurirà un’importante fonte di entrate delle famiglie,
ovvero il rifinanziamento o l’innalzamento di ipoteche, a causa dell’aumento dei tassi e del
progressivo venir meno della spinta al rialzo dei prezzi delle abitazioni private.
Gli effetti della debolezza della congiuntura statunitense avrà comunque un effetto domino su altri
paesi dell’Asia, sebbene l’interscambio assuma dimensioni sempre più ragguardevoli, per il
semplice motivo che il commercio interasiatico è rappresentato prevalentemente da semilavorati e
non da prodotti finiti.
Obbligazioni: i tassi hanno raggiunto nuovi livelli
A fine anno i tassi si situavano a livelli più elevati, soprattutto negli Stati Uniti, ma nel corso
dell’anno hanno subito oscillazioni di notevole ampiezza. Anche i rendimenti europei si sono
sensibilmente ripresi dopo i minimi toccati a metà del 2005, rimanendo peraltro ancora al di sotto
del valore d’equilibrio. Date le premesse, per il prossimo anno ci si devono aspettare ulteriori rialzi
dei tassi d’interesse. Tuttavia l’atteso indebolimento della dinamica di crescita statunitense e i
contenuti rischi d’inflazione inducono a ritenere che negli Stati Uniti i tassi abbiano già raggiunto il
livello massimo. Il probabile incremento del risparmio privato contribuirà a sua volta a tenere sotto
controllo i tassi a lungo termine. In sostanza ci aspettiamo che i tassi a lungo (titoli di Stato
decennali) negli Stati Uniti si avvicineranno nel frattempo al 5% mentre in Europa saliranno solo
lievemente per portarsi intorno al 3,7%.
Azioni: rischi ciclici attutiti da valutazioni eque
Il 2005 è stato un anno molto favorevole al comparto azionario in molte aree del mondo, fatta salva
un’eccezione eccellente, gli Stati Uniti, dove il mercato aveva già scontato attese molto positive.
Come da noi pronosticato, il vantaggio in termini di valutazione dei mercati europei rispetto al
mercato azionario statunitense si è ridotto. Il rallentamento della crescita a livello globale, tassi in
lieve ascesa e dinamica degli utili in evidente declino prospettano per il 2006 un quadro generale
poco favorevole ai titoli azionari. I prezzi di mercato rispecchiano tuttavia ipotesi di sviluppo molto
caute, per cui il potenziale di sorprese negative risulta contenuto. Anche la prevista fine
dell’irrigidimento della politica monetaria negli Stati Uniti nel corso dell’anno potrebbe servire da
catalizzatore per un rialzo dei mercati azionari. I nostri modelli sono confortati pure dalla
constatazione che il mercato statunitense appare equamente valutato anche alla luce di ipotesi
conservative circa la capacità di creare utili delle imprese.
Ciò significa che gli investitori possono contare su un rendimento accettabile, ma perlopiù a una
cifra. Per i paesi dell’Euro e Gran Bretagna dai nostri calcoli emergono ancora valutazioni
convenienti che, in un’ottica di lungo periodo, prospettano potenziali di rendimenti addirittura
superiori alla media.
Pertanto le azioni rimangono – malgrado il deterioramento del ciclo economico – una categoria
d’investimento interessante. Tuttavia i maggiori rischi richiederanno dall’investitore un po’ più di
pazienza e nervi saldi; nel corso dell’anno non sono escluse correzioni anche di una certa entità.
Valute: l’indebolimento della crescita pesa sul dollaro statunitense
Il dollaro statunitense continuerà ad essere penalizzato dall’elevato squilibrio della bilancia delle
partite correnti nei rapporti tra Stati Uniti e i suoi partner commerciali in Asia e Medio Oriente.
Inoltre, l’atteso indebolimento dei consumi interni, l’assenza di una disciplina finanziaria e i timori
d’inflazione incidono negativamente sul dollaro. Euro, sterlina britannica, dollaro australiano,
dollaro canadese e franco svizzero in quanto monete di diversificazione dovrebbero trarre profitto
dalla debolezza del biglietto verde. Il lento cedimento della Cina alle richieste di una rivalutazione
del renminbi rispetto al dollaro favorisce gli investimenti in altre aree monetarie ritenute sicure. Per
contro il mercato finanziario nipponico, altamente sviluppato, con l’avvicinarsi della fine della
deflazione cela maggiori rischi. Il processo di trasformazione da una politica espansiva a sostegno
dell’economia a una politica improntata a una maggiore disciplina di bilancio si rifletterà
sicuramente in maggiori fluttuazioni valutarie.
Classi d’investimento non tradizionali: un prezioso complemento per il portafoglio
Nel corso dell’anno appena concluso i rischi affrontati sui mercati finanziari sono stati nuovamente
ricompensati. Le obbligazioni e azioni di Paesi emergenti, che hanno beneficiato dei surplus delle
loro bilance delle partite correnti e della domanda complessivamente buona a livello mondiale,
hanno generato rendimenti di tutto rilievo. Anche le obbligazioni societarie, in particolare quelle
dotate di rating meno elevati, hanno conseguito performance superiori a quelle dei titoli di Stato.
È poco probabile che in un contesto di maggiori rischi ciclici si verifichi una situazione analoga
anche nel 2006.
Immobili e materie prime, che negli ultimi anni avevano occupato le prime posizioni nella
graduatoria dei rendimenti, dovrebbero registrare un trend di reddito più modesto, ma comunque
sempre positivo. Mentre i prezzi delle materie prime si manterranno saldamente agli attuali elevati
livelli, in virtù di una solida domanda e capacità di offerta invece limitate, i titoli immobiliari
beneficeranno di prezzi stabili nel settore degli immobili commerciali e di dividendi elevati. Gli
hedge fund, che nel 2005 hanno conseguito buoni risultati con rendimenti superiori al 7% in dollari
statunitensi, probabilmente anche in questo anno di maggiori oscillazioni di mercato continueranno
ad esercitare un effetto stabilizzante sui portafogli d’investimento.
L'andamento della congiuntura mondiale continua a essere vigoroso in questa primavera 2006. Gli
indicatori degli ultimi mesi prospettano un proseguimento dell'espansione negli USA, in Giappone e
nel resto del continente asiatico, nonché un miglioramento che va attestandosi sempre più nella
zona euro. A lungo andare è però necessario tenere presente che, in un contesto di politica monetaria
meno espansiva, fino alla fine del 2007 si avrà una perdita di slancio della congiuntura
internazionale. Questo fenomeno toccherà in particolare gli USA, ove le forze congiunturali
dovrebbero lentamente perdere vigore e gli interessi aumentati causare un raffreddamento del boom
di consumi avuto finora. Le condizioni quadro leggermente meno favorevoli di cui sopra
interesseranno anche il Giappone e la zona euro. Specialmente in Germania misure più restrittive di
politica finanziaria potrebbero ulteriormente frenare la congiuntura nel 2007.
Il prezzo del petrolio è una grossa incertezza; molti auspicano un continuo aumento(ricordiamo che
il prezzo del petrolio si è triplicato, arrivando agli attuali 0,70 centesimi di euro circa) altri invece
prospettano che rimarrà presumibilmente al livello attuale ancora per un lungo periodo, nonostante
sussista un rischio in entrambe le direzioni. Mentre le maggiori riserve e una situazione di minore
tensione del mercato hanno permesso un calo delle quotazioni, l'evoluzione dell'offerta rimane
inibita dall'insicurezza politica (ad es. dal conflitto sul programma atomico dell'Iran) e, di
conseguenza, dal rischio di improvvise difficoltà.
E’comunque interessante la ricerca condotta in America sul continuo aumento dei consumi di
petrolio.
Il peso corporeo aumenta i rischi e i consumi
Secondo una ricerca condotta negli U.S.A., la crescita del peso corporeo della popolazione americana sarebbe alla base
dell'aumento dei consumi di carburante per gli aerei di linea e dell'incremento di incidenti per le imbarcazioni turistiche.
I rischi congiunturali appaiono più o meno equilibrati. Se il miglioramento della fiducia
riscontrabile nel settore economico negli ultimi mesi porterà - dopo anni contrassegnati da un
andamento cauto - ad un ampliamento più forte e veloce delle capacità personali e tecniche, anche
il 2006, come il 2005, potrebbe portare sorprese positive. Allo stesso modo, possono tuttora
sussistere rischi per uno sviluppo più debole, che risiedono nel settore dell'economia mondiale e, in
particolare, nei mercati finanziari e nell'andamento del tasso di cambio. Vi è dunque insicurezza
circa l'entità degli effetti frenanti dei tassi d'interesse crescenti per i mercati finanziari e per la
congiuntura internazionale, specialmente in previsione dei consumi privati negli USA. Inoltre gli
interessi crescenti e gli utili delle imprese inferiori alle aspettative potrebbero provocare
ripercussioni a livello mondiale sul mercato azionario finora al rialzo, circostanza, quest'ultima,
che andrebbe nuovamente a danno della congiuntura. Il massiccio deficit della bilancia americana
delle transazioni correnti e i suoi possibili contraccolpi sul corso del dollaro rappresentano un
rischio latente.
L’intensificarsi della crisi aviaria mette a repentaglio il futuro del settore avicolo: consumi, prezzi
ed importazioni in ribasso.
I recenti casi d’influenza aviaria in Europa, in Medio Oriente ed in Africa, hanno scombussolato in
modo drammatico i mercati avicoli, provocando un brusco calo dei consumi, dei prezzi e delle
importazioni,
Il crollo dei consumi
Negli Stati Uniti i prezzi della carne di pollo per l’esportazione, dopo essere saliti a livelli record
nell’ottobre dello scorso anno, sono scesi del 13 per cento, conseguenza delle diminuite
esportazioni verso l’Europa orientale e l’Asia centrale registrato in novembre e dicembre.
All’inizio della primavera si sono verificati rialzi (sia positivi, che negativi) che si ripercuoteranno
sull’economia statunitense attuale e futura.
Ordini durevoli, a marzo +6, 1%
Gli ordinativi di beni durevoli hanno segnato a marzo il rialzo più marcato da maggio 2005 a 230,6
miliardi di dollari. La crescita è stata tre volte superiore rispetto alle previsioni degli economisti
che propendevano per un +1,8%. E' stato inoltre rivisto in meglio il dato di febbraio rettificato a
+3,4% dal +2,7% comunicato in precedenza. Al netto della componente trasporti, gli ordinativi
hanno evidenziato un rialzo del 2,8% dal -1,1% (dato rivisto) registrato a febbraio. Le stime degli
analisti non andavano oltre una crescita dell'1,0%. Il balzo degli ordinativi riflette l'aumento degli
investimenti aziendali in nuove apparecchiature per venire incontro alla crescente domanda. Nel
dettaglio, gli ordini di macchinari sono aumentati a marzo del 7,5% (-7,7% a febbraio), quelli di
computer e apparecchi elettronici sono saliti ugualmente del 7,5% (-6,4% a febbraio) il rialzo
maggiore da settembre 2004. Gli ordinativi nel settore trasporti sono aumentati del 14% dal +16%
segnato a febbraio. Entrambi i dati sono di gran lunga superiori alle previsioni.
Compravendite case nuove, a marzo +13, 8% a 1, 213 milioni
Il balzo al 13,8% delle vendite di case nuove segnato a marzo (a 1,213 milioni di unità) rappresenta
il rialzo maggiore da quasi 12 anni, dal mese di aprile 1993. Il dato è largamente superiore alle
stime degli analisti che puntavano su un incremento a 1,11 milioni di unità. E' stato inoltre rivisto
al ribasso il dato di febbraio a 1,066 milioni da 1,08 milioni della prima rilevazione. Da segnalare il
rallentamento dei prezzi delle case di nuova costruzione per la prima volta da dicembre 2003: il
prezzo medio ha segnato un calo del 2,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il dato
odierno sembra confermare che il raffreddamento del mercato immobiliare sarà più graduale di
quanto previsto, come già suggerito dal dato diffuso ieri sull'andamento delle vendite di case
esistenti. Sempre a marzo, l'indice ha evidenziato un inaspettato rialzo dello 0,3% a 6,92 milioni di
unità. La crescita dei posti di lavoro e dei redditi starebbe infatti compensando l'aumento dei tassi
di interesse tenuto conto che dall'inizio dell'anno il tasso medio su un mutuo trentennale è salito di
circa mezzo punto percentuale.
A marzo +0, 6% spese consumo, +0, 8% reddito personale
Le spese per consumo negli Stati Uniti sono cresciute dello 0,6% a marzo contro il precedente
+0,1% e le attese che indicavano +0,4%. Il reddito personale è invece aumentato dello 0,8% dal
+0,3% precedente e rispetto al +0,4% previsto
Ordini alle fabbriche, a marzo +4, 2%
Gli ordinativi alle fabbriche statunitensi a marzo hanno segnato una crescita del 4,2%, sopra le
attese. Al netto dei trasporti si è registrato un rialzo del 2,2%.
Scorte all’ingrosso, a marzo +0, 2%
Le scorte all'ingrosso negli Usa sono cresciute a marzo dello 0,2%, sotto le attese degli analisti che
prevedevano invece un aumento dello 0,5%. Il dato si raffronta a +0,9% del mese precedente. Le
vendite sono aumentate dello 0,7% (+0,3% a febbraio).
Deficit commerciale, a marzo cala a 62, 0 mld dollari
Il deficit commerciale statunitense a marzo è sceso a 62,0 miliardi di dollari. Il dato è nettamente
migliore rispetto alle previsioni. Università degli Studi di Siena
Facoltà di Economia “Richard M. Goodwin”
Economia degli Intermediari Finanziari
Prof. Frediani
Modulo II
Valutazione di un titolo azionario
1. Introduzione
La società presa in esame per condurre la nostra analisi è la CEMENTIR – Cementerie del
Tirreno S.p.a.
Prima di procedere con la analisi vera e propria, che avrà come primo obiettivo parziale la
determinazione del Capitale Circolante Netto, le eventuali rettifiche patrimoniali e la
determinazione della Struttura Finanziaria, abbiamo ritenuto opportuno soffermarsi su alcune
notizie informative di rilievo.
La Cementir, sempre al passo con i progetti della siderurgia nazionale, sviluppa una vasta rete di
stabilimenti ad alta capacità produttiva, uffici commerciali, un Centro di Distribuzione, ed oggi è
presente in quasi tutte le Regioni d'Italia. Gli stabilimenti, coadiuvati da un sofisticato Centro
Ricerca e Controllo Qualità, situato a Spoleto (Perugia), producono una vasta gamma di cementi
Portland, Pozzolanici, Altoforno e Compositi. Si tratta della prima società in Italia nella produzione
dei cementi d'Altoforno. Fornisce i suoi prodotti per la realizzazione di opere portuali e idrauliche;
dighe, centrali nucleari e impianti di depurazione; strade, ponti e gallerie; aeroporti e ferrovie;
centrali elettriche e impianti industriali.
Nel Settembre del 2001 la Cementir S.p.a., attraverso la sua controllata Cementir Holding
Lussemburgo (99,9%) ha acquisito il controllo della Çimentas A.S.. Çimentas è quotata alla Borsa
di Istambul ed è la settima società cementiera della Turchia, con una capacità produttiva di 2,350
milioni di tonnellate ed una capacità produttiva di calcestruzzo (12 impianti) per circa 2 milioni di
metri cubi. Ha 1.300 dipendenti, due stabilimenti che producono cemento, uno situato ad Izmir sul
mar Egeo e l'altro nella parte orientale dell'Anatolia, a Kars. Per conseguire la conformità alle
normative imposte dalla Comunità europea, Çimentas ha ottenuto anche le certificazioni EN 197–1,
"Product" e "Quality Assurance System" che gli permettono di esportare i suoi prodotti nei paesi
membri con il marchio C.E.
Il 2005 rappresenta l’anno più importante nel processo di internazionalizzazione della Cementir
avviato nel 2001 con l’acquisizione della Cimentas e proseguito nel 2004 con l’acquisizione delle
società danesi Aalborg Portland e Unicon.
Tra gli altri fatti di rilievo, sono da menzionare l’acquisizione della statunitense Vianini Pipe Inc.,
l’outsourcing dei trasporti da parte della Unicon (180 mezzi e 220 trasportatori) attraverso la
creazione di una società partecipata al 50%, l’incremento di capacità produttiva nello stabilimento
di Izmir di circa 500.000 tonnellate di cemento da parte di Cimentas ed, infine, la costituzione da
parte di Aalborg Portland di una società in Russia per la commercializzazione del cemento bianco.
2. Stato Patrimoniale e Conto Economico
Passiamo adesso ad esaminare comparativamente i Bilanci di Esercizio degli anni 2002, 2003 e
2004, disponibili nel Database AIDA, per determinare contabilmente il valore del Capitale
Circolante Netto, prima di raccogliere poi tutte le informazioni necessarie alla sua riclassificazione.
Stato Patrimoniale
2004 2003 2002
ATTIVO
A. CREDITI VERSO SOCI 0 0 0
Parte già richiamata 0 0 0
B. TOTALE IMMOBILIZZAZIONI sep.ind. Di quelle conc. In loc. 305.688.046 203.698.839 202.199.729
Finanz. B.I. TOTALE IMMOB. IMMATERIALI 920.640 59.522 311.141
B.I.1. Costi impianto e ampl. 0 0 43.486
B.I.2. Costi ricerca e pubb. 0 0 0
B.I.3. Diritti brevetto ind. 0 0 0
B.I.4. Concessioni, licenze 0 0 0
B.I.5. Avviamento 0 0 0
B.I.6. Imm. in corso 755.127 0 0
B.I.7. Altre immobiliz. Immateriali 165.513 59.522 267.655
Fondo amm.to Immob. Immateriali 0 0 0
B.II. TOTALE IMMOB. MATERIALI 94.113.250 129.458.435 119.326.879
B.II.1. Terreni e fabbricati 25.792.245 33.931.648 39.117.674
B.II.2. Impianti 62.616.588 91.840.158 73.872.781
B.II.3. Attrez. industriali 282.001 134.990 176.362
B.II.4. Altri beni 472.748 206.375 234.293
B.II.5. Imm. in corso/acconti 4.949.668 3.345.264 5.925.769
Fondo amm.to Immob. Materiali 0 0 0
B.III. TOTALE IMMOB. FINANZIARIE 210.654.156 74.180.882 82.561.709
B.III.1. TOT Partecipazioni 210.334.468 66.667.212 75.042.216
B.III.1.a. Imprese controllate 205.362.073 56.780.816 65.153.121
B.III.1.b. Imprese collegate 2.478.993 2.478.993 2.478.993
B.III.1.c. Imprese controllanti 0 0 0
B.III.1.d. Altre imprese 2.493.402 7.407.403 7.410.102
B.III.2. TOT CREDITI Imm. Fin. 319.688 398.934 532.774
B.III.2.a. Cred. vs Controllate entro 0 0 0
B.III.2.a. Cred. vs Controllate oltre 0 0 0
B.III.2.b. Cred. vs Collegate entro 0 0 0
B.III.2.b. Cred. vs Collegate oltre 0 0 0
B.III.2.c. Cred. vs Controllanti entro 0 0 0
B.III.2.c. Cred. vs Controllanti oltre 0 0 0
B.III.2.d. Cred. vs Altri entro 0 0 0
B.III.2.d. Cred. vs Altri oltre 319.688 398.934 532.774
B.III.>>> CREDITI FIN. A BREVE 0 0 0
B.III.>>> CREDITI FIN. A OLTRE 319.688 398.934 532.774
B.III.3. Altri titoli 0 0 0
B.III.4. Azioni proprie 0 7.114.736 6.986.719
Azioni proprie DI CUI: Val nominale 0 0 0
C. ATTIVO CIRCOLANTE 434.667.626 280.172.915 279.481.016
C.I. TOTALE RIMANENZE 24.244.921 22.148.529 20.280.080
C.I.1. Materie prime 13.651.931 12.920.602 12.332.051
C.I.2. Prodotti semilav./in corso 4.371.079 3.725.340 2.457.222
C.I.3. Lavori in corso 0 0 0
C.I.4. Prodotti finiti 6.221.911 5.502.587 5.490.807
C.I.5. Acconti 0 0 0
C.II. TOTALE CREDITI 408.631.571 198.383.549 224.133.114
C.II.1. Cred. vs Clienti entro 69.993.704 67.722.647 62.465.949
C.II.1. Cred. vs Clienti oltre 0 0 0
C.II.2. Cred. vs Controllate entro 300.770.289 93.628.455 144.023.491
C.II.2. Cred. vs Controllate oltre 0 0 0
C.II.3. Cred. vs Collegate entro 352.698 510.026 92.345
C.II.3. Cred. vs Collegate oltre 0 0 0
C.II.4. Cred. vs Controllanti entro 0 0 0
C.II.4. Cred. vs Controllanti oltre 0 0 0
C.II.4.bis Cred. tributari entro 2.481.065 0 0
C.II.4.bis Cred. tributari oltre 0 0 0
C.II.4.ter Cred. per imposte anticipate entro 34.872.408 0 0
C.II.4.ter Cred. per imposte anticipate oltre 0 0 0
C.II.5. Cred. vs Altri entro 161.407 36.522.421 17.551.329
C.II.5. Cred. vs Altri oltre 0 0 0
C.II.>>> CREDITI A BREVE 408.631.571 198.383.549 224.133.114
C.II.>>> CREDITI A OLTRE 0 0 0
C.III. TOTALE ATTIVITA' FINANZIARIE 0 0 0
C.III.1. Partec.ni in Controllate 0 0 0
C.III.2. Partec.ni in Collegate 0 0 0
C.III.3. Partec.ni in Controllanti 0 0 0
C.III.4. Altre Partec.ni 0 0 0
C.III.5. Azioni proprie 0 0 0
C.III.5. Azioni proprie DI CUI: Val nominale 0 0 0
C.III.6. Altri titoli 0 0 0
C.IV. TOT. DISPON. LIQUIDE 1.791.134 59.640.837 35.067.822
C.IV.1. Depositi bancari 1.621.939 59.455.417 35.014.197
C.IV.2. Assegni 0 0 0
C.IV.3. Denaro in cassa 169.195 185.420 53.625
D. RATEI E RISCONTI 1.025.000 946.703 613.184
Disaggio su prestiti 0 0 0
TOTALE ATTIVO 741.380.672 484.818.457 482.293.929
PASSIVO
PATRIMONIO NETTO
A. TOTALE PATRIMONIO NETTO 510.418.178 315.512.111 317.924.223
A.I. Capitale sociale 159.120.000 159.120.000 159.120.000
A.II. Riserva da sovrapprezzo 15.052.270 22.710.274 22.710.274
A.III. Riserva di rivalutazione 97.732.271 127.204.706 153.655.001
A.IV. Riserva legale 7.858.617 7.858.617 7.858.617
A.V. Riserva statutaria 0 0 0
A.VI. Riserva azioni proprie 0 7.114.736 6.986.719
A.VII. Altre riserve 26.357.945 20.976.212 26.772.685
A.VIII. Utile/perdita a nuovo 0 0 3.721.223
A.IX. Utile/perdita di esercizio 204.297.075 -29.472.434 -62.900.296
B. TOTALE FONDI RISCHI 11.677.641 896.443 5.626.916
B.1. Fondo di Quiescenza 0 0 0
B.2. Fondo Imposte anche differite 11.420.287 426.803 856.199
B.3. Altri Fondi 257.354 469.640 4.770.717
C. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 7.624.215 7.315.402 7.437.558
DEBITI
D. TOTALE DEBITI 209.298.329 158.488.281 147.906.794
D.1. Obblig.ni entro 0 0 0
D.1. Obblig.ni oltre 0 0 0
D.2. Obblig.ni convert. entro 0 0 0
D.2. Obblig.ni convert. oltre. 0 0 0
D.3. Soci per Finanziamenti entro 0 0 0
D.3. Soci per Finanziamenti oltre 0 0 0
D.4. Banche entro 82.351.993 24.493.507 19.419.742
D.4. Banche oltre 15.937.940 11.183.155 13.570.557
D.5. Altri finanziatori entro 0 0 0
D.5. Altri finanziatori oltre 39.007.780 39.007.780 39.007.780
D.6. Acconti entro 0 0 0
D.6. Acconti oltre 0 0 0
D.7. Fornitori entro 59.422.042 52.824.560 56.135.078
D.7. Fornitori oltre 0 0 0
D.8. Titoli di credito entro 0 0 0
D.8. Titoli di credito oltre 0 0 0
D.9. Imprese Controllate entro 6.210.005 2.067.051 1.859.287
D.9. Imprese Controllate oltre 0 0 0
D.10. Imprese Collegate entro 0 0 0
D.10. Imprese Collegate oltre 0 0 0
D.11. Controllanti entro 0 0 0
D.11. Controllanti oltre 0 0 0
D.12. Debiti Tributari entro 1.273.997 13.373.358 14.688.164
D.12. Debiti Tributari oltre 1.201.437 0 0
D.13. Istituti previdenza entro 0 1.055.801 1.086.397
D.13. Istituti previdenza oltre 0 0 0
D.14. Altri Debiti entro 3.893.135 14.483.069 2.139.789
D.14. Altri Debiti oltre 0 0 0
D.>>> DEBITI A BREVE 153.151.172 108.297.346 95.328.457
D.>>> DEBITI A OLTRE 56.147.157 50.190.935 52.578.337
E. RATEI E RISCONTI 2.362.309 2.606.220 3.398.438
Aggio sui prestiti 0 0 0
TOTALE PASSIVO 741.380.672 484.818.457 482.293.929
Conto Economico
2004 2003 2002
A. TOT. VAL. DELLA PRODUZIONE 206.536.105 203.065.658 196.326.698
A.1. Ricavi vendite e prestazioni 203.875.029 200.239.306 195.440.089
A.2. Var. rimanenze prodotti 1.365.063 1.279.898 -481.485
A.3. Variazione lavori 0 0 0
A.2. + A.3. Totale Variazioni 1.365.063 0 0
A.4. Incrementi di immob. 517.049 418.832 85.129
A.5. Altri ricavi 778.964 1.127.622 1.282.965
Contributi in conto esercizio 0 0 0
B. COSTI DELLA PRODUZIONE 201.987.597 177.192.481 180.096.224
B.6. Materie prime e consumo 78.822.087 73.416.086 66.238.436
B.7. Servizi 40.044.976 34.801.546 33.168.205
B.8. Godimento beni di terzi 424.886 115.717 140.668
B.9. Totale costi del personale 22.569.248 22.548.561 22.193.523
B.9.a. Salari e stipendi 15.355.234 14.966.026 14.931.046
B.9.b. Oneri sociali 5.586.415 5.403.459 5.403.936
B.9.c. Tratt. fine rapporto 1.098.895 1.061.610 1.097.271
B.9.d. Tratt. di quiescenza 0 0 0
B.9.e. Altri costi 528.704 1.117.466 761.270
B.9.f. TFR + quiescenza + altri costi 1.627.599 0 0
B.10. TOT Ammortamenti e svalut. 57.583.340 40.475.900 52.013.208
B.10.a. Amm. Immob. Immat. 53.010 298.619 289.220
B.10.b. Amm. Immob. Mat. 57.164.611 39.825.023 51.393.296
B.10.c. Altre svalut. Immob. 0 0 0
B.10.a+b+c. Amm. e svalut. delle immob. 57.217.621 0 0
B.10.d. Svalut. crediti 365.719 352.258 330.692
B.11. Variazione materie -731.329 -588.551 -628.297
B.12. Accantonamenti per rischi 153.129 152.855 150.634
B.13. Altri accantonamenti 0 0 0
B.14. Oneri diversi di gestione 3.121.260 6.270.367 6.819.847
RISULTATO OPERATIVO 4.548.508 25.873.177 16.230.474
Valore Aggiunto 84.854.225 89.050.493 90.587.839
C. TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI 34.185.011 1.758.714 -1.472.143
C.15. Tot. proventi da partecip. 34.949.658 3.197.756 1.236.000
da imprese controllate/collegate 0 281.250 159.375
C.16. TOT Altri Proventi 2.100.794 2.299.797 666.633
C.16.a. Da Crediti 0 0 0
di cui da Contr/coll 0 0 0
C.16.b. Da titoli iscr. imm. 0 0 0
C.16.c. Da titoli iscr. att.circol. 0 0 0
C.16.b+c. Proventi da Titoli 0 0 0
C.16.d. Proventi fin. Diversi 2.100.794 2.299.797 666.633
di cui da Contr/coll 0 0 0
C.17. TOT Oneri finanziari 3.056.341 3.738.839 3.374.776
--> Oneri fin. di cui da Contr/coll 0 8.321 0
C.17.bis Utili e perdite su cambi 190.900 0 0
RETT. VALORE ATT. FINANZ.
D. TOTALE RETTIFICHE ATT. FINANZ. 0 -59.506.015 -91.187.345
D.18. TOT Rivalutazioni 0 0 0
D.18.a. Rivalut. di partec. 0 0 0
D.18.b. Rivalut. di altre imm. fin. 0 0 0
D.18.c. Rivalut. di titoli 0 0 0
D.19. TOT Svalutazioni 0 59.506.015 91.187.345
D.19.a. Svalut. di partec. 0 59.506.015 91.187.345
D.19.b. Svalut. di altre imm. fin. 0 0 0
D.19.c. Svalut. di titoli 0 0 0
E. TOTALE PROVENTI/ONERI STRAORDINARI 169.692.061 -15.832.896 2.362.516
E.20. Proventi Straordinari 180.160.587 1.156.967 2.654.870
Plusvalenze 10.478.922 310 1.909.637
E.21. Oneri Straordinari 10.468.526 16.989.863 292.354
Minusvalenze 3.502 1.381.557 5.114
Imposte es. prec. 0 0 0
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 208.425.580 -47.707.020 -74.066.498
22. Totale Imposte sul reddito correnti, differite e anticipate 4.128.505 -18.234.586 -11.166.202
22.a Imposte correnti 0 0 0
22.b Imposte differite e anticipate 0 0 0
23. UTILE/PERDITA DI ESERCIZIO 204.297.075 -29.472.434 -62.900.296
3. La determinazione contabile del Capitale Circolante Netto.
Procediamo dunque alla riclassificazione dello Stato Patrimoniale della società presa in esame, al
fine di disporre di dati più significativi.
Il primo passo della nostra analisi è la determinazione contabile del Capitale Circolante Netto. Esso
si ottiene attraverso la differenza tra il Capitale Circolante Lordo (dato dalla somma di Liquidità
immediate, Liquidità differite e Disponibilità) e le Passività non onerose di interessi (e cioè la
somma tra Debiti v/fornitori, Debiti v/dipendenti, Debiti tributari e Ratei e Risconti Passivi).
2004 2003 2002
Capitale Circolante 225.369.297 121.684.634 131.574.222
Netto
L’evoluzione nel tempo del Capitale Circolante Netto, come dimostrano i dati, risente della politica
di internazionalizzazione intrapresa dalla Cementir negli ultimi anni. Il dato del 2004 risulta infatti
sensibile alle acquisizioni delle società danesi Aalborg Portland e Unicon realizzate nello stesso
anno. L’incremento registrato dal CCN, pari al 185%, risulta così giustificato. A segnare un forte
rialzo nel 2004, tra le voci del Capitale Circolante Lordo, sono stati infatti i Crediti ed in particolare
la voce Crediti verso società controllate.
4. Indicatori e margini di gestione
Passiamo adesso ad esaminare alcuni aspetti che ci consentiranno di formulare un giudizio sulla
gestione della società, in termini di attività produttiva e commerciale. E’ in base a questo giudizio
che procederemo alla riclassificazione dello Stato patrimoniale e del Conto Economico della
Cementir.
a) La dilazione media dei crediti
Guardiamo prima il rapporto Crediti/Fatturato, che ci permette di trovare la dilazione media dei
crediti e verificare se ci sono sofferenze o anomalie:
2004 2003 2002
Dilazione media crediti 125,31 123,45 116,66
(gg)
Si registra un aumento poco rilevante dei valori, che può essere imputato anch’esso all’espandersi
del volume dei Crediti.
b) Ammortamenti e accantonamenti
Altre informazioni significative sono quelle legate all’analisi degli Ammortamenti e degli
accantonamenti ai Fondi Rischi. Le voci corrispondenti di Conto Economico segnalano una ripresa
degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali, anch’essi dovuti probabilmente alle recenti
acquisizioni. Gli ammortamenti di immobilizzazioni immateriali dimostrano invece un calo notevol,
riducendosi ad un sesto del loro ammontare nell’anno precedente, dovuto all’adozione dei nuovi
principi contabili. Gli accantonamenti ai Fondi Rischi e i valori della voce Svalutazione Crediti
segnano piccoli incrementi. Riportiamo i valori nella seguente tabella:
2004 2003 2002
Ammortamenti 57.164.611 39.825.023 51.393.296
immobilizzazioni
materiali
Ammortamenti 53.010 298.619 289.220
immobilizzazioni
immateriali
Accantonamenti ai 153.129 152.855 150.634
Fondi Rischi
Svalutazione crediti 365.719 352.258 330.692
c) La giacenza media delle scorte
Soffermiamoci adesso sul magazzino, calcolando la giacenza media delle scorte attraverso il
rapporto Magazzino/Fatturato. I dati che emergono sono abbastanza stabili:
2004 2003 2002
Giacenza media 35,58 33,58 33,29
scorte (gg)
d) Distribuzione geografica degli impianti e mercati di riferimento
Andiamo adesso ad esaminare la posizione di mercato della Cementir, guardando la distribuzione
del fatturato per prodotto, il posizionamento degli stabilimenti, i mercati di riferimento, le aree
geografiche di influenza:
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lillaby di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli Intermediari Finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Siena - Unisi o del prof Frediani Bruno.
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