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FIGURE DI HEDGER, SPECULATORI E ARBITRAGGISTI

Gli investitori nel mercato dei future (mercati a termine) e dei forward si distinguono in due categorie:

HEDGER SPECULATORE

vendono o acquistano contratti allo compra e vende i contratti ad alto rischio scommettendo

scopo di cautelarsi da movimenti sulla variazioni a breve termine nei prezzi; egli è, infatti,

sfavorevoli del prezzo di un bene, colui che trae guadagno dalle variazioni di valore dei

quindi, in sostanza, commerciano per titoli quotati in borsa. La figura dello speculatore è quindi

tutelarsi dal rischio più vicina a quella dello scommettitore più che a quella

dell’imprenditore. Esponendosi a grandi rischi, lo

speculatore può ottenere un elevato guadagno o la

completa perdita del capitale investito.

Entrambi, hedger e speculatori, possono assumere posizioni lunghe o corte .

• posizioni lunghe confidando che il prezzo del bene aumenti

• Posizioni lunghe per salvaguardarsi • posizioni corte quando pensano che il prezzo diminuisca.

da aumenti nel prezzo di un bene In entrambi i casi gli speculatori non cercano di ricevere o

• posizioni corte per proteggersi da fornire un bene, ma soltanto di sfruttare il rischio implicito nei

un’eventuale diminuzione del prezzo mercati per beneficiare così delle variazioni di prezzo.

di un bene

ARBITRAGGISTA

L’arbitraggista è colui che compie un’operazione di arbitraggio: è un’operazione che consiste

nell’acquistare un bene o un’attività finanziaria su un mercato rivendendole su un altro mercato

sfruttando le differenze di prezzo al fine di ottenere un profitto. L’operazione è possibile se il

ricavo che si ottiene supera i costi. L’intera operazione deve essere senza alcun rischio per

l’operatore. ARBITRAGGIO

SPECULAZIONE • modo di lucrare sulle differenze di

• opera sulle differenze di prezzo di uno VS prezzo presenti in luoghi diversi

stesso bene in tempi diversi • ricerca il lucro nel fattore spazio

• ricerca il lucro nel fattore tempo

CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELLA CAMBIALE FINANZIARIA

E’ uno strumento di raccolta diverso dalle normali obbligazioni. La cambiale finanziaria, è quindi un titolo di

credito a reddito fisso che da al possessore il diritto incondizionato di farsi pagare una determinata somma

alla scadenza indicata.

La loro emissione e il collocamento presso il pubblico costituiscono una sollecitazione del pubblico risparmio.

Prima della loro emissione deve essere pubblicato un rapporto informativo contenente tutte le informazioni

necessarie all’investitore.

La normativa italiana prevede che tali strumenti possano essere emessi soltanto da un ristretto numero di

soggetti in possesso di determinati requisiti:

• le società le cui azioni ed obbligazioni sono già quotate su un mercato regolamentato,

• altre società per azioni e finanziarie vigilate dalla Banca d’Italia.

Deve avere una durata compresa tra 3 e 12 mesi ed ogni certificato deve avere un taglio minimo non inferiore

a 51.645,69 €. S l’emissione supera i 50 milioni di euro deve essere preventivamente comunicata alla Banca

d’Italia. Inoltre, l’importo complessivo non può eccedere il capitale versato e le riserve. Nella cambiale

finanziaria devono essere inoltre indicate:

• la denominazione,

• l’oggetto

• la sede dell’emittente

• il capitale sociale versato dall’impresa ed esistente al momento dell’emissione,

• l’importo complessivo delle cambiali emesse.

Il mercato secondario delle cambiali non è molto attivo, in quanto di solito gli investitori

acquistano lo strumento all’emissione e lo mantengono fino a scadenza; per questo motivo e per

via del fatto che non sono assistiti da alcuna garanzia, questi strumenti presentano un grado di

rischio piuttosto elevato.

Analogamente ai BOT, le cambiali finanziarie sono collocate a sconto (sotto la pari) ed il loro

rendimento (semplice) dipende

• dalla differenza tra il prezzo di rimborso (alla pari) e quello di emissione

• dalla durata (espressa in giorni).

OBBLIGAZIONI

Le obbligazioni sono titoli che rappresentano un debito dell’emittente nei confronti dell’investitore:

impegnano l’emittente a corrispondere un importo specificato ad una determinata data, generalmente

con pagamenti di interessi periodici.

Il cosiddetto valore nominale è l’importo che l’emittente deve rimborsare alla scadenza

dell’obbligazione, mentre, il tasso cedolare è il tasso di interesse che l’emittente deve pagare

periodicamente. Solitamente (ma non sempre) questo tasso è fisso per l’intera vita dell’obbligazione.

Se i termini di rimborso non vengono rispettati, il possessore dell’obbligazione matura il diritto a

rivalersi sulle attività dell’emittente.

Le obbligazioni a lungo termine trattate nel mercato dei capitali sono:

 titoli di Stato: CTZ (Certificati del Tesoro Zero-coupon), CCT (Certificati di Credito del Tesoro), BTP

(Buoni del Tesoro Poliennali) (NB: i BOT sono titoli di debito a B.T.)

 obbligazione degli enti pubblici;

 obbligazioni societarie (corporate bond) A FERMO

3 MODALITA DI COLLOCAMENTO DELLE A RUBINETTO

OBBLIGAZIONI MARGINALE BTP, CCT E CTZ

A ASTA COMPETITIVA BOT

Le modalità di collocamento delle obbligazioni, in generale sono tre:

COLLOCAMENTO A RUBINETTO,

COLLOCAMENTO A FERMO, COLLOCAMENTO

usato per i buoni postali e i

tipicamente per obbligazioni ATTRAVERSO ASTA,

certificati di deposito bancari:

societarie e bancarie: l’emittente utilizzato per i titoli di

l’emittente fissa solo il prezzo dei

comunica al mercato le condizioni in Stato; l’asta può essere

titoli ma non la quantità. Il periodo

termini sia di volume sia di prezzo marginale o

per far pervenire la richiesta è di

dei titoli. Gli acquirenti fanno competitiva a seconda

solito molto ampio prevedendo,

pervenire le loro richieste di titoli in se si tratti di titoli di

talvolta, anche la possibilità di

un lasso di tempo ridotto (una Stato a Lungo Termine

variare le condizioni di prezzo

settimana). Il rischio che corre (CCT, CTZ E BTP) o a

nella finestra temporale. Il rischio

l’emittente è quello di aver valutato Breve Termine (BOT):

che si corre è inferiore rispetto al

male l’appetibilità collocamento a fermo

dell’obbligazione: se la domanda

di titoli è più alta dell’offerta,

l’emittente perde la possibilità di

collocarli ad un prezzo più elevato,

se viceversa la domanda è più

bassa, il rischio è quello di non

riuscire a collocare tutti i titoli

COLLOCAMENTO A ASTA

Durante la fase di richiesta (di alcuni giorni), i partecipanti all’asta fanno pervenire le loro proposte

(segrete fino all’aggiudicazione), le quali sono ordinate in modo da privilegiare le offerte a prezzi più

alti, dando priorità a coloro che sono disposti ad accettare rendimenti inferiori.

ASTA MARGINALE ASTA COMPETITIVA

usata per BTP, CCT E CTZ. L’elemento distintivo è Usata per i BOT. Ogni investitore pagherà il

che il prezzo di aggiudicazione è unico per tutti i prezzo offerto e non quello dell’ultima richiesta

partecipanti, ed è pari al prezzo dell’ultima soddisfatta. Se necessario, è prevista la

offerta soddisfatta, quindi il più basso. Se procedura di riparto per le ultime offerte

necessario, è prevista la procedura di riparto per segnatarie: al termine dell’asta viene calcolato il

le ultime offerte segnatarie: si prendono le PMP, Prezzo Medio Ponderato, ponderando i

offerte al prezzo di aggiudicazione e si procede diversi prezzi per le quantità aggiudicate.

al riparto della rimanenza in proporzione alle

quantità richieste. • BOT (BUONI ORDINARI

DEL TESORO

TITOLI DI STATO • CTZ

• CCT BPT€i

• BTP BTPItalia

BOC: Buoni Ordinari Comunali

OBBLIGAZIONI DEGLI BOP: Buoni Ordinari Provinciali

ENTI PUBBLICI BOR: Buoni Ordinari Regionali

OBBLIGAZIONI A L. TERMINE •

OBBLIGAZIONI OBBLIGAZIONI GARANTITE

SOCIETARIE NON GARANTITE

• SUBORDINATE

• A TASSO VARIABILE

• SPAZZATURA

TITOLI DI STATO

Per finanziare il debito pubblico italiano, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia

emette diversi tipi di obbligazioni. La differenza principale fra le diverse categorie risiede nella

scadenza e nella struttura, sia in termini di presenza delle cedole, sia per forma di

indicizzazione. Il fatto che esistano diverse tipologie di titoli è originato dall’esigenza

dell’emittente di cogliere nuove opportunità e di soddisfare le preferenze dei potenziali

investitori.

I titoli di Stato hanno tassi di interesse relativamente bassi, in quanto non presentano rischio di

insolvenza, o comunque presentano un rischio relativamente contenuto. Gli investitori in titoli a

lungo termine si aspettano che i tassi di inflazione estremamente alti o estremamente bassi

ritornino a livelli normali, per cui generalmente i tassi a lungo termine non risentono delle

oscillazioni dell’inflazione quanto quelli a breve termine.

CLASSIFICAZIONE

Passando in rassegna le caratteristiche dei principali titoli di Stato troviamo :

1. BOT (Buoni Ordinari del Tesoro):

• i BOT sono titoli senza cedola (non paga interessi)

• sono emessi sotto la pari

• Il rendimento dell’investitore proviene dalla differenza tra il valore di rimborso e

quello di emissione, e tiene conto della durata residua.

• È rimborsato alla pari, in un’unica soluzione alla scadenza.

• Ha scadenza a 3, 6, 12 mesi

• La tassazione è anticipata, cioè applicata al momento dell’emissione del titolo.

• I BOT sono caratterizzati da un rischio di insolvenza virtualmente nullo.

• Il mercato dei BOT è caratterizzato da liquidità e profondità (spessore). Un mercato

si definisce profondo se vede la presenza di molti ordini di acquisto e vendita a

prezzi prossimi tra loro, mentre un mercato liquido è quello in cui i titoli possono

essere acquistati e venduti rapidamente e con bassi costi di transazione. Per gli

investitori profondità e liquidità fanno si che il rischio di non poter vendere i loro titoli,

quando lo desiderano, sia alquanto ridotto.

2. CTZ (Certificati del Tesoro Zero coupon):

Sono uguali ai BOT con alcune differenze:

• sono titoli a tasso fisso

• Scadenza a 24 mesi.

• L’aliquota di tassazione è del 12.5% e viene applicata sullo scarto di emissione al momento del rimborso.

• La tassazione &egrav

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marina.croce93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof De Sury Paul.