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Limite superiore (top rate): tasso di interesse elevato applicato solo a clienti
rischiosi
Limite inferiore (prime rate): tasso di interesse basso applicato ai clienti migliori e
meno rischiosi
Il prospetto del conto economico non finisce qui! Andando avanti troviamo:
Le commissioni attive realizzate attraverso la vendita, soprattutto attraverso la
rete internet, di strumenti finanziari di terzi: quindi sono delle percentuali del
valore degli strumenti finanziari venduti
Le commissioni passive pagate sul collocamento di loro (delle banche) prodotti
finanziari o di altri soggetti che collocano questi prodotti (in genere si tratta di
promotori finanziari)
Ricavi da servizi cioè tutti quei ricavi che non sono associati all’attività di raccolta
e impieghi o collocamento. (Si tratta di: commissioni su conto corrente, ricavi da
bonifici, ricavi da assegni, ricavi da carte di credito).
Ricapitolando:
+ interessi attivi su prestiti
- interessi passivi su raccolta
Margine netto di interesse
+ commissioni attive
- commissioni passive
+ ricavi da servizi
Margine di intermediazione 9
Si tratta del ricavo netto della banca (nettato dagli
interessi passivi e commissioni passive)
Nel conto economico bancario dopo il margine di intermediazione troviamo solo la parte
relativa ai costi, che insieme a quella dei ricavi, maggiormente importante e vista in
precedenza, fornisce il reddito operativo al netto della tassazione.
Mercato finanziario primario e mercato finanziario secondario
Come abbiamo visto in precedenza nel mercato mobiliare (compravendita di titoli)
avvengono le sottoscrizioni delle passività finanziarie da parte delle unità in surplus
(tipicamente famiglie) al momento della nascita di tale passività. La sottoscrizione dello
strumento finanziario può essere effettuato sia se l’obbligazione (parliamo solo di
obbligazioni in questo caso) sta per nascere oppure anche se tale obbligazione già esiste.
Dalla distinzione della sottoscrizione dell’obbligazione prima o dopo la sua nascita
scaturisce appunto la differenza tra mercato mobiliare primario e quello secondario.
La borsa valori è un mercato sia primario che secondario perché un titolo potrebbe essere
negoziato istantaneamente nel momento in cui viene emesso e poi essere ceduto sul
mercato secondario (acquisto sul mercato primario e cessione sul mercato secondario).
Normalmente gli strumenti sul mercato secondario non hanno solo il valore nominale, ma
hanno anche un valore di acquisto effettivo. Si aggiusta il valore dei titoli al loro
rendimento atteso in quel momento in base a tutte le condizioni al contorno.
Nel mercato primario si ha l’emissione dello strumento finanziario. Nel mercato
secondario vengono negoziati i titoli tramite piattaforme informatiche usate da operatori
telematici accreditati, questo mercato consente per i titoli di debito aziendale il
prezzamento momento per momento dei suddetti titoli. Per i titoli di debito solitamente la
cedola per gli investitori è fissa perché: oscillano i tassi, oscillano le condizioni
dell’emittente, oscillano e prezzi di mercato.
Prestiti bancari
Le banche prima di erogare un prestito ad un’azienda ne visionano il suo prospetto
fonti/impieghi. Tale prospetto non è altro che una riclassificazione dello stato patrimoniale
dal punto di vista finanziario: le risorse vengono distinte in mezzi propri e mezzi terzi, gli
impieghi vengono distinti in attivo fisso e attivo circolante.
Processo di affidamento bancario
L’affidamento bancario consiste nelle risorse di terzi prestate su una valutazione fatta a
monte sull’azienda. L’affidamento viene effettuato tramite la visione delle forme tecniche
di impiego dell’azienda. In generale il ciclo produttivo ci delinea quale è il fabbisogno 10
finanziario aziendale. Il maggior fabbisogno di capitale circolante è determinato dalle
condizioni di incasso e pagamento, infatti come vedremo le dilazioni concesse a fornitori e
clienti sono fondamentali.
Le grandi aziende ottengono dei periodi di dilazione molto lunghi dai fornitori perché nel
bilancio la componente dei debiti si muove e varia pagando più tardi i fornitori. Infatti tanto
più il pagamento è dilazionato e tanto meno si ricorre ai prestiti bancari per finanziare gli
investimenti e in generale le componenti dell’attivo patrimoniale. Riguardo la dilatazione
temporale dei crediti concessi a clienti va detto che se tali incassi avvengono in modo
posticipato rispetto all’erogazione della prestazione di deve dilatare anche la fonte che li
finanzia; quindi o l’azienda riesce a non chiedere prestiti alle banche o questi oneri
comunque non si possono scaricare sui clienti.
Bisogna a questo punto definire il termine fido bancario.
Il FIDO BANCARIO è l’importo massimo concesso da una banca ad un dato cliente dopo
averne accertato le capacità reddituali, la consistenza patrimoniale e le doti morali.
La banca calcola il rischio che si assume nell’erogare un prestito (fido) ad un cliente
tramite 2 componenti:
Rischio di perdita del credito (o di credito) a seguito dell’insolvenza del cliente
Rischio finanziario ovvero eventuali perdite nel rimborso in ritardo del credito
concesso
Se il pagamento dei credito concessi ad un’impresa avviene in ritardo, rispetto ad un
concordato piano di rimborso, diviene un problema per la banca. Infatti l’istituto di credito
non può prevedere che in quel lasso temporale arrivi dalla raccolta un importo uguale, a
quello del credito non riscosso, per finanziare il suo attivo; in questo caso la banca
trovandosi in uno stato di difficolta deve per forza ricorrere al processo interbancario
passivo. Nasce così un costo verso un’altra banca derivante dal tasso di interesse sul
prestito ottenuto in questa forma interbancaria, avuta per la concessione di risorse che
nel piano finanziario originario avrebbero dovuto arrivare dai crediti concessi ai clienti.
La gravità di questi 2 rischi viene classificata in base ad alcuni indicatori di redditività:
Oggettivi: sono legati alle condizioni aziendali, alla struttura patrimoniale e
reddituale e alla storia aziendale (valutano l’azienda e non l’imprenditore)
Soggettivi: sono legati al valore del rapporto con la clientela, infatti anche se non ci
sono tutte le condizioni affinché la banca possa concedere il fido all’impresa essa
lo può concedere lo stesso in vista di ottimi rapporti con l’imprenditore. Inoltre
sono legati alla presenza di garanzie reali sul prestito concesso (ipoteche,
fidejussioni)
Gestione del rapporto di prestito
La banca ha la necessità di chiudere i suoi bilanci con una condizione di qualità del
proprio portafoglio prestiti. La banca effettua un monitoraggio dei clienti prescritto dalla
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regolamentazione di vigilanza: il rischio del credito concesso deve essere adeguato con la
stima di perdita potenziale sui crediti (in base al monitoraggio si classifica il rapporto).
La banca ha l’esigenza di monitorare i rapporti di prestito in itinere anche con riguardo
all’accantonamento al fondo rischi per ogni singola posizione. In bilancio infatti per legge
va fatta una stima della non riscossione dei crediti concessi ed accantonare un importo
per tale valore. Inoltre nella nota integrativa le banche devono iscrivere l’importo dei
crediti pesati con il loro rischio di riscossione. In sede di redazione del bilancio il rapporto
di prestito tra banca e cliente può essere riverificato nei seguenti modi:
Normale: il rapporto procede secondo le ipotesi del piano del prestito concordato
tra le parti ex-ante
In evidenza: si ha una poca movimentazione del conto corrente della banca
(rimborsi appena ritardati rispetto al piano del prestito)
Incagliato: si ha una situazione aggravata movimentazione del conto corrente della
banca in stato di fermo. La banca monitora la situazione in essere in quanto le rate
del rimborso del prestito non sono state onorate pienamente
Sofferenza: è uno stato di crediti incagliati che permane per molto tempo. In questo
caso il fascicolo della posizione imprenditoriale (che ha avuto il prestito) passa
dall’ufficio crediti all’ufficio legale della banca
In contenzioso: è il caso che si verifica quando si arriva a delle azioni esecutive che
riguardano anche il pignoramento dei conti dell’azienda.
L’analisi per l’assegnazione a monte del fido avviene sulla base di 2 criteri:
Consuntivo: riguardano la situazione economico- finanziaria e patrimoniale, e il
fabbisogno di fondi con relativa copertura da parte dell’impresa. L’applicazione di
questo metodo è sempre possibile a prescindere dalle dimensioni dell’impresa.
Prospettiche: si basano sulla capacità dell’impresa di redigere un business plan
cioè dei prospetti sui ricavi futuri dell’impresa; questo tipo di informazioni è
posseduto però soltanto da aziende di medio-grandi dimensioni (50-60 addetti). Per
questo motivo l’applicazione di questo metodo non è sempre possibile a
prescindere dalle dimensioni dell’impresa.
I criteri utilizzati per conoscere il rischio del prestito dipendono:
Dall’avversione al rischio dell’affidante
Dalle informazioni e valutazioni disponibili che si intendono utilizzare
Tali tipi di criteri possono essere di 2 tipi:
Statico-patrimoniali: sono basati sulla conoscenza di valori storici e attuali degli
stati patrimoniali. L’ammontare del prestito concesso dipenderà dalle garanzie
reali su cui si può rivalere la banca nel caso di rimborso non onorato, e dalla
consistenza quantitativa e qualitativa delle poste patrimoniali dell’attivo di bilancio
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Dinamico-prospettici: valutano l’attitudine a produrre redditi adeguati alla
situazione di rischio del settore di business dell’impresa. Si verificano le capacità di
accrescere i mezzi propri e di costruirsi alternative finanziarie
Centrale dei rischi
Si tratta di un sistema centralizzato informativo ed informatico a cui le banche possono e
devono accedere per alimentarlo anche perché esse sono soggetti aderenti al sistema
creditizio. Ogni banca infatti invia ogni mese (il 20 di ogni mese) le informazioni, relative al
mese precedente, dei clienti a cui hanno prestato i soldi. Si tratta in ultima analisi di un
elemento di conoscenza aggiuntivo che le banche usano sulle imprese che intendono
richiedere i fidi bancari.
Il giudizio di chi analizza il merito di della richiesta delle imprese favorevole o meno
all’accettazione del credito, è legato a eventi presenti all’interno dell’analisi stessa. Ci
sono delle condizioni che pesano sulla decisione delle banche di concedere credito, esse
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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