Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 7
Economia aziendale - scelte di estensione orizzontale e verticale Pag. 1 Economia aziendale - scelte di estensione orizzontale e verticale Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 7.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia aziendale - scelte di estensione orizzontale e verticale Pag. 6
1 su 7
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’ORGAZZIONE ECONOMICA; LE FORZE DI AGGREGAZIONE E DI DISGREGAZIONE

DELLE AZIENDE

Le teorie di organizzazione economica cercano di spiegare:

• Perché i sistemi economici non sono composti da tante piccole aziende

interdipendenti ed interagenti secondo logiche dello scambio e della

concorrenza

• Perché i sistemi economici non sono unità totalmente integrate e guidate da

una sola intelligenza centrale che pianifica e programma l’attività economica

• Quali relazioni istituzionali e in base a quali criteri si istaurano tra i vari soggetti

Problematiche degli aggregati aziendali:

• Teorie che pongono al centro i costi di transazione e della dipendenza delle

risorse inducono a ritenere che le imprese gestiscono le relazioni tra istituti

internalizzando quelle più problematiche (eliminandole)

• Teorie che si basano sulla resource-based view che sostengono che al crescere

dell’incertezza, le imprese intensificano le relazioni per difendere e rafforzare i

loro patrimoni di conoscenze distintive (conseguenza dell’incertezza-> +

rapporti con i partner esterni affidabili)

• Affrontare il tema degli aggregati e delle alleanze dando peso alle condizioni

economiche, giuridiche e tecniche e alle condizioni sociali. Le variabili sociali

hanno grande rilevanza nella dinamica e negli esiti delle alleanze.

La teoria sintetica degli aggregati aziendali:

a) Forze di varia natura spingono le aziende ad aggregarsi

b) Altre forze ostacolano l’aggregazione o disgregano

c) Condizioni di contesto possono fungere da facilitatori o da ostacoli

d) Molteplici forme di aggregazione, adottabili contemporaneamente da

un’azienda

e) Gli aggregati sono le soluzioni che le persone hanno prescelto per dare risposte

equilibrate

LE SPINTE ALL’AGGREGAZIONE

a) Le economie di scala: minori costi unitari associati a maggiore capacità

produttiva istallata contribuiscono a determinare le aggregazioni di

combinazioni economiche. Si fonde o si integra in una sola impresa insiemi di

attività. Molte alleanze si realizzano per conquistare accessi a nuovi mercati

(esempio: il franchising)

b) Economie di raggio d’azione: spingono all’aggregazione di attività disomogenee.

Si danno queste economie quando sono disponibili condizioni di produzione utili

per combinazioni economiche dissimili e tale aggregazione produce costi

inferiori rispetto a una combinazione disgiunta (sinergia).

c) Combinazione di competenze distintive possedute da imprese differenti: fusione

delle imprese, joint venture nella quale convergono solo le competenze che

devono essere combinate, scambio di brevetti e licenze. Molto frequentemente

i soggetti sono istituti pubblici o privati impegnati nella ricerca scientifica. La

scelta delle forme di aggregazione dipende dal grado di trasferibilità delle

competenze da integrare. In alternativa un’ impresa può sviluppare le

conoscenze internamente ma comporta rischi e tempi eccessivi.

d) Condivisione dei rischi: importanti quando ci sono iniziative innovative e un

eventuale esito negativo può avere ripercussioni gravi sull’economia dei

soggetti coinvolti. Fanno parte di questo gruppo le partecipazioni azionarie

incrociate tra partner di un’alleanza, le joint ventures e interventi di venture

capital. Questa condivisione porta a ridurre l’onere da sopportare

individualmente e incentiva a una stretta collaborazione.

e) Economie di transazione: si manifestano quando aggregando più combinazioni

economiche, i costi di gestione sono minori. Importanti sono negli scambi: se >

incertezza -> > costi di transazione. Esempio importante è il franchising nelle

quali il franchisor è il produttore dei beni distribuiti dal franchesee.

f) Sfruttamento delle rendite monopolistiche: accordi collusivi, contratti a lungo

termine, acquisizioni e fusioni. Strategie che riflettono un atteggiamento di

avversione alla pressione competitiva e che nascondono rilevanti diseconomie.

g) Reti di relazioni sociali: ci sono rischi di selezione avversa e di azzardo morale.

Questi si possono ridurre con appositi meccanismi, ma molti si tengono sotto

controllo in un contesto positivo di relazioni sociali. Le alleanze si formano più

facilmente tra imprese che in passato hanno costruito un rapporto di fiducia e

stima. Quando le reti sociali sono deboli, l’aggregazione si deve basare su forti

meccanismi contrattuali, diritti di proprietà.

h) Strategie di dominio economico e non economico, attuate da persone e aziende.

È strumentale alla realizzazione di obiettivi personali o associativi piuttosto che

a principi di economicità.

i) Relazioni di solidarietà: alcuni aggregati si formano in corrispondenza di

relazioni di parentela e affinità o di partito politico, queste possono avere

maggior rilievo rispetto a altre ragioni e spesso portano a trascurare ragioni che

spingerebbero alla separazione.

GLI OSTACOLI ALL’AGGREGAZIONE E LE SPINTE DI DISAGGREGAZIONE

a) Ultra complessità organizzativa: le transazioni internalizzate, sono regolate con

strumenti di coordinamento che comportano una complessità organizzativa

dell’aggregato. Si producono eccessivi costi di governo che possono frenare

l’espansione dell’aggregato o disaggregarlo

b) Le imprese tendono a proteggere le competenze distintive sulle quali si fonda il

vantaggio competitivo.

c) Fabbisogno di differenziazione degli orientamenti manageriali: esigenza di

gestire con modalità differenti combinazioni economiche il cui successo è

basato su leve competitive differenti. Se le combinazioni produttive sono

disomogenee , gli aggregati intraziandali sono composti da più divisioni, o da

più aziende ordinate in gruppo o in aziende distinte tra loro

SPINTE ALLA DISAGGREGAZIONE

a) Orientamento all’indipendenza e alla competizione: singoli membri o gruppi di

persone danno vita a nuove aziende con o senza scorpori di parti delle aziende

di origine. Es: aziende familiari. L’orientamento all’autonomia si accompagna a

quello alla competizione: ostacola la formazione di aggregati collusivi di aziende

concorrenti.

b) Divergenze di valori e interessi

FATTORI AMBIENTALI FACILITANTI E OSTACOLANTI L’AGGREGAZIONE

Altre variabili possono agevolare o ostacolare le aggregazioni:

• Sistemi di comunicazione e trasporto: possono agevolare perché spesso le

aggregazioni operano su aree geografiche estese

• Mercato dei capitali: di prestito e di rischio. Il livello di efficienza di questo

mercato può essere il fattore determinante. La trasparenza agevola o ostacola

tali forme di operazioni

• Normativa anti trust: talvolta gli aggregati nascono per fruire di vantaggi della

normativa civile e fiscale. l’anti trust è volta a evitare che si formino

aggregazioni unicamente orientate a comportamenti collusivi dannosi per la

società

• Cultura economica e politica prevalente

GLI AGGREGATI DI AZIENDE

LE CLASSI DI AGGREGATI AZIENDALI

Differenti combinazioni di caratteri distintivi:

• Unicità/pluralità delle aziende giuridicamente distinte

• L’unitarietà o meno del soggetto economico

• Il grado di esplicitazione e di formalizzazione della struttura delle relazioni di

connessione

In base a questi si distinguono varie classi di aggregati:

• Gruppi economici

-gruppi privati e pubblici di aziende di produzione

-joint ventures

-gruppi di gestioni patrimoniali familiari

Si ha un gruppo economico quando + combinazioni economiche pertinenti a

soggetti giuridici diversi sono rette per un unitario soggetto economico. Le

combinazioni hanno un’autonomia giuridica ed economica, che le distinguono

da combinazioni che sono solo parte di un’azienda divisa, ma costituiscono un

unico complesso economico nel loro svolgersi dinamico.

Un unico soggetto economico da potestà di governo economico a tutte le scelte

di tutte le aziende del gruppo. Giuridicamente i gruppi possono configurarsi con

o senza società capogruppo. Per le capogruppo finanziarie si usa il termine

holding e la direzione del gruppo struttura ad holding. Le partecipazioni che

danno luogo a capitali di comando si distribuiscono a vari livelli e nella forma di

partecipazioni incrociate. Una forma particolare di gruppo si ha quando due o

più aziende danno vita a una combinazione economica congiunta, mantenendo

autonome le altre combinazioni economiche. La nuova combinazione economica

(joint venture) può coincidere con una nuova azienda il cui sogg economico è

composto dai soggetti economici delle aziende che l’hanno originata. Questa

aggregazione è temporanea e si forma per realizzare un progetto con condizioni

di produzione complementari e maggiormente convenienti.

I gruppi possono realizzarsi anche attorno a una famiglia. Una famiglia può

conferire capitale proprio con posizione di comando in varie aziende (con

oggetto le gestioni patrimoniali).

• Associazioni formali di aziende

- I consorzi di produzione e le aziende composte pubbliche. Un consorzio è un

aggregazione di più aziende per svolgere una coordinazione parziale

(acquisti, vendite, r&d). si aggregano quando non sono abbastanza grandi o

non hanno una sufficiente forza contrattuale. La formazione di un consorzio

comporta la costituzione di una struttura comune che acquisisce capitali di

prestito, copre rischi parziali, pubblicizza e vende, r &d. Si uniscono io

consorzi anche gli istituti pubblici territoriali (per servizi pubblici non

economicamente producibili dai singoli)

- Cartelli: insieme di aziende che si uniscono per ridurre la pressione

competitiva. Sono composti da aziende concorrenti e con prodotti

scarsamente differenziati. I programmi comuni riguardano i volumi di

produzione e i prezzi- ricavo da applicare. Data la bassa differenziazione dei

prodotti, si possono realizzare guerre di prezzo che rovinano le aziende più

deboli e portano al monopolio -> i cartelli evitano ciò. Speciali cartelli si

applicano per aziende di credito e di intermediazione finanziaria. Gli accordi

tipici dei cartelli non sono formalizzati esplicitamente (accordi taciti di

regolazione della concorrenza), la direzione cartello si riserva alle forme di

accordi espliciti e ammessi per legge.

- Franchising: azienda centrale (franchisor) e aziende collegate (franchisee). Il

franchisor concede alle franchisee il diritto d’uso del marchio comune e

conoscenze tecniche, organizzative e gestionali. I franchisee rispettano le

modalità delle combinazioni economiche stabilite in modo che i beni siano

uniformi e di elevata qualità. Questa forma è molto diffusa nella vendita al

dettaglio di beni di largo consumo, degli alberghi e ristoranti. I

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
7 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisacolt94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Grumo Marco.