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PERSONE FINALITÀ BISOGNI BENI ATTIVITÀ ECONOMICA

I bisogni possono essere classificati in vari modi; la classificazione più nota è quella di Maslow:

  1. Elementari
  2. Sicurezza
  3. Socialità
  4. Stima
  5. Autorealizzazione

Secondo Maslow i primi bisogni che devono essere soddisfatti sono quelli elementari e di sicurezza.

I beni si possono suddividere in:

  1. Materiali/Merci o Immateriali/Servizi
  2. Complementari o Fungibili
  3. Economici o Liberi
  4. Pubblici o Privati
  5. Differenziabili o Commodities

Per attività economica si intende tutta la produzione e il consumo di beni economici. Si suddivide in 4 categorie:

  1. Trasformazione fisico-tecnica
  2. Negoziazioni
  3. Organizzazione interna
  4. Rilevazione dei risultati di impresa

PERSONE

Le persone, in economia, possono differenziarsi in HOMO OECONOMICUS e PERSONA UMANA.

Il primo è dotato di razionalità illimitata, al contrario del secondo che dispone di una razionalità limitata.

Teoria X,Y di

McGregor. Le singole persone tendono a riunirsi in gruppi e quindi in istituti (insieme di risorse, persone, energie, strumenti finalizzati al perseguimento del bene comune) retti da istituzioni (regole codificate e condivise all'interno della società).

Bene comune: è un risultato del lavoro di gruppo. Sarà sicuramente migliore del lavoro di una singola persona. Dal punto di vista aziendalistico si parla di Rendita Organizzativa, il beneficio ottenuto dal gruppo. Di questo risultato ne beneficiano tutti i componenti del gruppo.

Un esempio di gruppo può essere il Consorzio, ovvero una sovrastruttura che gestisce più aziende che operano nello stesso settore e perseguono gli stessi obiettivi. Il consorzio si occupa principalmente della tutela del marchio e della pubblicizzazione del prodotto.

Accanto alla Rendita Organizzativa si ha anche il Risultato Residuale che consiste nel denaro speso in più o in meno rispetto a quanto previsto nel bilancio.

Prendendo in esame un'azienda, il Risultato Residuale può essere un Utile o una Perdita. Gli istituti di cui si occupa l'economia aziendale sono: 1. Famiglie 2. Imprese 3. Stato, Enti territoriali 4. Enti no profit Le caratteristiche comuni a questi 4 istituti sono: 1. Durabilità 2. Autonomia 3. Dinamicità 4. Organizzazione 5. Unitarietà (tutte le risorse devono essere convogliate al raggiungimento del bene comune) 6. Specializzazione economica La Specializzazione è lo strumento principale di crescita e sviluppo. Esistono tre livelli di specializzazione: 1. A livello degli istituti 2. Per ogni tipologia di istituto 3. Tra le singole persone che fanno parte degli istituti Vantaggi della specializzazione: 1. Focalizzazione competenze 2. Apprendimento 3. Riduzione costi di fermo/setting 4. Specializzazione dei macchinari 5. Motivazione al lavoro 6. Orientamento manageriale Svantaggi della specializzazione: 1. (De)Motivazione al lavoro 2. Orientamento manageriale 3. Rigidità 4. Difficoltà di

coordinamento

 Operazioni economiche

Le operazioni economiche svolte dagli individui negli istituti sono dette Combinazioni Economiche.

Aggregare le combinazioni economiche in base alla funzione svolta significa identificare le Coordinazioni Economiche Parziali.

Le combinazioni economiche possono essere individuate dalle ASA (aree strategiche d'affari): esse sono individuate a loro volta dall'analisi dei prodotti e dei mercati dell'impresa.

Un'impresa che vende un solo prodotto su un solo mercato è detta Monobusiness.

Per avviare un'impresa, bisogna seguire una scaletta:

o Configurazione dell'assetto istituzionale:

  1. Costituzione della società
  2. Forma giuridica
  3. Forma di governo da utilizzare
  4. Accordi e alleanze

o Gestione:

  1. Caratteristica (attività svolta dall'impresa)
  2. Patrimoniale
  3. Finanziaria
  4. Assicurativa
  5. Tributaria

o Organizzazione

o Rilevazione

 Portatori di interesse

I portatori di interesse (o stakeholder) sono

quei soggetti interessati alla vita dell'istituto. Si dividono in:

  1. Interni
  2. Esterni (primari e secondari)

Per quanto riguarda l'impresa, i suoi portatori di interesse sono:

  1. Prestatori di lavoro
  2. Conferenti capitale di rischio
  3. Conferenti capitale di prestito
  4. Imprese di assicurazione
  5. Clienti
  6. Fornitori
  7. Concorrenti
  8. Alleati istituzionali
  9. Stato
  10. Collettività

Tutti i portatori di interesse sono tra loro complementari perché l'impresa non potrebbe sopravvivere senza uno di essi.

L'impresa ha nei confronti degli stakeholder un rapporto di forza, il potere contrattuale. La fonte primaria di potere contrattuale è la presenza di pochi competitor; in un mercato "affollato" è più difficile ottenere potere contrattuale.

La struttura del settore determina la redditività del settore stesso. Secondo il modello delle 5 forze di Porter, sono 5 i soggetti che determinano appunto la redditività:

Determinanti

della redditività: Concorrenti attuali:
  • Concentrazione del settore (concentrato ≠ frammentato)
  • Differenziazione del prodotto (più differenziato maggiore redditività)
  • Condizioni di costo
Concorrenti potenziali:
  • Barriere all'entrata (se ci sono barriere all'entrata, si avrà un'alta concentrazione del mercato e quindi un'alta redditività. Le barriere possono essere fabbisogno di capitale, risorse esclusive, differenziazione, economie di scala)
Produttori beni sostituti:
  • Qualità dei beni (maggiore qualità beni sostituti minore redditività del mio settore)
  • Prezzo dei beni (maggiore prezzo beni sostituti maggiore redditività del mio settore)
Fornitori:
  • Concentrazione (meno concentrato il settore dei fornitori, maggiore la mia redditività perché ho potere contrattuale)
  • Valore dello scambio (in un settore con componenti ad alto valore, i fornitori hanno

    potere di mercato il chescoraggio la redditività

    Caratteristiche della transazione (asimmetria informativa; frequenza delle transazioni)

    Clienti:

    Concentrazione (maggiore concentrazione minore redditività)

    Valore dello scambio

    Caratteristiche della transazione

    L'abilità dell'impresa dev'essere quella di riuscire a contemperare gli interessi di tutti gli stakeholder mantenendo il sistema in equilibrio garantendo così la sopravvivenza dell'impresa stessa.

    Tra i portatori di interesse l'impresa deve riconoscere un Soggetto di Istituto che ha:

    1. Il diritto/dovere di governare l'istituto (contemperare tutti gli interessi)
    2. Il diritto/dovere di farsi carico del risultato residuale (utile o perdita)

    Possono ambire al ruolo di soggetto di istituto quegli stakeholder il cui benessere è collegato alla vita dell'impresa:

    1. Prestatori di lavoro
    2. Conferenti capitale di rischio
    dire che devono essere in grado di generare profitti e di evitare perdite. Questo è fondamentale per la sopravvivenza e l'autonomia dell'impresa. L'economicità implica la capacità di attrarre risorse necessarie per remunerare tutte le condizioni di produzione dell'impresa. Per raggiungere l'economicità, l'impresa deve adottare una serie di strategie. Innanzitutto, deve definire le finalità dell'istituto, che possono essere di natura economica o non economica. Successivamente, deve individuare gli indirizzi strategici, che includono la strategia competitiva, la strategia organizzativa e la strategia economico-finanziaria. Inoltre, l'impresa deve stabilire le strutture di governo, che comprendono un organo di governo composto da rappresentanti dei membri del soggetto di istituto. Deve anche istituire le strutture di controllo per monitorare il funzionamento dell'impresa. Infine, è importante nominare i membri dei vari organi e controllare costantemente il funzionamento dell'impresa per garantire l'economicità. In sintesi, l'economicità è il principio fondamentale dell'attività d'impresa, che consiste nell'operare senza accumulare perdite e nel riuscire ad attrarre risorse utili per remunerare tutte le condizioni di produzione.dire rispettare quattro condizioni:
    1. Efficienza (massimi risultati col minimo impiego di risorse)
    2. Congruità dei prezzi-costo e dei prezzi-ricavo
    3. Congruità remunerazioni conferenti capitale di rischio e prestatori di lavoro
    4. Equilibrio reddituale (componenti positivi di reddito > componenti negativi di reddito)
    5. Equilibrio monetario (capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni di pagamento)

    Vantaggio competitivo

    Tipi di vantaggio competitivo:

    1. Leadership di costo
    2. Differenziazione
    3. Focalizzazione (differenziazione/ leadership di costo)

    Secondo Porter è molto difficile ottenere o comunque mantenere vantaggi di qualità e costo contemporaneamente; un'impresa deve capire quali vantaggi può ottenere dai due fattori e scegliere in modo ottimale.

    Fonti del vantaggio:

    1. Attività aziendali (secondo Porter)

    L'impresa otterrà un vantaggio se eccelle in una o più attività della catena del valore.

    valore e le altre attività sono ben integrate fra loro e con l'attività in cui si eccelle.

    Risorse aziendali (secondo la Resource-based View)

    Le risorse aziendali sono:

    1. Materiali (impianti, edifici, materie prime...)
    2. Immateriali (competenze organizzative, informazioni, tecnologie, brevetti, marchi...)
    3. Umane (individui e i loro talenti)
    4. Finanziarie

    Ogni risorsa aziendale deve essere VRIO:

    • V = VALIDA (qualità della risorsa)
    • R = RARA (unica o disponibile in quantità limitata)
    • I = INIMITABILE (i concorrenti non possono replicare la risorsa)
    • O = ORGANIZZATA (armonia con le altre risorse)

    La caratteristica principale che può portare al vantaggio competitivo è che la risorsa sia inimitabile; se abbiamo una risorsa valida e rara, tutti cercheranno di imitarla.

    Fattori che portano all'inimitabilità:

    1. Non mobilità
    2. Interdipendenza
    3. Ambiguità causale
    4. Diseconomie di compressione temporale
    5. Dimensione

    ottima minimaQuali risorse è più probabile che abbiano gli attributi VRIO?

    1. Competenze dinamiche (capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali)
    2. Capitale umano
    3. Capitale organizzativo
    4. Capitale relazionale o sociale

    Ciclo di vita del settore

    1. INIZIO
      • Prodotti: sono "rozzi", variati e costosi
      • Clienti: professionisti del settore, i ricchi, gli appassionati
      • Concorrenti: pochi e/o imprese nuove
      • Tecnologie: rudimentali (l'innovazione si concentra sul prodotto, non sul processo)
    2. CRESCITA - MATURAZIONE
      • Prodotti: tendenza a migliorare la funzionalità, a co
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sciabba20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Cavazza Claudia.